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  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Salve.. una parola solo per chiarire qualora ce ne fosse bisogno..
Renato Guttuso e stato l'artista italiano figuativo piu importante del dopoguerra in un filone diciamo di pittura "tradizionale" ma ITALIANO...a livello internazionale non viene annoverato tra gli artisti di riferimento storico.. Ciò non toglie la sua importanza x il panorama artistico italiano infatti nelle mostre importanti dell arte italiana è spesso presente...Sotto vi metto un link di catalogo che vale la pena sfogliare :D e tenere presente :D

The Italian metamorphosis, 1943-1968 : Celant, Germano : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive

Poi ci sono quadri importanti di Guttuso e altri , molti altri inutili,.. menziono solo " Battaglia di Ponte dell Ammiraglio " che sta agli Uffizi ed è considerato l ultimo quadro Risorgimentale della pittura italiana.. e rimarrà sempre nella nostra storia dell arte:)
 
Ciao a Tutti
Guttuso regge e bene la prova del tempo anche perché è figura centrale del 900, c'è poco da discutere
Dopo il lungo massacro dalla sua scomparsa (massacro del Guttuso politico) si stà via via riscoprendo il Guttuso artista ed intellettuale
Certo non costa come negli anni 70 ma se qualcuno è stato a Bologna a gennaio si è reso conto che è ben sostenuto e rappresentato
Altro plus di Guttuso oltre all'immensa popolarità e notorietà (quindi vendibilità ... se chiedi al primo che capita chi era Guttuso ti sa rispondere) ha un archivio solo ed indiscusso sul mercato
Diverso il discorso di Cascella che comunque per le opere buone e datate ancora alza bei soldini
 
Ripeto,non so quanto costasse Cascella negli anni settanta ottanta,so solo che nel 2020, sotto i venti milioni di lire, non si acquista nulla di significativo...e per opere di rilievo, bisogna sborsarne anche quaranta.
 
Ripeto,non so quanto costasse Cascella negli anni settanta ottanta,so solo che nel 2020, sotto i venti milioni di lire, non si acquista nulla di significativo...e per opere di rilievo, bisogna sborsarne anche quaranta.

Milioni di lire? Ancora fai i conti in lire? Ma dove vivi?
 
Ripeto,non so quanto costasse Cascella negli anni settanta ottanta,so solo che nel 2020, sotto i venti milioni di lire, non si acquista nulla di significativo...e per opere di rilievo, bisogna sborsarne anche quaranta.

ecco, parlando in lire
chiedi a qualche gallerista quanto costava molti anni fa:cool::cool::cool::cool:

io non amo i grafici ma se qualcuno qui dentro te ne fa uno sull'andamento di Cascella ti spaventi:D:D:D
 
Secondo me bisogna distinguere tra storico dell'arte e "opinionista" su artisti e/o opere d'arte. Le due figure si confondono il più delle volte, ma non vedo di nessuna utilità il secondo.
Mi spiego. Ascoltare uno storico dell'arte può essere interessante per avere informazioni e/o dettagli su un certo movimento, artista e quant'altro connesso alla storia dell'arte. Per avere un quadro più oggettivo occorrerà magari ascoltarne più di uno esattamente come avviene per la storia in senso generale: capita spesso che ciò che ci viene raccontato è basato su alcune fonti e non su altre.
Ma quando questi storici pretendono di dare la patente di grande artista a qualcuno e non ad altri perchè dovrebbero essere ascoltati? In queste vesti la loro opinione ha lo stesso peso di quella di un qualunque appassionato. Anzi vale molto meno perchè la loro opinione è spesso, per non dire sempre, "interessata".
Cos'altro sono allora se non imbonitori che si fanno forti di una certa cultura per dare peso alle loro opinioni? Su chi possono far presa se non su chi, poco esperto, si affida al parere di altri per scegliere un'opera?
E' allora non è forse meglio affidarsi al parere del proprio gallerista che quanto meno ha un bel negozio a fronte strada e rimane lì a rispondere di quanto dice o non dice?
Morale: ognuno si arrangia come può per campare con buona pace dell'onestà intellettuale e a volte dell'onestà tout court :o

Non ho mai capito la differenza tra storico e critico d'arte...lo storico conosce la storia,ma non sa elaborare un'analisi autonoma,invece il critico é uno storico, dotato di facoltà di valutazione, interpretazione?!?!?!
 
Sintetizzo nel limite del possibile i pensieri di Lionello Venturi e Benedetto Croce a riguardo.
:) Ciao!! a tutti.

I dati relativi alla vita degli artisti, all'epoca, alla storia esteriore che derivano dagli scritti o dalla loro scoperta.
Il legame delle opere anonime e quelle documentate.
La classificazione delle opere, l'analisi delle stesse ai raggi X o ultravioletti e le osservazioni sullo stile.
Tutto ciò che attiene alla biografia riguarda lo storico dell'arte.

La comprensione e il giudizio degli elementi della composizione.
Il legame al contesto storico e la ricerca del significato voluto dall'artista nella realizzazione della singola opera.
La sensibilità individuale legata raggiungimento dell'oggettività del giudizio e la conseguente formulazione di un gusto rientrano negli ambiti del critico.

Ci sarebbe poi la distinzione tra la Critica come individuale e Estetica come definizione universale dell'arte ma questa è un'altra storia...
Anche se sempre dell'arte... :D
 
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Sintetizzo nel limite del possibile i pensieri di Lionello Venturi e Benedetto Croce a riguardo.
:) Ciao!! a tutti.

I dati relativi alla vita degli artisti, all'epoca, alla storia esteriore che derivano dagli scritti o dalla loro scoperta.
Il legame delle opere anonime e quelle documentate.
La classificazione delle opere, l'analisi delle stesse ai raggi X o ultravioletti e le osservazioni sullo stile.
Tutto ciò che attiene alla biografia riguarda lo storico dell'arte.

La comprensione e il giudizio degli elementi della composizione.
Il legame al contesto storico e la ricerca del significato voluto dall'artista nella realizzazione della singola opera.
La sensibilità individuale legata raggiungimento dell'oggettività del giudizio e la conseguente formulazione di un gusto rientrano negli ambiti del critico.

Ci sarebbe poi la distinzione tra la Critica come individuale e Estetica come definizione universale dell'arte ma questa è un'altra storia...
Anche se sempre dell'arte... :D
É quello che ho ipotizzato io....in altri termini,lo storico è un enciclopedia depensante, il critico oltre essere necessariamente enciclopedia, é anche dotato di pensiero. Ma non credo possa giammai essere così.
 
Pensano tutti e due ma in due ambiti e con finalità diverse...
:) Ciao!!

La scoperta di uno scritto di un artista o l'attribuzione di un opera non firmata ad un determinato artista presuppongono oltre alla conoscenza l'uso del raziocinio.

Cosi il giudizio su un'opera presuppone la formazione di un pensiero che deriva dalla conoscenza della storia.

Questo nei casi in cui gli autori siano riconosciuti come autorevoli dalle comunità di riferimento.
 
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Leggere prima il messaggio precedente.

Caso diverso, ma anche lui presuppone l'utilizzo delle cellule cerebrali, è l'archivista...

Gli archivi storici invece sono archivi che con il passare del tempo hanno cessato di avere finalità pratiche, ma hanno acquisito importanza storica e culturale: non sono più produttivi, perciò il numero di faldoni, carte e documenti conservati non aumenta, e tutto ciò che è presente deve essere conservato.

La conservazione può richiedere attenzioni particolari, nel caso di documentazione antica, fragile o deperibile.

L'archivista non si occupa solo della conservazione fine a se stessa: deve garantire che le informazioni siano cercabili e individuabili da parte degli utenti, interni ed esterni, e ne gestisce poi la consultazione.
 
sante monachesi capolavoro anni 40 50 costava, fine 60 primissimi aa 70, 400.000 lire

Sante Monachesi capolavoro del ani 40 50 (corrige) costava alla fine degli ani 60, primissimi aa 70, 400.000 lire...e ci comperavi un concetto spaziale di Fontana su carta o su terracotta o magari un mini-taglio su mini-tela o una "Completa" "Lune en Rodage" I.
Bello sono contento di averlo, i muri ciechi di Parigi, nel 1958 anticipava di 4 anni i monocromi di Schifano, ma ma sappiamo tutti quali è il suo mercato oggi........
 

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Sante Monachesi capolavoro del 1958 costava alla fine degli ani 60, primissimi aa 70, 400.000 lire...e ci comperavi un concetto spaziale di Fontana su carta o su terracotta o magari un mini-taglio su mini-tela o una "Completa" "Lune en Rodage" I.
Bello sono contento di averlo, i muri ciechi di Parigi, nel 1958 anticipava di 4 anni i monocromi di Schifano, ma ma sappiamo tutti quali è il suo mercato oggi........

Scusa.. ma il fronte com'è??
 
Salve kiappo un miracolo che abbia destato interesse.... appena rientro la posto son grandi muri ciechi di Parigi
del 58 rosso giallo etc etc prelude per certi versi agli armadi di festa del 62 63 o ai monocromi stradali di schifano .
Ciao
 
Salve kiappo un miracolo che abbia destato interesse.... appena rientro la posto son grandi muri ciechi di Parigi
del 58 rosso giallo etc etc prelude per certi versi agli armadi di festa del 62 63 o ai monocromi stradali di schifano .
Ciao

Ciao.. grazie, aspetto con calma.. :)
 
Monachesi per kiappo

Ciao.. grazie, aspetto con calma.. :)
Opera Anni 40 50 probabilmente del 46-50, gli anni dei soggiorni a Parigi, poi premio Bari del 58, opera rimasta molti anni con il maestro (quasi 20 anni), evidentemente ci teneva molto e non voleva svenderla, esposta nella galleria del maestro la Portonova di Roma 51 dove ha attualmente sede l'archivio di Luce Monachesi , la figlia del maestro, poi venduta dall'amico, il grande Rinaldo oramai mancato.
Sante Monachesi: l’artista della ricerca
MONACHESI, Sante in "Dizionario Biografico"
Interessante questo passaggio dalla TRECCANI: "Non più gradazioni, ma tinte piatte, uniformi e accese. Secondo la critica, il M. ha costruito nature morte come se fossero vedute architettoniche e, al contrario, ha dipinto vedute di Parigi come se fossero nature morte, senza alcuna aneddotica (De Marchis, riportato anche in S. M., 1994, p. 45), come risulta evidente guardando la serie dei Muri ciechi di Parigi, realizzata fra la fine degli anni Quaranta e i primi Cinquanta (collezioni private; ripr. in S. M., 1994, pp. 61-63); opere che avrebbero influenzato anche Nicolas de Staël, frequentatore assiduo del suo studio (Querèl, riportato anche in Avanguardia di M.).

Nel 1954 partecipò a varie esposizioni, fra cui si segnalano la XXVII Biennale di Venezia e la personale alla galleria La Tartaruga di Roma. Fra i riconoscimenti va ricordato l'VIII Premio nazionale di pittura F.P. Michetti. Anche nel 1956 prese parte a varie mostre: ottenne una sala personale alla III Esposizione nazionale al palazzo Reale di Milano e partecipò alla XXVIII Biennale di Venezia. Dal 1957 fino al 1959 (anno dell'VIII Quadriennale di Roma) fu presente in varie collettive e tenne diverse personali. Nel 1960 partecipò alla XXX Biennale di Venezia, firmò il I Manifesto astralista ed espose con questo gruppo alla galleria Antares di Roma. L’anno seguente espose in un’altra mostra dell’astralismo, presso la stessa galleria, e partecipò alla redazione del II Manifesto di questo neonato movimento e del I Manifesto istantaneista. In quest’anno prese parte alla VIII Esposizione internazionale elettronica e nucleare di Roma con Tavole bianche e alla XVII Biennale di Milano"

Credo che Mario Schifano e Tano Festa, abbiano visto tra le varie mostre ed esposizioni del tempo anche una di queste di Sante Monachesi (forse alla Tartaruga di Roma o a Venezia o a Milano o ancora a Roma) nella quale erano esposti anche "i muri ciechi di Parigi", un nuovo linguaggio, il monocromo del paesaggio, della città, probabile fonte di partenza per i monocromi della strada (coca coca, esso, attraversamenti pedonali, carta di giornale) di Schifano e gli armadi , le bicromie e le tricromie di Tano Festa.
Allego la foto dell'opera già nota all'archivio di Luce Monachesi.
 

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Allego la foto dell'opera già nota all'archivio di Luce Monachesi.

Nel 1966, Luce Monachesi fonda la Galleria del Cortile – Archivio Sante Monachesi associazione culturale, per occuparsi di arte contemporanea, per dedicarsi alla valorizzazione di artisti di riconosciuta fama e per sostenere il lavoro di giovani artisti emergenti.

Da quel momento in poi, la Galleria rappresenterà per Roma uno spazio di ricerca, un luogo di confronto tra l’arte italiana e quella del resto del mondo.
Espongono in Galleria i maggiori rappresentanti dell’arte concettuale e dell’arte povera: da Alighiero Boetti ad Emilio Prini, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Pistoletto, Vettor Pisani.
Tra le mostre più significative si ricordano quelle dedicate a Max Bill, Ryman, Kosuth, Mochetti; tante le mostre collettive con opere di Daniel Buren, Robert Barry, Gilbert & George, Bruce Naumann, Lawrence Weiner, William Wegman, John Baldessari
. Tra gli anni ’80 e ’90, la galleria ospita mostre di Luca Patella, Cloti Ricciardi, Felice Levini, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Joseph Beuys.

OK!
 
Nel 1966, Luce Monachesi fonda la Galleria del Cortile – Archivio Sante Monachesi associazione culturale, per occuparsi di arte contemporanea, per dedicarsi alla valorizzazione di artisti di riconosciuta fama e per sostenere il lavoro di giovani artisti emergenti.

Da quel momento in poi, la Galleria rappresenterà per Roma uno spazio di ricerca, un luogo di confronto tra l’arte italiana e quella del resto del mondo.
Espongono in Galleria i maggiori rappresentanti dell’arte concettuale e dell’arte povera: da Alighiero Boetti ad Emilio Prini, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Pistoletto, Vettor Pisani.
Tra le mostre più significative si ricordano quelle dedicate a Max Bill, Ryman, Kosuth, Mochetti; tante le mostre collettive con opere di Daniel Buren, Robert Barry, Gilbert & George, Bruce Naumann, Lawrence Weiner, William Wegman, John Baldessari
. Tra gli anni ’80 e ’90, la galleria ospita mostre di Luca Patella, Cloti Ricciardi, Felice Levini, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Joseph Beuys.

OK!

Super Alessandro
I Martedi Critici – Luce Monachesi | Artribune

PS Avete visto, è documentato e dimostrato che Tano Festa è stato allievo alla accademia di Monachesi e inoltre Luce Monachesi è stata corteggiata da tutti e tre gli artisti di piazza del popolo (Schifano, Festa e dal più bello Angeli) che quindi frequentavano lo studio e la casa di Monachesi (tra l'altro grande cuoco, e grande amico di tutti gli artisti del tempo).
 
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Ciao Samodoc, grazie!! Interessante tutto il tuo post!! :bow:
 
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