Buon pomeriggio a tutti. Vorrei porre alcuni quesiti relativamente al possesso di Bitcoin. Spero di aver postato nella sezione corretta. Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggere ed eventualmente rispondere.
Individuo A: cittadino italiano, residente fiscale in Italia. Individuo B: cittadino italiano, residente fiscale estero (stato europeo non comunitario). Grado di relazione: amicizia.
Nel 2018 A e B decidono di iniziare, per “gioco” (concetto che sento definire sul forum come
fun money), un piano di acquisto di 400 euro mensili (200 euro a testa) di Bitcoin sulla piattaforma BitPanda. Soltanto A (residente in Italia) apre il profilo BitPanda poiché all’epoca (forse anche oggi) BitPanda non faceva aprire profili se residenti nel paese in cui l’individuo B viveva e vive tutt’oggi. Di conseguenza tutti gli acquisti mensili sono a nome di A, mentre B si “limita” a consegnare ad A i 200 euro mese in contanti.
A e B vivono questo investimento veramente alla cieca e come divertimento: non si intendono di bitcoin, non si interessano in tutti questi anni al valore dello stesso e, addirittura (rabbrividite!), sia A che B non hanno alcun wallet e A mantiene tutto sull’exchange. Sia A che B sanno bene che la modalità con cui hanno impostato il piano d’accumulo è, per dirla alla Fantozzi, una "cagata pazzesca" e che nel futuro, per sanarla, genererà casini e grattacapi ma il motto dei due su questo investimento è: “il giorno che il Bitcoin arriva a cifre importanti ci preoccuperemo”.
Nonostante A e B non si interessino dell’investimento non sono totalmente degli sprovveduti e quindi, già da qualche anno (anche in anticipo sull’obbligo), A dichiara il possesso dei bitcoin sul quadro RW.
I due “stolti” adesso vorrebbero sanare la situazione, di conseguenza B ha aperto un wallet (che prima di due settimane fa non sapeva nemmeno cosa fosse) e vorrebbe che A procedesse a trasferirgli metà della criptovaluta che A attualmente possiede sull’exchange Bitpanda.
Giungo ora alle domande:
- A, nel trasferire metà della criptovaluta in suo possesso al wallet di B, andrà a fine anno a pagare il 26% di tassazione sulla plusvalenza generata il giorno del trasferimento della criptovaluta a B, corretto? Plusvalenza calcolata utilizzando il prezzo medio di acquisto del bitcoin dal 2018 al giorno del trasferimento?
- A, dovrà dichiarare in qualche modo (sul quadro Rw o altrove) che la criptovaluta è stata trasferita verso il wallet di B?
- L’ ADE potrà chiedere a che titolo A ha trasferito a B la criptovaluta (da quanto ho capito un trasferimento su un wallet non ha una causale come un bonifico)? l'ADE può richiedere a chi appartenga il wallet verso cui è stata trasferita la cryptovaluta (visto che il wallet è anonimo)? Secondo voi basta tutelarsi con una scrittura privata tra A e B che spieghi la situazione? Oppure con una scrittura privata che la faccia risultare come “donazione” o “prestito infruttifero”? Oppure secondo voi che cosa andrebbe fatto?
- Il giorno che B ritornasse fiscalmente residente in Italia dovrà -ovviamente- dichiarare di possedere su un wallet dei Bitcoin corretto? Il giorno che volesse poi, eventualmente, liquidarli in euro andrebbe a pagare il 26% di tasse sull’eventuale plusvalenza calcolata tra il valore che il bitocoin avrà il giorno della liquidazione rispetto al valore che il Bitcoin aveva il giorno in cui A gli ha trasferito la crypto sul wallet? Oppure il calcolo è differente?