è più importante l'opera o l'artista?

Ci sono arazzi in bianco nero o monocromi

Arazzi con scritte rare.
Eseguiti diversamente.
Con o senza spazio.

gli arazzi non li ha fatti boetti.....:rolleyes::'(

sono contento dei tuoi interventi perché mi stai aiutando perfettamente a far capire il mio pensiero! OK!
 
Il tuo problema e' che tu pensi sempre e solo ai multipli identici x definizione.

io Sto parlando di pezzi unici.
che per definizione sono unici ma non evidenziano particolari differenze qualitative, vuoi perché non fatti dall'artista, o vuoi perché intrinsecamente indifferenziabili se non concettualmente. (una scritta, un colore diverso, la dimensione)

i multipli sono quelli che colleziono io perché non posso permettermi i pezzi unici degli artisti che mi piacciono.
se tu ti senti più figo di me perché compri i pezzi unici è un problema che devi affrontare tu col tuo ego, non è problema mio.
 
La qualità è un parametro che viene utilizzato dal mondo del collezionismo e riguarda l'estetica e la rappresentatività.
L'artista mentre esegue l'opera non pensa alla qualità estetica ma pensa a trasmettere il concetto.
La qualità è legata all'iconicità che alcune opere dell'artista possiedono nella sua carriera: nei libri di arte, per esempio, Fontana è quasi sempre rappresentato dai tagli o buchi di colore rosso o bianco, (soprattutto il bianco che allude al Manifiesto Blanco), il collezionismo predilige il bianco al posto degli altri colori.
Poi il collezionismo guarda altri fattori: lo stato di conservazione, l'armonia compositiva e come ho detto anche i colori.
Artisti come Burri, Fontana, Griffa, Marca-Relli, Jenkins, Melotti e altri, anche se creano opere ''aniconiche'' rimangono pur sempre legati ad un ideale di armonia compositiva (alcuni lo hanno espressamente scritto o detto)
La qualità è un parametro usato quindi per scegliere le opere che ai collezionisti sembrano essere più rappresentative, per l'artista ogni opera risulta essere rappresentativa

Per alcuni può essere strano parlare di qualità per me è strano estraniare questo parametro.

Per le opere citate già, inconsapevolmente, è stata fatta una scrematura: sono state menzionate, infatti le opere più rappresentative di ogni artista, infatti uno dei parametri della QUALITÀ è la RAPPRESENTATIVITÀ: se io menziono le opere ''iconiche'' di un artista, quelle che hanno fatto storia, per essere iconiche significa che per la loro importanza hanno lasciato un segno.(in gergo opere ''maggiori'' opere ''minori'' è un parametro qualitativo).

che qualità c'è nella ***** di Manzoni
C'è differenza tra LA scatoletta di Manzoni e UN disegno con i catrami di Manzoni?

che qualità c'è in un arazzo di Boetti rispetto ad un altro
C'è differenza tra L' arazzo di Boetti e UN ''calendario'' di Boetti?

che qualità c'è in una cancellatura di Isgrò rispetto ad un altra (le righe della cancellatura sono più dritte?)
C'è differenza tra LA cancellatura di Isgrò e UNA opera del ciclo ''L'artista e l'errore'' di Isgro?

che qualità c'è in un taglio di Fontana rispetto ad un altro
C'è differenza tra LA carta con buchi di Fontana e UNA carta con nudo degli anni sessanta di Fontana?

che qualità c'è nella fontana di Duchamp
C'è differenza tra LA Fontana di Duchamp e UNA carta con disegno figurativo di Duchamp?


E via dicendo...
 
la qualita' va ricercata nell'idea e nel percorso dell'artista, e' una qualita' molto piu' complessa che va al di la della tecnica..
Ricordo ( perche' ho visto dei nomi citati da artpop che c'entrano poco con questo discorso) che parlo di artisti per lo piu' concettuali.
Anche la stassa armonia compositiva.. E' l'idea che da la qualita', perche' metterla in pratica e' elementare..
 
La qualita' e' nell'idea (concetto) e non nella sua realizzazione tecnica!
Quindi e' l'idea dei tagli e dei buchi ( fontana) che da la qualit'.. Non che e' rossa bianca o verde.
 
La qualita' e' nell'idea (concetto) e non nella sua realizzazione tecnica!
Quindi e' l'idea dei tagli e dei buchi ( fontana) che da la qualit'.. Non che e' rossa bianca o verde.
Per me non è assolutamente così.
Tu assimili la qualità all'idea ma non è che tutte le opere frutto di quell'idea abbiano la stessa qualità (a meno che non siano multipli).
La qualità non è idea ma armonia nei colori, nei pieni, nei vuoti, nella luce o nell'oscurità (cercata), nel modo (tecnico) di esprimersi, nell'insieme degli elementi dell'opera che casomai RENDONO MEGLIO l'idea dell'opera (e dell'artista).
 
Dura non riscrivo piu' per la centesima volta la stessa cosa.
Se leggete i miei post avete tutto quello che vi serve per farvi un'idea sul mio pensiero.
Pero' vi chiedo la cortesia di leggerlo almeno ;)
 
Dura non riscrivo piu' per la centesima volta la stessa cosa.
Se leggete i miei post avete tutto quello che vi serve per farvi un'idea sul mio pensiero.
Pero' vi chiedo la cortesia di leggerlo almeno ;)
Ma sei tu che forse non capisci o non vuoi capire per portare avanti la tua idea.
Basterebbe dirlo: le cose stanno così e voi non potete contraddirmi!
Ma allora che senso ha il thread nel cui titolo formuli oltretutto una domanda (che si suppone voglia una risposta altrui)?
Io ti ho postato proprio il messaggio in cui parli di Fontana.
E per me non è come dici ma come ho tentato di spiegarti.
Non ti va bene? Mi dispiace ma che ci posso fare?
Io ti chiedo solo la cortesia di accettare un pensiero diverso.
 
partiamo del presupposto che parlo di un arte prevalentemente concettuale, o minimale, quindi che, a meno di estremi sforzi mentali, sofistici e iperbolici (vedi il 3d di griffa sulla qualità o meno delle sue opere :confused:), non presenta una differenza di abilità artigiana tra le opere, ma più che altro un'abilità concettuale che andrebbe letta all'interno del percorso e della vita dell'artista.
ecco in questo caso non ha forse perso di senso parlare di "qualità" dell'opera? non ha più senso parlare di qualità dell'artista in un senso più ampio?
Poi ovviamente il mercato deve razionalizzare il lavoro quindi darà dei parametri (anno, misure, più o meno colore sulla tela :rolleyes: etc etc)....

pensieri in libertà....:ubriachi:

La qualita' e' nell'idea (concetto) e non nella sua realizzazione tecnica!
Quindi e' l'idea dei tagli e dei buchi ( fontana) che da la qualit'.. Non che e' rossa bianca o verde.


Secondo me si tratta di due post in contraddizione:se parli di taglio o buco di Fontana parli già di uno o più cicli di opere che rappresentano il massimo, ovvero sono opere ''maggiori''

Il discorso può essere affrontato se parli ''dell'artista Fontana'', non di tagli o buchi, infatti dobbiamo ''parlare di qualità dell'artista in un senso più ampio'' e se dobbiamo fare questo significa che , allo stesso tempo, dobbiamo trovare quelle opere nelle quali ''la qualità è nell'idea (concetto) e non nella sua realizzazione tecnica''.
Mettiamo per un attimo da parte colori, armonia compositiva e tutto che sono parametri qualitativi del collezionismo: Fontana rappresenta lo Spazialismo (mettiamo anche da parte che a me i suoi disegni figurativi anni quaranta piacciono), in tutta la produzione di Fontana le opere che qualitativamente rappresentano il concetto sono i buchi e i tagli (opere maggiori) mentre quelle meno rappresentativa sono le opere figurative (opere minori).

Ora se abbiamo messo da parte le ''qualità estetiche'' e stiamo parlando esclusivamente delle opere qualitativamente più rappresentative è palese che il discorso ha poco senso.
 
Certo che voglio un confronto. Pero' dalle risposte che ricevo evidentemente non riesco a spiegare la mia idea.
Problema mio.
Saluti.
 
Secondo me si tratta di due post in contraddizione:se parli di taglio o buco di Fontana parli già di uno o più cicli di opere che rappresentano il massimo, ovvero sono opere ''maggiori''

Il discorso può essere affrontato se parli ''dell'artista Fontana'', non di tagli o buchi, infatti dobbiamo ''parlare di qualità dell'artista in un senso più ampio'' e se dobbiamo fare questo significa che , allo stesso tempo, dobbiamo trovare quelle opere nelle quali ''la qualità è nell'idea (concetto) e non nella sua realizzazione tecnica''.
Mettiamo per un attimo da parte colori, armonia compositiva e tutto che sono parametri qualitativi del collezionismo: Fontana rappresenta lo Spazialismo (mettiamo anche da parte che a me i suoi disegni figurativi anni quaranta piacciono), in tutta la produzione di Fontana le opere che qualitativamente rappresentano il concetto sono i buchi e i tagli (opere maggiori) mentre quelle meno rappresentativa sono le opere figurative (opere minori).

Ora se abbiamo messo da parte le ''qualità estetiche'' e stiamo parlando esclusivamente delle opere qualitativamente più rappresentative è palese che il discorso ha poco senso.

si ovviamente il mio discorso e' applicabile a quel tipo di arte. ( fontana forse non e' stato l'esempio migliore)
 
Per me non è assolutamente così.
Tu assimili la qualità all'idea ma non è che tutte le opere frutto di quell'idea abbiano la stessa qualità (a meno che non siano multipli).
La qualità non è idea ma armonia nei colori, nei pieni, nei vuoti, nella luce o nell'oscurità (cercata), nel modo (tecnico) di esprimersi, nell'insieme degli elementi dell'opera che casomai RENDONO MEGLIO l'idea dell'opera (e dell'artista).

Perfetto
 
partiamo del presupposto che parlo di un arte prevalentemente concettuale, o minimale, quindi che, a meno di estremi sforzi mentali, sofistici e iperbolici (vedi il 3d di griffa sulla qualità o meno delle sue opere :confused:), non presenta una differenza di abilità artigiana tra le opere, ma più che altro un'abilità concettuale che andrebbe letta all'interno del percorso e della vita dell'artista.
ecco in questo caso non ha forse perso di senso parlare di "qualità" dell'opera? non ha più senso parlare di qualità dell'artista in un senso più ampio?
Poi ovviamente il mercato deve razionalizzare il lavoro quindi darà dei parametri (anno, misure, più o meno colore sulla tela :rolleyes: etc etc)....

pensieri in libertà....:ubriachi:

ci provo anche io
in libertà

Io credo che in taluni casi NON ha senso parlare di qualità.

Un esempio?

Vincenzo Agnetti, Telegrammi :
"L’idea di una temporalità circolare la si ritrova anche nella serie dei telegrammi in cui il senso della proposizione e della comunicazione si identificano nello stesso soggetto autoreferenziale di emittente e ricevente così che in questo caso seppur sostenuto dal trascorre temporale, l’invio ed il ricevimento, coincidono"

L'opera sta nel genio, eppure non è di qualità, ma per me è sublime comunque!!!!!

E per dovizia di informazione la rivista "lotta poetica" contestò l'opera in questione, come nel numero 13-14 del 1972, in cui alcuni lavori del concettuale i Vincenzo Agnetti, i suoi famosi telegrammi, vengono accostati a simili elaborati, però precedenti, del poeta visivo Michele Perfetti:o
 

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ci provo anche io
in libertà

Io credo che in taluni casi NON ha senso parlare di qualità.

Un esempio?

Vincenzo Agnetti, Telegrammi :
"L’idea di una temporalità circolare la si ritrova anche nella serie dei telegrammi in cui il senso della proposizione e della comunicazione si identificano nello stesso soggetto autoreferenziale di emittente e ricevente così che in questo caso seppur sostenuto dal trascorre temporale, l’invio ed il ricevimento, coincidono"

L'opera sta nel genio, eppure non è di qualità, ma per me è sublime comunque!!!!!

E per dovizia di informazione la rivista "lotta poetica" contestò l'opera in questione, come nel numero 13-14 del 1972, in cui alcuni lavori del concettuale i Vincenzo Agnetti, i suoi famosi telegrammi, vengono accostati a simili elaborati, però precedenti, del poeta visivo Michele Perfetti:o

Ale io penso invece che l'opera in questione di Agnetti è di qualità: qualità, come ho detto prima non significa solo ''bellezza'' ma ''rappresentatività''.
Questa opera rappresenta Agnetti.
 
In santa pace con tutti e senza creare polemiche spiego cosa volgo dire: prendiamo l'artista concettuale per eccellenza, Marcel Duchamp.

Questa opera del 1910, pittoricamente parlando, per il periodo è pittoricamente una opera di buona qualità.

http://www.artribune.com/wp-content...a-Partie-déchecs-1910-photo-©-Silvia-Neri.jpg

Ma il Duchamp che è rimasto nella storia, l'opera che qualitativamente esprime il concetto massimo dell'arte di Duchamp non è questa opera figurativa ma L'Orinatoio.

Quindi l'Orinatoio, anche se brutto da vedere, qualitativamente è ''bello'' perché esso esprime il concetto geniale di Duchamp.
 
Grazie ragazzi,
ormai mi conoscete da anni:bow::bow:

vado oltre tanto per capire se riesco a trovare una sintonia con ciò che chiedeva Macho.

Questa qualitativamente potrebbe essere meno piaciona di un arrazzotto....

eppure eppure
Alighiero Boetti, Senza titolo, 1975, 25 buste affrancate, 122×55
 

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Grazie ragazzi,
ormai mi conoscete da anni:bow::bow:

vado oltre tanto per capire se riesco a trovare una sintonia con ciò che chiedeva Macho.

Questa qualitativamente potrebbe essere meno piaciona di un arrazzotto....

eppure eppure
Alighiero Boetti, Senza titolo, 1975, 25 buste affrancate, 122×55

Siamo sempre li: se guardi la ''qualità estetica'' gli arazzi sono più belli ma se guardi ''alla qualità rappresentativa'' i lavori postali sono qualitativamente importanti tanto quanto gli arazzi o le biro.

Con i ''calendari'' io penso che si scende di livello...
 
Bravo Artpop,

in effetti "credo" che Macho volesse intendere proprio questo, ossia che in un artista concettuale l'estetica non va associata alla qualità.

Ma forse meglio attendere lui, er Macho:yes:
 
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