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La Cina va forte in Borsa
un'ora fa - giovedì 23 maggio 2024
Gli Stati Uniti hanno annunciato l’imposizione di nuovi dazi doganali su alcuni prodotti cinesi e l’Europa sta valutando di seguirli; una pessima notizia per Pechino. Nonostante tutto, il mercato azionario in Cina da inizio anno sta crescendo: come possiamo inquadrare e spiegare questa bella performance della sua Borsa?
Asset allocation
Ancora priva di una domanda interna dinamica e con una crescita trainata dagli investimenti e dalle esportazioni, la Cina si ritrova oggi in una posizione delicata. Le famiglie cinesi privilegiano il risparmio, che da diversi anni supera il 45% del Pil. Questa tendenza di fondo, che dura da decenni, è stata rafforzata da due fenomeni recenti, che hanno evidenziato l’importanza del risparmio: il crollo dei prezzi delle case, che ha influito negativamente sul patrimonio delle famiglie e anche sulla loro fiducia per il futuro e la pandemia. Infatti, a differenza di quanto accaduto in Occidente, dove gli Stati hanno aiutato le famiglie e le imprese, in Cina le famiglie hanno dovuto farvi fronte da sole, senza alcun aiuto dal Governo.
L’economia cinese dipende molto dagli investimenti, che rappresentano oltre il 40% del PIL (tutta la ricchezza prodotta nel Paese), mentre i consumi delle famiglie rappresentano una quota più piccola dell’economia (39% del PIL nel 2023).
I cinesi risparmiamo molto perché sanno di dover far fronte da soli, o quasi, a malattie o disoccupazione, e che dovranno avere abbastanza risparmi per potersi mantenere da anziani.
Crescita sì, ma con alcuni limiti
Pechino continua a investire e, creando nuove capacità produttive in un contesto caratterizzato da una domanda debole, si ritrova con un significativo eccesso di capacità produttiva (ossia superiore al fabbisogno). Una dinamica che ha portato ad un'inflazione molto bassa (0,3% in aprile), o addirittura alla deflazione (calo dei prezzi al consumo), negli ultimi trimestri. Per cercare di ridurre le pressioni sui prezzi e consentire alle proprie aziende di sopravvivere, la Cina sta cercando ora altri mercati di sbocco per i suoi prodotti. Questa situazione spiega la levata di scudi contro il “Made in China”.
Dopo decenni di forte crescita, la Cina è diventata ormai un peso massimo nell’economia globale e i suoi partner commerciali hanno sempre più difficoltà a digerire l’ondata di prodotti cinesi.
Il protezionismo ci costerà caro
Bisogna riconoscere che in alcuni settori – soprattutto quello della transizione energetica – il mondo non può fare a meno della Cina, anche se ha grandi difficoltà a restare competitivo di fronte alla sua produzione poco costosa e molto innovativa. Da diversi anni, mentre in altri Paesi si è solo discusso il tema dalla sostenibilità, la Cina è entrata in azione, investendo massicciamente per dominare tutta la filiera associata alla transizione ecologica. Solare, eolico, batterie, veicoli elettrici sono tutti settori in cui i produttori cinesi si sono avvantaggiati rispetto ai loro concorrenti, e i cali dei prezzi causati dalla produzione cinese stanno favorendo l’adozione di queste nuove tecnologie in Cina come altrove. Per ora, Pechino esporta circa il 16% dei veicoli elettrici che produce e pochi di questi sono destinati agli Stati Uniti. L’impatto dei dazi doganali al 100% imposti da Washington ha perciò un effetto limitato. Tuttavia, l’aumento dei dazi doganali su batterie, celle solari, semiconduttori … finirà per rendere i prodotti che incorporano queste tecnologie più costosi; una situazione che rischia di rallentare la tanto desiderata transizione energetica in Occidente.
Il risveglio del mercato azionario cinese
Il fatto che da diversi mesi il fondo sovrano cinese acquisti azioni del suo Paese ha contribuito a rilanciare la Borsa cinese, molto meno cara rispetto a quelle di altri Paesi emergenti. La Cina è, inoltre, molto interessata ai cambiamenti di governance avvenuti in Giappone – che hanno favorito il rimbalzo del mercato azionario di Tokyo – e potrebbe trarne ispirazione. A ciò si aggiungono altre iniziative come l'acquisto da parte dei governi regionali di progetti immobiliari abbandonati in fase di costruzione, per effettuare i necessari lavori di finitura e poi rivenderli.
Sono previsti anche aiuti per le famiglie che desiderano acquistare un nuovo appartamento, che prevedono in particolare il riacquisto del vecchio immobile, che verrà poi utilizzato per l'edilizia sociale. Tutte misure volte a stabilizzare il settore, cruciale per la Cina. Il Paese ha, infine, appena iniziato l'emissione di titoli del debito statale a 20, 30 e 50 anni, legata ad un programma da circa 1.000 miliardi di yuan (circa 128 miliardi di euro) e il cui obiettivo è quello di sostenere mega progetti in settori strategici. Se quindi non dobbiamo sottovalutare la portata delle sfide che la Cina dovrà affrontare, non dobbiamo neppure sottovalutare la capacità del Paese di superarle.
Pechino annuncia sempre nuove iniziative per dare spinta alle sue imprese. Ci sono stati incentivi fiscali e di bilancio di ogni tipo, oltre a una riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche del Paese, al fine di liberare più liquidità e di favorire il credito. Sono probabili anche ulteriori riduzioni di questo rapporto e la Banca centrale cinese ha ancora altre leve preziose a sua disposizione, come quella di agire sui tassi ufficiali, ancora al 3,45% dall’agosto 2023, che potrebbero essere rivisti al ribasso per favorire i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese.
Una Borsa interessante
Le azioni cinesi hanno livelli di valutazione interessanti. Inoltre, questo mercato comprende un certo numero di aziende leader nei loro rispettivi settori e che, avendo dimensioni molto importanti nel loro mercati regionali, riescono a esportare più facilmente i loro prodotti anche altrove. Il futuro della Cina è, secondo noi, promettente e la Borsa cinese non può mancare in un portafoglio ben diversificato.
Oltre al;...
Sono previsti anche aiuti per le famiglie che desiderano acquistare un nuovo appartamento, che prevedono in particolare il riacquisto del vecchio immobile,
Se i vari governi regionali decidono di ristrutturare interi quartieri ( sempre per tenere alto il livello immobiliare) sfrattano i vari occupanti anche se sono proprietari dei loro appartamenti, e vengono spostati in siti anche lontani dai loro quartieri abituali.
Questo mi è stato riferito da un ragazzo italiano che vive da 18anni Shanghai. Rimane un paese non facilmente governabile.