Dossieraggio abusivo: spuntano i nomi di Agnelli, Allegri e Ronaldo.

Il tempo è galantuomo.

Piano piano esce tutto lo schifo prodotto da quella gente là, cose che già sapevamo benissimo, solo gli ipocriti e gli invasati antijuventini non sapevano o facevano finta di non sapere.
 
Interessante:

Sapete chi è Federico Cafiero de Raho? Oggi è un parlamentare dei 5 Stelle. Ma prima di diventarlo, è stato il procuratore nazionale antimafia. Il magistrato che aveva avocato a sé tutti i poteri. Secondo il pm Laudati (capo dello spione Striano: oltre 40.000 accessi in quattro anni) era lui che voleva "vederci chiaro": oltre che sui conti delle persone indagate, anche in quelli della gente non comune e persino su quelli del lattaio. Ergo, per sapere chi c'è dietro all'immensa "fogna" di Perugia (attenzione, perché la vocazione all'insabbiamento da parte della politica, quando in ballo ci sono certe verità, è forte e, come si può evincere, il clamore sulla vicenda si è già placato), l'unica sarebbe costringere De Raho a vuotare il sacco. De Raho deve parlare. E deve spiegare l'ossessione della Spioni Spa per la Juventus. Per i conti dei suoi giocatori, del suo presidente, del suo allenatore.

Oggi, a fronte delle rivelazioni (ancora poche, pochissime, peraltro) già apparse su alcuni organi di stampa, siamo in grado di dire che il "complotto" contro la Juventus c'è stato. Che probabilmente il complotto (che ha toccato solo la Juventus, escludendo ogni altra società calcistica italiana) è stato ordito per "punirla" per la sua propensione alla Superlega. E se è vero (come è vero) che anche Gravina è finito nel tritacarne degli spioni, altrettanto vero è che non si è mai visto un presidente che si fa indagare, benché su di lui (nonostante gli spifferi usciti siano delle "bombe") non sia in atto alcuna indagine. Exusatio non petita, accusatio manifesta? Nel medioevo il proverbio era assai popolare ed è transitato intatto nel tempo fino ai nostri giorni. La Juventus è stata "fottuta" da una congiura di un Palazzo i cui componenti non necessariamente si occupano di calcio. La macchina del fango si è messa in moto con il fasullo "caso Suarez". Un (ex) cancelliere della Procura di Perugia, Raffaele Guadagno, foraggiava i giornalisti. Antonio Massari del "Fatto quotidiano" in particolare. Guadagno, il 19 dicembre dello scorso anno, ha patteggiato una pena di un anno e due mesi per "fuga di notizie".

Negli USA per vicende simili, finisci in galera e buttano via la chiave, ma in Italia, dove la giustizia è un colabrodo, finisci, se ti va male, ai domiciliari su un comodo divano davanti alla tv. Guadagno era attivissimo: inviava all'amico giornalista il file del decreto di perquisizione emesso dai magistrati di Torino. E non solo: in una sorta di Supermarket delle spiate, Guadagno, di origini campane (tifoso del Napoli?), era entrato in possesso degli atti delle procure di Firenze, Roma, Palermo, oltre che di quella di Torino. Un altro "cliente" di Guadagno era il giornalista Guido Ruotolo. Qui le parti si invertivano: Ruotolo, di origini campane (tifoso del Napoli?), articolista de "Il napolista", inviava i suoi articoli a Guadagno: visto, approvato, si pubblichi.

Di Pasquale Striano, anche lui di origini campane (tifoso del Napoli?), sappiamo oggi che quando è stato "audito" si è comportato quasi con strafottenza. È vero, lui "spiava, ma era tutto lecito e comunque lo faceva su ordine di altri". L'altro era Laudati: scaricabarile del pm. Chiedete a De Raho. Quello che è certo è che gli spioni non erano interessati agli atti prodotti da alcune procure. Non quella di Milano dove l'interista Viola si concede pranzi di lavoro con Ausilio e Marotta. Non quella di Napoli. Forse perché la "posizione" era "coperta" in modo impeccabile da Santoriello ("odio la Juve, ***** alla Juve"), il pm dell'inchiesta torinese "Prima", (poi trasferito) che ha portato il procuratore federale Chiné (per chi fa il tifo Chinè?) a sanzionare (a campionato in corso) la Juventus di dieci punti, estromettendola (100 milioni il danno) dalla Champions. Non era tutto regolare. A cominciare dai giudici del CONI beccati con il sorcio in bocca dell'antijuventinismo. No, non lo è stato "regolare".
 
Chissà se viene fuori pure chi ha tenuto le telefonate di Facchetti nascoste per cinque anni!
 
Nulla ovviamente, con Rossi (Inter) a capo dell' associazione a delinquere, non potevano e volevano fare niente.
 
E la giustizia sportiva cosa fece di fronte a un tesserato che faceva spiare altri tesserati!?
e cosa ha fatto per la vicenda plusvalenze?






Ah, dimenticavo, il riferimento è alla vicenda plusvalenze di napoli, non di torino :)
 
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