Grazie mille per l’anteprima.
Gli analisti che hanno effettuato l’analisi sono indubbiamente molto bravi. Ma vorrei evidenziare una cosa: utilizzano un tasso di sconto molto elevato, a differenza di altri analisti (il che è anche corretto, a mio parere). Però visto quello che fanno i loro colleghi, in questo caso se utilizzassero un tasso inferiore non avrebbero neanche torto, visto il bassissimo livello di leva operativa della società. Invece loro applicano molto prudenzialmente un premio al rischio per via dell’ illiquidità e del basso market cap.
Il risultato è un costo del capitale dell’8.2%. In altre analisi si possono trovare società ben più rischiose per cui gli analisti usano un costo del capitale del 6-7%. Per quelli che non praticano i DCF, la differenza che fa 1 punto percentuale di costo del capitale/tasso di sconto è abissale. Si può anche notare nelle sensitivity analysis che si vedono in questo documento, ma se volete un esempio io stimavo, anche conservativamente, un valore intrinseco di 66 per azione con tasso di sconto del 9%, mentre diventa 82 per azione con 8%. Differenza di circa il 25%.
Mia modesta opinione, gli analisti in questione non hanno alcuna intenzione di sparare un target price troppo elevato per il momento. Piuttosto, preferiscono restare un po’ bassi, evidenziando comunque la sottovalutazione del titolo, così da poter poi aumentare il TP man mano che il titolo raggiunge i loro target precedenti. Anche se le aspettative circa il business non cambiassero molto, potrebbero comunque comunicare un target maggiore semplicemente diminuendo il tasso di sconto.
Ma poi, davvero qualcuno si aspetta che dal 2024 la società crescerà solo dell’1% l’anno come stimano qui sopra? Non se lo aspettano neanche loro. Sarebbe più consono utilizzare un periodo di 10 anni prima di ipotizzare stato stazionario, ma di prassi non si fa.