La Banca di Berlusconi in ogni vetrina Aci
Titola così un articolo pubblicato oggi da Repubblica, a firma di Giovanni Pons, che svela alcuni retroscena relativi alla
vendita in corso di Banca Sara, la rete di 500 promotori finanziari e 2,4 miliardi di raccolta controllata dalla Sara Assicurazioni di proprietà dell'Aci (Automobile Club Italiano). Un'operazione, sottolinea Repubblica, che "rischia di passare alla storia come uno dei più clamorosi casi di conflitto d'interesse di cui beneficiano società partecipate dal presidente del Consiglio". Il quoridiano ricorda che il mandato di vendita è stato affidato alla Sin&ergetica, società di consulenza fondata da Bruno Ermolli, "molto conosciuto sulla piazza milanese per essere uno dei conisiglieri più ascoltati da Silvio Berlusconi", e guidata dal figlio Massimiliano Ermolli. Sin&rgetica, ricostruisce Repubblica, individua nella banca Network Investimenti (di proprietà della Sopaf di Giorgio Magnoni) "il partner ideale" per una integrazione con Banca Sara. Ma poi apre le trattative ad altri potenziali acquirenti e concentra alla fine l'attenzione sull'offerta ricevuta da Mediolanum, controllata da Ennio Doris in società con la Fininvest di Berlusconi, alla quale viene concessa una trattativa in esclusiva che scadrà l'8 luglio prossimo.
Secondo il quotidiano, Doris non sarebbe affatto interessato e un'eventuale integrazione, bensì alla 'vetrina' dei 1.500 spotrelli Aci che riceverebbe 'in dote'. "Secondo una ricostruzione attendibile - si legge nell'articolo di Repubblica - Mediolanum non avrebbe alcuna intenzione di integare la sua rete con quella di Banca Sara poichè le differenze di organizzazione sono enormi. Però Doris sarebbe attratto da un altro tipo di affare che l'advisor Sin&rgetica gli avrebbe prospettato: ricevere una dote di circa 10 milioni per chiudere l'attività di Banca Sara togliendo così le castagne dal fuoco all'Aci che non vuole mettere la faccia in un'operazione di questo tipo. Parallelamente potrebbe poi scattare un accordo tra l'Aci e Mediolanum riguardante i 1.500 punti vendita che al momento detengono il monopolio del Pra (Pubblico registro Automobilistico)".
Repubblica sottolinea poi come la vicenda si intrecci con quella del vertice dell'Aci di Milano, ricordano che proprio Massimiliano Ermolli ne è stato nominato commissario. E "si candida anche a formare il nuovo vertice in una lista che comprende oltre a lui Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, e Eros Maggioni, compagno del ministro Brambilla. Insomma - conclude l'articolo di Repubblica -
un coacervo d'interessi, neanche tanto mascherati che si sta addensando intorno ai business dell'Aci e da cui alla fine potrebbero beneficiarne la Mediolanum di Doris e Berlusconi, figli e compagni di ministri, società di consulenza vicine al premier. E a rischiare il posto di lavoro, come al solito, dipendenti e promotori della sfortunata banca Sara".