CIA : Panerai sarebbe ora che iniziassi a valorizzarla facendola volare !

Per intenderci .... ogni 10000 Cia possedute ... si riceveranno 36 azioni CFV ....
E quanto varra' mai un'azione CFV?
Ionin lo so' ...
è questa l'inchiapettata solita.....i valori del concambio sono sempre magicamente a favore della incorporante che viene valutata un botto in modo da dare il meno azioni possibile agli azionisti dell'incorporata...solito trucchetto ammazza retail già ampiamente visto in borsa a cui ovviamente si aggiunge che il valore dell'incorporata (cia) ovviamente è stato schiacciato ai minimi degli ultimi 6 mesi presi come riferimento.
 
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John io spero che sia come dici Tu ...
Ma visto come si é sempre comportato P.P. penso che Lunedì sarà dura vedere Cia salire anzi facile che si scende ....
Spero di sbagliare ....:censored::boh::boh:
anche io credo scenda e si andrà a posizionare vicino al prezzo di recesso, perchè la storia dice che quasi mai nessuno del retail si avventura a restare azionista di una società non quotata.........loro lo sanno e agiscono di conseguenza con queste porc ate
 
Compagnie fonciere de Vin
Capitale sociale 12.186.481,28 totale azioni 163.704 di cui 121.380 PP e 20.088 PP Editore +una manciata a altri

al 30/06/23 da bilancio ......perdita di -3.236.528 a fronte di una svalutazione di partecipata (probabilmente la stessa CIA se riesco recupero bilancio integrale) e patrimonio netto ora a 8.787.398 e azioni 163.704
per cui fatevi i conti ma non conviene recedere, salvo poi sposarsi a vita con PP
:D

Compagnia Immobiliare Azionaria S.p.A. è società quotata alla Borsa Valori di Milano.Il valore di carico della partecipazione in questione, originariamente iscritta con il metodo del costo, è stata oggetto disvalutazione in sede di redazione del presente bilancio di esercizio, per un importo pari a € 3.207.391.Il valore di iscrizione di € 8.893.947 successivo a tale svalutazione, coincide con la corrispondente frazione (49,49%) delPatrimonio Netto consolidato della partecipata riferito alla data del 30/09/2023 (€ 14.976.000 circa), maggiorata del 20%trattandosi di partecipazione di maggioranza relativa.Il valore di carico della partecipazione come sopra determinato permane superiore al valore espresso dal mercato.Tuttavia si ritiene che il reale valore degli assets della società al netto dei debiti e delle altre passività, sia superiore rispetto alPatrimonio Netto della partecipata nonché al valore di Borsa del pacchetto azionario detenuto da Compagnie Foncière du VinS.p.A., in considerazione delle prospettive reddituali della società partecipata.


CVD LA SVALUTAZIONE DI 3.207.391 ERA PEOPRIO QUELLA DI CIA CHE PERO' VALE DI PIU' DEL PREZZO DI MERCATO AL 30/06/23 PER STESSA AMMISSIONE DEL CDA DI CFV
VALUTANO PERTANTO IL 49,487% OVVERO 45.674.155 AZIONI 8.893.947 EURO OVVERO 0,1947 EURO CADAUNA
PERFETTAMENTE IN LUNEA COL CONCAMBIO DEL PATRIMONIO NETTO 8.787.398 E 163.704 AZIONI OVVERO 53,6785 EURO CHE A CONCAMBIO 0.0036 FA 0,1932 EURO CADAUNA

QUINDI COI RECESSI A 0.047 STIMA DI PORTARSI A CASA UN MARGINE DI 0.1462 AD AZIONE

SI DIMOSTRA SEMPRE QUELLO CHE E' E PURTROPPO HA I NUMERI PER FARLO
 
anche io credo scenda e si andrà a posizionare vicino al prezzo di recesso, perchè la storia dice che quasi mai nessuno del retail si avventura a restare azionista di una società non quotata.........loro lo sanno e agiscono di conseguenza con queste porc ate
Ma ci mancherebbe il principio da te esposto e' incontestabile ....
Chi rimane dentro ... se lo fa' ... e'perche ha poche azioni e quindi mette in conto di poterle perdere ...
 
Leggo di opa residuale, squeeze out, da lunedì speculazione al rialzo...
Ma avete compreso che tipo di operazione ha messo in piedi?
Si tratta di un delisting a seguito di fusione con non quotata. Nessuna OPA.
Tutti quelli che non vorranno rimanere a bordo venderanno a mercato a partire da lunedì.
Unica possibile uscita prima del delisting sarà il diritto di recesso ma ad un prezzo (verosimilmente) 20% inferiore alle quotazioni di ieri.
 
Leggo di opa residuale, squeeze out, da lunedì speculazione al rialzo...
Ma avete compreso che tipo di operazione ha messo in piedi?
Si tratta di un delisting a seguito di fusione con non quotata. Nessuna OPA.
Tutti quelli che non vorranno rimanere a bordo venderanno a mercato a partire da lunedì.
Unica possibile uscita prima del delisting sarà il diritto di recesso ma ad un prezzo (verosimilmente) 20% inferiore alle quotazioni di ieri.
0,047 ...se ho ben capito.
 
Ai ribassi siamo abituati ma di solito chi studia ste operazioni cerca di rastrellare e non credo ci sia molta gente che vende a sti prezzi ….anzi. Molti azionisti cia le hanno dimenticate e sono lì nel cantuccio … per far uscire gente deve farla salire oltre 0,09/10 dove rimase un po’ di tempo … sotto sec me rimane a bocca asciutta …. Ricordo sempre che delisti se raggiungi 90 percento più 1 azione per fare Opa residuale , mentre squeez out lo fai a 95 più 1 ! Stavolta voglio proprio vedere cosa si inventa
Ciao il problema è che non OPA, delista senza opare e in assemblea Straordinaria in seconda convocazione bastano i due terzi dei partecipanti, o si va tutti al 100% in assemblea e si spera che non raggiunga i due terzi (avrà già intanto fatto rastrellare dagli amici quel che serve) oppure delista e, o accetti il valore di recesso o resti nella CFV non quotata a rompergli le 🥚🥚.
 
Ma si.... rimango azionista di una societa' che magari va meglio di Cia... sa' mai che poi la riquota a valori piu' alti e ripete il giochetto... p.s. non ne ho molte... male che vada vado al ristorante a mangiare con P.P...:D:D:D sempre che il prezzo non faccia un rialzo degno...
 
Ben ritrovato Ipo,
le tue analisi sono sempre state assai lungimiranti.
Come vedi quest'ultimo atto?
Grazie del ben ritrovato.

Va preso atto che (come effettivamente previsto all'epoca) tutte le lungimiranti iniziative degli amministratori in questi anni non sono bastate a valorizzare il titolo in borsa.

Questo è valso sicuramente fino in prossimità di quest'ultima (ennesima) operazione tra correlate.

Vale la pena ricordare che al 30 settembre 2023 gli amministratori erano riusciti a ottenere questi risultati di prestigio (e in parte da prestigiatore):

- ricavi 214 mila euro (254 mila euro)
- EBITDA -264 mila euro (-201 mila euro)
- EBIT -771 mila euro (-317 mila euro)
- sanzioni e oneri fiscali circa 520 mila euro
- risultato netto di Gruppo -789 mila euro (-489 mila euro)
- PFN 4,36 milioni di euro (5,2 milioni di euro - al 31 dicembre 2022; ciò in seguito alla rimodulazione del debito nei confronti di Banca Popolare di Sondrio S.p.A., avvenuta in data 20 aprile 2023, per complessivi 1,08 milioni di euro; non è specificato in forza di quale coniglio estratto dal cilindro; questo lo si potrà chiedere in assemblea, ma in prima battuta verrà risposto che la domanda non è pertinente all'ODG)

Interessanti le previsioni degli amministratori in quella stessa data:
Evoluzione prevedibile della gestione.
Le previsioni della gestione sono in linea con le attese e gli amministratori rinnovano e confermano il costante impegno per il raggiungimento degli obiettivi previsti, attraverso le strategie di sviluppo in corso e il monitoraggio costante delle attività economiche e finanziarie finalizzate alla crescita e al consolidamento patrimoniale del Gruppo.

Gli amministratori non lasciavano perciò intendere nessuna necessità di finanza straordinaria o di profonda riorganizzazione societaria.

Può essere che, sapendo di essere giunti al termine del loro mandato (e ricordandosi di qualche precedente contrattempo/sanzione), gli amministratori abbiano ritenuto conveniente per la società prendere decisioni che risolvessero alla radice il problema di un nuovo eventuale scomodo confronto con il piccolo azionariato.

Attendiamo perciò la pubblicazione dei documenti, ma sarà improbabile trovare qualcosa di diverso dalle frasi di rito, tipo:

- la scarsa liquidità dei titoli negoziati sul MTA non giustifica la permanenza in quotazione delle azioni della Società CIA.
Secondo gli Amministratori, la quotazione sul MTA di CIA non ha permesso di valorizzare adeguatamente la società, pertanto gli stessi hanno valutato necessario procedere a una riorganizzazione, finalizzata all'ulteriore rafforzamento della stessa, operazione che secondo gli Amministratori risulterebbe più facilmente perseguibile nello status di non quotata.
Inoltre, gli Amministratori evidenziano che il Delisting consentirebbe di eliminare i costi derivanti dalla quotazione (con conseguenti benefici per CIA)

- il delisting consentirà di ottenere una maggiore flessibilità gestionale e di governance, stante l'eliminazione delle procedure e delle formalità previste dalla normativa vigente per le società quotate, indipendentemente dalle loro attività e dimensioni operative, con conseguente possibilità di assumere tempestivamente decisioni strategiche

- saranno liberate risorse economiche e finanziarie da dedicare alla riorganizzazione societaria e di business che si riterranno opportune e/o in linea con gli obiettivi di crescita e sviluppo delle Società


Ben difficilmente troveremo motivazioni più mirate, tipo:
Gentili azionisti, Vi confermiamo che il vero motivo per cui abbiamo deciso di delistare CIA inglobandola in CFV è stato quello di sopprimere il diritto degli azionisti di minoranza di presentare liste con amministratori e sindaci diversi dai tanti amici di cui si contorna già da anni l'azionista di controllo. Inoltre, vogliamo approfittare di questa ghiotta occasione per raccogliere una cospicua percentuale di azioni a vile prezzo grazie alle fisiologiche quantità di azioni che ci saranno consegnate volontariamente con l'esercizio del diritto di recesso, di cui più di qualcuno di voi sicuramente si vorrà o si dovrà avvalere.
Sono stati oltre due decenni di grandi soddisfazioni. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che si accomoderanno fuori dall'uscio senza opporre ulteriore resistenza. Grazie di tutto e tanti cari saluti.
P.S. Consob ci ha già informalmente fatto sapere di vedere con grande favore il nostro delisting, perciò evitate di andare a disturbarla come l'altra volta...
 
Leggo di opa residuale, squeeze out, da lunedì speculazione al rialzo...
Ma avete compreso che tipo di operazione ha messo in piedi?
Si tratta di un delisting a seguito di fusione con non quotata. Nessuna OPA.
Tutti quelli che non vorranno rimanere a bordo venderanno a mercato a partire da lunedì.
Unica possibile uscita prima del delisting sarà il diritto di recesso ma ad un prezzo (verosimilmente) 20% inferiore alle quotazioni di ieri.
una porca ta assurda da manuale della banda bassotti.....
 
Ma sta CFV controlla anche tutte le cantine toscane di panerai ? E’ per capire un attimo
 
Pp e’ veramente una brutta persona … pessimo in tutti i sensi …
 
Ma infatti guarda io starò a vedere se il titolo sale a prezzi vicini a quelli indicati da taxi driver allora se le può prendere , altrimenti rimango con lui perché sto qui CFV nn può portarla giù non essendo quotata e magari si dara pure dividendi
 
E' sempre una Compagnia pronta per replicare il giochetto....
 
CORREVA IL 2015.............................
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Consiglio Stato annulla permesso costruzione, ma vendita continua



L'edificio è proprietà della Diana Bis, che fa capo alla Compagnia immobiliare azionaria, spa quotata in Borsa legata al gruppo Class Editori e nel cui cda siede anche Diego Della Valle

di Luigi Franco | 13 MARZO 2015

Il progetto architettonico è moderno, le rifiniture sono di pregio. Al piano terra c’è pure una palestra per i condomini. Dal Duomo non saranno i “soli 500 metri” di cui parla il sito che mette in vendita gli alloggi della Residenza degli orti di via Borgazzi 1, ma sempre nel centro di Milano siamo. Zona signorile, lungo corso Italia. Fa niente se la distanza dal Duomo, a dire il vero, è di un chilometro e mezzo. Per una casa così un piccolo difetto di comunicazione si può anche perdonare. Come si può mettere mano al portafoglio senza farsi troppe domande, per tirare fuori i quasi 9mila euro chiesti al metro quadro. Solo che qualche domanda sarebbe meglio farsela, perché l’edificio è a rischio demolizione: una sentenza del Consiglio di Stato lo scorso giugno ha annullato il permesso di costruire che il comune di Milano ha concesso nel 2010. Un palazzo di sette piani abusivo, insomma. Solo che questo nessuno lo dice, né sul sito, né se si prende appuntamento per una visita. Altro difetto di comunicazione. E pensare che dietro l’operazione immobiliare c’è una società legata al gruppo Class Editori, che proprio della comunicazione ha fatto il suo core business, non solo per l’omonima tv le cui frequenze sono state da poco cedute a Sky, ma anche per giornali come Milano Finanza e Italia Oggi.

Da un parcheggio sotterraneo a un palazzo di sette piani – Per l’inizio della storia bisogna andare a più di trent’anni fa, quando nell’area tra corso Italia, via Burigozzo e via Borgazzi c’è un boschetto, due palazzine di un asilo e una palestra. Alla fine degli anni Ottanta il tutto finisce all’asta, ma lo scoppio di Tangentopoli placa ogni appetito immobiliare. Fino al periodo della giunta Moratti. A questo punto della vicenda l’area è stata acquisita dalla Diana Bis srl, controllata al 100% dalla Compagnia Immobiliare Azionaria, una società quotata in Borsa che nel cda ha nomi come Diego della Valle e tra gli azionisti l’editore Paolo Panerai e Compagnie Fonciere du Vin sa, società lussemburghese nata un anno fa da una costola di Euroclass Multimedia sa, la holding di controllo di Class Editori. Un giorno gli abitanti della zona si trovano una sorpresa: le piante vengono abbattute e viene aperto un cantiere. Si incomincia con la ristrutturazione delle due palazzine, che oggi Class ha preso in affitto per metterci la sua sede distaccata, a pochi passi da quella principale di via Burigozzo 5. Quella che un tempo era una palestra, invece, viene rinchiusa in un involucro di plastica. Un cartello informa che lì nascerà un’autorimessa sotterranea. Peccato che dopo qualche mese venga tirato su in men che non si dica un palazzo di sette piani. Che cosa è successo nel frattempo? Diana Bis nel 2010 ha ottenuto dal comune l’ok per una variante al progetto originario, che prevedeva solo tre piani di parcheggio interrato: grazie alla legge del Piano casa, la cubatura dell’ex palestra è stata recuperata e, con l’aggiunta di un consistente bonus volumetrico, è stata trasformata in quindici appartamenti di lusso.

Gli inquilini di due condomìni di fianco si sentono danneggiati e intraprendono le vie legali. Il Tar respinge il loro ricorso, ma lo scorso giugno il Consiglio di Stato dà loro ragione e annulla il permesso di costruire ottenuto nel 2010, rilevando che il palazzo non rispetta nemmeno le distanze minime con gli edifici vicini, cancellando persino una serie di condoni degli anni Novanta che avevano consentito di conteggiare la metratura della ex palestra il triplo di quella reale. Il nuovo edificio, dunque, è stato costruito in modo illegittimo e i condomìni accanto, seguiti dagli avvocati Camilla Cepelli e Paola Zanotti, ne chiedono la demolizione: la sentenza è chiara – sostengono in un’istanza inviata al comune – la demolizione può essere sostituita da una sanzione pari al valore dell’opera abusiva solo quando non sia possibile eseguirla, ma questo non è il caso. L’assessorato all’Urbanistica, contattato da ilfattoquotidiano.it, ritiene invece che la demolizione non sia un atto automatico, ma che il caso sia da valutare, “tanto più che c’è un’istanza di revocazione della sentenza presentata dalla società. E bisogna anche tenere conto degli interessi dei nuovi proprietari, visto che alcuni appartamenti sono già stati venduti”.

Rischi di demolizione? L’azionista quotato in Borsa non ne parla e minimizza – Diana Bis, infatti, ha messo subito gli alloggi sul mercato e ancora oggi, nonostante la sentenza, è alla ricerca di ignari clienti che vengono accompagnati ad ammirare le rifiniture e i comfort offerti. Nel bilancio 2013, l’ultimo disponibile, si legge che le vendite del complesso residenziale “hanno generato al 31 dicembre 2013 ricavi complessivi pari a 12,69 milioni di euro, di cui 2,25 milioni di euro nell’anno 2013, consentendo un significativo rientro dell’investimento effettuato”. Per la parte rimasta invenduta sono invece contabilizzate rimanenze per 12,4 milioni di euro, circa un terzo dell’attivo totale della società. Gli alloggi da vendere, secondo il sito della Residenza degli orti, oggi sono ancora sei su 15. Il rischio dei mancati incassi, dei risarcimenti danni e delle perdite per un’eventuale demolizione potrebbe ricadere sulla Compagnia Immobiliare Azionaria, che a fine 2013 vantava crediti verso Diana Bis per 10,8 milioni e che, stando alla relazione semestrale 2014, ha prestato garanzie per oltre 30 milioni sui finanziamenti ottenuti dalla controllata, 22 dei quali da Centrobanca, istituto che ha anche in pegno tutte le quote di Diana Bis. Ma ogni rischio, nella relazione finanziaria sul primo semestre del 2014, viene liquidato così: “La sentenza del Consiglio di Stato ha come destinatario il comune di Milano, con il quale sono in corso colloqui per la migliore soluzione dei problemi che la sentenza fa nascere. In primo luogo sarà presentata istanza di revocazione. In ogni caso per la società sono esclusi, in base anche alle garanzie ricevute dal venditore della società proprietaria dell’area in oggetto, qualsiasi penalizzazione economica”. Nella speranza, per gli investitori, che non salti fuori un altro difetto di comunicazione. Originato da quello che nelle relazioni di bilancio viene chiamato con vanto il “primo, ed unico, Progetto Casa approvato dal comune”.

@gigi_gno
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non ho + seguito le evoluzioni....
 
Ma sta CFV controlla anche tutte le cantine toscane di panerai ? E’ per capire un attimo
No
Le immobilizzazioni finanziarie sono dettagliate come segue
:- Partecipazione nella società controllata T-Pro Software S.r.l.: euro 100.000
- Partecipazione nella società collegata C.I.A. Compagnia Immobiliare Azionaria S.p.A.: euro 8.893.947
CFV e' una scatola cinese dentro ci sta una società di software da 100.000 Euro e il 49,485% di Cia di cui assume un valore di Euro 0,19 Cent nonostante in borsa quoti 0.06........ ed il recesso a 0.047

poi però CIA ha il 17,54% di Domini di Castellare e quindi anche di tutto quello che sta la sopra oltre altra robetta meno rilevante direttamente

Nei domini di Castellare che son in Cia per il 17,54%
son incluse partecipazioni quasi per il totale nelle seguenti società
85,6% rocca di frassinello
98.99% feudi del pisciotto
99% feudi del pisciotto
99% feudi del pisciotto resort
81.2% Nettuno SRL soc Agr


Capire cosa cavolo valga il tutto è da analista con le contropalle visto che il valore di Cia a 0.19 lo decide lui in bilancio di CFV con quale logica non si sa.
Di fatto vale molto di più della quotazione attuale e del prezzo di recesso, col problema che se restiamo dopo il recesso perdiamo la negoziabilità del titolo e vendere sarà difficile
Se la canta e se la suona da solo. In ogni caso se decide che è disposto a pagare 0.047 per il recesso sicuramente sa che vale un bel po' di più

In ogni caso io non recedo, salvo quotazioni idonee precedenti al recesso. Perso per perso perdo tutto ma gli rompo le 🥎🥎 fino alla fine
 
Ultima modifica:
Premetto che condivido il pensiero di Taxi_Driver ....
Dato che per ovvi motivi l'operazione tende a spingere il retail ad uscire ... il prezzo del recesso mi sembra troppo basso perche' raggiunga l'obiettivo.
Ergo .... cerchera di farlo nei giorni di contrattazione residuali .... facendo alzare il titolo ....
Dopo aver rastrellato ulteriormente ...
si allineera' al prezzo di recesso.
La logica mi suggerisce questo .....
Domani incominciamo a ballare !!
 
Grazie taxi driver ! Anche io penso che valga molto di più di quello che fa apparire. Proprio lì sta la carognata , valuta cia a Bllancio fonciere 0.19 poi la schiaccia in borsa e ti dà recesso a 0.047. PP persona indegna
 
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