Sull'intervento pubblico in merito alla crescita del PIL ricadiamo nelle opinioni politiche e personalmente non sono d'accordo con te. Mentre si riportano gli esempi keinesiani dei decenni passati, in cui era chiaro che opere pubbliche costruire (ospedali, ponti, viadotti, autostrade), ora per me ciò non è più così chiaro e la TAV, le olimpiadi o l'eurotunnel ne sono un esempio.Pertanto l'intervento pubblico per costruire opere con soldi pubblici di incerto ritorno (come le rotatorie ) non lo vedo così efficace. Piuttosto incentiverei in parte l'intervento privato (es: prestiti a fondo perduto).
Morale della favola: per me quando è chiaro che ci sono delle opere pubbliche di indubbio ritorno da costruire va benissimo l'intervento statale, quando questo indubbio ritorno non è sicuro è meglio lasciare più ai privati
Tu dici
Sull'intervento pubblico in merito alla crescita del PIL ricadiamo nelle opinioni politiche e personalmente non sono d'accordo con te
NO assolutamenate NO questa non è un opinione politica ma è frutto di analisi scientifiche a livello economico che hanno fatto scuola e che vengono anche insegnate nelle medie superiori e nelle università.
Poi si può anche non condividere perchè non esiste il verbo rivelato anche se ci si muove nel campo della scienza,ma sicuramente teorizzare la spesa pubblica come voce autonoma della domanda aggregata per rilanciare la crescita del pil non è opinione politica.Anche se può diventarlo inseguito,ma questo è un altro paio di maniche ed è vero per qualsiasi teoria scientifica in campo economico.
LA TAV, le olimpiadi o l'eurotunnel,le rotatorie sono il classico esempio di quel metodo sbagliato di mettere in pista la teoria di keynes snaturandone i principi.E questo avviene ignorando ad arte la teoria di keynes sulle possibili ripercussioni future di una spesa pubblica inutile e sbagliata,separazione peraltro che si rende molto funzionale a un certo potere politico che si lega a potenti interessi di parte.
La spesa pubblica anticiclica non può essere quella dello scavare le buche e poi ricoprirle o peggio ancora finanziarie le guerre,che,se nel breve effettivamente rilanciano,nel lungo lasciano una scia di dissesti,debiti e inefficenze che non bastano generazioni per risolvere.
Ci vuole al contrario una spesa pubblica effettivamente orientata al pubblico interesse e che nello stesso tempo,come in altri casi ho precisato,rispetti cmq le autonomie private e il mercato cioè una spesa pubblica che orienti la crescita verso l'interesse pubblico senza che ciò comporti più stato nell'economia.
In poche parole una spesa pubblica intesa come indizione di appalti e poi i privati assegnatari pensano al resto,per cui rilancio avviene sì,ma con una collettività che riesce a stabilire il quando,il come,il dove e il quanto produrre
E' QUELLA CHE LO STESSO KEYNES CHIAMO' SOCIALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI."