Però gli Stati Uniti non vogliono la disfatta della Russia. Perché?
"Perché temono che la disintegrazione della Federazione russa porti alla balcanizzazione dell’Europa: uno scenario terribile che ricorda quello dell’ex Jugoslavia o della Libia".
Quali sarebbero le conseguenze per l’Europa?
"Almeno venti anni di crisi e di guerre, con in più tutti i rischi legati al nucleare. Dove andrebbero a finire quei missili? In quali mani? Con quali obiettivi?".
Dunque siamo in un’ impasse : da una parte Putin non può vincere, dall’altra non vogliamo il caos generato dalla sua sconfitta…
"Non abbiamo molte scelte. E non è detto che il caos non sia già iniziato in Russia. Tutto dipende dall’esercito: potrebbe ribellarsi, come avvenne nel 1917, se continuerà a subire perdite con decine di migliaia di morti e di feriti. In ogni modo è evidente che Putin le proverà tutte: prima di dimettersi, per esempio, potrebbe cercare di mandare al potere uno dei suoi. Si parla molto di Nikolai Patrushev, ex direttore del Fsb e attuale segretario del Consiglio di sicurezza russo".
Potrebbe ricorrere all’arma nucleare?
"Gli ordigni nucleari sono un’arma politica: non servono per vincere una guerra. Putin sa benissimo che non può usarli. Prima di tutto perché la Cina, che non vuole perdere il commercio con gli Stati Uniti e l’Europa, è assolutamente contraria. Poi perché la popolazione russa non vuole rischiare gli effetti collaterali di un conflitto atomico. Infine perché la classe dirigente russa ha i suoi soldi, le sue lussuose residenze e i propri figli in Occidente: l’idea che possano essere colpiti da un missile nucleare lanciato da Mosca non gli piace per niente".
Mandare carri armati e aerei all’Ucraina significa superare la linea rossa, come dice Putin?
"La linea rossa l’ha superata lui quando ha invaso l’Ucraina. E prima ancora, la Crimea".
Ucraina, tensioni al Cremlino. "Putin sa che non vincerà. L’esercito potrebbe ribellarsi" - Esteri