Fine Euro parte 2

Pensa se Obama diventasse capo della polizia in Italia avrebbe uno scatto di carriera... (cit.) :D

Ma sai qual'è la cosa peggiore? Che i dati relativi agli stipendi più alti dei manager pubblici, quelli che sono stati pubblicati poco tempo fa, non tengono conto di chi ha più incarichi e ogni singolo incarico è sotto la retribuzione del Primo giudice di corte di Cassazione (i famosi 300.000 euro).

Questo significa che se ad esempio, il Presidente dell'Inps, che ricopre qualcosa come 25 incarichi, ha una retribuzione di 100.000 euro per ogni incarico guadagna 2,5 milioni l'anno e non è nemmeno segnalato come uno dei manager più pagati...
E non rientrerebbe nemmeno nella decurtazione del decreto salva-italia, che a questo punto definirei personalmente decreto salva-privilegi (o salva magnoni, fate voi).

KO!

Si, ma non è possibile che ogni tanto, periodicamente, arriva il "Giannantonio Stella" di turno, scrive il suo bel libricino di denuncia verso i privilegi, tutti cascano dal pero e si scandalizzano e poi nessuno fa nulla e tutto resta sempre uguale all'infinito!
Ora lo sappiamo: Manganelli guadagna 5 volte di più del capo dell'FBI e allora QUALCUNO CAMBI QUESTA INTOLLERABILE SITUAZIONE!
Chi lo deve fare? Non lo so, non certo io! Penso chi ci governa ed ha voce in capitolo. Ma che lo facciano!
Che facessero una bella commissione che in 2 mesi accerti TUTTE le iniquità e le sproporzioni e dal mese successivo le corregga una volta per tutte!
Eccheccacchio!
 
PS: e non diciamo per cortesia che le implicazioni giuridiche sono tali che purtroppo non si può fare nulla. Ma chissenefrega delle implicazioni giuridiche. Quando il popolo è incavolato, la giustizia e il ripristino della stessa vanno oltre le normali "implicazioni giuridiche"
 
Quelli che rinunciano alle superauto .«Spie per il fisco». Svendute all' Est 800 Porsche al mese
Cedute a chi porta in Italia badanti: le richieste più forti
da Moldavia, Ucraina ma anche Polonia e Sud America

MILANO - «Ascolta Lorenzo, fammi una cortesia. Voglio sbarazzarmi della Range che mi hai venduto. Mandami a casa uno dei tuoi con una targa-prova e riprendetevela. Non ve la porto io perché ho paura che mi fermino per un controllo».
Ecco, è andata più o meno così la telefonata, una delle tante ultimamente, tra Lorenzo Schiatti, concessionario Land Rover e Jaguar di Reggio Emilia, e uno dei suoi ricchi clienti. «Aveva paura di fare anche solo dieci chilometri dalla sua abitazione fino a qui - spiega Schiatti -. Temeva di incontrare un posto di blocco della Finanza».

Le auto di lusso svendute a est



Quella Range è già partita. Ora è in Moldavia, in Polonia o in Ucraina, chissà. Caricata su un rimorchio e portata via da uno dei tanti commercianti (o improvvisati tali) stranieri che hanno fiutato il business a distanza e sono diventati pendolari dell'usato di lusso.
«Chi, come me, percorre tutti i giorni l'autostrada Milano-Venezia - racconta Gianni Oliosi, direttore della comunicazione di Bmw Italia - vede decine di furgoni ai quali è attaccato un piccolo rimorchio. Arrivano dall'Est carichi di badanti e poi ripartono trainando auto usate, naturalmente tutte pregiatissime. Lo scarico (di donne) e carico (di vetture) di solito si svolge nel fine settimana».

Il fenomeno è giovane. L'esportazione di grandi Suv, sportive e ammiraglie di seconda mano ha avuto un'impennata negli ultimi tre mesi. «Stiamo cercando di monitorare la situazione - dice Sirio Tardella, direttore del centro studi Unrae, l'associazione che raggruppa in Italia i costruttori esteri -. Non abbiamo ancora dati definitivi, perché è difficilissimo quantificare, ma da una prima proiezione si parla di migliaia di auto al mese che lasciano l'Italia per un giro d'affari milionario».
«Noi invece i dati, purtroppo, li abbiamo precisi - spiega Loris Casadei, direttore generale di Porsche Italia -. Eccoli: fino al 2011 lasciavano l'Italia per l'estero 60 Porsche usate alla settimana. Dall'introduzione del superbollo, a dicembre, sono diventate 120. Poi sono arrivati i brutali controlli della Finanza e in gennaio abbiamo registrato la partenza di 200 vetture ogni sette giorni!».

D'altra parte in Italia queste macchine usate non avrebbero mercato adesso. Il superbollo (in qualche caso la cifra che si paga è addirittura superiore al valore dell'auto) e il rischio di essere fermati dalle Fiamme Gialle obbliga anche gli automobilisti più facoltosi, ma non del tutto in regola con il fisco, a puntare su vetture che abbiano costi di gestione accessibili e diano meno nell'occhio. Risultato: un'auto usata che vale 40 mila euro finisce in mani straniere anche per soli 25, 30 mila euro.

«È così. Ed è logico che noi ne approfittiamo. Il momento è magico e in tutta Europa il passaparola è stato immediato». Pasquale Maione vive a Monaco di Baviera e da 32 anni compra auto usate in Italia. Le rivende in Germania, Austria (le migliori) oppure all'Est (quelle con molti chilometri) o addirittura in Sudamerica («Dove ho piazzato a 50 mila dollari una Mercedes comprata in Italia per 20 mila euro»). La sua attività in questo periodo è frenetica. Una gara quotidiana per battere la concorrenza moldava, polacca, ucraina e ceca (quella che esporta badanti e importa bolidi, per intenderci). «Abbiamo il vantaggio di venire in Italia e fare noi il prezzo, altrimenti quelle belle macchine resterebbero invendute continuando inevitabilmente a perdere valore giorno dopo giorno. Conosco bene la situazione perché lavoro anche attraverso Internet e compro da privati. Tra loro sono tanti quelli che vendono per paura dei controlli, me lo confessano quando mi metto in contatto per trattare. E allora se chiedono 80, offro 60. Tanto poi alla fine la spunto sempre. Solo che ora in Italia c'è un problema. Io ho sempre pagato in contanti. Trattavo al telefono e poi mandavo un mio uomo giù con i soldi. Adesso la legge che impone di non poter spendere in contanti più di 999 euro complica tutto. Soluzioni? Bonifici bancari. Ma succede anche che qualcuno di noi consegni la cifra intera al venditore e poi questo la depositi in piccole parti nei giorni successivi. Le auto più richieste? I Suv di lusso soprattutto: Bmw X5, Porsche Cayenne, Mercedes ML. Ma anche Ferrari. Io ne tratto molte in questo periodo».

«Non c'è da stupirsi - dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione di categoria dei concessionari -. Purtroppo possedere auto di lusso ormai sembra essere quasi un reato. Commercianti organizzati e battitori liberi fanno il bello e brutto tempo. Un gioco facile viste le condizioni in cui si trovano oggi i concessionari italiani, strangolati dalla crisi. Intendiamoci, si tratta di un commercio in buona parte alla luce del sole, anche se nelle regioni dove l'applicazione delle leggi non è mai rigorosa i grossi pagamenti cash non sono un problema nonostante la legge li vieti. Resta il fatto che si conclude la vendita, l'auto parte ma spesso, a destinazione, ha molti meno chilometri sulle spalle di quanti ne avesse alla partenza. All'Est sono abilissimi in queste magie».

E sono abilissimi anche nei trasporti. Non solo bisarche e rimorchi. Molte vetture finiscono oltre confine guidate da autisti improvvisati, di solito un paio, che all'andata, pigiati sul furgone con le badanti, sognano già il viaggio di ritorno al volante di una Porsche o di una Jaguar.
Nell'altra Europa, quella per cui il fisco non è ancora un problema, c'è chi li aspetta al confine con i contanti in mano.

Maurizio Donelli
29 febbraio 2012 | 11:06

Certo che se uno ha paura di fare 10km con il suo SUV, proprio proprio pulito non deve essere...

Dovrebbero verificare al PRA chi al 31/12 aveva un auto di lusso e l'ha data via. E su quelli fare i controlli.

Ci sarebbe da ridere, lo scommetto. :cool:
 
Certo che se uno ha paura di fare 10km con il suo SUV, proprio proprio pulito non deve essere...

Dovrebbero verificare al PRA chi al 31/12 aveva un auto di lusso e l'ha data via. E su quelli fare i controlli.

Ci sarebbe da ridere, lo scommetto. :cool:

buona idea
 
FISCO: VISCO (PD), LOTTA EVASIONE NON SI TRASFORMI IN FATTO MEDIATICO =
UNA RIUNIONE DI ROUTINE NON E' UNA TASK FORCE ANTIEVASIONE

Roma, 29 feb. - (Adnkronos) - La lotta all'evasione ''non puo'
trasformarsi solo in un fatto mediatico''. Ne e' convinto l'ex
ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, che non nasconde di assistere
con perplessita' al modo in cui si susseguono annunci a volte
''mirabolanti'' su un tema delicato, che andrebbe affrontato con la
''massima serieta'''.

''Quando si scambia una riunione di routine tra il ministro, il
suo vice, i sottosegretari e i direttori delle Agenzie fiscali per per
una task force antievasione -sottolina all'Adnkronos- sono molto
perplesso. Si tratta di riunioni che si fanno normalmente per
ragionare su cosa fare e sul lavoro futuro''.

Per Visco, insomma, ''c'e' una accentuazione mediatica
preoccupante. Occorre -sottolinea- molta attenzione a non enfatizzare
risultati che sono ormai acquisiti e gia' iscritti a bilancio, come i
famosi 12 miliardi di recupero di evasione. Il rischio e' che alla
fine ci si potrebbe svegliare male''.
 
FISCO: VISCO (PD), LOTTA EVASIONE NON SI TRASFORMI IN FATTO MEDIATICO =
UNA RIUNIONE DI ROUTINE NON E' UNA TASK FORCE ANTIEVASIONE

Roma, 29 feb. - (Adnkronos) - La lotta all'evasione ''non puo'
trasformarsi solo in un fatto mediatico''. Ne e' convinto l'ex
ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, che non nasconde di assistere
con perplessita' al modo in cui si susseguono annunci a volte
''mirabolanti'' su un tema delicato, che andrebbe affrontato con la
''massima serieta'''.

''Quando si scambia una riunione di routine tra il ministro, il
suo vice, i sottosegretari e i direttori delle Agenzie fiscali per per
una task force antievasione -sottolina all'Adnkronos- sono molto
perplesso. Si tratta di riunioni che si fanno normalmente per
ragionare su cosa fare e sul lavoro futuro''.

Per Visco, insomma, ''c'e' una accentuazione mediatica
preoccupante. Occorre -sottolinea- molta attenzione a non enfatizzare
risultati che sono ormai acquisiti e gia' iscritti a bilancio, come i
famosi 12 miliardi di recupero di evasione. Il rischio e' che alla
fine ci si potrebbe svegliare male''.

Visco rosica perché quando la lotta al'evasione ha provato a farla lui lo hanno massacrato e soprannominato Dracula :D
 
comunque per adesso siamo qui

(FIN) *** BTp: spread con Bund sotto 340 punti e rendimenti ai minimi da settembre

Si restringe a 22 punti differenziale coi Bonos spagnoli

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 29 feb - Tornano sui
livelli di inizio settembre 2011 lo spread tra BTp e Bund e
rendimenti dei bond decennali italiani. Il differenziale tra
i titoli benchmark a dieci anni di Italia e Germania, dopo
l'asta Bce, e' adesso a 338,6 punti con il rendimento al
5,20 per cento. Ai minimi da diversi mesi a questa parte
anche il differenziale con i Bonos spagnoli che si restringe
al momento a 22 punti base dai 191 punti a inizio anno.
 
i 100 miliardi di euro presi dalle nostre banche dalla bce dove andranno riversati??
 
Già, speriamo solo che i soldi presi oggi dalle banche servano a finanziare le imprese e non a comprare titoli di stato...
 
no, davvero. secondo voi dove?
oltre che su bot e roba varia..

dipende... l'idrovora dei titoli pubblici continuerà ad essere famelica.
la speranza è che qualcosa riesca a filtrare per le imprese, ma non è che ci creda molto.
certo i rendimenti sul mercato obbligazionario - non parlo solo dei tds italiani - sono tornati ad essere dubbi... ad esempio guardavo oggi le mie UBS 2017 4% sfondare quota 103...stiamo parlando di un quinquennale che rende decisamente meno del 3% netto.:mmmm:
 
Mi confermava uno molto dentro il settore bancario che il costo del denaro sta calando... Forse si muove qualcosina...
 
Mi confermava uno molto dentro il settore bancario che il costo del denaro sta calando... Forse si muove qualcosina...

eh beh, con tutta la liquidità che hanno buttato dentro, lo credo bene che scenda, anche perchè nel frattempo gli spread rispetto al bund sono scesi di oltre 200 punti.
però il razionamento del credito lo possono fare benissimo anche con tassi meno febbrili.

poi non dimentichiamo mai che si sale con le scale, ma si scende con l'ascensore:(
 
eh beh, con tutta la liquidità che hanno buttato dentro, lo credo bene che scenda, anche perchè nel frattempo gli spread rispetto al bund sono scesi di oltre 200 punti.
però il razionamento del credito lo possono fare benissimo anche con tassi meno febbrili.

poi non dimentichiamo mai che si sale con le scale, ma si scende con l'ascensore:(

Bè si, sicuramente il credit crunch esiste ancora ed è anche abbastanza forte. Speriamo con la nuova iniezione di liquidità...
 
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