Crosetto: censura fuori dal tempo. Così certi dirigenti impoveriscono la RAI

Dav. c. G.

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Crosetto si smarca sul caso Scurati: “Censura fuori dal tempo, così certi dirigenti impoveriscono la Rai”

Il ministro della Difesa celebra il 25 aprile e si dice antifascista: “Sul Ventennio ho un giudizio netto”. E su quanto accaduto in Rai con lo scrittore: “Ha fatto bene Meloni a pubblicare l’intervento. Ho letto i suoi libri: obiettivi su Mussolini”

23 APRILE 2024 ALLE 01:00
2 MINUTI DI LETTURA

Roma — A volte bastano poche parole a lasciare un segno. Quando sono controcorrente, diventano scelta politica. «Le polemiche su Scurati?», è la domanda rivolta a Guido Crosetto più volte nelle ultime ore. «Io - è stata la sua risposta, riferiscono - ho letto tutti i suoi libri e mi è sembrato obiettivo nei giudizi». Un segnale impossibile da fraintendere, perché il ministro della Difesa parla dello scrittore finito nel mirino della destra di governo, massacrato dai giornali d’area per un monologo sul 25 aprile e sull’antifascismo censurato dalla Rai. Crosetto non ha soltanto letto i libri di Scurati, non li ha anche apprezzati, ma sente di dire qualcosa in più: «Mi è sembrato obiettivo nei giudizi e, anzi, nel primo libro fu addirittura accusato di essere stato troppo tenero». Tenero, dunque, nel romanzo “M – Il figlio del secolo”, e quindi con la storia del fascismo. Un paradosso che adesso lo colpiscano per un monologo di tre minuti dedicato a quella stessa storia, provando a silenziarlo.

Ecco, è proprio seguendo questa riflessione che il ministro della Difesa è portato a pensare tutto il male possibile della gestione della vicenda Scurati da parte di viale Mazzini, di chi ha organizzato questa evidente censura. E quando dice male, intende: malissimo. Chi ha avuto modo di sentirlo, riporta le sue parole sull’incidente che sta terremotando i vertici della radiotelevisione pubblica, ma anche un ragionamento assai più ampio: «Il mio giudizio su molti della Rai travalica il caso di oggi». E dunque, ecco cosa pensa, condensato in un passaggio ancora più chiaro, anch’esso destinato a lasciare un segno: «Stanno depauperando la Rai». Nomi non ne fa, riferiscono. Ma è chiaro che ce l’ha con chi ha pensato, organizzato, coperto e sostenuto scelte che giudica evidentemente miopi, perché non tengono conto del contesto in cui vengono calate, dell’epoca in cui il nascondimento può trasformarsi in amplificazione: «È la dimostrazione che vivono fuori dal tempo – sono le parole consegnate a chi l’ha sentito - Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null’altro. Censurare qualcosa adesso significa dargli una spinta mediatica fortissima e moltiplicare la forza di un messaggio. Come è accaduto». In effetti, il monologo censurato è diventato manifesto politico virale, colpo durissimo per chi voleva silenziare l’autore. In questo giudizio e in questi ragionamenti Crosetto non include però Giorgia Meloni (che pure le opposizioni – e lo stesso scrittore – considerano tra i responsabili di questa nuova stretta illiberale). No, il ministro della Difesa sulla presidente del Consiglio dice tutt’altro, pensa tutt’altro: «Ha fatto bene lei a pubblicare l’intervento sui social».
 
Crosetto si smarca sul caso Scurati: “Censura fuori dal tempo, così certi dirigenti impoveriscono la Rai”

Il ministro della Difesa celebra il 25 aprile e si dice antifascista: “Sul Ventennio ho un giudizio netto”. E su quanto accaduto in Rai con lo scrittore: “Ha fatto bene Meloni a pubblicare l’intervento. Ho letto i suoi libri: obiettivi su Mussolini”

23 APRILE 2024 ALLE 01:00
2 MINUTI DI LETTURA

Roma — A volte bastano poche parole a lasciare un segno. Quando sono controcorrente, diventano scelta politica. «Le polemiche su Scurati?», è la domanda rivolta a Guido Crosetto più volte nelle ultime ore. «Io - è stata la sua risposta, riferiscono - ho letto tutti i suoi libri e mi è sembrato obiettivo nei giudizi». Un segnale impossibile da fraintendere, perché il ministro della Difesa parla dello scrittore finito nel mirino della destra di governo, massacrato dai giornali d’area per un monologo sul 25 aprile e sull’antifascismo censurato dalla Rai. Crosetto non ha soltanto letto i libri di Scurati, non li ha anche apprezzati, ma sente di dire qualcosa in più: «Mi è sembrato obiettivo nei giudizi e, anzi, nel primo libro fu addirittura accusato di essere stato troppo tenero». Tenero, dunque, nel romanzo “M – Il figlio del secolo”, e quindi con la storia del fascismo. Un paradosso che adesso lo colpiscano per un monologo di tre minuti dedicato a quella stessa storia, provando a silenziarlo.

Ecco, è proprio seguendo questa riflessione che il ministro della Difesa è portato a pensare tutto il male possibile della gestione della vicenda Scurati da parte di viale Mazzini, di chi ha organizzato questa evidente censura. E quando dice male, intende: malissimo. Chi ha avuto modo di sentirlo, riporta le sue parole sull’incidente che sta terremotando i vertici della radiotelevisione pubblica, ma anche un ragionamento assai più ampio: «Il mio giudizio su molti della Rai travalica il caso di oggi». E dunque, ecco cosa pensa, condensato in un passaggio ancora più chiaro, anch’esso destinato a lasciare un segno: «Stanno depauperando la Rai». Nomi non ne fa, riferiscono. Ma è chiaro che ce l’ha con chi ha pensato, organizzato, coperto e sostenuto scelte che giudica evidentemente miopi, perché non tengono conto del contesto in cui vengono calate, dell’epoca in cui il nascondimento può trasformarsi in amplificazione: «È la dimostrazione che vivono fuori dal tempo – sono le parole consegnate a chi l’ha sentito - Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null’altro. Censurare qualcosa adesso significa dargli una spinta mediatica fortissima e moltiplicare la forza di un messaggio. Come è accaduto». In effetti, il monologo censurato è diventato manifesto politico virale, colpo durissimo per chi voleva silenziare l’autore. In questo giudizio e in questi ragionamenti Crosetto non include però Giorgia Meloni (che pure le opposizioni – e lo stesso scrittore – considerano tra i responsabili di questa nuova stretta illiberale). No, il ministro della Difesa sulla presidente del Consiglio dice tutt’altro, pensa tutt’altro: «Ha fatto bene lei a pubblicare l’intervento sui social».
sono d'accordo con crosetto, non penso proprio che sia stata la meloni a dare ordine di censurare. sicuramente è l'iniziativa di qualche funzionario che pensava di far carriera dimostrando di essere duro e puro
 
....e come il telo di Penelope, questa storia andrà avanti all'infinito....che cojoni....
 
sono d'accordo con crosetto, non penso proprio che sia stata la meloni a dare ordine di censurare. sicuramente è l'iniziativa di qualche funzionario che pensava di far carriera dimostrando di essere duro e puro
Quello che non si capisce è come mai tanti galoppini abbiano negato la censura (giornalacci di destra compresi) coprendo di insulti lo storico vincitore del premio Strega.
Ed anche se penso che i dirigenti Rai siano stati più realisti del re, non capisco come mai la stessa Meloni abbia fatto un post nel quale dava la responsabilità allo scrittore che non era intervenuto solo perchè voleva più soldi.
In realtà tutti quelli che non vogliono falsificare la realtà hanno poi compreso che c'era un accordo già fatto tra Rai e scrittore mentre la censura è venuta dopo.
 
Crosetto si smarca sul caso Scurati: “Censura fuori dal tempo, così certi dirigenti impoveriscono la Rai”

Il ministro della Difesa celebra il 25 aprile e si dice antifascista: “Sul Ventennio ho un giudizio netto”. E su quanto accaduto in Rai con lo scrittore: “Ha fatto bene Meloni a pubblicare l’intervento. Ho letto i suoi libri: obiettivi su Mussolini”

23 APRILE 2024 ALLE 01:00
2 MINUTI DI LETTURA

Roma — A volte bastano poche parole a lasciare un segno. Quando sono controcorrente, diventano scelta politica. «Le polemiche su Scurati?», è la domanda rivolta a Guido Crosetto più volte nelle ultime ore. «Io - è stata la sua risposta, riferiscono - ho letto tutti i suoi libri e mi è sembrato obiettivo nei giudizi». Un segnale impossibile da fraintendere, perché il ministro della Difesa parla dello scrittore finito nel mirino della destra di governo, massacrato dai giornali d’area per un monologo sul 25 aprile e sull’antifascismo censurato dalla Rai. Crosetto non ha soltanto letto i libri di Scurati, non li ha anche apprezzati, ma sente di dire qualcosa in più: «Mi è sembrato obiettivo nei giudizi e, anzi, nel primo libro fu addirittura accusato di essere stato troppo tenero». Tenero, dunque, nel romanzo “M – Il figlio del secolo”, e quindi con la storia del fascismo. Un paradosso che adesso lo colpiscano per un monologo di tre minuti dedicato a quella stessa storia, provando a silenziarlo.

Ecco, è proprio seguendo questa riflessione che il ministro della Difesa è portato a pensare tutto il male possibile della gestione della vicenda Scurati da parte di viale Mazzini, di chi ha organizzato questa evidente censura. E quando dice male, intende: malissimo. Chi ha avuto modo di sentirlo, riporta le sue parole sull’incidente che sta terremotando i vertici della radiotelevisione pubblica, ma anche un ragionamento assai più ampio: «Il mio giudizio su molti della Rai travalica il caso di oggi». E dunque, ecco cosa pensa, condensato in un passaggio ancora più chiaro, anch’esso destinato a lasciare un segno: «Stanno depauperando la Rai». Nomi non ne fa, riferiscono. Ma è chiaro che ce l’ha con chi ha pensato, organizzato, coperto e sostenuto scelte che giudica evidentemente miopi, perché non tengono conto del contesto in cui vengono calate, dell’epoca in cui il nascondimento può trasformarsi in amplificazione: «È la dimostrazione che vivono fuori dal tempo – sono le parole consegnate a chi l’ha sentito - Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null’altro. Censurare qualcosa adesso significa dargli una spinta mediatica fortissima e moltiplicare la forza di un messaggio. Come è accaduto». In effetti, il monologo censurato è diventato manifesto politico virale, colpo durissimo per chi voleva silenziare l’autore. In questo giudizio e in questi ragionamenti Crosetto non include però Giorgia Meloni (che pure le opposizioni – e lo stesso scrittore – considerano tra i responsabili di questa nuova stretta illiberale). No, il ministro della Difesa sulla presidente del Consiglio dice tutt’altro, pensa tutt’altro: «Ha fatto bene lei a pubblicare l’intervento sui social».
sta lavorando per diventare il prossimo pdr.
Un democristiano buono per tutte le stagioni...
Crosetto è veramente una grande delusione
 
Quello che non si capisce è come mai tanti galoppini abbiano negato la censura (giornalacci di destra compresi) coprendo di insulti lo storico vincitore del premio Strega.
probabilmente pure loro volevano dimostrare di essere duri e puri
 
sta lavorando per diventare il prossimo pdr.
Un democristiano buono per tutte le stagioni...
Crosetto è veramente una grande delusione
tra quelli di fdi è sempre stato il mio preferito
 
sta lavorando per diventare il prossimo pdr.
Un democristiano buono per tutte le stagioni...
Crosetto è veramente una grande delusione
Siete voi una grande delusione. Negare la realtà fino a questo punto è scandaloso.
 
probabilmente pure loro volevano dimostrare di essere duri e puri
In realtà in questo modo però generano tra la popolazione il sospetto che i loro siano atteggiamenti che si vedevano durante il fascismo e nei regimi comunisti
 
Crosetto si smarca sul caso Scurati: “Censura fuori dal tempo, così certi dirigenti impoveriscono la Rai”

Il ministro della Difesa celebra il 25 aprile e si dice antifascista: “Sul Ventennio ho un giudizio netto”. E su quanto accaduto in Rai con lo scrittore: “Ha fatto bene Meloni a pubblicare l’intervento. Ho letto i suoi libri: obiettivi su Mussolini”

23 APRILE 2024 ALLE 01:00
2 MINUTI DI LETTURA

Roma — A volte bastano poche parole a lasciare un segno. Quando sono controcorrente, diventano scelta politica. «Le polemiche su Scurati?», è la domanda rivolta a Guido Crosetto più volte nelle ultime ore. «Io - è stata la sua risposta, riferiscono - ho letto tutti i suoi libri e mi è sembrato obiettivo nei giudizi». Un segnale impossibile da fraintendere, perché il ministro della Difesa parla dello scrittore finito nel mirino della destra di governo, massacrato dai giornali d’area per un monologo sul 25 aprile e sull’antifascismo censurato dalla Rai. Crosetto non ha soltanto letto i libri di Scurati, non li ha anche apprezzati, ma sente di dire qualcosa in più: «Mi è sembrato obiettivo nei giudizi e, anzi, nel primo libro fu addirittura accusato di essere stato troppo tenero». Tenero, dunque, nel romanzo “M – Il figlio del secolo”, e quindi con la storia del fascismo. Un paradosso che adesso lo colpiscano per un monologo di tre minuti dedicato a quella stessa storia, provando a silenziarlo.

Ecco, è proprio seguendo questa riflessione che il ministro della Difesa è portato a pensare tutto il male possibile della gestione della vicenda Scurati da parte di viale Mazzini, di chi ha organizzato questa evidente censura. E quando dice male, intende: malissimo. Chi ha avuto modo di sentirlo, riporta le sue parole sull’incidente che sta terremotando i vertici della radiotelevisione pubblica, ma anche un ragionamento assai più ampio: «Il mio giudizio su molti della Rai travalica il caso di oggi». E dunque, ecco cosa pensa, condensato in un passaggio ancora più chiaro, anch’esso destinato a lasciare un segno: «Stanno depauperando la Rai». Nomi non ne fa, riferiscono. Ma è chiaro che ce l’ha con chi ha pensato, organizzato, coperto e sostenuto scelte che giudica evidentemente miopi, perché non tengono conto del contesto in cui vengono calate, dell’epoca in cui il nascondimento può trasformarsi in amplificazione: «È la dimostrazione che vivono fuori dal tempo – sono le parole consegnate a chi l’ha sentito - Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null’altro. Censurare qualcosa adesso significa dargli una spinta mediatica fortissima e moltiplicare la forza di un messaggio. Come è accaduto». In effetti, il monologo censurato è diventato manifesto politico virale, colpo durissimo per chi voleva silenziare l’autore. In questo giudizio e in questi ragionamenti Crosetto non include però Giorgia Meloni (che pure le opposizioni – e lo stesso scrittore – considerano tra i responsabili di questa nuova stretta illiberale). No, il ministro della Difesa sulla presidente del Consiglio dice tutt’altro, pensa tutt’altro: «Ha fatto bene lei a pubblicare l’intervento sui social».
perchè la repubblica in prima pagina censura la basilicata?
:asd:

il fassismo dilaga: scappa finchè sei in tempo
 
Siete voi una grande delusione. Negare la realtà fino a questo punto è scandaloso.
invece quando la censura, se non le botte, erano in direzione opposta, tuttapposto, mai una lamentela, giusto? Quelle non erano delusioni, ma soddisfazioni, vero?
 
In realtà in questo modo però generano tra la popolazione il sospetto che i loro siano atteggiamenti che si vedevano durante il fascismo e nei regimi comunisti
certo, gli italiani sono fessi, si è visto in Basilicata l'effetto strilloni :asd:
 
non c'è dubbio
hanno rinnovato il contratto ai propagandisti
:asd:

:asd:
troll.partito.democratico.jpg
 
certo, gli italiani sono fessi, si è visto in Basilicata l'effetto strilloni :asd:
Sono elezioni locali, non c'entra nulla. Peraltro Italia viva e azione di Calenda hanno portato il 14 per cento dei voti. Senza quelli prendevi una batosta.
 
invece quando la censura, se non le botte, erano in direzione opposta, tuttapposto, mai una lamentela, giusto? Quelle non erano delusioni, ma soddisfazioni, verò?

invece quando la censura, se non le botte, erano in direzione opposta, tuttapposto, mai una lamentela, giusto? Quelle non erano delusioni, ma soddisfazioni, vero?
Stiamo parlando di censure sulla tv di stato che viene pagata dai contribuenti per fare servizio pubblico. Capisco che non ve ne siete neanche accorti ma dovreste almeno svegliarvi un pò prima di controbattere.
 
Questo sconosciuto è diventato l'uomo dell'anno :rotfl:

Qui finisce peggio di Salis
 
Sono elezioni locali, non c'entra nulla. Peraltro Italia viva e azione di Calenda hanno portato il 14 per cento dei voti. Senza quelli prendevi una batosta.
dunque fammi capire, il campo largo tra quelli che "mai pd" ed insulti vari, va bene, se Calenda in una regione preferisce il centrodestra, saltano fuori i "se" ed i "ma"? Ma siete troppo forti :clap:
PS: pd senza m5s a quanto sta? e i 5s senza pd? :D
 
Stiamo parlando di censure sulla tv di stato che viene pagata dai contribuenti per fare servizio pubblico. Capisco che non ve ne siete neanche accorti ma dovreste almeno svegliarvi un pò prima di controbattere.
no no, sei tu che devi svegliare da questo profondo torpore, perchè nel momento in cui nessuno difende la censura nell'altra direzione, ovunque sia, è un volgare complice. Ma ripeto, a voi sta bene la censura, vi piace, l'importante è che sia a vostro favore :asd:
 
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