Dunque, ho fatto un po' di archeologia sul caso WeBank.
La comunicazione del recesso si trova qui
Conto corrente "Webank" di Banco BPM - Cap. XXIV [INFO: post #1]
e un foglio informativo del c/c WeBank (che prevedeva la possibilità di vincolare delle somme ... "depositi vincolati in conto corrente"), antecedente al fattaccio, è qui
Wayback Machine
Anche questo foglio informativo riportava il diritto di recesso della banca:
Recesso da parte della banca
La Banca ha il diritto:
(i) di recedere dal contratto di conto corrente con un preavviso di 2 mesi, dandone comunicazione al Cliente su supporto cartaceo o su altro supporto durevole (ad es. pdf, e-mail o, qualora disponibile, PEC);
NB: è normale che ci sia un diritto di recesso della banca nei contratti a tempo indeterminato, come il contratto di conto corrente.
La clausola è normale persino per quanto riguarda il conto deposito libero di CA Autobank, perché a tempo indeterminato.
Cosa cambia (forse) rispetto al caso CA Autobank? Il "recesso" di WeBank era relativo ai soli "depositi in sottoconti tecnici accessori al conto corrente", ma (per la legge italiana) in generale una controparte non può "recedere" da un contratto a tempo determinato, a piacimento, non senza che le sia consentito dalla legge o dal contratto. WeBank non poteva recedere; probabilmente per ragioni interne e per semplificare la propria operatività ha deciso di procedere comunque, ma in un modo impossibile da contestare (pagando tutti gli interessi, anticipatamente).
Il caso di CA potrebbe essere diverso. E' perfettamente legittimo che una banca proponga ai propri clienti un deposito con una durata massima, con la possibilità del cliente di estinguere anticipatamente, e con la possibilità (della banca) di rimborsarlo in anticipo.
L'unico punto di incertezza è se il foglio informativo di CA stabilisca un rapporto di questo tipo, oppure se sia un rapporto "vincolato".
Non credo ci sia una risposta definitiva ad adesso:
- A far propendere per "deposito vincolato" c'è 1) il nome stesso del prodotto e come viene pubblicizzato e 2) il fatto che i tassi offerti sono più bassi rispetto a contratti di analoga scadenza (come dire che implicitamente il cliente "compra" l' "opzione" di recedere anticipatamente/rinnovare ogni tre mesi, pagandola di fatto mediante la rinuncia a tassi di interesse più alti)
- A far pensare al deposito con "recall" travestito da deposito vincolato c'è che 1) il cliente ha diritto di estinguere anticipatamente i "vincoli", quindi non è esattamente il classico deposito "vincolato"; 2) la frase del recesso (citata, a forse a sproposito, nelle condizioni contrattuali di uno strumento che, qualora vincolato, non dovrebbe averlo, diversamente dal deposito non vincolato di CA, che, essendo a tempo indeterminato, è corretto che preveda il recesso anche della banca ... -> PS: in altri fogli informativi di altri depositi vincolati ricordo di aver letto in certi casi la specifica che l'eventuale recesso non fa venire meno i vincoli, e qui non c'è scritto); 3) la mancanza di chiarezza da parte della banca a fronte della richiesta di chiarimento
Concludendo (da parte mia), penso che ci sia almeno da ammettere che non vi è certezza tra i due scenari. Non so dire se le probabilità siano 50% e 50%, o 20% e 80%...su quale sia la probabilità dell'uno e dell'altro sta a ciascuno di noi... è questione di gusti, ognuno pondererà anche questa incertezza nelle proprie scelte di risparmio