Cosa c'é dopo la morte secondo voi?

Ok, cortesemente puoi tradurre questa iscrizione?

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La tua è una provocazione sciocca e fuori luogo.
Ti consiglio vivamente questi libri che puoi scaricare gratuitamente.
Ci trovi il sanscrito, con la traduzione parola per parola, e la spiegazione.
Tele Radio Krishna Network
 
Azz... e meno male che l'ho chiesto cortesemente :D
 
Esattamente, la scommessa di Pascal è un sillogismo fallace che parte da premesse errate, uno specchietto per le allodole, assume che le uniche opzioni siano l'esistenza o l'inesistenza del dio dei cristiani (Yahweh), con tutte le prerogative che gli vengono attribuite.

Invece la scommessa andrebbe posta in termini di probabilità che esista proprio lo specifico demiurgo in cui si crede, in contrapposizione all'esistenza di ognuna delle 1000 divinità che l'uomo ha ideato fin dalla sua comparsa sulla terra (Zeus e Manitù compresi) ed anche in contrapposizione a divinità completamente diverse ed inedite (compreso il dio GrandePuffo ed il Prodigioso Spaghetto Volante), oltre che dalla ovvia possibilità che non esista alcun architetto dell'universo dotato di capacità proiettiva.

Posta in questi termini, per avere maggiori probabilità di vincere la scommessa di Pascal, sarebbe più conveniente dichiararsi "onniteisti", ovvero dichiarare provocatoriamente di credere in TUTTE le religioni passate, presenti e future, è il salvacondotto per l'immortalità dell'anima...
siamo in condizioni di incertezza e pertanto non siamo in grado di associare una distribuzione di probabilità. Una delle possibili scelte in condizioni di incertezza è quella di considerare tutti gli eventi equiprobabili (criterio di Lagrange per le decisioni in condizioni di incertezza, mica detto da mia zia Peppina).
Il bello è che se scindiamo la domanda in due (ossia esiste una qualche divinità? Se si quale?) abbiamo una probabilità del 50% che non esista alcuna divinità e il restante 50 se lo dividono le infinite altre possibilità. Il che dovrebbe dirci tanto su quanto (non) siamo in grado di fare stime in condizioni di incertezza.
Se invece poniamo la domanda nei termini quale divinità esiste (o esistono)? la probabilità di "nessuna" è una su infinito (al pari comunque di qualunque altra ipotesi)
IMHO la scommessa di Pascal la vince l'ipotesi che non ci sia nulla con una "media" del 25% di "possibilità" al contrario di uno zero secco di tutte le altre.
poi, ok, il tuo 0,25 lo moltiplichi per una quantità finita, ma la quantità infinita (che poi chi lo ha detto che è infinita? metti che il paradiso dura un anno e poi ti tocca riguadagnarti il tuo paradiso per un altro anno con un altro giro di giostra? e metti che le ipotesi di ricompense limitate siano infinite volte le ricompense infinite?) la moltiplichi per zero e il risultato è indeterninato...


....



che poi a dirla tutta non è che le religioni del libro è così sicuro che ti danno una ricompensa infinita....

faccio presente che stare un'eternità a contempare dio (e magari dovendo imparare a suonare l'arpa) è una gran rottura di zebedei anche se dio è una bella gnocca, figuriamoci se è un vecchio irascibile.
 
Ultima modifica:
Ci sono tante prove di altre dimensioni che con i nostri piccoli sensi non possiamo percepire. Tante persone, anch'io, hanno avuto esperienze dirette, inequivocabili.
Racconta….
Io sono convinto che qualcosa c'è per vari motivi... In primis per qualche esperienza personale che preferirei non raccontare perché poi magari vengo preso per il cu..o.
Ma poi noi siamo in un involucro chiamato corpo che riceve impulsi elettrici dai 5 sensi e il cervello traduce, ma cosa sia davvero la materia, che conosciamo solo come vibrazione di atomi a una determinata frequenza, non lo sappiamo...
Io credo sia molto un mix tra Trouman Show e Matrix la realtà che viviamo, ovviamente a livello allegorico.
La vera domanda più che cosa c'è dopo, è perché siamo qui? A cosa serve questa esperienza chiamata vita? Non credo ciecamente ne alle religioni ufficiali, né alla casualità big bang ed evoluzione fino ad oggi...
Racconta se ti va,

Chi prende in giro lo fa dall alto della sua ignoranza….
mi ricordo di un amico dei tempi che abitava in una palazzina in periferia a Milano a detta sua costruita su un ex cimitero…….e morale era infestata…scherzi di giorno e notte.

Nn è che nn c’è niente….nn si sa cosa c’è…..è ben diverso…….
 
....

che poi a dirla tutta non è che le religioni del libro è così sicuro che ti danno una ricompensa infinita....

faccio presente che stare un'eternità a contemplare dio (e magari dovendo imparare a suonare l'arpa) è una gran rottura di zebedei anche se dio è una bella gnocca, figuriamoci se è un vecchio irascibile.

Sono considerazioni condivisibili, la scommessa di Pascal fa acqua da tutte le parti.

Oltretutto come già detto non c'è un nesso diretto tra l'esistenza di un demiurgo e l'estensione della nostra vita oltre la morte, sono due concetti completamente diversi e distinti.

Se anche esistesse un'entità astratta che ha dato origine al tempo e allo spazio oltre 13 miliardi di anni fa, potrebbe avere previsto un'infinità di diversi esiti per il nostro post-mortem:

  1. le molecole e gli atomi che compongono il nostro corpo e cervello vengono restituiti al mondo naturale divenendo cibo per microorganismi (nessun post-mortem della nostra autocoscienza ovvero di noi stessi)
  2. il nostro pensiero cosciente (che chiamiamo "anima") viene automaticamente trasferito al momento del trapasso in un'altra dimensione priva di sensi umani, sopravvive il puro pensiero cosciente (quindi immaginate l'orrore di sopravvivere per l'eternità in una vasca di deprivazione sensoriale in cui non udite nulla, non vedete nulla, non avete il senso dei tatto, dell'olfatto e del gusto non percependo più il vostro corpo, un incubo eterno....). Immaginate quindi chi muore con l'Alzheimer, condannato non solo ad avere pensieri sconnessi in eterno ma anche a non ricordare nulla del proprio passato.
  3. la nostra anima viene trasferita per un numero di volte a piacere in un altro organismo che sta per nascere (metempsicosi), che può essere una pianta, un animale o un batterio. Peccato che non si ha alcuna memoria della vita precedente, per cui la nostra autocoscienza precedente è di fatto morta e corrisponde al primo caso.
  4. la nostra anima (autocoscienza) viene trasferita automaticamente in un'altra dimensione in cui convivono tutte le creature viventi nate fin dall'origine della vita sulla Terra, con un nuovo corpo e sensi simili a quelli umani, non soggetto ad invecchiamento, potremo incontrare tutti coloro che sono vissuti prima di noi (si stimano 110 miliardi di esseri umani) e che verranno dopo di noi. Questa opportunità è automatica, non è soggetta a selezione all'ingresso da parte del demiurgo, per esempio gli agnostici, gli atei e i pastafariani non subiranno alcuna discriminazione rispetto ai credenti.
  5. stesso trattamento del caso precedente ma con selezione all'ingresso: vengono trasferite in altra dimensione ("paradiso") solo gli esseri umani che siano deceduti in assenza di malattie degenerative del cervello e dell'autocoscienza.
  6. stesso trattamento del caso precedente ma con ulteriore selezione all'ingresso: vengono trasferiti in paradiso solo uomini e donne vergini al momento del trapasso
  7. stesso paradiso ma con selezione all'ingresso: vengono trasferiti in paradiso solo maschi circoncisi.
  8. etc.

Come si vede la lista dei possibili esiti della nostra anima è pressoché infinita, si tratta di un esercizio mentale utile per comprendere che qualunque ipotesi metafisica ha pari dignità e dunque pari probabilità di essere vera o falsa.

Si noti come l'ipotesi 7 per un cristiano potrebbe non essere affatto peregrina: il demiurgo dei cristiani (Yahweh) si rivolge con obiettivo salvifico esclusivamente agli ebrei e tratta le donne in modo subalterno rispetto agli uomini (la donna è considerata una propaggine ancillare dell'uomo, derivando da una sua costola).
Inoltre gli intermediari ecclesiastici sono esclusivamente uomini (le donne hanno funzione solo ancillare, non interpretano la parola del demiurgo), ne deriva che potrebbero salvarsi dalla morte terrena solo gli ebrei circoncisi.

Un approccio razionalista affronta il problema dell'esistenza dell'anima brandendo uno strumento filosofico chiamato "rasoio di Occam", il quale taglia come rami secchi tutte quelle ipotesi che appaiono troppo complesse o fantasiose, lasciando come unica superstite la prima ipotesi, la più semplice e logica da un punto di vista razionale e scientifico, a prescindere da quanto possa essere desiderabile da un essere umano ogni altra ipotesi di estensione eterna della propria autocoscienza.


Chi invece ha il disperato bisogno di credere ad una vita ultraterrena, può tranquillamente abbracciare l'ipotesi numero 4....


Aggiungo una considerazione finale che può essere utile per capire la propria personale posizione filosofica su questi temi.

Il fondamento concettuale dell'ateismo consiste nel ritenere che l'entità alla base dell'origine dell'universo sia priva di qualunque tipo di capacità proiettiva.

In altri termini data una catena di eventi A->B->C, la capacità proiettiva permette di prefigurare l'evento C ancora prima che si scateni l'evento A. Questa capacità, prerogativa delle forme di vita più evolute, permette l'atto creativo, ossia permette di scegliere quali eventi scatenare per poter dar compimento al progetto finalistico C, evento immaginato molto prima della sua concreta manifestazione fisica.

Dunque a rigore, un ateo può affermare di credere all'esistenza di un "dio", di un demiurgo, a patto di non attribuire a questa entità alcuna capacità di tipo proiettivo.
In questo senso lato, il "dio" dell'ateo si identifica nella natura stessa, con le sue regole e dinamiche evolutive dell'intero universo, in buona parte ancora misteriose...
 
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Racconta….

Racconta se ti va,

Chi prende in giro lo fa dall alto della sua ignoranza….
mi ricordo di un amico dei tempi che abitava in una palazzina in periferia a Milano a detta sua costruita su un ex cimitero…….e morale era infestata…scherzi di giorno e notte.

Nn è che nn c’è niente….nn si sa cosa c’è…..è ben diverso…….
Allora, a livello personale ho avuto un esperienza da bambino che mi ha da sempre fatto credere che c'è altro.

Avrò avuto 8/9 anni e mi ero arrampicato con degli amici su un pino molto alto al parco... Sono scivolato e caduto almeno 10 metri ho picchiato più volte la testa sui rami fino a che ho smesso di vedere e sentire, percepivo un fischio alle orecchie e vedevo bianco fino a che di colpo mi sono visto per terra dall'alto con i miei amici che cercavano di svegliarmi uno di loro andò a chiamare mia madre che era sulle panchine dall'altra parte del parco con le altre madri...
Vedevo tutto dall'alto ma la cosa che mi ha sorpreso di più è che non ero stupito, era come se fosse normale che fossi lì, questo dettaglio è quello che più mi è rimasto impresso e mi ha colpito, per me non c'era niente di anomalo, anche il fatto che vedevo contemporaneamente mia madre che arrivava lì con l'amico che la ha chiamata.
Ad un tratto ho iniziato a sentire tutto il corpo con un forte formicolio ma forte e ho ricominciato a vedere con gli occhi... Totalmente rimbambito piano piano mi sono ripreso ricordo che respiravo inizialmente a fatica ma non mi dava sofferenza avere poco ossigeno.
Mia madre poi mi fece degli esami e non risultarono traumi cranici ma solo ematomi...
Chiesi all'amico se aveva chiamato lui mia madre me lo confermò guardandomi come per dire su 7 o 8 che eravamo come hai fatto ad indovinare?
Ancora oggi non capisco il motivo di questa esperienza, soprattutto se non avevo traumi perché "sono uscito dal corpo" se così si può dire...
Sarà stato il 1997 ma la ricordo troppo bene la sensazione di NON stupore del vedere tutto ciò, che é essa stessa la cosa che mi ha stupito di più...
Non ho avuto altre esperienze simili, unica cosa dopo quel evento mi si é sbloccato uno strano ricordo senza senso ma che so di aver vissuto... ne parlerò poi... riguardo invece a fattori paranormali esterni, un paio di esperienze le ho avute nitide nitide... poi se è le racconterò...
 
quindi immaginate l'orrore di sopravvivere per l'eternità in una vasca di deprivazione sensoriale in cui non udite nulla, non vedete nulla, non avete il senso dei tatto, dell'olfatto e del gusto non percependo più il vostro corpo, un incubo eterno....
A me è capitato parecchie volte durante il sonno di svegliarmi "scollegato" dal corpo, non poter muovere un singolo muscolo del mio corpo come fossi tetraplegico... un'esperienza terribile ed angosciante! non riesci nemmeno a controllare la respirazione. Per fortuna durava poco.
 
A me è capitato parecchie volte durante il sonno di svegliarmi "scollegato" dal corpo, non poter muovere un singolo muscolo del mio corpo come fossi tetraplegico... un'esperienza terribile ed angosciante! non riesci nemmeno a controllare la respirazione. Per fortuna durava poco.

Si tratta di un fenomeno abbastanza noto in medicina, viene denominata "paralisi del sonno" e può essere correlata a narcolessia o cataplessia (ma ci sono anche altre cause).
Può darti un'idea vivida di come può essere rappresentata una vita eterna di puro pensiero cosciente sconnesso da un corpo (che evidentemente è destinato alla dissoluzione), può essere un'esperienza terribile, altro che beatitudine eterna...
 
Allora, a livello personale ho avuto un esperienza da bambino che mi ha da sempre fatto credere che c'è altro.

Avrò avuto 8/9 anni e mi ero arrampicato con degli amici su un pino molto alto al parco... Sono scivolato e caduto almeno 10 metri ho picchiato più volte la testa sui rami fino a che ho smesso di vedere e sentire, percepivo un fischio alle orecchie e vedevo bianco fino a che di colpo mi sono visto per terra dall'alto con i miei amici che cercavano di svegliarmi uno di loro andò a chiamare mia madre che era sulle panchine dall'altra parte del parco con le altre madri...
Vedevo tutto dall'alto ma la cosa che mi ha sorpreso di più è che non ero stupito, era come se fosse normale che fossi lì, questo dettaglio è quello che più mi è rimasto impresso e mi ha colpito, per me non c'era niente di anomalo, anche il fatto che vedevo contemporaneamente mia madre che arrivava lì con l'amico che la ha chiamata.
Ad un tratto ho iniziato a sentire tutto il corpo con un forte formicolio ma forte e ho ricominciato a vedere con gli occhi... Totalmente rimbambito piano piano mi sono ripreso ricordo che respiravo inizialmente a fatica ma non mi dava sofferenza avere poco ossigeno.
Mia madre poi mi fece degli esami e non risultarono traumi cranici ma solo ematomi...
Chiesi all'amico se aveva chiamato lui mia madre me lo confermò guardandomi come per dire su 7 o 8 che eravamo come hai fatto ad indovinare?
Ancora oggi non capisco il motivo di questa esperienza, soprattutto se non avevo traumi perché "sono uscito dal corpo" se così si può dire...
Sarà stato il 1997 ma la ricordo troppo bene la sensazione di NON stupore del vedere tutto ciò, che é essa stessa la cosa che mi ha stupito di più...
Non ho avuto altre esperienze simili, unica cosa dopo quel evento mi si é sbloccato uno strano ricordo senza senso ma che so di aver vissuto... ne parlerò poi... riguardo invece a fattori paranormali esterni, un paio di esperienze le ho avute nitide nitide... poi se è le racconterò...

Le cause di queste esperienze sono tutte da ascrivere a temporanee alterazioni del normale funzionamento del cervello umano.
A maggior ragione se il trigger scatenante è un trauma che può essere non solo fisico ma anche emotivo.

Il cervello in condizioni di anomalo funzionamento può farti percepire qualunque tipo di esperienza come se fosse un sogno od un incubo cosciente.
In genere questo tipo di esperienze sono associate all'ambiente culturale in cui si vive (se sei un europeo ti possono apparire angeli o demoni secondo l'iconografia classica, se sei un indiano ti può apparire uno spirito Raksasa, etc).
In altre esperienze di pre-morte può apparire una forte luce bianca perché il tuo cervello lo associa culturalmente al concetto di paradiso, etc.

In altri casi si possono intravedere ombre nell'oscurità che appaiono come spiriti: in molti casi si tratta di filamenti di collagene che attraversano il corpo vitreo dei nostri occhi chiamate "miodesopsie", etc.

La prima ipotesi da formulare in questi casi è quella di un'origine endogena dell'esperienza.
Il cervello è la struttura biologica più complessa dell'universo conosciuto, occorreranno ancora diverse centinaia di anni di ricerca scientifica per riuscire a comprenderne compiutamente il funzionamento (ed il malfunzionamento).


Non possiamo pensare di continuare a comportarci come gli antichi egizi che attribuivano a forze sovrannaturali la causa di tutto ciò che non comprendevano...
 
Il cervello in condizioni di anomalo funzionamento può farti percepire qualunque tipo di esperienza come se fosse un sogno od un incubo cosciente.
ma nel suo caso ha visto la realtà,
non era un sogno
:bye:
Chiesi all'amico se aveva chiamato lui mia madre me lo confermò guardandomi come per dire su 7 o 8 che eravamo come hai fatto ad indovinare?
 
ma nel suo caso ha visto la realtà,
non era un sogno
:bye:

Ci possono essere almeno un paio di spiegazioni plausibili.
Se non si è in uno stato di morte cerebrale, per esempio in uno stato di incoscienza o semi-incoscienza, il cervello continua a ricevere impulsi nervosi dai sensori periferici, continuando a registrare informazioni.

In questo caso durante e dopo la caduta il suo cervello ha probabilmente continuato a registrare inconsciamente informazioni, per esempio ha sentito urlare al suo amico che sarebbe andato a cercare la madre, lo ha dedotto dalle voci che ha acquisito oppure ha ricostruito il ricordo immaginando chi probabilmente avrebbe potuto prendere questa iniziativa.

Una seconda possibile spiegazione riguarda la tendenza della nostra mente a rielaborare un ricordo in modo alterato, avviene per esempio quando si è sottoposti a forte stress psicofisico (per esempio alcune testimonianze di violenza o omicidio risultano difformi da ciò che poi si scopre è veramente accaduto).

Al di là del caso specifico di cui non metto in dubbio la buona fede, un altro grosso problema nel decodificare episodi simili riguarda l'attendibilità di ciò che viene raccontato.
Alcuni individui si convincono di avere vissuto un certo tipo di esperienza (si vedano per esempio le apparizioni mariane), altri semplicemente fingono di averle vissute per i motivi più disparati (mitomania, opportunismo, ricerca di notorietà, esibizionismo, burla, etc.).

Fino ad oggi tutti i tentativi di riprodurre un qualsivoglia esperimento di natura paranormale in condizioni controllate ha dato esito negativo.
Per anni è stato messo in palio un premio di 1 milione di dollari che avrebbe incassato chiunque avesse provato una qualche capacità paranormale (One Million Dollar Paranormal Challenge).
Il premio non è mai stato incassato.

Si legga a tal proposito la pagina dedicata alla vita di James Randi:
James Randi - Wikipedia
 
2. il nostro pensiero cosciente (che chiamiamo "anima") viene automaticamente trasferito al momento del trapasso in un'altra dimensione priva di sensi umani, sopravvive il puro pensiero cosciente (quindi immaginate l'orrore di sopravvivere per l'eternità in una vasca di deprivazione sensoriale in cui non udite nulla, non vedete nulla, non avete il senso dei tatto, dell'olfatto e del gusto non percependo più il vostro corpo, un incubo eterno....).
Queata mi sembra un'ottima descrizione dell'inferno. Volendo fare l'avvocato del diavolo, l'anima della persona atea rimarrebbe in questa oscurità vagando per un tempo indefinito fino all'esaurimento, tipo le sonde Voyager. Viceversa la persona credente verrebbe "tirata fuori" da questo buco da un'entità esterna che le riassegna un nuovo pianeta e un nuovo corpo... e il ciclo continua.
 
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ci credo solo se c'è questa
 

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... e il ciclo continua.
Il ciclo continua finchè abbiamo la zavorra del karma che ci portiamo dietro. E ci vogliono tante rinascite per uscire dall'illusione del mondo materiale. Ci siamo fatti attrarre da questo parco giochi della gratificazione dei sensi e ci vuole tanta crescita spirituale per capire che questo è un gioco illusorio che sempre ci deluderà.
Ma già quella manciata di giorni che ci viene concessa... è una delusione, è un progetto fallito, un corpo che fiorisce e sfiorisce nel giro di pochi anni.
Ma NOI NON SIAMO IL CORPO, siamo un'anima eterna scesa nel mondo materiale.
Noi non possiamo percepire le dimensioni superiori, allo stesso modo di come un acaro nel suo piccolo mondo non vede il cielo
 
Questa mi sembra un'ottima descrizione dell'inferno. Volendo fare l'avvocato del diavolo, l'anima della persona atea rimarrebbe in questa oscurità vagando per un tempo indefinito fino all'esaurimento, tipo le sonde Voyager. Viceversa la persona credente verrebbe "tirata fuori" da questo buco da un'entità esterna che le riassegna un nuovo pianeta e un nuovo corpo... e il ciclo continua.

Vero, le ipotesi 2 e 4 possono essere una moderna rappresentazione rispettivamente di "inferno" e "paradiso".

L'incognita che rimane irrisolta è il criterio di accesso: se il demiurgo non ha previsto discriminazioni potremmo tutti indifferentemente convergere in automatico in una delle due destinazioni: tutti all'inferno o tutti in paradiso.
Oppure essere smistati in modo randomizzato in una delle due destinazioni in una sorta di roulette quantistica dell'anima.

Se invece ha stabilito dei criteri di accesso, la probabilità che essi siano proprio quelli che ci attendiamo sono infinitesime.
Per esempio, il demiurgo potrebbe apprezzare l'ateo per la sua risolutezza a non volersi sottomettere e prostrare come uno schiavo ad una divinità, premiando questa sua dimostrazione di carattere lasciandogli facoltà di scegliere la sua destinazione finale.


Da un punto di vista filosofico, tanto vale sperimentare questo viaggio terreno senza farci condizionare da ciò che ci attende dopo la nostra morte cerebrale: escluso l'esito più ovvio, i restanti possibili esiti metafisici ed i relativi criteri di accesso sono pressoché infiniti, con buona pace dei sofismi di Pascal...
 
è impossibile replicare un miracolo
:bye:

Quello che volgarmente viene definito "miracolo" è un evento di cui non abbiamo ancora compreso la relazione causa-effetto.

Per esempio nell'antichità le eclissi solari erano considerate un miracolo divino.
Per fare un esempio più recente, nel 1917 a Fatima in Portogallo, migliaia di persone testimoniarono il "miracolo del Sole", che pareva danzare nel cielo, cambiare colore ed avvicinarsi alla Terra.
Qualche anno dopo la scienza ha compreso che si era trattata di un'illusione ottica causata dalle specifiche condizioni atmosferiche in quel momento.

La maggioranza dei cosiddetti "miracoli" non sono altro che suggestioni psichiche o racconti di fantasia tramandati di generazione in generazione fino a divenire mito.
 
...
Ma NOI NON SIAMO IL CORPO, siamo un'anima eterna scesa nel mondo materiale.
...

La tua autocoscienza è localizzata nel tuo cervello: niente cervello, niente autocoscienza, semplice e lineare.

Il problema è che non riesci ad accettare un fatto tanto semplice quanto naturale ed allora ti aggrappi ad idee metafisiche che ti illudono di poter vivere in eterno, in un'immaginaria dimensione inconoscibile.

Immagina di ammalarti severamente di Alzheimer: puoi perdere la tua autocoscienza pur essendo ancora vivo, di fatto ciò che identifichi come "te stesso" è già morto anche se il tuo corpo è ancora funzionale.

Quindi affinché i tuoi ricordi e la tua coscienza rimangano vivi non basta che il tuo corpo sopravviva, è il tuo cervello a dover rimanere in buona salute, anche in un corpo non più funzionante (vedi per esempio il caso di un tetraplegico).
 
sentii una volta una frase che ben rappresenta quel che penso , non so di chi sia e non ricordo la formula esatta ma approssimativamente :

Se vedo un sasso posso pensare che sia li per caso , ma se vedo un orologio sicuramente qualcuno lo avrà fatto , non può essersi costruito da solo
 
...

Se vedo un sasso posso pensare che sia li per caso , ma se vedo un orologio sicuramente qualcuno lo avrà fatto , non può essersi costruito da solo

La capacità di rispondere a simili domande è proporzionale alla nostra conoscenza scientifica sul modo in cui la materia organica e inorganica è in grado di auto-aggregarsi formando strutture complesse nell'arco di milioni o miliardi di anni.

Se tu non avessi un minimo di cultura scientifica probabilmente riterresti che anche il sasso della foto è stato creato da un essere umano, esattamente come l'orologio.
In passato invece si riteneva fosse l'opera creativa di un dio, qualcuno ne è convinto tuttora...


sasso sferico.jpg

How Nature Creates Uncannily Spherical Boulders
 
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