Caltagirone Editore SpA: titolo sottovalutatissimo!

Scusami..i dividendi che percepisce Caltagirone Editore sono con la ritenuta al 26% o li percepisce lordi?Perche' se in bilancio sono appostate come partecipazioni di lungo periodo non dovrebbe pagarci tasse..in tal caso le imposte differite come fanno ad utilizzarle?Non credo con l'editoria..

Regime fiscale dei dividendi percepiti da società di capitali in Italia
La tassazione è soggetta a un regime di imposizione parziale con credito d'imposta:
1. Imponibilità
  • Reddito imponibile: Solo il 5% dell'ammontare dei dividendi percepiti concorre al reddito imponibile di CED
  • Esenzione: Il restante 95% dei dividendi è esente da IRES
2. Imposizione
  • IRES: si applica sul 5% del dividendo imponibile (24%)
  • Credito d'imposta: CED ha diritto a un credito d'imposta pari all'IRES già pagata dalle partecipate sugli utili da cui derivano i dividendi
3. Regimi speciali (NON INTERESSA CED)
  • Partecipazioni qualificate: Per i dividendi derivanti da partecipazioni "qualificate" (ossia con una quota superiore al 20% del capitale o dei voti), l'aliquota IRES da applicare al 5% imponibile è del 26%. In questo caso, non è previsto il credito d'imposta (non è il caso di CED perché tutte le partecipazioni detenute sono <20%)
  • Regime di trasparenza: Le società che optano per il regime di trasparenza non sono soggette all'IRES sui dividendi percepiti, in quanto i redditi sono imputati direttamente ai soci ai fini IRPEF (no CED)
4. Modalità di tassazione
  • Ritenuta alla fonte: Le partecipate distributrici di dividendi operano una ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti a titolo di acconto IRES dovuta da CED. L'aliquota della ritenuta è del 26% per i dividendi ordinari e del 10% per quelli relativi a partecipazioni qualificate
  • Saldo IRES: CED deve dichiarare i dividendi percepiti nel proprio bilancio e versare il saldo dell'IRES, detratto l'ammontare del credito d'imposta
 
Che la prossima volta li manda a casa e con DelVecchio e Benetton prenderanno il controllo di Generali..
dubito fortemente che la maggioranza degli azionisti di Generali e Mediobanca si rivoltino, "alla Masaniello", contro i CdA attuali che non piacciono a paron, rispettivamente Donnet e Nagel ndr, stante la montagna di utili e dividendi che hanno creato negli ultimi anni.....in poche parole, per passare dall'opposizione alla maggioranza, deve comprare almeno un'altro 5% di azioni in entrambe le società (il DDL cosiddetto "Capitali" può dargli una mano ma non basta)
 
Regime fiscale dei dividendi percepiti da società di capitali in Italia
La tassazione è soggetta a un regime di imposizione parziale con credito d'imposta:
1. Imponibilità
  • Reddito imponibile: Solo il 5% dell'ammontare dei dividendi percepiti concorre al reddito imponibile di CED
  • Esenzione: Il restante 95% dei dividendi è esente da IRES
2. Imposizione
  • IRES: si applica sul 5% del dividendo imponibile (24%)
  • Credito d'imposta: CED ha diritto a un credito d'imposta pari all'IRES già pagata dalle partecipate sugli utili da cui derivano i dividendi
3. Regimi speciali (NON INTERESSA CED)
  • Partecipazioni qualificate: Per i dividendi derivanti da partecipazioni "qualificate" (ossia con una quota superiore al 20% del capitale o dei voti), l'aliquota IRES da applicare al 5% imponibile è del 26%. In questo caso, non è previsto il credito d'imposta (non è il caso di CED perché tutte le partecipazioni detenute sono <20%)
  • Regime di trasparenza: Le società che optano per il regime di trasparenza non sono soggette all'IRES sui dividendi percepiti, in quanto i redditi sono imputati direttamente ai soci ai fini IRPEF (no CED)
4. Modalità di tassazione
  • Ritenuta alla fonte: Le partecipate distributrici di dividendi operano una ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti a titolo di acconto IRES dovuta da CED. L'aliquota della ritenuta è del 26% per i dividendi ordinari e del 10% per quelli relativi a partecipazioni qualificate
  • Saldo IRES: CED deve dichiarare i dividendi percepiti nel proprio bilancio e versare il saldo dell'IRES, detratto l'ammontare del credito d'imposta
Quindi Ced sui dividendi Generali e Mediobanca quanto paga?Su 10 milioni di dividendi lordi..
 
Articolo per abbonati 🤷🏻‍♂️
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Il rialzo veloce dei tassi degli ultimi due anni non ha fatto bene soprattutto al comparto industriale, quel made in Italy famoso nel mondo che in borsa sta soffrendo perch gli investitori tendono a vendere i titoli che devono scontare un costo del debito pi alto a causa delle banche centrali, anche se si tratta magari di attivit in ottima salute. Con la conseguenza che la miscela di bilanci sani e prezzi bassi finisce per favorire le opa a Piazza Affari, spesso lanciate dagli stessi imprenditori con il sostegno finanziario di fondi di private equity. Le operazioni straordinarie si stanno moltiplicando negli ultimi giorni. Basti pensare a quella su Salcef dall''azionista di riferimento Finhold e Morgan Stanley Infrastructure Partners, oppure a a Sgg Holding delle famiglie Della Porta e Canale, su Saes Group. Milano Finanza andata allora a guardare le valutazioni dei titoli di Piazza Affari, dal Ftse Mib alle societ di medie e piccole dimensioni per capire chi valutato oggi con un rapporto prezzo/utili basso e che potrebbe magari finire sotto opa - eventualit che comporterebbe il riconoscimento di un premio ai piccoli soci che aderiscono all''offerta - oppure che potrebbe iniziare a correre quando Bce inizier a tagliare i tassi. Le attese dei mercati sono di una prima riduzione a giugno, con la prospettiva che resteranno ancora piuttosto alti per diversi mesi, finch l''inflazione non rientrer in maniera strutturale nei parametri (intorno al 2%) attesi a Francoforte. Chi ha i multipli pi bassi. Secondo Alberto Villa, Responsabile Equity Research di Intermonte, "il mercato italiano offre ancora molte opportunit d''investimento in settori e titoli a bassi multipli sugli utili. Circa met dei titoli a maggiore capitalizzazione appartenenti all''indice Ftse Mib hanno infatti un rapporto prezzo/utili 2024 inferiore alle 10 volte, che meno della met del multiplo medio, ad esempio, del mercato americano". In effetti, le banche italiane si collocano in fondo alla classifica delle valutazioni, a partire da Bper Banca con 5,3 volte, Mps con 5,5 volte, Banco Bpm e Unicredit con 6,9 volte. Anche se il parametro forse migliore per valutare gli istituti di credito il p/tbv, prezzo rapportato al valore tangibile degli istituti di credito. Allargando lo sguardo all''intero listino (escluso l''Egm, quello delle pmi), Villa nota "come il contesto sia pi variegato e tra i titoli con p/e pi bassi vi siano diverse societ che operano nel settore industriale e dei servizi, oltre che titoli del comparto finanziario. I multipli bassi possono essere legati a dinamiche di settore, come nel caso dell''industria del cemento, oppure a fasi particolari in cui si trovano societ che potenzialmente vivono un momento di picco degli utili per cause difficilmente replicabili". I dieci titoli pi sottovalutati. Quali sono allora i dieci titoli pi sottovalutati fra le grandi societ di Piazza Affari? Stellantis il gruppo con il p/e pi basso, seguito da Bper Banca, Mps, Banco Bpm, Unicredit, Unipol, Eni, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane e Banca Popolare di Sondrio. Si va da circa 4 a 8 volte il rapporto prezzo/utili attesi. Fra le societ pi piccole, invece, il titolo pi sottovalutato Fnm (ex Ferrovie Nord), seguito da Mfe, Igd, D''Amico International Shipping, Digital Bros, doValue, Cellularline, Illimity, Credem e Ieg.
 
Il rialzo veloce dei tassi degli ultimi due anni non ha fatto bene soprattutto al comparto industriale, quel made in Italy famoso nel mondo che in borsa sta soffrendo perch gli investitori tendono a vendere i titoli che devono scontare un costo del debito pi alto a causa delle banche centrali, anche se si tratta magari di attivit in ottima salute. Con la conseguenza che la miscela di bilanci sani e prezzi bassi finisce per favorire le opa a Piazza Affari, spesso lanciate dagli stessi imprenditori con il sostegno finanziario di fondi di private equity. Le operazioni straordinarie si stanno moltiplicando negli ultimi giorni. Basti pensare a quella su Salcef dall''azionista di riferimento Finhold e Morgan Stanley Infrastructure Partners, oppure a a Sgg Holding delle famiglie Della Porta e Canale, su Saes Group. Milano Finanza andata allora a guardare le valutazioni dei titoli di Piazza Affari, dal Ftse Mib alle societ di medie e piccole dimensioni per capire chi valutato oggi con un rapporto prezzo/utili basso e che potrebbe magari finire sotto opa - eventualit che comporterebbe il riconoscimento di un premio ai piccoli soci che aderiscono all''offerta - oppure che potrebbe iniziare a correre quando Bce inizier a tagliare i tassi. Le attese dei mercati sono di una prima riduzione a giugno, con la prospettiva che resteranno ancora piuttosto alti per diversi mesi, finch l''inflazione non rientrer in maniera strutturale nei parametri (intorno al 2%) attesi a Francoforte. Chi ha i multipli pi bassi. Secondo Alberto Villa, Responsabile Equity Research di Intermonte, "il mercato italiano offre ancora molte opportunit d''investimento in settori e titoli a bassi multipli sugli utili. Circa met dei titoli a maggiore capitalizzazione appartenenti all''indice Ftse Mib hanno infatti un rapporto prezzo/utili 2024 inferiore alle 10 volte, che meno della met del multiplo medio, ad esempio, del mercato americano". In effetti, le banche italiane si collocano in fondo alla classifica delle valutazioni, a partire da Bper Banca con 5,3 volte, Mps con 5,5 volte, Banco Bpm e Unicredit con 6,9 volte. Anche se il parametro forse migliore per valutare gli istituti di credito il p/tbv, prezzo rapportato al valore tangibile degli istituti di credito. Allargando lo sguardo all''intero listino (escluso l''Egm, quello delle pmi), Villa nota "come il contesto sia pi variegato e tra i titoli con p/e pi bassi vi siano diverse societ che operano nel settore industriale e dei servizi, oltre che titoli del comparto finanziario. I multipli bassi possono essere legati a dinamiche di settore, come nel caso dell''industria del cemento, oppure a fasi particolari in cui si trovano societ che potenzialmente vivono un momento di picco degli utili per cause difficilmente replicabili". I dieci titoli pi sottovalutati. Quali sono allora i dieci titoli pi sottovalutati fra le grandi societ di Piazza Affari? Stellantis il gruppo con il p/e pi basso, seguito da Bper Banca, Mps, Banco Bpm, Unicredit, Unipol, Eni, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane e Banca Popolare di Sondrio. Si va da circa 4 a 8 volte il rapporto prezzo/utili attesi. Fra le societ pi piccole, invece, il titolo pi sottovalutato Fnm (ex Ferrovie Nord), seguito da Mfe, Igd, D''Amico International Shipping, Digital Bros, doValue, Cellularline, Illimity, Credem e Ieg.
BANCHE !!!...piene di BTP :terrore:
 
E' tornato a fare ottimi Utili anche il Sole 24 Ore ... OTTIMA NOTIZIA PER L' INTERO SETTORE DELL' EDITORIA ...( si possono ancora fare utili anche con i giornali ) :asd:
 
vedo che i venditori stanno uscendo dalle Tane...( penso che vi aspetterò piu in basso ... me le dovete regalare le vs az.) :asd:
 
Ridendo e scherzando siamo tornati verso 1.10..con generali e mediobanca che tengono ed anzi generali presenterà un nuovo piano a inizio 2025..e' l'unica società del listino che potrebbe tranquillamente distribuire un dividendo pari a quanto capitalizza in borsa..sembrerà assurdo ma e' così..al netto delle proprie potrebbero vendere delle azioni ad una collegata e distribuire 120 milioni domattina..perderemmo un terzo delle cedole che passerbero a 12 milioni annui amen..ma sarebbe tutto oro colato..
 
ottima tenuta di GENERALI ... circa il 60% delle ns azioni possedude (valore circa 180 ml contro una capitalizzazione complessiva di Ced di meno di 120 ml) NUMERI che è meglio RICORDARE ogni tanto ...TUTTI I GIORNI :asd:
 
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