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Meglio così.Vietato ai minori
Di Massimo Gramellini · 15 giu 2024
Da ragazzini, l’esordio della nazionale agli Europei o ai Mondiali era un giorno indimenticabile. Infatti, me lo ricordo ancora. Già al mattino cominciavano i negoziati per strappare a papà il permesso di vedere la partita, specie se si giocava in notturna e la scuola non era ancora finita. Al pomeriggio ci si vedeva in cortile con gli amici per giocare la sfida in anticipo, qualcuno a torso nudo perché le magliette servivano come pali. E a cena si mangiava con lo stomaco chiuso e i pensieri già proiettati sulla telecronaca di Nando Martellini. Ieri mi trovavo in una scuola e ho chiesto a un gruppo di dodicenni se fossero in tensione per la partita di stasera. Mi hanno risposto: «Quale partita?». Ignoravano chi fosse Scamacca, mentre sapevano tutto di Sinner e qualcosa di Tamberi.
Nessuno ha mai giocato a pallone in un cortile e quasi nessuno ha messo piede in uno stadio o visto una partita intera alla tv. Quel poco di calcio che masticano lo hanno appreso dagli highlights. Uno di loro pensava seriamente che Mbappé fosse solo il protagonista di un videogame.
Appassionarsi a uno sport senza avere mai desiderato praticarlo è un esercizio puramente intellettuale. Per identificarti in qualcosa devi poterti almeno illudere di farne parte. Di questo passo il calcio diventerà un passatempo per anziani, come le bocce. Poi magari stasera vinciamo con un gol di Scamacca e le piazze si riempiono di dodicenni in festa. Ma sarà comunque un fuoco fatuo, se non tornano a riempirsi i cortili.
Di solito nello sport guadagni se vinci, non se passi il tempo sui social.
Il calcio di oggi è totalmente diseducativo e ultraneootista e il fatto che i più giovani lo snobbino è l'ennesima dimostrazione di come le nuove generezioni siano più evolute.