" Faremo crollare l'economia russa" cap. 6

La Russia si è rotta. Case, elettricità, riscaldamento, strade sono state abbandonate: il Paese civile cade a pezzi e servono cifre enormi per salvarlo

La Russia si è rotta. Case, elettricità, riscaldamento, strade sono state abbandonate: il Paese civile cade a pezzi e servono cifre enormi per salvarlo​


Pil in crescita del 3%, sanzioni poco efficaci: ma il luccichio riguarda soltanto le armi

Una fontana di acqua bollente è esplosa a Nizhny Novgorod, in pieno giorno: 12 passanti, tra cui due bambini, sono rimasti gravemente ustionati nella rottura di una tubatura del riscaldamento. Il giorno dopo è stato il turno di Volgograd, con un altro geyser che ha raggiunto l’altezza del sesto piano: cinque ustionati e centinaia di stabili rimasti senza riscaldamento. Il giorno prima, in un altro quartiere della stessa città, altre 223 case sono rimaste senza calore nel pieno del gelo di gennaio.

Mentre Vladimir Putin sta cercando di ridurre in macerie le città ucraine, alle sue spalle si è aperta un’altra linea del fronte, che passa per le città russe. Secondo il ministero della Protezione civile di Mosca, ogni 7 minuti viene registrata un’emergenza: un incendio, un blackout, una fuga di gas o di acqua. La Russia sta andando a pezzi, e gli incidenti con le caldaie, che hanno lasciato al gelo migliaia di abitanti dell’hinterland moscovita, attirando l’attenzione di Putin e dei media internazionali, sono soltanto la punta di un iceberg. I primi allarmi sullo sgretolamento delle infrastrutture ereditate dall’Unione Sovietica sono stati lanciati dai tecnici all’inizio degli anni Duemila, ma all’epoca il regime e l’economia putiniani erano in ascesa, e sembrava un problema transitorio. Trent’anni dopo, «la quantità si sta trasformando in qualità», avverte l’economista Igor Lipsitz, che nell’intervista alla rivista Spektr emette la diagnosi: «La Russia è attrezzata con impianti follemente obsoleti, usurati e assolutamente inaffidabili».

La media dell’usura dell’impiantistica - tubi, cavi, pompe, turbine, caldaie, motori - si aggira intorno al 65-70%. A Nizhny Novgorod, grande e ricca, dopo l’incidente del geyser le autorità si sono vantate di aver ridotto il tasso di obsolescenza dal 77% al 50%, in alcuni agglomerati si aggira sul 100%, nella ricca Mosca tende allo zero. L’Associazione ascensoristica russa ha appena fatto sapere che su 81,5 mila ascensori da sostituire, manca il finanziamento per 45 mila, quasi il 10% del parco totale. La Russia, contrariamente all’immaginario europeo, non abita in casette rustiche, ma in casermoni di cemento, e la prospettiva di vecchi o bambini imprigionati al 22esimo piano senza ascensore, e con i caloriferi rotti, appare apocalittica. :eek: :eek:

La causa è scontata, quanto la soluzione. L’impiantistica sovietica, centralizzata, elefantiaca e inefficiente, ha dei costi di gestione mostruosi. Per gli enti locali erano eccessivi: fino al 60% delle spese del ricco comune di Mosca veniva divorato da riscaldamento, acqua calda e altre funzioni vitali. La ricchezza apparente e appariscente della Russia del boom petrolifero è stata spesa altrove: i privati in auto e vestiti, gli oligarchi in yacht e squadre di calcio, i sindaci in progetti immobiliari scintillanti e ricchi di appalti ambigui, il Cremlino in Olimpiadi e guerre. Ora, per tamponare l’emergenza infrastrutturale ci vorrebbero, secondo l’economista ed ex deputato della Duma Ivan Grachov, 10-20 trilioni di rubli ogni anno, per 3-5 anni (un euro equivale a 100 rubli).

La finanziaria del 2024 è di 35 trilioni, di cui un terzo speso per la guerra. Ogni raid aereo sulle città ucraine polverizza chilometri di tubature e centinaia di caldaie: la spesa per le infrastrutture comunali è stata ridotta a 818 miliardi nel 2024 e si dimezzerà a 455 nel 2025, per scendere a 360 nel 2026. «Le condizioni di vita della popolazione non hanno più nessuna rilevanza per il potere», commenta Lipsitz: «Tanto può sempre giustificare povertà e disagi con la guerra».

La modernizzazione delle infrastrutture potrebbe essere un motore di rilancio, ma il Cremlino preferisce le bombe, e la popolazione non ha i mezzi. Il presidente dell’Associazione ascensoristica Pyotr Kharlamov dice che la sostituzione degli ascensori dovrebbe venire finanziata dai condomini, ma gli inquilini russi non hanno messo da parte i soldi necessari nemmeno per un impianto. Il fatto che gli ascensori siano prevalentemente occidentali, di marchi che boicottano il mercato russo, e che i prezzi siano aumentati del 50%, è quasi irrilevante di fronte a una constatazione amara: la Russia è un Paese povero, come dimostra il fiume di volontari disposti a morire nelle trincee ucraine per qualche migliaio di euro.

È stato Putin in persona a nazionalizzare la caldaia rotta di Klimovsk, il paese nei pressi di Mosca, mostrando la via. Il capo della Duma Vyacheslav Volodin chiede la rinazionalizzazione della rete elettrica, nonostante dovrebbe a quel punto venire sovvenzionata dal governo. E il presidente della Camera di industria e commercio Andrey Shirokov ha rotto un tabù sostenendo che la privatizzazione degli alloggi dei russi negli anni Novanta «è stata un errore che ha generato una classe di proprietari miserabili». Secondo lui, fino al 60% degli inquilini non sono in grado di permettersi le spese comunali e condominiali, e dovrebbero rinunciare agli appartamenti di proprietà.

Un’ammissione del fallimento dell’utopia postcomunista, che regalava case a chi le abitava nella speranza thatcheriana di creare una classe di piccoli proprietari, che avrebbero avuto qualcosa da perdere oltre alle loro catene. Quarant’anni dopo, si sta pensando a una nuova Urss, che abita in una gigantesca banlieue di case popolari (comunque fatiscenti). Una riscrittura definitiva del patto sociale: invece di cittadini che scelgono dove e come vivere, e da chi farsi governare, dei sudditi totalmente dipendenti dallo Stato, e pronti a farsi mandare in guerra, stavolta senza nemmeno i soldi per accendersi un mutuo.
 
Ultima modifica:
Ottimo prosegue l'ennesimo capitolo, economia russa che doveva crollare dal primo thread ma siamo al 6sto...chissà la controffensiva invece come andrà e quanti capitoli serviranno a non riconquistare la crimea :asd:

Ci accompagneranno in questo lungo viaggio osintdefender, pubblio quintilio varo (più altri nick per aggirare eventuali shadow ban di twitter riservati ai pistola) nonchè i fini topografi del forum quelli che per un anno hanno smontato ogni tesi di coinvolgimento occidentale negli attacchi a nord stream salvo capitolare quando la versione ufficiale ha detto che i russi non c'entravano nulla (come se la logica non bastasse a capirlo).

Ci mancheranno le planimetrie del cessi pubblici di bahkmut o come si scrive, la collocazione del capanno degli attrezzi di zio sergei nonchè varie ed eventuali navi che sono passate in zona :asd:

Non ho avuto modo di replicare all'ultimo che è stato chiuso ma ho l'opportunità di inaugurare questo...auguro altri 100 capitoli ma non perchè servano a raggiungere le illusioni di pochi ingenui ma per dare modo ai cultisti di proseguire la loro opera narrativa del loro testo sacro la vittoria dell'ucraina e la sconfitta della russia :asd:
 
...
Non ho avuto modo di replicare all'ultimo che è stato chiuso ...
Eccoti data l'opportunità

Курица с иностранным акцентом




immagine_2024-01-31_113008936.png
 
Ottimo prosegue l'ennesimo capitolo, economia russa che doveva crollare dal primo thread ma siamo al 6sto...chissà la controffensiva invece come andrà e quanti capitoli serviranno a non riconquistare la crimea :asd:

Ci accompagneranno in questo lungo viaggio osintdefender, pubblio quintilio varo (più altri nick per aggirare eventuali shadow ban di twitter riservati ai pistola) nonchè i fini topografi del forum quelli che per un anno hanno smontato ogni tesi di coinvolgimento occidentale negli attacchi a nord stream salvo capitolare quando la versione ufficiale ha detto che i russi non c'entravano nulla (come se la logica non bastasse a capirlo).

Ci mancheranno le planimetrie del cessi pubblici di bahkmut o come si scrive, la collocazione del capanno degli attrezzi di zio sergei nonchè varie ed eventuali navi che sono passate in zona :asd:

Non ho avuto modo di replicare all'ultimo che è stato chiuso ma ho l'opportunità di inaugurare questo...auguro altri 100 capitoli ma non perchè servano a raggiungere le illusioni di pochi ingenui ma per dare modo ai cultisti di proseguire la loro opera narrativa del loro testo sacro la vittoria dell'ucraina e la sconfitta della russia :asd:
si è partiti per conquistare Kiev, ci si rallegra per non aver perso la crimea.
Si mangia la pizza a prezzi pre inflazione, ma intanto il presidente deve parlare al paese della mancanza di uova e pollame.
Si passeggia per i grandi parchi di Mosca, mentre saltano le tubature.
Ci piace crogiolaci in queste piccole illusioni, mentre dalle nostre finestre osserviamo le sommosse che stanno travolgendo il decadente mondo occidentale.
 
Se vedi il messaggio che sta quotando io ho scritto "NON CONOSCO QUELLA TESTATA" quindi da parte mia nessuna intenzione di fare fact checking o dare giudizi perchè quando dici che non sai una cosa, è l'esatto opporto di esprimere un giudizio.

Il fact checking l'ho fatto quando Fog per mesi e non anni ha caricato copia e incolla e mappette per smontare qual si voglia coinvolgimento occidentale su nord stream....poi è venuto fuori versione ufficiale (per chi ci crede) che sono stati gli ucraini e li purtroppo sono sparite le eccellenze topografiche.

Ovviamente con abbondanza di like e quote dagli altri cultisti che manco un concerto di taylor swift :asd:
si è partiti per conquistare Kiev, ci si rallegra per non aver perso la crimea.
Si mangia la pizza a prezzi pre inflazione, ma intanto il presidente deve parlare al paese della mancanza di uova e pollame.
Si passeggia per i grandi parchi di Mosca, mentre saltano le tubature.
Ci piace crogiolaci in queste piccole illusioni, mentre dalle nostre finestre osserviamo le sommosse che stanno travolgendo il decadente mondo occidentale.

Il prezzo delle uova in un certo periodo è esploso anche negli usa (ho caricato il grafico coi prezzi) se poi pensi la colpa sia di Putin per la scarsezza di uova in Idaho, libero di farlo.

https://www.reuters.com/markets/us/...e-investigated-us-farm-group-says-2023-01-20/

$18 a dozen: how did America’s eggs get absurdly expensive?

Per il resto un intero blocco politico militare contro una sola nazione e alla fine si sono fatti più male i vassali di quel blocco che non la nazione aggredita a 360 gradi...se non è un vittoria questa non so cosa sia.

C'è di buono che la burla ucraina termina in qualche mese con le prossime presidenziali usa ;)
 
Se vedi il messaggio che sta quotando io ho scritto "NON CONOSCO QUELLA TESTATA" quindi da parte mia nessuna intenzione di fare fact checking o dare giudizi perchè quando dici che non sai una cosa, è l'esatto opporto di esprimere un giudizio.

peccato che hai aggiunto "non commento come non dovreste commentare voi"

che dà tutto un altro senso alla frase.
 
peccato che hai aggiunto "non commento come non dovreste commentare voi"

che dà tutto un altro senso alla frase.
Non commento e non dovreste commentare voi perchè cosi come non sapevate dov'era l'ucraina prima che ne parlasse la tv, si sicuro non avevate letto una fonte in russo e capito a chi era riconducibile e cosa diceva.
O forse tu leggi e capisci il russo per cui eri certo del contenuto?

Se poi volete dar credere di sapere tutto, capisco sia parte del vostro credo.

Io in ogni caso ho scritto "NON CONOSCO" quindi difficilmente mi si può dire di aver dato un giudizio, salvo voglio di stuzzicare eh

Se non commenta il guru ovviamente gli altri si devono astenere
Ma in vita tua hai mai espresso un opinione? ogni volta che ti leggo critichi me o quoti altri...prova a usare la tua testa ogni tanto :asd:
 
Di uno che non sa cosa sia successo a Mariupol o Irpin e dice "La Russia ha da subito cercato di salvare quante più vite possibile ed evitare unitili devastazioni" cosa dovremmo dire?

Che è tornato dal corso di aggiornamento presso Nelson Mandela, con le nuove argomentazioni da forum, inutili tanto quanto le precedenti :asd:
 
Ma in vita tua hai mai espresso un opinione? ogni volta che ti leggo critichi me o quoti altri...prova a usare la tua testa ogni tanto :asd:
Non è che bisogna sempre sparare @@ per forza. Si sta anche zitti, sai?
Continua a scrivere che ci rallegri di brutto...keep going
 
La Turchia sta progettando di costruire un hub del gas che liquefarà il gas per un’ulteriore riesportazione e trarrà vantaggio dal gas russo a basso costo, che la Russia non può facilmente esportare altrove, riesportandolo a scopo di lucro.

Газовый хаб сжижает очертания

"Quali sono i piani della Turchia per il GNL?

La Turchia prevede di liquefare il gas naturale importato e venderlo all'estero. Queste intenzioni sono contenute nel disegno di legge presentato al Parlamento, scrive il quotidiano Ekonomim. Se verrà adottato, la repubblica potrebbe diventare un centro mondiale per la vendita di carburante, sostiene la pubblicazione.

Un anno e mezzo fa, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto di creare un “più grande hub di gas” nel Paese per le forniture all’Europa. Il capo del Ministero dell’Economia turco aveva promesso che ciò sarebbe avvenuto nel 2023, ma il progetto non è mai stato lanciato. Reuters ha riferito che la sua creazione è stata ritardata a causa di disaccordi su chi avrebbe gestito l’hub.
[...]
Quanto è interessante per Mosca fornire gas alla Turchia in modo che possa venderlo sotto forma di GNL?

“Kommersant FM” ne ha discusso con l'esperto energetico indipendente Dmitry Lyutyagin:
"[...]La Federazione Russa, invece, a causa delle restrizioni legate alla geopolitica, trasferisce parte delle sue entrate ad Ankara. Nel frattempo, abbiamo anche i nostri piani, la capacità di sviluppare il mercato del GNL e c’erano rotte di gasdotti abbastanza buone. E oggi li abbiamo abbandonati, per non perdere nessun mercato europeo nel suo insieme, ci stiamo sacrificando passando alla Turchia. Cioè, essenzialmente perderemo prodotti aggiuntivi o margine aggiuntivo.[...]"
 
La Turchia sta progettando di costruire un hub del gas che liquefarà il gas per un’ulteriore riesportazione e trarrà vantaggio dal gas russo a basso costo, che la Russia non può facilmente esportare altrove, riesportandolo a scopo di lucro.

Газовый хаб сжижает очертания

"Quali sono i piani della Turchia per il GNL?

La Turchia prevede di liquefare il gas naturale importato e venderlo all'estero. Queste intenzioni sono contenute nel disegno di legge presentato al Parlamento, scrive il quotidiano Ekonomim. Se verrà adottato, la repubblica potrebbe diventare un centro mondiale per la vendita di carburante, sostiene la pubblicazione.

Un anno e mezzo fa, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto di creare un “più grande hub di gas” nel Paese per le forniture all’Europa. Il capo del Ministero dell’Economia turco aveva promesso che ciò sarebbe avvenuto nel 2023, ma il progetto non è mai stato lanciato. Reuters ha riferito che la sua creazione è stata ritardata a causa di disaccordi su chi avrebbe gestito l’hub.
[...]
Quanto è interessante per Mosca fornire gas alla Turchia in modo che possa venderlo sotto forma di GNL?

“Kommersant FM” ne ha discusso con l'esperto energetico indipendente Dmitry Lyutyagin:
"[...]La Federazione Russa, invece, a causa delle restrizioni legate alla geopolitica, trasferisce parte delle sue entrate ad Ankara. Nel frattempo, abbiamo anche i nostri piani, la capacità di sviluppare il mercato del GNL e c’erano rotte di gasdotti abbastanza buone. E oggi li abbiamo abbandonati, per non perdere nessun mercato europeo nel suo insieme, ci stiamo sacrificando passando alla Turchia. Cioè, essenzialmente perderemo prodotti aggiuntivi o margine aggiuntivo.[...]"
Della serie non possiamo fare a meno del mercato Europeo
 
Il 16 Febbraio ci sarà la riunione di Banca di Russia che deciderà sui tassi di interesse (attualmente al 16%).

La Nabiullina, parlando della possibilità di un taglio dei tassi, prevede che un eventuale taglio non ci sarà prima della seconda metà del 2024, sempre se il trend dell'inflazione supporterà tale manovra.

Набиуллина рассказала, когда ЦБ начнет снижать ставку

"“Se si guarda alle nostre previsioni di base, vediamo spazio per un taglio dei tassi quest’anno, molto probabilmente nella seconda metà dell’anno.
Il momento esatto in cui ciò accadrà dipenderà dai dati in arrivo.

Dobbiamo assicurarci che la tendenza verso una diminuzione dell’inflazione sia stabile”, ha detto il capo della Banca Centrale in un’intervista a RIA Novosti."
 
La Russia si è rotta. Case, elettricità, riscaldamento, strade sono state abbandonate: il Paese civile cade a pezzi e servono cifre enormi per salvarlo

La Russia si è rotta. Case, elettricità, riscaldamento, strade sono state abbandonate: il Paese civile cade a pezzi e servono cifre enormi per salvarlo​


Pil in crescita del 3%, sanzioni poco efficaci: ma il luccichio riguarda soltanto le armi

Una fontana di acqua bollente è esplosa a Nizhny Novgorod, in pieno giorno: 12 passanti, tra cui due bambini, sono rimasti gravemente ustionati nella rottura di una tubatura del riscaldamento. Il giorno dopo è stato il turno di Volgograd, con un altro geyser che ha raggiunto l’altezza del sesto piano: cinque ustionati e centinaia di stabili rimasti senza riscaldamento. Il giorno prima, in un altro quartiere della stessa città, altre 223 case sono rimaste senza calore nel pieno del gelo di gennaio.

Mentre Vladimir Putin sta cercando di ridurre in macerie le città ucraine, alle sue spalle si è aperta un’altra linea del fronte, che passa per le città russe. Secondo il ministero della Protezione civile di Mosca, ogni 7 minuti viene registrata un’emergenza: un incendio, un blackout, una fuga di gas o di acqua. La Russia sta andando a pezzi, e gli incidenti con le caldaie, che hanno lasciato al gelo migliaia di abitanti dell’hinterland moscovita, attirando l’attenzione di Putin e dei media internazionali, sono soltanto la punta di un iceberg. I primi allarmi sullo sgretolamento delle infrastrutture ereditate dall’Unione Sovietica sono stati lanciati dai tecnici all’inizio degli anni Duemila, ma all’epoca il regime e l’economia putiniani erano in ascesa, e sembrava un problema transitorio. Trent’anni dopo, «la quantità si sta trasformando in qualità», avverte l’economista Igor Lipsitz, che nell’intervista alla rivista Spektr emette la diagnosi: «La Russia è attrezzata con impianti follemente obsoleti, usurati e assolutamente inaffidabili».

La media dell’usura dell’impiantistica - tubi, cavi, pompe, turbine, caldaie, motori - si aggira intorno al 65-70%. A Nizhny Novgorod, grande e ricca, dopo l’incidente del geyser le autorità si sono vantate di aver ridotto il tasso di obsolescenza dal 77% al 50%, in alcuni agglomerati si aggira sul 100%, nella ricca Mosca tende allo zero. L’Associazione ascensoristica russa ha appena fatto sapere che su 81,5 mila ascensori da sostituire, manca il finanziamento per 45 mila, quasi il 10% del parco totale. La Russia, contrariamente all’immaginario europeo, non abita in casette rustiche, ma in casermoni di cemento, e la prospettiva di vecchi o bambini imprigionati al 22esimo piano senza ascensore, e con i caloriferi rotti, appare apocalittica. :eek: :eek:

La causa è scontata, quanto la soluzione. L’impiantistica sovietica, centralizzata, elefantiaca e inefficiente, ha dei costi di gestione mostruosi. Per gli enti locali erano eccessivi: fino al 60% delle spese del ricco comune di Mosca veniva divorato da riscaldamento, acqua calda e altre funzioni vitali. La ricchezza apparente e appariscente della Russia del boom petrolifero è stata spesa altrove: i privati in auto e vestiti, gli oligarchi in yacht e squadre di calcio, i sindaci in progetti immobiliari scintillanti e ricchi di appalti ambigui, il Cremlino in Olimpiadi e guerre. Ora, per tamponare l’emergenza infrastrutturale ci vorrebbero, secondo l’economista ed ex deputato della Duma Ivan Grachov, 10-20 trilioni di rubli ogni anno, per 3-5 anni (un euro equivale a 100 rubli).

La finanziaria del 2024 è di 35 trilioni, di cui un terzo speso per la guerra. Ogni raid aereo sulle città ucraine polverizza chilometri di tubature e centinaia di caldaie: la spesa per le infrastrutture comunali è stata ridotta a 818 miliardi nel 2024 e si dimezzerà a 455 nel 2025, per scendere a 360 nel 2026. «Le condizioni di vita della popolazione non hanno più nessuna rilevanza per il potere», commenta Lipsitz: «Tanto può sempre giustificare povertà e disagi con la guerra».

La modernizzazione delle infrastrutture potrebbe essere un motore di rilancio, ma il Cremlino preferisce le bombe, e la popolazione non ha i mezzi. Il presidente dell’Associazione ascensoristica Pyotr Kharlamov dice che la sostituzione degli ascensori dovrebbe venire finanziata dai condomini, ma gli inquilini russi non hanno messo da parte i soldi necessari nemmeno per un impianto. Il fatto che gli ascensori siano prevalentemente occidentali, di marchi che boicottano il mercato russo, e che i prezzi siano aumentati del 50%, è quasi irrilevante di fronte a una constatazione amara: la Russia è un Paese povero, come dimostra il fiume di volontari disposti a morire nelle trincee ucraine per qualche migliaio di euro.

È stato Putin in persona a nazionalizzare la caldaia rotta di Klimovsk, il paese nei pressi di Mosca, mostrando la via. Il capo della Duma Vyacheslav Volodin chiede la rinazionalizzazione della rete elettrica, nonostante dovrebbe a quel punto venire sovvenzionata dal governo. E il presidente della Camera di industria e commercio Andrey Shirokov ha rotto un tabù sostenendo che la privatizzazione degli alloggi dei russi negli anni Novanta «è stata un errore che ha generato una classe di proprietari miserabili». Secondo lui, fino al 60% degli inquilini non sono in grado di permettersi le spese comunali e condominiali, e dovrebbero rinunciare agli appartamenti di proprietà.

Un’ammissione del fallimento dell’utopia postcomunista, che regalava case a chi le abitava nella speranza thatcheriana di creare una classe di piccoli proprietari, che avrebbero avuto qualcosa da perdere oltre alle loro catene. Quarant’anni dopo, si sta pensando a una nuova Urss, che abita in una gigantesca banlieue di case popolari (comunque fatiscenti). Una riscrittura definitiva del patto sociale: invece di cittadini che scelgono dove e come vivere, e da chi farsi governare, dei sudditi totalmente dipendenti dallo Stato, e pronti a farsi mandare in guerra, stavolta senza nemmeno i soldi per accendersi un mutuo.
E' quello che vi ho sempre descritto e raccontato dai miei viaggi... e che putinisti che di regola nn hanno mai visto la Russia e Se -ed è un grosso SE - ci sono stati oltre la Piazza Rossa non sono andati .... E' un paese fatiscente con strutture poverissime, strade da incubo gente povera ... uscendo dal centro di Mosca 3/4 km dopo si inizia a vedere la Russia quella vera .. e lì è ancora "ricca" .. basta spostarsi di 50Km ed appare nella sua realtà.
 
E' quello che vi ho sempre descritto e raccontato dai miei viaggi... e che putinisti che di regola nn hanno mai visto la Russia e Se -ed è un grosso SE - ci sono stati oltre la Piazza Rossa non sono andati .... E' un paese fatiscente con strutture poverissime, strade da incubo gente povera ... uscendo dal centro di Mosca 3/4 km dopo si inizia a vedere la Russia quella vera .. e lì è ancora "ricca" .. basta spostarsi di 50Km ed appare nella sua realtà.
Ma se c'è il maestro che ci vive e racconta un sacco di belle cose da sto paese...che invita ad andarci :censored:
 
Ma se c'è il maestro che ci vive e racconta un sacco di belle cose da sto paese...che invita ad andarci :censored:
Le belle cose .. fondalmente viaggiano su due gambe e queste posso assicurare che sono davvero belle: ciò detto tutto il resto NON pervenuto.
 
Il maestro la russia rurale non l'ha mai vista neanche da lontano ...
 
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