Ormai di bear market di BTC ne ho passati un paio dal 2017 ad oggi, le discussioni sulla "fine di tutto" sono cicliche e ripetitive. Nel senso che gli argomenti che vengono trattati sono sempre gli stessi, ma emergono solamente nelle fasi di mercato calante, come se prendessero maggiore "forza" nei momenti di difficoltà.
Nell'ultimo ciclo, Bitcoin ha ritracciato da un massimo di 19k ad un minimo di circa 3k e da quel bottom è ripartito verso un nuovo ATH a 69k. La volatilità dello strumento è sempre stata elevatissima, non lo scopriamo oggi, e questa espone a crescite esponenziali tanto quanto a cali drastici.
Questo per dire che discussioni del genere le ho già vissute e le vivrò ancora tante volte.
Personalmente, se devo trovare qualcosa in cui Bitcoin ha, per il momento, fallito è nella funzione di "riserva di valore" che qualcuno ha voluto appioppargli, attualmente il settore cripto si muove come fosse un asset del Nasdaq e quindi in maniera fortemente direzionale rispetto ai mercati: chi pensava di adottare strategie di diversificazione acquistando criptovalute, per il momento ha preso una cantonata.
Ma per tutto il resto, oggi Bitcoin è un asset infinitamente più maturo rispetto a 10-12 anni fa. E' entrato nel gergo e nella quotidianità della finanza, e nei portafogli di tanti attori istituzionali, mentre le attività degli exchange sono già state parzialmente regolamentate, tanto che uno dei thread maggiormente discussi qui sul forum riguarda la fiscalità dello strumento, che appare ormai nelle dichiarazioni dei redditi di sempre più soggetti, privati o meno.
Infine, se mi guardo in giro, stavolta vedo una grande differenza rispetto ad altri bear market che hanno preceduto: siamo nel bel mezzo di un ciclone che sta tirando giù tutto, commodities a parte: azionario e obbligazionario non stanno di certo offrendo performance migliori del comparto criptovalute (in rapporto alla volatilità degli strumenti) e questo bear market di BTC non è causato da fattori intrinseci, ma esogeni, che stanno sgonfiando tante bolle, non solamente le criptovalute. Tutta l'economia da COVID sta tornando a valori pre-pandemia, dopo rally folli che hanno visto rendimenti anche a tre cifre e che palesemente non sarebbero stati sostenibili nel tempo. Così come anche la spirale inflazionistica, che sta tirando giù l'obbligazionario su valori negativi a doppia cifra (auguri a recuperare un -10, -15% su un titolo obbligazionario). Insomma, la situazione mi sembra brutta a livello generale, non solamente per Bitcoin e le criptovalute.
Ma come successo altre mille volte, le acque si calmeranno e i mercati ripartiranno, dopo un bel po' di pulizia, sia sui mercati tradizionali che su quelli legati alle blockchain.
Spariranno molte stablecoin che di "stable" hanno ben poco, sparirà la DeFi (o verrà fortemente ridimensionata) e si ripartirà sull'onda di nuovi trend che spingeranno il prossimo rally (a proposito, mancano quasi due anni esatti al prossimo halving
).
Questi sono i pensieri di uno che è nel "campo" da 5 anni, di cui 4 passati a penare essendo entrato ai precedenti massimi, e l'ultimo anno e mezzo circa che ha ripagato da tutte le "sofferenze" precedenti. Ho fatto i miei gain nel 2021, sono pesantemente in attivo e ormai non investo più un euro, ma gestisco il mio ptf tradando con riserve di stablecoin tenute proprio per i momenti "bear". Se Bitcoin domani va a zero e si chiude la baracca, per me il gioco si chiuderà comunque in attivo, quindi non parlo da osservatore esterno, ma da uno che questi mercati cerca di seguirli da un po'.