Eterno dilemma: Vendere o mantenere?

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

balcarlo

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Quello delle splusvalenze in conto capitale dei titoli obbligazionari è stato sempre un problema (si fa per dire, magari avercene!!!!!) ma in questa fase di mercato si è ancora di più accentuato............ci sono infatti molti "cassettisti" che, acquistati i titoli qualche tempo fa, si trovano con dei prezzi paurosamente alti..........ora il dilemma è sempre quello: vendere ed incamerare l'incremento in conto capitale ottenuto, rinunciando però a ricche cedole.....o mantenere le posizioni e godere soltanto del rendimento fuori mercato?.........Secondo me il detto, vendi e pentiti, usato soprattutto per il mercato azionario, potrebbe essere valido anche in questo caso.............certo che, con i tassi sembrerebbe fermi ancora per parecchio tempo, si potrebbe mantenere ed aspettare qualche segnale per un' inversione di tendenza......basta che questo non arrivi all'improvviso.......
 
Se fossi nella situazione di avere dei titoli maledettamente sopra rispetto al prezzo di acquisto,come dici te io aspetterei ancora fino a fine anno dopodichè inizierei gradualmente a vendere ripiegando su titoli o strumenti finanziari non quotati in modo da rientrare magari tra 1 annetto a prezzi più bassi.

Considera però che attualmente la situazione greca e altre turbolenze in atto tengono le quotazioni ancorate su valori non particolarmente stellari,è possibile che al risolversi di queste situazioni i prezzi inizino una corsa al rialzo ben maggiore rispetto a quella di questi ultimi mesi.

Se guardiamo infatti i BTP lunghi vedremo che i rendimenti sono ancora insolitamente alti rispetto ai BTP e altre forme di investimento a breve,medio,inoltre non si spiega come mai in una situazione così eccezionale come quella attuale le quotazioni non sono ancora salite ai livelli del 2005.

Secondo me non siamo ancora arrivati alla fine della salita...tutto dipenderà da come si stabilizzerà la situazione dei conti pubblici dei paesi periferici dell'euro.
 
Ultima modifica:
Io ragiono così:
Le plusvalenze teoriche e non ancora realizzate generano un extra rendimento perché posticipano l'eventuale tassazione del 12.5%.

Quindi a parità di altre considerazioni penso sia più saggio mantenerle.
Quali altre considerazioni? Fondamentalmente se il titolo, al prezzo attuale ha ancora un rendimento che valuto interessante e/o ha dei margini di apprezzamento, lo mantengo

Per esempio ho venduto a 107 la "famosa ML" (acquistata a 100) mentre mantengo la rabo 35 che ho preso a 70 anche se oggi costa 90.
 
Ultima modifica:
Molti sono restii a vendere, in quanto dicono: e poi cosa compero?.........In questi casi forse è meglio restare liquidi che posizionarsi su titoli molto più lunghi tipo i trentennali esponendosi a pericolosa volatilità...............
 
Io sono in guadagno sul conto capitale di 6.000 euro, con obbligazioni Bca Intesa, Enel, Eni, Mediobanca, Rabobank. Cedola annuale min. garantita 3,5%netto.
Scadenza 2014-015. Sono il 50% del mio portafoglio.
L'altro 50% è composto da obbligazioni, RBS, Barclays, ML, MS, GS, Unicredit.
Sarei tentato monetizzare, poi cosa compro???,
E se vendessi, e posizionassi momentaneamente la liquidità su fondi a basso rischio come:
- Carmignac Securite Acc ( % 3m 0,88).
- New Millienum Q7 High Quality Bond classe A (% 3m 1,34). Obbligazionario
Breve T. Area euro.
- Anima Risparmio (% 3m 1,08). Obbligazionario Breve T. Area euro
 
Molti sono restii a vendere, in quanto dicono: e poi cosa compero?.........In questi casi forse è meglio restare liquidi che posizionarsi su titoli molto più lunghi tipo i trentennali esponendosi a pericolosa volatilità...............

"Restare liquidi" verso "titoli lunghi tipo trentennali": una via di mezzo non è possibile?
E se uno ha in portafoglio dei titoli da 5-10 anni che rendono più del cash anche se presentano dei gain virtuali, perché disfarsene per andare verso una scelta estrema!
Io sono tra "i molti restii a vendere": fino a quando non vedo qualcosa di meglio non mi sembra logico cambiare cavallo.
 
Disinvestire parzialmente i titoli è ben diverso che smontare un ptf, quindi se mi trovo con una plus elevata è ho dei titoli che sono arrivati a fine corsa perchè non disinvestirli per portare a casa un gain e bilanciare eventuali (scommesse azionarie andate male) che mi hanno generato minus? Non penso sia corretto farsi la domanda: "Non disinvesto perchè non sò cosa comprare dopo", mi ricordo di una bella risposta che diede la Turro (un'esperta di Elliott) ad un corso quando un signore le chiese come individuare il momento giusto per cavalcare un onda e quindi quando entrare sul mercato e lei rispose :" Non si deve preoccupare di aver perso il momento giusto per entrare, perchè esistono più momenti di ingresso sul mercato".
Credo che disinvestire un titolo solo se si ha qualcosa con cui rimpiazzare per non avere "soldi che non rendono" non sia la scelta migliore, invece programmare dei momenti di uscita in base magari alle 5% di guadagno o di perdita sia più logico.
 
questo che pone balcarlo è senza dubbio il problema degli ultimi mesi, sempre piu' accentuato man mano che passa il tempo

io ho paura delle scadenze 5-7 anni, quindi ho accorciato drasticamente le duration del mio portafoglio posizionandomi con:
- il 50% sotto l'anno
- il 20% a 15 mesi
- il 6-7% a 3 anni
- il 4% a 9 anni
- il 4% sui lunghissimi.
- il resto è liquido o lo uso per speculazioni un po' pesanti tipo RBS 18 (l'ottovolante) o grecia o quel che capita a seconda del momento.
 
questo che pone balcarlo è senza dubbio il problema degli ultimi mesi, sempre piu' accentuato man mano che passa il tempo

io ho paura delle scadenze 5-7 anni, quindi ho accorciato drasticamente le duration del mio portafoglio posizionandomi con:
- il 50% sotto l'anno
- il 20% a 15 mesi
- il 6-7% a 3 anni
- il 4% a 9 anni
- il 4% sui lunghissimi.
- il resto è liquido o lo uso per speculazioni un po' pesanti tipo RBS 18 (l'ottovolante) o grecia o quel che capita a seconda del momento.

Basta che tu ti renda conto, e certamente ne sei conscio, che paghi la tua paura almeno un 2% circa su base annua. :)
 
tassi fermi fino al 2020
MANTENEREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
 
...ora il dilemma è sempre quello: vendere ed incamerare l'incremento in conto capitale ottenuto, rinunciando però a ricche cedole.....o mantenere le posizioni e godere soltanto del rendimento fuori mercato?...



Posso dire come faccio io: a mano a mano che debuttano titoli nuovi e promettenti, esco da parte dei vecchi (mediamente, esco dal 20% del mio ptf) incasso il gain ed entro sui nuovi

Per cui, prima vedo l'alternativa e poi esco

Se nn c'è alternativa, cosa esco a fare? Incasserei il gain, d'accordo, ma poi? Li tengo sul conto? faccio poi qq operazione magari un pò azzardata e sforzata? Arricchisco la banca con continue operazioni?

Piu che trading, la mia è "" gestione dinamica "" del ptf
 
Basta che tu ti renda conto, e certamente ne sei conscio, che paghi la tua paura almeno un 2% circa su base annua. :)

Il mio obiettivo del 2010 resta quello di fare il 10% annuo. Certo, la duration attuale non aiuta di certo, ma per adesso sono in linea con l'obiettivo. Tieni conto che stare su titoli corti, dove passano parecchi soldini sui book, uscire dal titolo per qualche giorno per qualche puntata speculativa non costa quasi niente, perche' si riesce a rientare piu' o meno allo stesso prezzo.
 
Posso dire come faccio io: a mano a mano che debuttano titoli nuovi e promettenti, esco da parte dei vecchi (mediamente, esco dal 20% del mio ptf) incasso il gain ed entro sui nuovi

Per cui, prima vedo l'alternativa e poi esco

Se nn c'è alternativa, cosa esco a fare? Incasserei il gain, d'accordo, ma poi? Li tengo sul conto? faccio poi qq operazione magari un pò azzardata e sforzata? Arricchisco la banca con continue operazioni?

Piu che trading, la mia è "" gestione dinamica "" del ptf

Anch'io mi comporto così :yes:

Ma quello che non capisco è la compulsione che uno ha ad incassare il gain o che, se non si prova, deve giustificare. :cool:
Nel momento uno incassa un gain (se non pareggia una minus), in realtà paga una tassa (+ commissioni) per "reinvestire" il gain decurtato della ritenuta d'acconto. Se non ci sono motivi di opportunità, e' logico?:mmmm:

Ma quando compro nuove emissioni, normalmente scadono a 5
-15 anni e facilmente allungano la duration del mio portafoglio, basta saperlo.
 
questo che pone balcarlo è senza dubbio il problema degli ultimi mesi, sempre piu' accentuato man mano che passa il tempo

io ho paura delle scadenze 5-7 anni, quindi ho accorciato drasticamente le duration del mio portafoglio posizionandomi con:
- il 50% sotto l'anno
- il 20% a 15 mesi
- il 6-7% a 3 anni
- il 4% a 9 anni
- il 4% sui lunghissimi.
- il resto è liquido o lo uso per speculazioni un po' pesanti tipo RBS 18 (l'ottovolante) o grecia o quel che capita a seconda del momento.
Strategia simile, anch' io sulla GRECIA e RBS, ma anche su DEXIA di maggio 2010.
 
Carissimo Balcarlo hai sollevato un tema assai "spinoso"! Io non avendo nessuna metodologia da applicare faccio un ragionamento, come direbbe Nick (The Beast), de panza: quando sono in gain non mi pongo mai il "problema" di dove andare una volta liquidata la mia posiziono, vendo e basta! Ovviamente il pentimento c'è ma dura fino al prossimo acquisto :D
 
Anch'io mi comporto così :yes:

Ma quello che non capisco è la compulsione che uno ha ad incassare il gain o che, se non si prova, deve giustificare. :cool:


Il discorso è questo: il gain può scomparire da un momento all'altro. E questo è vero. Allora molti provano l'ansia da incasso.

Io invece prediligo il NON lasciare i din din infruttiferi sul cc

Per es. in qq momento, tra i tanti, sono pure sull' 8- e sull'8volante

Tu figurati se vendo in assenza di alternativa valida: neanche una spingardata mi farebbe rinunciare a quelle cedole lì, per incassare magari un 2 o 2,50, e poi?

Però, sai...ognuno....
 
Il mio obiettivo del 2010 resta quello di fare il 10% annuo. Certo, la duration attuale non aiuta di certo, ma per adesso sono in linea con l'obiettivo. Tieni conto che stare su titoli corti, dove passano parecchi soldini sui book, uscire dal titolo per qualche giorno per qualche puntata speculativa non costa quasi niente, perché si riesce a rientare più o meno allo stesso prezzo.

Io non mi fisso degli obbiettivi percentuali: cerco genericamente di conservare il capitale ed aumentarlo per quanto possibile (un obbiettivo del genere è così generico e banale che mi vergogno quasi di dirlo).
Ma non mi sembra indispensabile stare su titoli corti per entrare/uscire senza avere delle grandi variazioni di prezzo.
Penso per esempio ai BTP decennali che scambiano decine di milioni tutti i giorni sul MOT (e rendono il triplo del tasso a 1 anno). Se disinvesti per fare un'operazione speculativa e quando, conclusa la "puntata" li riacquisti accorgendoti che col ricavato ne puoi comprare di meno, vuole semplicemente dire che è stata una speculazione andata a male (a me ogni tanto capita) e che sarebbe stato meglio evitarla.
Ma la strategia di scegliere un rendimento di base basso per avere la soddisfazione di avere formalmente più operazioni speculative in gain non mi sembra granché efficiente.
 
Ma la strategia di scegliere un rendimento di base basso per avere la soddisfazione di avere formalmente più operazioni speculative in gain non mi sembra granché efficiente.

non ho detto di scegliere rendimento basso, ma solo di scegliere duration corte.
Il rendimento lo faccio con il trading e con la scelta dei titoli a sconto.
 
Disinvestire parzialmente i titoli è ben diverso che smontare un ptf, quindi se mi trovo con una plus elevata è ho dei titoli che sono arrivati a fine corsa perché non disinvestirli per portare a casa un gain e bilanciare eventuali (scommesse azionarie andate male) che mi hanno generato minus? Non penso sia corretto farsi la domanda: "Non disinvesto perché non sò cosa comprare dopo", mi ricordo di una bella risposta che diede la Turro (un'esperta di Elliott) ad un corso quando un signore le chiese come individuare il momento giusto per cavalcare un onda e quindi quando entrare sul mercato e lei rispose :" Non si deve preoccupare di aver perso il momento giusto per entrare, perché esistono più momenti di ingresso sul mercato".
Credo che disinvestire un titolo solo se si ha qualcosa con cui rimpiazzare per non avere "soldi che non rendono" non sia la scelta migliore, invece programmare dei momenti di uscita in base magari alle 5% di guadagno o di perdita sia più logico.
Utilizzare un gain (su un bond) per compensare una minus (magari una scommessa azionaria andata male) è fiscalmente neutro, anzi è vantaggioso e quasi obbligatorio sopratutto se le minus hanno diversi "anni di anzianità" e rischiano di scadere.
Non credo che sia pertinente però il riferimento al mercato azionario dove la difference è fatta dal prezzo del titolo, mentre nell'obbligazionario è data principalmente dal flusso cedolare.
E rinunciare a questo flusso (più o meno importante) mi sembra proprio l'antitesi dell'investimento obbligazionario.
 
non ho detto di scegliere rendimento basso, ma solo di scegliere duration corte.
Il rendimento lo faccio con il trading e con la scelta dei titoli a sconto.

Caro amico, non volermene, ma a duration corte e rendimenti alti sono inversamente proporzionali.
Poi in ogni singola duration ci sono i titoli più convenienti e quelli meno, ed è intelligente, come fai, scegliere i titoli a sconto. Ma dedicarsi solo alle occasioni che si presentano nelle scadenze a breve è coerente solo con il sentiment di una rapido e consistente innalzamento dei tassi.
 
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