Ciao
@Blacksmith. ! Ti pongo, da novizio della materia, dei quesiti relativi ad alcune tue affermazioni:
Anche per il solo fatto che DB sia "chiaccherata" viene ridotta l'esposizione verso quella controparte. Proprio perché i gestori non si fanno mica prendere di sorpresa da banche che falliscono dalla sera alla mattina...
Ma le banche non falliscono dalla sera alla mattina. La normativa prevede che possano essere usate come controparte solo banche dalla massima affidabilità. Se una di queste banche dovesse diventare meno sicura, ci sarebbero mesi di tempo per trovare nuove controparti.
Cosa si rischia con un ETF a replica sintetica?
Di restare qualche giorno in balia della tracking difference. Ma solo se il gestore è così fesso che, invece di avviarsi per tempo, si fa cogliere di sorpresa da una controparte che gli defaulta dalla sera alla mattina.
Ma se il gestore dell'ETF ha come casa madre la banca che rappresenta la controparte nel contratto di Swap, come mi è sembrato di capire che sia possibile e forse frequente, come possiamo aspettarci che a fronte di una diminuzione dell'affidabilità di quest'ultima il gestore riduca effettivamente l'esposizione verso di essa?
Inoltre, hai affermato anche che:
Eventuali problemi con le controparti si tradurrebbero in una tracking difference fra NAV e sottostante. Quindi la paura della replica sintetica equivale ad aver paura di vedere una tracking difference fra NAV e sottostante. Ma chi è che controlla se l'andamento dei propri ETF a replica fisica segue esattamente il sottostante? Nessuno!!!
Con la replica sintetica il fondo è proprietario di un paniere di bond o azioni (il cd. collaterale) appartenenti alla lista degli eligible assets liquidi. L'andamento del valore del fondo quindi, non rispecchierà più da vicino l'andamento del sottostante, ma differirà per un tot% al giorno. Il contratto di swap con la controparte consiste nel pareggiare queste differenze una volta al giorno o alla settimana. Ad ogni reset riparte il conteggio delle differenze.
Che cosa succederebbe quindi, se la controparte smettesse di pareggiare quelle differenze?
Che il valore del fondo continuerebbe a dipendere dall'andamento del paniere collaterale e non da quello del benchmark, creando una tracking difference rispetto all'ultimo reset. Finché non ci si accorda con un altro intermediario e il conteggio riparte.
Cosa si rischia con un ETF a replica sintetica?
Di restare qualche giorno in balia della tracking difference. Ma solo se il gestore è così fesso che, invece di avviarsi per tempo, si fa cogliere di sorpresa da una controparte che gli defaulta dalla sera alla mattina.
Sembra quasi che tu sottovaluti "la paura di vedere una
tracking difference" essendo quest'ultima presente non solo negli ETF a replica sintetica.
Tutto dipende però dall'ammontare della
tracking difference; nel caso di un ETF a replica fisica me l'aspetto relativamente piccola dovuta ai costi di transazione o, nel caso di replica fisica a campione, dovuta a un andamento diverso dei titoli scelti per il paniere rispetto all'andamento dell’indice.
Nel caso degli ETF a replica sintetica invece, se ho ben capito, la normativa consente un’esposizione fino a un massimo del 10%, cioè fino a una differenza massima tra NAV dell'ETF e paniere collaterale del 10%, quindi
potenzialmente al momento del fallimento della controparte Swap potrebbe realizzarsi una
tracking difference del 10%.
Inoltre, qualora malauguratamente nei giorni "in balia della
tracking difference" il valore del collaterale diminuisse quest'ultima sarebbe ancora maggiore.
Non mi sembra poca cosa.
Lo so che ritieni improbabile che i gestori si facciano cogliere alla sprovvista dal fallimento della controparte Swap ma questo argomento è legato alla prima questione che ti ho posto e cioè il dubbio che gestori facenti parte della stessa "famiglia" della controparte prendano correttamente le distanze qualora fosse il caso.
Ti sarei grato se mi rispondessi dipanando i miei dubbi!