BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.38

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
quindi nel 2023 ha reso 3,27 netto magari è poco ma meglio accontentarsi e pensare al bicchiere mezzo pieno
Tieni presente che a gennaio 23 i tassi BCE erano ancora al 2,5%: quindi ha reso 0,77% netto in piu' del tasso BCE lordo.
Mentre al momento della emissione (giugno 22) i tassi BCE erano allo 0%.
Oggi come oggi, con i tassi BCE al 4,5% anche il Btp 2072 rende meno al netto del tasso BCE attuale.

Per me dunque il giu2030 finora è stato un affare, certo se persistono tassi BCE alti e inflazione bassa, le cose possono cambiare.
 
A tutti quelli che sono “sicuri” su dove andrà l’inflazione in futuro li inviterei a riflettere su questa considerazione…

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Vendendo il BTP Italia nov28 oggi regali al mercato tutto il rendimento che ti ha dato con le due cedole già staccate.
perchè? il prezzo non rispecchia le condizioni di mercato e le aspettative come per tutti gli strumenti finanziari?
 
A tutti quelli che vogliono vendere il btpitalia e qui vengono invitati a riflettere, sappiate che qui c'è anche chi apprezza che voi e molti altri siate disposti a cedere le vostre quote a questi prezzi, se anche meno tanto meglio. Grazie ogni 1000 :D
 
non capisco perché hai troncato la mia citazione, ti rimetto la mia frase da te omessa:

Quindi si, ne sono consapevole ma onestò per onestà: tu sei soddisfatto del total return? Sapendo come è andata rifaresti questa scelta? So che è una domanda mal posta nel caso tu abbia scelto questo prodotto a protezione...
Ma non siamo davanti a un'aula di tribunale.. si fa per parlare, siamo sulla stessa barca qua


Non ne vedo la differenza. Ho fatto molte premesse e non mi sembra di aver bocciato questo strumento.
In ogni caso ti rispondo: sono più portato a studiare e approfondire gli argomenti che apprezzo e quindi che mi interessano. Di conseguenza ho "investito" più tempo a studiare altri prodotti.
Però non investo mai in prodotti che non comprendo (come da manuale) quindi non è che non so cosa sia un BTP Italia. Lo conosco da oltre 10 anni o giù di li... in quanto lo avevo le prime emissioni
Innanzitutto ti porgo le mie scuse se il mio tono precedente ti è risultato eccessivamente irrispettoso. Veniamo al merito:
- non comprendo a mia volta il tuo tono quasi di fastidio perché si deve guardare al Telquel. Sono i soldi che ti escono dal conto, è quello che compone il rendimento di un titolo, dunque perché non guardarlo sempre e con attenzione? Davvero non comprendo.
- del total return, ad esempio sul nov 28, ho postato ieri un giudizio positivo (ho calcolato un praticamente integrale recupero dell'inflazione in termini di rendimento NETTO, bollo incluso). Accenno per forza anche alla mia soddisfazione per aver investito molto fra il 2020 e inizio 22 ipotizzando (e non credo fosse difficile ) una crescita inflazionistica post-covid ma sopratutto guardando i tassi nominali degli impieghi alternativi allora presenti;
- ma i punti chiave sono : 1) si, ho scelto questo prodotto "a protezione" come dici, disposto a pagare il relativo premio assicurativo, ma soprattutto: 2) a mio modo di vedere non c'è altra prospettiva di considerarlo e se qualcuno lo ha trattato diversamente, per prendere posizioni direzionali sul prezzo, ha sbagliato approccio. Le delusioni attuali sono esattamente figlie di tale sbaglio.
Aggiungo che in tale prospettiva l'errore più comune fatto in perfetta buona fede (e che ho fatto personalmente in passato) è ritenere che l'indicizzazione all'inflazione renda il BtpItalia praticamente immune dalle oscillazioni di prezzo. Questo erronea credenza è forse alla base della diffusa insoddisfazione a fronte dei prezzi attuali.
Infine, certamente ognuno si dedica all'argomento che sente più consono, ti dico che personalmente approfondisco i BtpItalia in quanto (oltre che ad essere investito all'80%) è un prodotto dalla struttura originale e, appunto, foriera di sorprese se non ben conosciuto e "maneggiato con cura".
 
Questa frase è emblematica della superficialità dell’investitore medio e degli equivoci cognitivi in cui cade.
Uno degli equivoci più frequenti consiste nel sottovalutare la maggior importanza del rendimento reale (ossia rendimento al netto dell’inflazione) rispetto al rendimento del tasso fisso.
Comunque, attualmente per ottenere un rendimento del 4% (lordo?) col tasso fisso italico, dovresti andare su una scadenza breve oppure più lunga del più lungo dei BtpItalia. Però, i paragoni bisogna sempre farli a parità di scadenza e sul free-risk, altrimenti ci sarebbe di mezzo una scommessa sui movimenti dei tassi o dello spread (scommessa difficilissima da vincere, figuriamoci l’investitore medio!).
Una precisazione, quando intendi esattamente per “con inflazione zero”? Suppongo tu intenda, non appena quando l’inflazione annua scendesse a zero.

Ma vediamo cosa accadde dal 2000 ad oggi, nelle 3 volte in cui l’inflazione scese a zero (tasso IRS 2y vs Inflazione annua europea):

Giugno 2009: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era 1,9%.
Dopo 1 anno, a giugno 2010, l’inflazione era 1,5%.
Dopo 2 anni, a giugno 2011, l’inflazione era 2,7%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni guadagnò 1,9% x 2 = 3,8%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 1,5%+2,7% = 4,2% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

Dicembre 2014: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era 0,2%.
Dopo 1 anno, a dicembre 2015, l’inflazione era 0,3%.
Dopo 2 anni, a dicembre 2016, l’inflazione era 1,7%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni guadagnò 0,2% x 2 = 0,4%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 0,3%+1,7% = 2,0% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

Agosto 2020: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era -0,4%.
Dopo 1 anno, ad agosto 2021, l’inflazione era 3,0%.
Dopo 2 anni, ad agosto 2022, l’inflazione era 9,1%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni perse -0,4% x 2 = -0,8%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 3,0%+9,1% = 12,1% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

L’analisi storica ci suggerisce che negli ultimi 24 anni non sia mai stata una buona strategia spostarsi dall’inflation linked al tasso fisso quando l’inflazione andasse a zero, anzi sembrerebbe proprio il momento peggiore per farlo, ovvero il momento migliore per fare la cosa opposta!

Relativamente all’attuale ciclo inflazionistico, ho eseguito un’ulteriore analisi col BtpItalia apr24 (che nel 2022 aveva durata a 2 anni) per capire quando sarebbe stato il momento migliore di venderlo per spostarsi sul Btp a 2 anni: Il momento migliore sarebbe stato a dicembre 2022, ossia in concomitanza del picco più alto d’inflazione!

In conclusione, l’investitore medio ragiona ed agisce con superficialità. La superficialità comporta letture distorte della realtà, ed induce a scelte illogiche e controproducenti, arrivando a pensare di dover fare l'esatto contrario di quello che andrebbe fatto.
grande .......:clap::clap::clap::clap::clap:
 
Comunque se l'inflazione andasse davvero a 0 i tassi fissi di nuova emissione renderebbero poco e le quotazioni dei BTP Italia salirebbero molto visto che comunque hanno un floor che in diversi casi sta tra l'1,4% e il 2,0%. In questo scenario ipotetico potrebbero anche salire sopra 100, o no?
 
Questa frase è emblematica della superficialità dell’investitore medio e degli equivoci cognitivi in cui cade.
Uno degli equivoci più frequenti consiste nel sottovalutare la maggior importanza del rendimento reale (ossia rendimento al netto dell’inflazione) rispetto al rendimento del tasso fisso.
Comunque, attualmente per ottenere un rendimento del 4% (lordo?) col tasso fisso italico, dovresti andare su una scadenza breve oppure più lunga del più lungo dei BtpItalia. Però, i paragoni bisogna sempre farli a parità di scadenza e sul free-risk, altrimenti ci sarebbe di mezzo una scommessa sui movimenti dei tassi o dello spread (scommessa difficilissima da vincere, figuriamoci l’investitore medio!).
Una precisazione, quando intendi esattamente per “con inflazione zero”? Suppongo tu intenda, non appena quando l’inflazione annua scendesse a zero.

Ma vediamo cosa accadde dal 2000 ad oggi, nelle 3 volte in cui l’inflazione scese a zero (tasso IRS 2y vs Inflazione annua europea):

Giugno 2009: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era 1,9%.
Dopo 1 anno, a giugno 2010, l’inflazione era 1,5%.
Dopo 2 anni, a giugno 2011, l’inflazione era 2,7%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni guadagnò 1,9% x 2 = 3,8%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 1,5%+2,7% = 4,2% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

Dicembre 2014: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era 0,2%.
Dopo 1 anno, a dicembre 2015, l’inflazione era 0,3%.
Dopo 2 anni, a dicembre 2016, l’inflazione era 1,7%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni guadagnò 0,2% x 2 = 0,4%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 0,3%+1,7% = 2,0% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

Agosto 2020: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era -0,4%.
Dopo 1 anno, ad agosto 2021, l’inflazione era 3,0%.
Dopo 2 anni, ad agosto 2022, l’inflazione era 9,1%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni perse -0,4% x 2 = -0,8%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 3,0%+9,1% = 12,1% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

L’analisi storica ci suggerisce che negli ultimi 24 anni non sia mai stata una buona strategia spostarsi dall’inflation linked al tasso fisso quando l’inflazione andasse a zero, anzi sembrerebbe proprio il momento peggiore per farlo, ovvero il momento migliore per fare la cosa opposta!

Relativamente all’attuale ciclo inflazionistico, ho eseguito un’ulteriore analisi col BtpItalia apr24 (che nel 2022 aveva durata a 2 anni) per capire quando sarebbe stato il momento migliore di venderlo per spostarsi sul Btp a 2 anni: Il momento migliore sarebbe stato a dicembre 2022, ossia in concomitanza del picco più alto d’inflazione!

In conclusione, l’investitore medio ragiona ed agisce con superficialità. La superficialità comporta letture distorte della realtà, ed induce a scelte illogiche e controproducenti, arrivando a pensare di dover fare l'esatto contrario di quello che andrebbe fatto.
Enca io ho detto che non potevo sostituirmi a voi esperti.Pero facendo i conti della serva,e anche un po' deluso per l ultima cedolino del mio nov28,ho pensato di spostarmi sui fissi lunghi e ho chiesto chi avesse avuto la mia stessa idea.Poi ci ho ripensato e attualmente posseggo ancora il mio BTP Italia.
Però le mani mi prudono perché dei tassi così alti ,secondo me,non lo rivedremo per un po'
 
Enca io ho detto che non potevo sostituirmi a voi esperti.Pero facendo i conti della serva,e anche un po' deluso per l ultima cedolino del mio nov28,ho pensato di spostarmi sui fissi lunghi e ho chiesto chi avesse avuto la mia stessa idea.Poi ci ho ripensato e attualmente posseggo ancora il mio BTP Italia.
Però le mani mi prudono perché dei tassi così alti ,secondo me,non lo rivedremo per un po'
Sia chiaro che nel mio post di prima, come in questo, non mi riferisco specificamente a te, ma ho cercato di rispondere un po’ a tutti quegli investitori che hanno espresso delusione riguardo il loro investimento in BtpItalia.
Leggendo i vari post del thread, mi sono fatto un’idea piuttosto precisa della figura dell’investitore BtpItalia deluso, chi sarebbe costui?

L’investitore deluso non aveva mai acquistato prima i BtpItalia, neppure quando erano particolarmente convenienti, neppure quando l’inflazione era particolarmente bassa.
L’investitore deluso ha acquistato i BtpItalia da novembre 2022 a marzo 2023, ossia quando l’inflazione era già andata ai suoi massimi, attratto dalle consistenti cedole precedenti, credendo che l’inflazione si sarebbe mantenuta a quei livelli per lungo tempo.
L’investitore deluso, quando prese i BtpItalia, che alternative aveva valutato? Quali titoli decise di non acquistare o di vendere per comprare BtpItalia? Non certo BOT o Btp brevi, che allora rendevano ancora troppo poco, nella maggioranza dei casi l’unica sua alternativa obbligazionaria consisteva in bond di durata superiore ai 10 anni.
Perché è rimasto deluso? Perché sono scese cedole e quotazioni dei BtpItalia così l’investitore si è ritrovato con un total return modesto, minore delle sue aspettative, oppure leggermente negativo nei casi peggiori.
Cosa sarebbe successo se l’investitore, da novembre 2022 a marzo 2023, avesse invece optato per Btp a tasso fisso di durata superiore ai 10 anni? Avrebbe registrato pesanti perdite e sarebbe rimasto ancor più deluso!
Ma tutto questo l’investitore deluso non lo ammetterà mai, soprattutto a se stesso, preferirà pensare che magari avrebbe potuto buttarsi sull’azionario, visto che poi è salito, dimenticando che ai quei tempi diceva andasse assolutamente evitato con la recessione ormai in arrivo.
In ultima istanza, l’investitore si auto assolverà dicendo a se stesso che sarebbe stato meglio restare liquidi, dimenticando che ai quei tempi diceva che con inflazione sopra al 10% restare liquidi sarebbe stato un vero suicidio.
 
Però le mani mi prudono perché dei tassi così alti ,secondo me,non lo rivedremo per un po'
… e meno male, mi verrebbe da aggiungere. con un’inflazione in calo ne beneficerà il resto del portafoglio azionario (se posseduto), le imprese (con il calo del tasso dei mutui), e i privati (soprattutto i lavoratori dipendenti e i pensionati) che vedranno il proprio potere d’acquisto aumentare.
i btpi evidentemente non possono essere ritenuti uno strumento speculativo al pari delle azioni ma una copertura dall’inflazione. se poi l’inflazione cala, il rendimento reale (quindi al netto dell’inflazione) rimane garantito comunque, al pari se non meglio dei tassi fissi.
 
Questa frase è emblematica della superficialità dell’investitore medio e degli equivoci cognitivi in cui cade.
Uno degli equivoci più frequenti consiste nel sottovalutare la maggior importanza del rendimento reale (ossia rendimento al netto dell’inflazione) rispetto al rendimento del tasso fisso.
Comunque, attualmente per ottenere un rendimento del 4% (lordo?) col tasso fisso italico, dovresti andare su una scadenza breve oppure più lunga del più lungo dei BtpItalia. Però, i paragoni bisogna sempre farli a parità di scadenza e sul free-risk, altrimenti ci sarebbe di mezzo una scommessa sui movimenti dei tassi o dello spread (scommessa difficilissima da vincere, figuriamoci l’investitore medio!).
Una precisazione, quando intendi esattamente per “con inflazione zero”? Suppongo tu intenda, non appena quando l’inflazione annua scendesse a zero.

Ma vediamo cosa accadde dal 2000 ad oggi, nelle 3 volte in cui l’inflazione scese a zero (tasso IRS 2y vs Inflazione annua europea):

Giugno 2009: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era 1,9%.
Dopo 1 anno, a giugno 2010, l’inflazione era 1,5%.
Dopo 2 anni, a giugno 2011, l’inflazione era 2,7%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni guadagnò 1,9% x 2 = 3,8%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 1,5%+2,7% = 4,2% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

Dicembre 2014: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era 0,2%.
Dopo 1 anno, a dicembre 2015, l’inflazione era 0,3%.
Dopo 2 anni, a dicembre 2016, l’inflazione era 1,7%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni guadagnò 0,2% x 2 = 0,4%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 0,3%+1,7% = 2,0% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

Agosto 2020: l’inflazione andò a zero mentre il tasso IRS 2y era -0,4%.
Dopo 1 anno, ad agosto 2021, l’inflazione era 3,0%.
Dopo 2 anni, ad agosto 2022, l’inflazione era 9,1%.
Chi aveva preso il tasso fisso a 2 anni perse -0,4% x 2 = -0,8%.
Chi aveva preso inflation linked a 2 anni guadagnò 3,0%+9,1% = 12,1% più 2x il tasso reale di acquisto (ovvero più le cedole base se acquistato a 100).

L’analisi storica ci suggerisce che negli ultimi 24 anni non sia mai stata una buona strategia spostarsi dall’inflation linked al tasso fisso quando l’inflazione andasse a zero, anzi sembrerebbe proprio il momento peggiore per farlo, ovvero il momento migliore per fare la cosa opposta!

Relativamente all’attuale ciclo inflazionistico, ho eseguito un’ulteriore analisi col BtpItalia apr24 (che nel 2022 aveva durata a 2 anni) per capire quando sarebbe stato il momento migliore di venderlo per spostarsi sul Btp a 2 anni: Il momento migliore sarebbe stato a dicembre 2022, ossia in concomitanza del picco più alto d’inflazione!

In conclusione, l’investitore medio ragiona ed agisce con superficialità. La superficialità comporta letture distorte della realtà, ed induce a scelte illogiche e controproducenti, arrivando a pensare di dover fare l'esatto contrario di quello che andrebbe fatto.
Tutto giusto, non hai considerato pero il tasso BCE, attualmente al 4.5%, questo a mio modesto parere influisce, molto piu' sul valore del btp a tasso fisso oggi, e se questo dovesse scendere tra non molto succedera, il valore dei btp aumenta e di conseguenza scende il rendimento, quindi se oggi ho il 4.4 su scadenza 10 anni tra 1 anno probabilmente avro 2%? l'inflazione dovrebbe invece scendere....
considerando questo potrebbe essere una buona idea SPOSTARSI SUL FISSO adesso con tasso BCE secondo me al limite e inflazione con poche prospettive di crescita. E' una mia opinione.
 
Ritengo che per chi è esposto su questo titoli, visto come è strutturata la cedola, l'ideale sarebbe un semestre fortemente negativo (anche sotto lo zero) per poi risalire in modo deciso
:mmmm:
Prima di chiederti il "perché", è bene che io ti indirizzi ad accertarti di aver metabolizzato del tutto il concetto di watermark (lo trovi nella biblioteca alessandrina di @money4nothing).
 
Tutto giusto, non hai considerato pero il tasso BCE, attualmente al 4.5%, questo a mio modesto parere influisce, molto piu' sul valore del btp a tasso fisso oggi, e se questo dovesse scendere tra non molto succedera, il valore dei btp aumenta e di conseguenza scende il rendimento, quindi se oggi ho il 4.4 su scadenza 10 anni tra 1 anno probabilmente avro 2%? l'inflazione dovrebbe invece scendere....
considerando questo potrebbe essere una buona idea SPOSTARSI SUL FISSO adesso con tasso BCE secondo me al limite e inflazione con poche prospettive di crescita. E' una mia opinione.
Probabilmente ,nel dubbio 50% btpitalia nov 28 e giu 30 , 30% BTP TF (valore 1 e 2 ) , 20% bot (annuale)per quanto mi riguarda sulla parte del portafoglio pilastro 2 fondo emergenza e pilastro3 spese prevedibili usando i TDS Italiani.
 
Probabilmente ,nel dubbio 50% btpitalia nov 28 e giu 30 , 30% BTP TF (valore 1 e 2 ) , 20% bot (annuale)per quanto mi riguarda sulla parte del portafoglio pilastro 2 fondo emergenza e pilastro3 spese prevedibili usando i TDS Italiani.
io faccio cosi, in realtà anche molto più diversificato, perchè punto a metà indicizzati metà fissi ma come indicizzati considero anche altri tds e bond corp, idem per i fissi se si ha un capitale limitato ritengo la soluzione proposta da te valida con la consapevolezza di essere sovraesposti sull'italia, intesa come nazione non come btp :D

ps non sono un amante dei bot, dei ZC in generale uso altri strumenti per il breve come i cedola 0 o quasi o i conti deposito in questo periodo
 
Ultima modifica:
Tutto giusto, non hai considerato pero il tasso BCE, attualmente al 4.5%, questo a mio modesto parere influisce, molto piu' sul valore del btp a tasso fisso oggi, e se questo dovesse scendere tra non molto succedera, il valore dei btp aumenta e di conseguenza scende il rendimento, quindi se oggi ho il 4.4 su scadenza 10 anni tra 1 anno probabilmente avro 2%? l'inflazione dovrebbe invece scendere....
considerando questo potrebbe essere una buona idea SPOSTARSI SUL FISSO adesso con tasso BCE secondo me al limite e inflazione con poche prospettive di crescita. E' una mia opinione.
…a mio modesto parere… …se questo dovesse scendere… …tra non molto succederà…
Queste tue parole evidenziano la scommessa implicita nei tuoi ragionamenti, si tratta di un atteggiamento comprensibile, tutti gli investitori inizialmente ragionano in questo modo. Ma purtroppo la realtà finisce sempre per giocare brutti scherzi, quello che sembrava inevitabile dovesse succedere, avviene sempre in tempi e modi imprevedibili.
Sono d’accordo, anch’io penso che i tassi dovranno scendere prima o poi, ma non mi illudo di poter trarre qualche guadagno da questa aspettativa. Se fosse possibile farlo i tassi diverrebbero irremovibili per legge! :asd:
Peraltro, proprio ieri la Lagarde ci ha ammonito sulla possibilità che l'inflazione non sia domata e che i tassi potrebbero restare elevati a lungo o anche salire!
Peraltro, se i tassi scenderanno ne beneficeranno anche le quotazioni dei BtpItalia, magari un po’ meno dei Btp a tasso fisso di pari scadenza, ma non così tanto meno da ipotizzare di spostarsi sul fisso solo per questo motivo!

Nei due post, qui sotto in quote, ho cercato di spiegare perché sarebbe più importante cercare un buon rendimento reale piuttosto che un apparentemente miglior rendimento fisso.
Leggili attentamente e poi se vuoi ne riparliamo.

Col ridursi dell’inflazione e delle cedole pagate dai bond Inflation Linked, molti si stanno chiedendo se sia diminuita la convenienza di questi bond rispetto al tasso fisso.
Prendendo spunto da questo interrogativo, ecco un’analisi storica a livello europeo dei tassi reali, ossia il differenziale tra il tasso fisso ed inflazione.
L’analisi parte dell’anno 2000 e si basa sul tasso IRS a 7 anni nonché sull’inflazione annua HICP Area Euro. Si noti che il tasso IRS è quasi esente dai rischi emittente, mentre la durata a 7 anni corrisponde all’incirca alla durata media dei titoli di Stato europei (attuale durata media TDS italiani 7,67 anni).

Gli anni che beneficiarono dei maggiori tassi reali furono:
2000 tasso reale +3,2% (IRS 7y +5,3% - Inflazione +2,1%)
2001 tasso reale +2,5% (IRS 7y +4,8% - Inflazione +2,3%)
2002 tasso reale +2,3% (IRS 7y +4,6% - Inflazione +2,3%)
2007 tasso reale +2,4% (IRS 7y +4,5% - Inflazione +2,1%)
2009 tasso reale +2,6% (IRS 7y +2,9% - Inflazione +0,3%)

Gli anni che soffrirono di tassi reali negativi furono:
2011 tasso reale -0,2% (IRS 7y +2,6% - Inflazione +2,7%)
2012 tasso reale -1,0% (IRS 7y +1,5% - Inflazione +2,5%)
2017 tasso reale -1,1% (IRS 7y +0,5% - Inflazione +1,5%)
2018 tasso reale -1,2% (IRS 7y +0,5% - Inflazione +1,8%)
2019 tasso reale -1,2% (IRS 7y +0,0% - Inflazione +1,2%)
2020 tasso reale -0,5% (IRS 7y -0,3% - Inflazione +0,3%)
2021 tasso reale -2,7% (IRS 7y -0,1% - Inflazione +2,6%)
2022 tasso reale -6,4% (IRS 7y +1,6% - Inflazione +8,0%)

Valori medi dei 23 anni dal 2000 al 2022 (compresi):
2000-2022 tasso reale medio +0,2% (IRS 7y +2,3% - Inflazione +2,1%)

Si noti che per ben 8 anni su 23, i tassi reali sono stati negativi, non proteggendo il capitale investito dalla svalutazione inflazionistica.
Chi fosse sempre stato investito in tasso fisso a 7y per tutti i 23 anni, avrebbe beneficiato di un rendimento reale lordo di appena +0,2%. Però per effetto delle imposte, calcolate sul rendimento e non sul rendimento reale, il rendimento netto andrebbe leggermente in negativo!
In effetti, per un investitore italiano, le cose sarebbero andate leggermente meglio per un paio di motivi: Il rendimento dei titoli di stato italici si è mediamente mantenuto leggermente superiore per effetto del premio per il rischio emittente, viceversa l’inflazione italiana si è mediamente mantenuta leggermente sotto a quella europea.
Ma il premio per il rischio andrebbe scorporato dal rendimento reale, poiché trattasi comunque di un costo, per essersi accollati un rischio, quindi andrebbe considerato a parte.
Invece il differenziale tra inflazione italiana ed europea avrebbe poca importanza, poiché neutro per gli investitori italiani che investono e vivono in Italia.

In conclusione, dal punto di vista storico (evitando giudizi basati su inutili previsioni dei trend futuri), quando dovremmo considerare più conveniente e protettivo investire in bond inflation linked piuttosto che in bond a tasso fisso? Quando l’inflation linked avesse un rendimento reale superiore al rendimento reale storico del tasso fisso più l’attuale spread di rischio emittente, e/o quando l’inflation linked avesse un rendimento reale superiore al rendimento del tasso fisso meno meno la media storica d'inflazione (a parità d'emittente e durata).
Alcuni pensano che i BtpItalia paghino solo la cedola base.
Altri pensano che paghino solo l'inflazione.
Pochi hanno capito che pagano sia la cedola base che l'inflazione!

Alcuni confondono cedole semestrali con rendimenti annui.
Altri non sanno cosa siano i tassi reali e li paragonano con tassi fissi.
Pochi hanno capito che un 2% di rendimento reale è tanta roba!

PS:
Meglio del 2,7% concordo si possa trovare qualcosa anche a breve scadenza, senza rischiare troppo, ad esempio i BtpItalia.

Non so se l'hai capito, ma @frank8 con 2,7% si riferiva all'inflazione prevista nel 2024.
 
Ultima modifica:
io faccio cosi, in realtà anche molto più diversificato, perchè punto a metà indicizzati metà fissi ma come indicizzati considero anche altri tds e bond corp, idem per i fissi se si ha un capitale limitato ritengo la soluzione proposta da te valida con la consapevolezza di essere sovraesposti sull'italia, intesa come nazione non come btp :D

ps non sono un amante dei bot, dei ZC in generale uso altri strumenti per il breve come i cedola 0 o quasi o i conti deposito in questo periodo
Ho anche cd svincolabili e nonsvincolabili per la parte del portafoglio pilastro 2 fondo emergenza e pilastro3 spese prevedibili.
IL rischio Italia se sei residente qui con anche immobili a reddito c'e' sempre .
 
Sia chiaro che nel mio post di prima, come in questo, non mi riferisco specificamente a te, ma ho cercato di rispondere un po’ a tutti quegli investitori che hanno espresso delusione riguardo il loro investimento in BtpItalia.
Leggendo i vari post del thread, mi sono fatto un’idea piuttosto precisa della figura dell’investitore BtpItalia deluso, chi sarebbe costui?

L’investitore deluso non aveva mai acquistato prima i BtpItalia, neppure quando erano particolarmente convenienti, neppure quando l’inflazione era particolarmente bassa.
L’investitore deluso ha acquistato i BtpItalia da novembre 2022 a marzo 2023, ossia quando l’inflazione era già andata ai suoi massimi, attratto dalle consistenti cedole precedenti, credendo che l’inflazione si sarebbe mantenuta a quei livelli per lungo tempo.
L’investitore deluso, quando prese i BtpItalia, che alternative aveva valutato? Quali titoli decise di non acquistare o di vendere per comprare BtpItalia? Non certo BOT o Btp brevi, che allora rendevano ancora troppo poco, nella maggioranza dei casi l’unica sua alternativa obbligazionaria consisteva in bond di durata superiore ai 10 anni.
Perché è rimasto deluso? Perché sono scese cedole e quotazioni dei BtpItalia così l’investitore si è ritrovato con un total return modesto, minore delle sue aspettative, oppure leggermente negativo nei casi peggiori.
Cosa sarebbe successo se l’investitore, da novembre 2022 a marzo 2023, avesse invece optato per Btp a tasso fisso di durata superiore ai 10 anni? Avrebbe registrato pesanti perdite e sarebbe rimasto ancor più deluso!
Ma tutto questo l’investitore deluso non lo ammetterà mai, soprattutto a se stesso, preferirà pensare che magari avrebbe potuto buttarsi sull’azionario, visto che poi è salito, dimenticando che ai quei tempi diceva andasse assolutamente evitato con la recessione ormai in arrivo.
In ultima istanza, l’investitore si auto assolverà dicendo a se stesso che sarebbe stato meglio restare liquidi, dimenticando che ai quei tempi diceva che con inflazione sopra al 10% restare liquidi sarebbe stato un vero suicidio.
Concordo con la tua immagine dell'investitore deluso tuttavia io sono proprio uno di quelli che è entrato per la prima volta nei Btp it nel novembre 2022 con l'acquisto (piuttosto consistente per le mie finanze) del Nov 28 Cum per poi proseguire fino a marzo 23 con l'acquisto di Mg 25 e Ott 27. Poi da metà giugno una serie di piccole entrate sul Gn 30 che ora ho a pmc 95,85. L'unico titolo che ho venduto è stato l'Ott 27 ad un prezzo leggermente inferiore a quello di acquisto ma l'incasso della cedola consistente ha portato a un bel guadagno e generazione di minus che già sto utilizzando. Tutto il resto va rigorosamente e sottolineo rigorosamente a scadenza. Ebbene: non sono affatto deluso anzi sono più che convinto che questi miei investimenti in Btp Italia siano stati molto buoni. Oltretutto c'è anche la possibilità, col successo dei Btp Valore, che di Btp Italia non se ne vedano più.
 
Innanzitutto ti porgo le mie scuse se il mio tono precedente ti è risultato eccessivamente irrispettoso. Veniamo al merito:
- non comprendo a mia volta il tuo tono quasi di fastidio perché si deve guardare al Telquel. Sono i soldi che ti escono dal conto, è quello che compone il rendimento di un titolo, dunque perché non guardarlo sempre e con attenzione? Davvero non comprendo.
- del total return, ad esempio sul nov 28, ho postato ieri un giudizio positivo (ho calcolato un praticamente integrale recupero dell'inflazione in termini di rendimento NETTO, bollo incluso). Accenno per forza anche alla mia soddisfazione per aver investito molto fra il 2020 e inizio 22 ipotizzando (e non credo fosse difficile ) una crescita inflazionistica post-covid ma sopratutto guardando i tassi nominali degli impieghi alternativi allora presenti;
- ma i punti chiave sono : 1) si, ho scelto questo prodotto "a protezione" come dici, disposto a pagare il relativo premio assicurativo, ma soprattutto: 2) a mio modo di vedere non c'è altra prospettiva di considerarlo e se qualcuno lo ha trattato diversamente, per prendere posizioni direzionali sul prezzo, ha sbagliato approccio. Le delusioni attuali sono esattamente figlie di tale sbaglio.
Aggiungo che in tale prospettiva l'errore più comune fatto in perfetta buona fede (e che ho fatto personalmente in passato) è ritenere che l'indicizzazione all'inflazione renda il BtpItalia praticamente immune dalle oscillazioni di prezzo. Questo erronea credenza è forse alla base della diffusa insoddisfazione a fronte dei prezzi attuali.
Infine, certamente ognuno si dedica all'argomento che sente più consono, ti dico che personalmente approfondisco i BtpItalia in quanto (oltre che ad essere investito all'80%) è un prodotto dalla struttura originale e, appunto, foriera di sorprese se non ben conosciuto e "maneggiato con cura".
Non hai nulla di cui scusarti! Sei sempre stato educato e alla fine si discute per confrontarsi.
Se hai percepito "fastidio" nei mei confronti di certo non era rivolto a te o nessuno del topic ma solo allo strumento. Non ho mai inteso attaccare le strategie finanziarie di nessuno. Sono qui principalmente per imparare e non per criticare.

Ho già fatto mille premesse e lo ripeto per chi legge solo da qua: ritengo che il BTP Italia sia un utile strumento. Tant'è che ne ho uno e ne ho posseduti altri in precedenza. Inoltre sono consapevole dell'aspetto psicologico di vedere un titolo legato all'inflazione in rosso (quando tutti gli altri titoli a tasso fisso sono verdi) in questo momento è urticante...
Altra premessa è che non ci ho mai perso troppo tempo per studiarne tutte le sfaccettature e proprio per questo motivo mi permetto di fare una valutazione da uomo della strada:

Ho preso il foglio di giorgio1966 per non fare errori di calcolo e ho simulato l'acuisto del mio BTP Ita nv28 preso in asta.
Se lo vendessi adesso, alla quotazione attuale di 95,37 avrei un rendimento netto (al lordo del bollo) di 1,30%
Se l'anno scorso avessimo preso un bot avremmo avuto il 2,19% netto.. quasi un punto in più!

Ora posso dire che se lo avessi saputo prima non avrei investito in questo titolo? Probabilmente neanche tu.
Con il senno di poi son piene le fosse mi risponderai, e io concordo al 100%!!!

tutto questo per spiegare la mia (piccola e superficiale) delusione e immagino quella di tanti altri
 
Ho anche cd svincolabili e nonsvincolabili per la parte del portafoglio pilastro 2 fondo emergenza e pilastro3 spese prevedibili.
IL rischio Italia se sei residente qui con anche immobili a reddito c'e' sempre .
appunto
 
Stato
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