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LA STAMPA lunedì 06 marzo 2006
17 NONOSTANTE GLI AUMENTI DEI TASSI, CON L’IMPORTO DELLA LOCAZIONE SI RESTITUISCE UN PRESTITO SUFFICIENTE AD ACQUISTARE L'IMMOBILE - E’ meglio affittare o comprare la casa? Già dopo quattro anni il mutuo può diventare conveniente
CASA: piccola, nell’hinterland cittadino e «solo» se c'è un mutuo bancario. Questa, in sintesi, la domanda abitativa delle famiglie italiane. Che, secondo gli esperti, non cambierà dopo la stretta creditizia di giovedì scorso. I tassi restano comunque su livelli convenienti, e l’orizzonte positivo favorisce la richiesta di nuovi finanziamenti. In più, comprare con il mutuo è più conveniente che affittare: in alcuni casi già dopo pochi anni.
La tendenza è anche quella di comprare un appartamento più piccolo: da una media di circa 90 metri quadrati si passa a 80. «L'investimento medio non supera i 180 mila euro - precisa Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -. Cifra che deve coprire anche tasse, costi di agenzia e piccoli lavori di ristrutturazione. Solo i Comuni dell'hinterland offrono la possibilità di coniugare l'esigenza di bassi prezzi (2.000 euro/mq circa, ndr.) con la disponibilità di costruzioni nuove. L'acquisto sulla carta, poi, consente di acquistare a prezzo bloccato e pagare mano a mano che i lavori di realizzazione sono eseguiti».
MEGLIO ACQUISTARE. Le famiglie, dunque, acquistano casa a condizione di poter stipulare un mutuo. E fanno bene. Mutuionline ha condotto un'indagine che evidenzia come l’acquisto sia mediamente più conveniente della locazione già dopo 4-7 anni (con un mutuo a venti anni per il 50% del valore dell'immobile). Come si vede nella tabella a lato, con un mutuo al 100% l'acquisto resta conveniente, anche se occorre qualche anno in più: da 8 a 13.
«I livelli raggiunti dagli affitti fanno sì che, con la stessa cifra mensile, si possa pagare un mutuo sufficiente a comprare l'immobile stesso, addirittura finanziando l'acquisto fino al 100% - dice Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline -. Va poi ricordato che l'affitto viene rivalutato di anno in anno sulla base dell'inflazione, quindi è una spesa che tende ad aumentare. Il mutuo offre diversi vantaggi: la rata, con un tasso fisso, resta costante. Parte del costo è recuperato dal risparmio Irpef sugli interessi passivi. E, soprattutto, la famiglia ha una casa di proprietà, che rappresenta una notevole sicurezza sia sociale sia economica, dato che si tratta di un bene che man mano tende a rivalutarsi».
Conferma Guido Lodigiani, dell’Ufficio Studi Tecnocasa: «Considerati i prezzi d'acquisto, le rendite catastali, i canoni di locazione aggiornati a gennaio in tre grandi città - Milano, Roma, Napoli - e ipotizzato un mutuo a tasso fisso e durata di 15 anni, da un nostro studio è emerso che conviene l’acquisto sull'affitto in quasi tutti i casi considerati».
DISPONIBILITA’ ECONOMICA. Una famiglia che vuole contrarre un mutuo deve chiedersi: «Ce la farò a pagare le rate?». Occorre fare previsioni prudenti anche sugli introiti futuri. Per quelli presenti, si può fare riferimento a due criteri. La prima è detta anche «regola del tre»: la rata da pagare deve essere al massimo un terzo del reddito (mensile, trimestrale, semestrale o annuo). La seconda: tutte le somme da pagare per la casa (mutuo, ma in Italia anche Ici, Irpef, costi condominiali, tassa dell'immondizia eccetera) non dovrebbero superare il 28% del reddito familiare disponibile nel periodo. Inoltre la somma degli oneri immobiliari con il totale dei rimborsi periodici dovuti per altri debiti (prestiti personali, aziendali, assicurazioni sulla vita eccetera) non dovrebbe superare il 36% del reddito stesso.
TIPOLOGIA MUTUO. L'importo medio finanziato è pari a 117.000 euro: +8,3% rispetto allo stesso periodo del 2004. Torna l'amore per il tasso fisso. «Questi mutui nella seconda parte dell'anno scorso sono stati il 23,3% del totale contro il 14,5% dello stesso periodo del 2004 - precisa Elio Gabetti, presidente della Gabetti Holding -. A farne le spese sono i tassi misti: 10,7% contro il 16,1% dell'anno precedente. In lieve diminuzione i variabili: 66% contro il 69,4% del secondo semestre 2004. Sempre più in voga quelli a lunga durata: il 65% dei mutui ha una scadenza tra i 20 e i 40 anni. Quelli a 30-40 anni rappresentano il 17,9% del totale, contro il 14,5% dello stesso periodo del 2004. Aumenta anche la percentuale di quelli a 25 anni. In discesa i mutui a più breve termine: quelli a 10 anni passano dal 18,5% al 14,3%».[FIRMA]Agnese Vigna
http://www.fabi.it/rassegna/
17 NONOSTANTE GLI AUMENTI DEI TASSI, CON L’IMPORTO DELLA LOCAZIONE SI RESTITUISCE UN PRESTITO SUFFICIENTE AD ACQUISTARE L'IMMOBILE - E’ meglio affittare o comprare la casa? Già dopo quattro anni il mutuo può diventare conveniente
CASA: piccola, nell’hinterland cittadino e «solo» se c'è un mutuo bancario. Questa, in sintesi, la domanda abitativa delle famiglie italiane. Che, secondo gli esperti, non cambierà dopo la stretta creditizia di giovedì scorso. I tassi restano comunque su livelli convenienti, e l’orizzonte positivo favorisce la richiesta di nuovi finanziamenti. In più, comprare con il mutuo è più conveniente che affittare: in alcuni casi già dopo pochi anni.
La tendenza è anche quella di comprare un appartamento più piccolo: da una media di circa 90 metri quadrati si passa a 80. «L'investimento medio non supera i 180 mila euro - precisa Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -. Cifra che deve coprire anche tasse, costi di agenzia e piccoli lavori di ristrutturazione. Solo i Comuni dell'hinterland offrono la possibilità di coniugare l'esigenza di bassi prezzi (2.000 euro/mq circa, ndr.) con la disponibilità di costruzioni nuove. L'acquisto sulla carta, poi, consente di acquistare a prezzo bloccato e pagare mano a mano che i lavori di realizzazione sono eseguiti».
MEGLIO ACQUISTARE. Le famiglie, dunque, acquistano casa a condizione di poter stipulare un mutuo. E fanno bene. Mutuionline ha condotto un'indagine che evidenzia come l’acquisto sia mediamente più conveniente della locazione già dopo 4-7 anni (con un mutuo a venti anni per il 50% del valore dell'immobile). Come si vede nella tabella a lato, con un mutuo al 100% l'acquisto resta conveniente, anche se occorre qualche anno in più: da 8 a 13.
«I livelli raggiunti dagli affitti fanno sì che, con la stessa cifra mensile, si possa pagare un mutuo sufficiente a comprare l'immobile stesso, addirittura finanziando l'acquisto fino al 100% - dice Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline -. Va poi ricordato che l'affitto viene rivalutato di anno in anno sulla base dell'inflazione, quindi è una spesa che tende ad aumentare. Il mutuo offre diversi vantaggi: la rata, con un tasso fisso, resta costante. Parte del costo è recuperato dal risparmio Irpef sugli interessi passivi. E, soprattutto, la famiglia ha una casa di proprietà, che rappresenta una notevole sicurezza sia sociale sia economica, dato che si tratta di un bene che man mano tende a rivalutarsi».
Conferma Guido Lodigiani, dell’Ufficio Studi Tecnocasa: «Considerati i prezzi d'acquisto, le rendite catastali, i canoni di locazione aggiornati a gennaio in tre grandi città - Milano, Roma, Napoli - e ipotizzato un mutuo a tasso fisso e durata di 15 anni, da un nostro studio è emerso che conviene l’acquisto sull'affitto in quasi tutti i casi considerati».
DISPONIBILITA’ ECONOMICA. Una famiglia che vuole contrarre un mutuo deve chiedersi: «Ce la farò a pagare le rate?». Occorre fare previsioni prudenti anche sugli introiti futuri. Per quelli presenti, si può fare riferimento a due criteri. La prima è detta anche «regola del tre»: la rata da pagare deve essere al massimo un terzo del reddito (mensile, trimestrale, semestrale o annuo). La seconda: tutte le somme da pagare per la casa (mutuo, ma in Italia anche Ici, Irpef, costi condominiali, tassa dell'immondizia eccetera) non dovrebbero superare il 28% del reddito familiare disponibile nel periodo. Inoltre la somma degli oneri immobiliari con il totale dei rimborsi periodici dovuti per altri debiti (prestiti personali, aziendali, assicurazioni sulla vita eccetera) non dovrebbe superare il 36% del reddito stesso.
TIPOLOGIA MUTUO. L'importo medio finanziato è pari a 117.000 euro: +8,3% rispetto allo stesso periodo del 2004. Torna l'amore per il tasso fisso. «Questi mutui nella seconda parte dell'anno scorso sono stati il 23,3% del totale contro il 14,5% dello stesso periodo del 2004 - precisa Elio Gabetti, presidente della Gabetti Holding -. A farne le spese sono i tassi misti: 10,7% contro il 16,1% dell'anno precedente. In lieve diminuzione i variabili: 66% contro il 69,4% del secondo semestre 2004. Sempre più in voga quelli a lunga durata: il 65% dei mutui ha una scadenza tra i 20 e i 40 anni. Quelli a 30-40 anni rappresentano il 17,9% del totale, contro il 14,5% dello stesso periodo del 2004. Aumenta anche la percentuale di quelli a 25 anni. In discesa i mutui a più breve termine: quelli a 10 anni passano dal 18,5% al 14,3%».[FIRMA]Agnese Vigna
http://www.fabi.it/rassegna/