Crac finanziari, cause e rischio.

Alby1

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Cirio 11 novembre 2005, dall'osservatorio bond di soldionline
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La Stampa e la Repubblica riportano che 20 risparmiatori seguiti dal Movimento Consumatori, hanno ottenuto un risarcimento totale di 260mila euro derivanti dall’investimento in bond Cirio venduti dal Sanpolo Imi. L’avvocato Paolo Florio ha dichiarato alla Stampa che “Secondo il tribunale la banca già nel 2000 sapeva che i titoli Cirio erano ad alto rischio: un rating interno li aveva classificati “speculative grade”; nel febbraio 2001 tale giudizio era stato ulteriormente amplificato, con un successivo declassamento del rating, da BB- a CCC, che equivale a una sostanziale insolvenza. Buona parte delle posizioni in causa corrispondono all’acquisto di Cirio bond fra il dicembre 2000 e il febbraio 2001”. La prova evidente del fatto che la banca fosse a conoscenza del grave dissesto della Cirio sono le procedure attivate dal Sanpaolo Imi in quel periodo per avvertire i propri sportellisti sull’elevato rischio di quelle obbligazioni. Secondo i giudici, la banca non avrebbe informato sui rischi dell’operazione e il conflitto di interessi sarebbe stato solo genericamente segnalato.

aggiungo che la sentenza dei giudici è in parte basata su un documento portato dagli avvocati del Movimento Consumatori ed elebarato dalla "Divisione Intermediari" della Consob. La Repubblica ha anche scritto che il sanpaolo era in chiaro conflitto di interessi visto che nel momento in cui ha venduto i bond ai risparmiatori era creditore della Cirio..questo è normale, solo che andava detto a chi comprava. Io sto raccogliendo dai giornali (ogni giorno...almeno su una ventina di quotidiani)articoli come questo...Su cirio, parmalat e tango bond non li conto neanche più..ne ho 1 su italtractor..e ho notato che la stragrande maggioranza delle sentenze a favore dei risparmiatori è basata sul fatto che NON ERANO STATI DEBITAMENTE AVVISATI DEL RISCHIO DELL'OPERAZIONE. Ma come si fa a provare questo?

A una persona a me cara sono stati venduti nel 99 bond argentina per 10000 euro, era l'80% di quanto avevano sul conto. All'atto dell'acquisto hanno firmato moglie di 65 anni, marito di 68 anni entrambi con licenza elementare e figlio di 40 diplomato disegnatore meccanico. Riporto i titoli di studio xkè in alcune sentenze ci si basa anche su questo elemento. Suppongo che tutte le carte siano debitamente firmate. Nessuno dei firmatari aaveva mai fatto altri investimenti al di fuori dei classici bot, come è possibile dimostrare che mai (ed è vero visto che avevan detto loro che bond argentina=bot italiani ma con rendimento + elevato, ai livelli dei bot italiani di 15 anni fa)...MAi la banca ha sprecato una parola sul rischio di insolvenza? Nel 99 il Sole 24 Ore ha riportato un articolo in cui si diceva che l'ARGENTINA ERA AD ALTISSIMO RISCHIO...io questo articolo non ce l'ho ma se qualcuno può postarlo o indicare come trovarlo sarebbe utilissimo. Ho chiesto alla banca tutti i documenti come indicato dall'utlissima Aduc, ho letto ogni singolo thread sull'argomento..ho seguito le ottime indicazioni degli amici che qui dentro si sono dati veramente da fare...ma il problema che persiste è: se loro 3 non hanno mai firmato un documento che attestasse la propensione al rischio...come faccio a dimostrare che la banca non avrebbe mai dovuto proporre i bond argentina? La giurisprudenza italiana stabilisce che l'onere della prova sia a carico della banca...cioè se io accuso la banca di non aver informato, la banca deve provare che in realtà le cose non stanno così...ma CON QUALE DOCUMENTO LA BANCA PUò PROVARE CHE IN REALTA' LORO AVEVANO AVVISATO DEL RISCHIO DERIVANTE DALL'INVESTIMENTO IN BOND ARGENTINA? naturalmente non mi voglio improvvisare avvocato, la mia intenzione è arrivare a un accordo con la banca ma se mi dovessero rispondere picche non escludo di interpellare le associazioni a tutela dei consumatori.
 
---Ma come si fa a provare questo?---

Deve essere la banca a provare di aver fatto tutto in regola, non il cliente a dimostrare omissioni.
 
Voltaire ha scritto:
---Ma come si fa a provare questo?---

Deve essere la banca a provare di aver fatto tutto in regola, non il cliente a dimostrare omissioni.

Quindi è esatto...l'onere della prova spetta alla banca. Ma in pratica...in che modo possono provare attraverso la loro documentazione che in realtà hanno avvisato del rischio?

i 3 non hanno mai firmato il documento sulla loro propensione al rischio e non hanno mai fatto investimenti al di fuori dei bot quindi se non sbaglio il loro livello di rischio, per default dovrebbe essere "basso". Come fa la banca a dire: "ok avevate un livello di rischio basso ma avete firmato un documento che dimostra che avete compreso il rischio di investimento in bond argentina". Qual'è quel documento con cui la banca potrebbe dire: "l'investitore ha compreso a pieno il rischio".

Grazie 1000 Voltaire.
 
Ultima modifica:
Esistono le regole sull'inadeguatezza: se l'investimento era inadeguato per la documentazione e la storia del cliente, la banca doveva avvertire e raccogliere il consenso prima dell'esecuzione.

Una risposta completa è possibile, quindi, solo studiando la documentazione.
 
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