claudioborghi
(Aquilini)
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In effetti la differenza fra il contemporaneo e lo storicizzato è fondamentale dato che anche per il consulente si tratta di due "sport" diversi.
La mia impressione è, come diceva Varoon, che per il contemporaneo chi ha fiuto riesce ad "interpretare" i movimenti di brevissimo periodo dei prezzi e delle mode. Nella "mia" area degli storicizzati invece assumono un peso maggiore la sensibilità nel saper "leggere" la diversa qualità e i diversi periodi fra i quadri di uno stesso autore e un filo di capacità di educare un po' il gusto del "chiedente consiglio".
Anche senza andare agli arabi non è infrequente il soggetto "infervorato-benestante-neofita" che ti chiede dove mettere un cento, se su campigli o castellani. Dopo aver tentato di fargli mettere prima un dieci su scialoja o simili e constatato che quello vuol mettere proprio cento si sospira e gli si dice castellani. Il tipo non è convinto, si vede che teme di fare una boiata, ma si fida e ti segue.
Dopo un po' ogni volta che ti sente al telefono ti subissa di ringraziamenti un po' perchè ha visto che "sta salendo " ma soprattutto perche' zitta zitta quella strana cosa estroflessa che si e' messo in casa sta scavando e si sta facendo amare, quindi il tipo ha deciso che "piu' la guarda piu' gli piace".
In futuro accadrà pure qualsiasi cosa, magari fra cinquant'anni abbatteranno il Louvre per far posto al museo campigli mentre Castellani verrà usato come tappetino antiscivolo per doccia, io non lo so come non lo sa nessuno, però il tipo non ha fatto una cosa sbagliata: non tutti hanno tempo e capacità di costruirsi una cultura artistica nei tempi e nei modi giusti, piuttosto che niente il mettersi in scia di qualcuno di cui riconosci la competenza non è un abominio.
Anch'io una volta sono andato all'ippodromo con un mio amico appassionato, di certo non "vedevo" quello che vedeva lui dato che di equini (palio a parte) capisco nulla, ma ascoltandolo ho puntato, ho vinto qualcosina, mi sono divertito e avrebbe anche potuto nascere una passione.
Prendere a prestito (magari pagando) la competenza di un altro anche per una cosa così personale come il gusto per l'arte non mi sembra un'assurdità, anche perchè spesso si pianta un seme.
La mia impressione è, come diceva Varoon, che per il contemporaneo chi ha fiuto riesce ad "interpretare" i movimenti di brevissimo periodo dei prezzi e delle mode. Nella "mia" area degli storicizzati invece assumono un peso maggiore la sensibilità nel saper "leggere" la diversa qualità e i diversi periodi fra i quadri di uno stesso autore e un filo di capacità di educare un po' il gusto del "chiedente consiglio".
Anche senza andare agli arabi non è infrequente il soggetto "infervorato-benestante-neofita" che ti chiede dove mettere un cento, se su campigli o castellani. Dopo aver tentato di fargli mettere prima un dieci su scialoja o simili e constatato che quello vuol mettere proprio cento si sospira e gli si dice castellani. Il tipo non è convinto, si vede che teme di fare una boiata, ma si fida e ti segue.
Dopo un po' ogni volta che ti sente al telefono ti subissa di ringraziamenti un po' perchè ha visto che "sta salendo " ma soprattutto perche' zitta zitta quella strana cosa estroflessa che si e' messo in casa sta scavando e si sta facendo amare, quindi il tipo ha deciso che "piu' la guarda piu' gli piace".
In futuro accadrà pure qualsiasi cosa, magari fra cinquant'anni abbatteranno il Louvre per far posto al museo campigli mentre Castellani verrà usato come tappetino antiscivolo per doccia, io non lo so come non lo sa nessuno, però il tipo non ha fatto una cosa sbagliata: non tutti hanno tempo e capacità di costruirsi una cultura artistica nei tempi e nei modi giusti, piuttosto che niente il mettersi in scia di qualcuno di cui riconosci la competenza non è un abominio.
Anch'io una volta sono andato all'ippodromo con un mio amico appassionato, di certo non "vedevo" quello che vedeva lui dato che di equini (palio a parte) capisco nulla, ma ascoltandolo ho puntato, ho vinto qualcosina, mi sono divertito e avrebbe anche potuto nascere una passione.
Prendere a prestito (magari pagando) la competenza di un altro anche per una cosa così personale come il gusto per l'arte non mi sembra un'assurdità, anche perchè spesso si pianta un seme.