MrSchweitzer
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Salve. A breve avrò disponibili 100k euro provenienti da una polizza di cui ho chiesto il rimborso. Sarebbe mia intenzione investirla in ETF, ma dato l'ammontare volevo qualche consiglio/conferma.
Già da un paio di mesi ho iniziato un PAC automatico su Directa in ETF, 90% SWDA e 10% EIMI. Al momento ammonta a circa 4k euro totali e intendo proseguire il PAC ogni mese con circa 750 euro risparmiati dallo stipendio. Ho coperto i primi 3 pilastri: liquidità su BBVA più che abbondante, sui 4k, che funge anche da fondo d'emergenza secondario; "vero" fondo d'emergenza tra BOT su Directa (7k, scadenza fra 7 mesi) e conto deposito Auto Bank (5k divisi, scadenza tra 8-9 mesi); spese future prevedibili-ipotetiche divise in 4 scalini da 5 K euro ciascuno sotto forma di BTP (a 3 anni, 6 anni e 8 anni) e conto deposito cherry bank (sempre 5k a 5 anni). Ritengo questo terzo pilastro iper-prudente, non essendoci reali spese all'orizzonte ma volendo comunque tutelare me e la famiglia sotto forma di titoli obbligazionari.
Ho 35 anni, lavoro a tempo indeterminato (statale, istruzione superiore). Vivo con mio padre, casa di proprietà. Non prevedo spostamenti né nel breve né nel medio futuro. Mio padre investe anche lui 750 al mese, sempre in SWDA 90% - EIMI 10%. Data la situazione, i tre pilastri sono calcolati come se fossero in comune tra me e mio padre. In aggiunta ho un fondo pensione negoziale in cui verso l'1% dello stipendio e il TFR e ricevo l'1% versato dal datore di lavoro (Stato), più un secondo fondo pensione aperto (Allianz Insieme) in cui aspetto a versare finché la mia aliquota IRPEF non sarà così alta da rendere la quota annua deducibile conveniente rispetto ad un eguale investimento in ETF. Disponiamo di due auto, di cui una semi-nuova. Ci sono poi altri fondi e polizze unit-linked legati ad una banca italiana per un totale di ulteriori 300k. Di questi un terzo sono miei, ma per il momento non è possibile/preferisco non toccare tali investimenti, per quanto poco efficienti e accozzaglia di prodotti diversi, e procedere invece per gradi. Sul lungo periodo saranno comunque liquidati e il capitale reinvestito.
Il PIC in sé sono intenzionato a farlo, l'unico dubbio è se mettere l'intera cifra o investirne una parte in modo diverso. Roba settoriale non mi convince, bitcoin e investimenti in fun-money neanche a parlarne. Ho considerato ETF sull'Europa, ma non saprei quanto utile possa essere visto che ho già SWDA (quindi una percentuale investita in Europa) ed EIMI. Per i primi tre pilastri mi sembra di essere a posto. Ci sono alternative, a vostro parere, al mettere tutta la cifra in (quei due) ETF? Credete che abbia senso diversificare broker, anche in ottica della continuazione futura del PAC, e/o emittente ("splittare" tra SWDA+EIMI/VWCE o IUSQ)?
Chiarisco che l'aspetto psicologico (errori come vendere tutto quando è in perdita, ribilanciare continuamente quando un prodotto ha un periodo di crescita) non è un problema. Sono più interessato alla scelta di prodotti efficienti (ETF e obbligazioni prese personalmente > fondi d'investimento e polizze), diversificati (all-world, avevo valutato VWCE ma preferisco un rapporto 90-10 tra sviluppati ed emergenti) e non troppo rischiosi (di nuovo, all-world).
Già da un paio di mesi ho iniziato un PAC automatico su Directa in ETF, 90% SWDA e 10% EIMI. Al momento ammonta a circa 4k euro totali e intendo proseguire il PAC ogni mese con circa 750 euro risparmiati dallo stipendio. Ho coperto i primi 3 pilastri: liquidità su BBVA più che abbondante, sui 4k, che funge anche da fondo d'emergenza secondario; "vero" fondo d'emergenza tra BOT su Directa (7k, scadenza fra 7 mesi) e conto deposito Auto Bank (5k divisi, scadenza tra 8-9 mesi); spese future prevedibili-ipotetiche divise in 4 scalini da 5 K euro ciascuno sotto forma di BTP (a 3 anni, 6 anni e 8 anni) e conto deposito cherry bank (sempre 5k a 5 anni). Ritengo questo terzo pilastro iper-prudente, non essendoci reali spese all'orizzonte ma volendo comunque tutelare me e la famiglia sotto forma di titoli obbligazionari.
Ho 35 anni, lavoro a tempo indeterminato (statale, istruzione superiore). Vivo con mio padre, casa di proprietà. Non prevedo spostamenti né nel breve né nel medio futuro. Mio padre investe anche lui 750 al mese, sempre in SWDA 90% - EIMI 10%. Data la situazione, i tre pilastri sono calcolati come se fossero in comune tra me e mio padre. In aggiunta ho un fondo pensione negoziale in cui verso l'1% dello stipendio e il TFR e ricevo l'1% versato dal datore di lavoro (Stato), più un secondo fondo pensione aperto (Allianz Insieme) in cui aspetto a versare finché la mia aliquota IRPEF non sarà così alta da rendere la quota annua deducibile conveniente rispetto ad un eguale investimento in ETF. Disponiamo di due auto, di cui una semi-nuova. Ci sono poi altri fondi e polizze unit-linked legati ad una banca italiana per un totale di ulteriori 300k. Di questi un terzo sono miei, ma per il momento non è possibile/preferisco non toccare tali investimenti, per quanto poco efficienti e accozzaglia di prodotti diversi, e procedere invece per gradi. Sul lungo periodo saranno comunque liquidati e il capitale reinvestito.
Il PIC in sé sono intenzionato a farlo, l'unico dubbio è se mettere l'intera cifra o investirne una parte in modo diverso. Roba settoriale non mi convince, bitcoin e investimenti in fun-money neanche a parlarne. Ho considerato ETF sull'Europa, ma non saprei quanto utile possa essere visto che ho già SWDA (quindi una percentuale investita in Europa) ed EIMI. Per i primi tre pilastri mi sembra di essere a posto. Ci sono alternative, a vostro parere, al mettere tutta la cifra in (quei due) ETF? Credete che abbia senso diversificare broker, anche in ottica della continuazione futura del PAC, e/o emittente ("splittare" tra SWDA+EIMI/VWCE o IUSQ)?
Chiarisco che l'aspetto psicologico (errori come vendere tutto quando è in perdita, ribilanciare continuamente quando un prodotto ha un periodo di crescita) non è un problema. Sono più interessato alla scelta di prodotti efficienti (ETF e obbligazioni prese personalmente > fondi d'investimento e polizze), diversificati (all-world, avevo valutato VWCE ma preferisco un rapporto 90-10 tra sviluppati ed emergenti) e non troppo rischiosi (di nuovo, all-world).