bodyhammer
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Sospensioni e volatilità
Operare sul mercato sembra diventare difficile proprio quando si ha la necessità di vendere. Può sembrare una battuta, ma è la reale percezione degli investitori. Un incremento elevato della volatilità dei mercati può essere un evento sufficiente per far scattare le sospensioni tecniche automatiche previste dai regolamenti di Borsa.
Quello di fronte a cui si trovano le autorità dei mercati è infatti un trade-off tra tutela degli investitori e liquidità: durante la sospensione l'investitore è impossibilitato a vendere, ma la stessa sospensione evita anche che giorni di ampia volatilità possano andare a discapito del piccolo investitore. L'impennata della volatilità ha dunque fatto emergere un tema, quello delle sospensioni, su cui la maggioranza degli investitori in ETF ha avuto poche occasioni di soffermarsi in passato, ma che di per se non è una novità. Se proprio si vuole trovare un punto debole lo si può rintracciare in una carenza di informazioni sul tema. In generale, come per i titoli azionari, anche per gli ETF la sospensione scatta quando si registrano oscillazioni eccessivamente ampie rispetto al prezzo di riferimento o tra i prezzi di due contratti consecutivi. Nello specifico la sospensione avviene dunque per uno scostamento tra il prezzo del contratto (eseguito) e il prezzo di controllo (definito come prezzo di riferimento della seduta precedente, ossia come la media ponderata dell'ultimo 10% di volumi), oppure per una variazione oltre le soglie tra prezzo del contratto e prezzo del contratto precedente. Nel primo caso le soglie vanno dal +/-10% per gli ETF con effetto leva, al +/-3,5% per gli ETF obbligazionari, fino al +/- 5% per tutti gli altri ETF. Nel secondo caso dal +/-5% per gli ETF con effetto leva, al +/-2% per gli obbligazionari, fino al +/- 2,5% per tutti gli altri ETF.
Con la sospensione la negoziazione dello strumento viene sospesa per 5 minuti: non è più possibile inserire, modificare o cancellare le proposte di negoziazione, mentre il contratto che ha dato vita alla sospensione viene annullato. Al termine dei 5 minuti la negoziazione viene riattivata automaticamente. Non si tratta tuttavia di parametri fissi in quanto Borsa Italiana può infatti modificare i parametri di sospensione. Ancora una volta la decisione dipende dal motivo sottostante al provvedimento, si pensi ad esempio al caso di un errore nell'inserimento ordini: in questa situazione non avrebbe senso ampliare i margini di oscillazione.
Diverso il discorso se la sospensione scatta unicamente perché l'ETF segue il sottostante, in sostanza se l'oscillazione avviene solo per riflesso dello scostamento del fair value. Un caso diverso dalla sospensione è quello di scostamenti di prezzo che comportano il rigetto della proposta di negoziazione. In questo caso ciò che rileva è la differenza tra la cosiddetta proposta di negoziazione (l'ordine) e il prezzo di controllo. L'ordine viene quindi rigettato qualora si assista a uno scostamento dei prezzi del 20% al rialzo o al ribasso per gli ETF con effetto leva o a uno scostamento del +/- 10% per tutti gli altri ETF.
Operare sul mercato sembra diventare difficile proprio quando si ha la necessità di vendere. Può sembrare una battuta, ma è la reale percezione degli investitori. Un incremento elevato della volatilità dei mercati può essere un evento sufficiente per far scattare le sospensioni tecniche automatiche previste dai regolamenti di Borsa.
Quello di fronte a cui si trovano le autorità dei mercati è infatti un trade-off tra tutela degli investitori e liquidità: durante la sospensione l'investitore è impossibilitato a vendere, ma la stessa sospensione evita anche che giorni di ampia volatilità possano andare a discapito del piccolo investitore. L'impennata della volatilità ha dunque fatto emergere un tema, quello delle sospensioni, su cui la maggioranza degli investitori in ETF ha avuto poche occasioni di soffermarsi in passato, ma che di per se non è una novità. Se proprio si vuole trovare un punto debole lo si può rintracciare in una carenza di informazioni sul tema. In generale, come per i titoli azionari, anche per gli ETF la sospensione scatta quando si registrano oscillazioni eccessivamente ampie rispetto al prezzo di riferimento o tra i prezzi di due contratti consecutivi. Nello specifico la sospensione avviene dunque per uno scostamento tra il prezzo del contratto (eseguito) e il prezzo di controllo (definito come prezzo di riferimento della seduta precedente, ossia come la media ponderata dell'ultimo 10% di volumi), oppure per una variazione oltre le soglie tra prezzo del contratto e prezzo del contratto precedente. Nel primo caso le soglie vanno dal +/-10% per gli ETF con effetto leva, al +/-3,5% per gli ETF obbligazionari, fino al +/- 5% per tutti gli altri ETF. Nel secondo caso dal +/-5% per gli ETF con effetto leva, al +/-2% per gli obbligazionari, fino al +/- 2,5% per tutti gli altri ETF.
Con la sospensione la negoziazione dello strumento viene sospesa per 5 minuti: non è più possibile inserire, modificare o cancellare le proposte di negoziazione, mentre il contratto che ha dato vita alla sospensione viene annullato. Al termine dei 5 minuti la negoziazione viene riattivata automaticamente. Non si tratta tuttavia di parametri fissi in quanto Borsa Italiana può infatti modificare i parametri di sospensione. Ancora una volta la decisione dipende dal motivo sottostante al provvedimento, si pensi ad esempio al caso di un errore nell'inserimento ordini: in questa situazione non avrebbe senso ampliare i margini di oscillazione.
Diverso il discorso se la sospensione scatta unicamente perché l'ETF segue il sottostante, in sostanza se l'oscillazione avviene solo per riflesso dello scostamento del fair value. Un caso diverso dalla sospensione è quello di scostamenti di prezzo che comportano il rigetto della proposta di negoziazione. In questo caso ciò che rileva è la differenza tra la cosiddetta proposta di negoziazione (l'ordine) e il prezzo di controllo. L'ordine viene quindi rigettato qualora si assista a uno scostamento dei prezzi del 20% al rialzo o al ribasso per gli ETF con effetto leva o a uno scostamento del +/- 10% per tutti gli altri ETF.
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