Delclima, decisamente più di una costola di De'Longhi!!

Ricordiamoci sempre che pero questa in un mese se vogliono, puo fare un 100% senza problemi visto l esiguo flottante ed il basso profilo(per ora) che le stanno dando(apposta suggerirei) e che in un attimo con due notizie giuste ed orchestrate nel timing (che dicono loro) puo subito diventare preda di diversi investitori visto che i numeri ci sono ( e come se ci sono) !

:yes:

buongiorno a tutti !
 
tirando un paio di linee in più, mi pare sia entrata in un nuovo canale ascendente...
che mi sbagli? :confused:
 

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sono andato a farmi due conti

DelClima EV/Ebitda circa 4 ( 96+42/35)

De'Longhi EV/Ebitda circa 7 ( 1550+200/250)

il p/e di Delclima è 8 quello di De'Leonghi è 15

il patrimonio netto di Delclima è 284 milioni quello di De'Longhi 594


Comunque la si guardi le valutazioni, per quanto in settori in definitiva differenti, sono sballate....

non stò qua dare cifre, ognuno è libero di fare e dare le proprie valutazioni, ma se i De'Longhi (o chi per loro) non fanno il possibile per rivalutare un pò il titolo si cade nel ridicolo
gli istituzionali e la grande visibilita' su de longhi fanno il resto....
incredibile doppia faccia di valutazione del mercato....di qua estremamente sottovalutata di la sopravalutata .....e continua anche oggi il divario...:bye:
 
interessante articolo ....


Green economy 3.0 ai nastri di partenza
La green economy si sviluppa dal basso. Sono le imprese, la concorrenza sul mercato fatta di prodotti e processi produttivi, i consumatori stessi che la chiedono. E gli investitori attenti alla sostenibilità
di Andrea Di Turi 11 dic 2012 - ore 13:50
L’esito molto deludente della Conferenza delle Parti Cop18 sui mutamenti climatici promossa dalle Nazioni Unite a Doha, in Qatar, conclusasi la settimana scorsa, dice che non c’è accordo fra i cosiddetti “grandi della Terra” sulle azioni da intraprendere per scongiurare le catastrofi ambientali e in particolare climatiche. Catastrofi che secondo una quantità crescente di studi attendono il pianeta nei prossimi decenni, al più tardi entro la fine del secolo presente.

Il cambiamento arriva dal basso - Quello di Doha non è però un ritratto fedele di quello che sta accadendo, nel mondo e anche in Italia, per quanto riguarda tutto ciò che è green. O almeno non è completo. Perché sembra che la green economy, in realtà, si stia affermando motu proprio: molto più dal basso che dall’alto, insomma. Perché sono le imprese, la concorrenza sul mercato fatta di prodotti e processi produttivi, i consumatori stessi (e gli investitori attenti alla dimensione della sostenibilità) che la chiedono. E sembra proprio che questo percorso sia (per fortuna) ormai irreversibile.

LEGGI ANCHE: Quanto valgono le “emissioni” in Borsa

Si sta già ampiamente sperimentando, dunque, come la green economy non sia solamente una questione di essere più amici dell’ambiente, come ancora alcuni cercano di venderla. Ma riguardi, piuttosto, l’integrazione completa, profonda, puntuale della tutela e salvaguardia dell’ambiente nelle maglie dei processi di business, in ogni settore. Di più: è ormai il business nato sulla tutela dell’ambiente quello che prospera maggiormente e si rivela più capace di creare occupazione.

Che ci si trovi alle porte di un’era 3.0 per la green economy? Forse. Questo, almeno, “Green 3.0”, è il titolo del convegno organizzato nei giorni scorsi a Milano dall’Osservatorio Green economy di Fondazione Istud insieme alla Rappresentanza a Milano della Commissione europea, col patrocinio dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Ma è anche il titolo del volume, Green 3.0. Italia, più verde meno spread, curato da Maurizio Guandalini e Victor Uckmar (ed. Mondadori Università), appena uscito in libreria. Che racconta del vasto, sempre più importante mondo imprenditoriale, fatto di mille realtà, di innovazione, di filiere, di tante eccellenze, che anche in Italia lavora per una transizione da un’economia non più sostenibile a un’economia green. E nel quale si avverte l’urgenza di un cambio di marcia per affrontare con la forza necessaria le sfide del futuro.

I numeri dell’Italia - Basta guardare ai numeri per capire cosa sta accadendo sotto i nostri occhi. Vediamone alcuni. In Italia la green economy oggi conta circa 100mila imprese e quasi 370mila occupati. L’Italia è ai primi posti a livello mondiale per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici. Quest’anno la produzione di energia da fonti rinnocabili toccherà la soglia record di 27 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio): è il doppio rispetto all’anno 2000. Già nel 2009 la produzione di energia da fonti rinnovabili nel nostro Paese è stata il 100,6% del consumo di energia elettrica delle famiglie. Si prevede che entro dieci anni il 18% della domanda energetica italiana sarà soddisfatta da energie rinnovabili.

L’Italia è il terzo Paese europeo per dimensione del mercato dei rifiuti urbani. Da noi, però, il riciclo non va oltre il 33% e solo il 14% dei rifiuti viene attualmente utilizzato per la produzione di energia. Gli scarti biologici delle lavorazioni agricole potrebbero valere oltre 10 Mtep annui (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) di energia primaria: significano il 49% della produzione da fonti rinnovabili e il 5% dei consumi italiani, vale a dire svariati miliardi di euro l’anno. A Crescentino (Vercelli) c’è il più grande impianto al mondo per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, con una capacità produttiva di 40mila tonnellate di bioetanolo l’anno.

Intanto, nel corso del 2011, e non accadeva dal Dopoguerra, in Italia sono state vendute più biciclette che automobili nuove: 1.748.143 le automobili immatricolate, 1.750.000 le biciclette vendute. Segnali di un mondo in movimento, di un cambiamento in corso.

Fare sistema... - Lo dice anche il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nella prefazione al volume citato: «Ormai efficienza energetica, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili d’energia, protezione dell’ambiente e del territorio creano posti di lavoro e fanno crescere le imprese in modo stabile e sicuro, mentre gli altri settori economici sono in difficoltà. Eppure la green economy non ha nelle istituzioni quella voce, quel peso, che merita e che invece ha nel mondo reale. È nostro dovere ascoltare le amministrazioni pubbliche più innovative e le imprese “verdi” e sostenerne le iniziative, che sono l'arma migliore per combattere la crisi».

Il problema, insomma, è un po’ sempre quello, in Italia, e la green economy non fa eccezione: non si fa sistema quanto e come si dovrebbe. Non c’è il coordinamento che servirebbe per promuovere in maniera organica, e con sguardo di lungo periodo, la transizione eco-sostenibile del nostro modello economico-produttivo. Stili di vita dei consumatori compresi. Per cui vanno salutati con favore i primi passi mossi nei mesi scorsi dagli Stati generali della green economy, sperando che non restino gli unici ma siano seguiti, e presto, da altri.

LEGGI ANCHE: La green economy si fa in…sei

...per creare occupazione - Lo sviluppo della green economy è anche, e per certi versi si potrebbe persino dire soprattutto, una questione di occupazione. È stato stimato, ad esempio, che con un investimento di circa 40 miliardi di euro in un arco di tempo di quindici anni, in Italia si potrebbe finalmente mettere in sicurezza il territorio senza dover tremare ogni volta che piove un po’ di più. Ci sono bonifiche da effettuare per 5 miliardi di euro, con circa 15mila siti da risanare (ad esempio ex-discariche, petrolchimici). Tutto questo significa nuova occupazione, tanta occupazione, di qualità e utile.

Rinnovabili, bioedilizia, smart cities, biomasse, prodotti intelligenti, filiere eco-sostenibili, riciclo e riuso: nel nostro Paese ci sono già oggi esperienze ed eccellenze in ciascuno di questi campi. Ma per fare della green economy l’architrave dello sviluppo, occorre al più presto definire l’agenda green per il 2013 e per gli anni a venire. E allora sarà davvero green 3.0.
 
book interessante, come al solito :rolleyes:

1 500 0,668 0,687 2.870 2
1 600 0,666 0,688 10.000 1
1 1.000 0,666 0,69 2.515 1
1 2.300 0,662 0,69 43.618 2
2 3.600 0,661 0,693 6.000 1
1 4.200 0,66 0,695 6.651 2
1 4.000 0,655 0,698 14.665 2
1 3.000 0,652 0,7 50.000 1
1 4.000 0,65 0,71 61.000 4
3 7.500 0,65 0,72 52.000 2
1 3.200 0,649 0,73 50.000 1
1 2.000 0,648 0,74 50.000 1
1 2.500 0,644 0,745 3.250 1
1 6.000 0,64 0,75 53.000 2
1 100 0,632 0,76 50.000 1
3 5.325 0,63 0,77 50.000 1
1 2.000 0,625 0,78 56.000 2
1 5.000 0,6 0,79 50.000 1
1 300 0,55 0,8 52.450 2
0 0 0 0,858 24 1
 
Ahia mi sembra che la (falsa) partenza di settimana scorsa sia stata fatta per una bella distribuzione che si sta concretando con queste piccole ma continue vendite!
 
aziendina da amatori a vedere dalle sessioni di borsa.....pena senza limiti
 
Ahia mi sembra che la (falsa) partenza di settimana scorsa sia stata fatta per una bella distribuzione che si sta concretando con queste piccole ma continue vendite!

sebbene gli indicatori sui volumi non sembrerebbero confermarlo, anzi propenderebbero per un accumulo, è vero che da un pò ci sono continue vendite in piccoli lotti appena c'è un pò di denaro........difficile capire da quale parte stia la verità......
rimane il fatto che i volumi sono esigui e quindi ci espongono al vento in entrambe le direzioni (in lettera, qualcosa di + c'è)

se devo sbilanciarmi, e di solito non ci becco mai, io punterei un penny sull'accumulo....
 
non ci si capisce niente...
appena citrullo si era messo sul book con 55k in vendita, è arrivato un 41k a prenderle in un colpo..boh...
 
Molto bravi nel confondere e stancare la gente!
 
Il gioco delle tre carte è senz'altro quello più conosciuto anche da quanti disconoscono la prestidigitazione, purtroppo è anche il gioco usato da tanti truffatori che con l'allettante scusa di una probabile vincita raggirano il pubblico giacchè è impossibile poter vincere. Anche se il gioco fosse eseguito con onestà è sempre sfavorevole per il giocatore dal momento che la percentuale di vincita è 33,3% contro la probabile perdita che è il 66,6%. Di seguito vi spieghiamo quali sono i principali trucchi per far sì che chi punta non vince mai anche se per un eventuale errore dell'operatore dovesse puntare veramente sulla carta vincente.
Ci limitiamo ad esporre l'operato tecnico sorvolando sul lavoro dei vari compari che hanno dei compiti ben precisi, spesso quando vedete un folto capannello attorno al tavolinetto al massimo vi sono uno o due veri giocatori, polli da spennare, il resto sono tutti compari.
 
Molto bravi nel confondere e stancare la gente!

mi fanno pena...con l'avallo della azienda...in tutta sincerita'
potrei continuare all'infinito alla prima occasione esco per yoox almeno li non lesinano news
 
continuo a restare basito dalla illiquidita' del titolo e dallo scarso appeal che il mondo investimenti mostra nei riguardi della delclima....
non so Grossi e soci se vengano giudicati anche su questo.
Fosse per me non prenderebbero un euro di premio , visto la scarsissima comunicazione e ripeto lo scarso interesse in termini di volumi sul titolo....poi a livello di prestazioni rispetto alla mamma ....lasciamo stare KO!....

C'e' molto da crescere......ma molto a 360

chiusura da aziendina misera misera,,,,questo e' quello che offre il titolino....:bye:

gli istituzionali e la grande visibilita' su de longhi fanno il resto....
incredibile doppia faccia di valutazione del mercato....di qua estremamente sottovalutata di la sopravalutata .....e continua anche oggi il divario...:bye:

mi fanno pena...con l'avallo della azienda...in tutta sincerita'
potrei continuare all'infinito alla prima occasione esco per yoox almeno li non lesinano news

ma perchè non servi ste 40mila!!!:wall::mmmm:

;)


bravo! ( lo so che non lei hai vendute te:D)
 
Ultima modifica:
ma perchè non servi ste 40mila!!!:wall::mmmm:

;)


bravo! ( lo so che non lei hai vendute te:D)

attento potresti restare deluso. .
Questi di delclima mi hanno veramente stra stra deluso.
Comportamento satellitare che non fa onore alla gamma de longhi
 
attento potresti restare deluso. .
Questi di delclima mi hanno veramente stra stra deluso.
Comportamento satellitare che non fa onore alla gamma de longhi

e perchè?
amico mio se parli sul serio devi vendere:yes:

lo dicevo per quello....io al posto tuo le 40mila le avrei servite

lo dicevo anche a citrullo...che problema c'è se uno vende!:)
 
Ragazzi ci si lamenta di piu di quando era a 0,38- 0,40, salire è destinata a salire, quando non saremo noi a deciderlo(purtroppo)pero almeno i numeri sono dalla nostra parte.
 
per carità con un cip, ma io sono in denaro a 641....credo di aver detto tutto!
 
10 Dicembre: Climaveneta per Castel Sant’Elmo (Na)
10/12/2012

Disponibile sul Canale YouTube di Climaveneta il nuovo video relativo al progetto di ammodernamento e messa a norma degli impianti di riscaldamento di questo edificio storico.

Per questa applicazione è stata selezionata un’unità reversibile con sorgente aria per installazione esterna e funzione recupero parziale del calore di condensazione FOCS-N/D/SL-CA 2622 di Climaveneta. L’unità con potenza termica 578 kWt, potenza frigorifera 580 kW e potenza termica di recupero 175 kWtsi caratterizza per compressori a vite di tipo semiermetico dedicati per l´utilizzo di refrigerante R134a, ventilatori elicoidali, batteria di scambio termico con tubi in rame e alette in alluminio, scambiatore a fascio tubiero a struttura asimmetrica di progettazione Climaveneta e valvola di espansione elettronica.

Con la nuova pompa di calore Climaveneta quindi efficienza, silenziosità e costi di gestione ridotti, nel pieno rispetto dei vincoli archeologici di questo castello medievale nel cuore di Napoli.

10 Dicembre: Climaveneta per Castel Sant’Elmo (Na)

Climaveneta S.p.A. - YouTube
 
Caro i.r. vorrei sapere se la societa ed il management si spiegano questa discordanza di valutazione che il mercato da a Del clima (e se puo essere solo dovuto alla scarsa visibilita che ha per adesso) rispetto ai suoi competitors visto i multipli degli uni e gli altri, inoltre altra discrepanza molto accentuata mi sembra di vedere è il valore tra la "nostra" e De longhi (anche se operano in segmenti diversi e la seconda ha molta piu visibilita e storia). Grazie per la sempre gentile e precisa risposta.
 
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