FIR over 35/100 k che documentazione fornire II

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Vi aggiorno.

La Commissione si riunirà giovedì pomeriggio. Discuterà sia le richieste di altre associazioni sia la nostra.

Noi abbiamo posto in primo piano la questione del "periodo temporale", che è all'origine della richiesta di integrazione.

Subito dopo (al più tardi lunedì prossimo) dovremmo ricevere riposta formale, sperando, ove non fossero immediatamente accolte, di poterci confrontare con la Commissione. Il pericolo maggiore è che la nostra situazione di obbligazionisti sia confusa con quella degli azionisti, per i quali il "periodo temporale" non può che avere una definizione diversa...

Nel frattempo il sito FIR mi avverte che mancano 20 giorni per integrare la mia domanda, ho ricevuto la richiesta di integrazione il 2 dicembre.
Grazie Rott per quanto fai, tienici aggiornati
 
Le richieste di integrazione non sono arrivate a tutti. Non solo perchè conosco più di uno che non ha ancora ricevuto nulla, pur essendo nella stessa situazione di altri, già avvisati, ma perchè Consap mi ha detto che prevedono di aver bisogno dei prossimi 15 giorni per inviare a tutti le dovute notifiche

Ciao Rottweiler, ti confermo che io al momento non ho ricevuto nessuna comunicazione di richiesta di integrazione (domanda inserita il 23.01.2020)
 
Ciao Rottweiler, ti confermo che io al momento non ho ricevuto nessuna comunicazione di richiesta di integrazione (domanda inserita il 23.01.2020)

Puoi dirci che titoli avevi e data di acquisto.
 
Domanda inserita il 26-10-2019
Acquisto ottobre 2015, Titolo Pop. Vicenza ISIN 420 finale
nessuna richiesta di integrazione, secondo binario.
 
Riporto questa lettera anche se relativa ad azioni

Indennizzi Carife e assurdita | estense.com Ferrara

Indennizzi Carife e assurdità
Egregio Direttore,

nel condividere completamente i ragionamenti di Marco Cappellari, a nome dell’Associazione Amici della CARIFE, in merito alle astruse richieste del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), mi permetta di evidenziare la mia posizione soggettiva, con la speranza che la mia esperienza, possa essere d’aiuto anche ad altri risparmiatori ferraresi.

Come ha ben spiegato il Presidente Cappellari, i canali offerti ai risparmiatori per il ristoro parziale del danno subito con l’affrettata “risoluzione” di CARIFE (scrivo affrettata di proposito in quanto sarebbe bastato aspettare ancora un paio di giorni che sarebbe arrivato l’OK da parte del FITD per partecipare alla ricapitalizzazione della banca, alla quale il sottoscritto ed altri risparmiatori avevano già aderito), sembrerebbero due.

Un primo canale di domande riservato a risparmiatori con limiti di reddito e di risparmio mobiliare; un altro modo era quello di inoltrare la domanda mediante la piattaforma informatica predisposta da FIR, invece, era riservato a chi, come me, non possedeva quei requisiti di reddito e di risparmio. Nei giorni scorsi ho ricevuto anch’io la astrusa richiesta del FIR, con la quale avrei dovuto documentare le cosiddette “violazioni massive”, dopo che già più di un anno fa avevo ricevuto identica richiesta da parte del Fondo. A tale richiesta, come a quella precedente ho dato immediata risposta, in quanto se non si risponde entro il termine tassativo di 60 giorni la domanda verrebbe inesorabilmente scartata.

In ultima analisi, la richiesta del FIR tenterebbe di capovolgere l’onere della prova: il danneggiato, dovrebbe DIMOSTRARE la mala gestio della banca o dell’operatore che ha venduto le azioni della banca stessa. Un’assurdità!

Nel mio caso soggettivo, ho risposto con una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, di cui all’art. 47 DPR 28/12/2000, N. 445 (già presentata come pro memoria in risposta alla precedente identica richiesta), con la quale ho spiegato come sono venuto in possesso delle azioni. Infatti, vi fu un periodo in cui la banca aveva fatto una promozione commerciale, sembrava probabilmente per una questione di immagine, con la quale poter raccogliere liquidità su conti vincolati specifici, oltre al normale rapporto di conto corrente che già intrattenevo con la stessa banca.

Al tempo, infatti, disponevo di una certa liquidità, derivante dal TFR che mi era stato corrisposto qualche tempo prima. Qualora, poi, fossi risultato anche essere socio della banca, al tasso a mio favore sarebbe stato aggiunto uno 0,50 per cento in più rispetto a quello previsto per quel tipo di depositi vincolati. Naturalmente, visto che la banca era in grado di corrispondere regolarmente, fino ad allora, il dividendo annuale ho sottoscritto anche 100 azioni per beneficiare della promozione. Sappiamo come andarono poi le cose: quando, dopo un periodo di prolungata gestione commissariale, che, verosimilmente, avrà creato ulteriori problemi gestionali, ho aderito alla sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale deliberato dall’assemblea dei soci, con l’approvazione di Bankitalia e parere favorevole di CONSOB, esercitando il diritto d’opzione.

Ora a distanza di oltre dieci anni da quei fatti il FIR pretenderebbe da me le prove documentali delle “violazioni massive” riguardo a quanto da me dichiarato.

Una cosa assurda: come posso avere documenti di oltre dieci anni fa, quando il Codice Civile prescrive un termine, già scaduto, per la loro conservazione?

Non basterebbe la dimostrazione della mia possidenza delle azioni al momento della risoluzione e la dichiarazione di cui sopra per dimostrare di aver diritto a quel ristoro previsto dalla norma, in quanto danneggiato?

Oppure è un basso tentativo del FIR di escludere dal ristoro previsto dalla legge, quanti più risparmiatori truffati possibile?

Che dire?

Mi ritengo come quel tale: “cornuto e mazziato” da una folle burocrazia, nel caso in cui la mia dichiarazione di cui sopra (ricordo: valida fino a querela di falso) non venisse recepita dal FIR.

Cordiali saluti.
L.m.
 
posto questo intervento di Beppe Scienza. E' un articolo del 2019 però lo ritengo di una lucidità esemplare

Banche venete, e banchette del 2015: gli indennizzi sono davvero per tutti

Banche venete, e banchette del 2015: gli indennizzi sono davvero per tutti

Articolo sul Fatto Quotidiano del 7-1-2019 pag. 22

Grosse novità nella Legge di Bilancio per il 2019 per i titoli delle due famigerate banche venete, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, e le quattro saltate nel 2015: Etruria, Marche, Cariferrara e Carichieti. Sono l’estensione degli indennizzi a chi aveva obbligazioni subordinate e la rinuncia in generale alla pretesa che il singolo investitore dimostri di essere stato ingannato direttamente dalla banca emittente.

La Legge fa infatti riferimento esplicito al “dovere di disciplinare, coordinare e controllare l’esercizio del credito” e a “violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza”. Il che è un’ammissione implicita che la responsabilità dei danni subiti dai risparmiatori va cercata pure nell’inefficienza o peggio di vari organi di vigilanza e controllo: Banca d’Italia, Consob ecc. Anche per tutto questo, nonché per modifiche retroattive della normativa sui titoli subordinati, gli obbligazionisti si sono trovati con un pugno di mosche. Non certo perché privi della fantomatica educazione finanziaria.

Sono stati vittime d’inganno pure i risparmiatori che hanno comprato obbligazioni già in circolazione, alcune fra l’altro con tagli piccoli, da mille fino a 200 euro. Anch’essi possono accedere agli indennizzi, finalmente chiamati col loro nome e non più col ridicolo termine di ristori.

Manca ancora il decreto ministeriale atteso per fine gennaio 2019, ma l’impianto del costituendo Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) è già delineato. Resta sconcertante solo il divieto di farsi pagare l’assistenza prestata a risparmiatori nelle pratiche per l’indennizzo, divieto per giunta solo per i legali e non per commercialisti o consulenti finanziari.

Interessante poi quanto riferisce l’avvocato Matteo Moschini, uno degli attivi rappresentanti delle associazioni nelle trattative col governo. Cioè che, rispetto alla soluzione preferita dalla Lega, ha prevalso quella, senz’altro migliore, propugnata dal Movimento Cinque Stelle e in particolare dal sottosegretario Alessio Villarosa. Il quale nella tutela dei risparmiatori ha voluto non sfigurare rispetto a Giulio Tremonti, che nel 2009 aveva rimborsato azionisti e obbligazionisti di Alitalia in maniera nel complesso paragonabile, cioè al 50% dell’ultima quotazione per le azioni e al 71% scarso del valore nominale per le obbligazioni. Ora sono invece rispettivamente il 30% e il 95%, riferiti più correttamente al prezzo d’acquisto opportunamente rettificato, e ugualmente col limite di 100 mila euro a testa.

Beppe Scienza
 
Sempre in tema di usato sicuro posto questo articolo del 2019. Questi articoli andavano in tutte le rassegne stampa parlamentari: evidentemente in quel periodo si pensava ad altro (forse la imminente crisi di governo e la paura di perdere la amata cadrega)

Etruria & C.: la via crucis burocratica per i risparmiatori vittime dei crac

Etruria & C.: la via crucis burocratica per i risparmiatori vittime dei crac
Pubblicato lunedì 8 luglio 2019

Articolo sul Fatto Quotidiano del 8-7-2019 pag. 21.

La Consap, società del ministero dell’economia, ha aperto il portale del Fondo indennizzi risparmiatori (Fir) delle banche “fallite”: Banca Etruria, Veneto Banca ecc. Manca solo la data, imminente, da cui partiranno i 180 giorni entro cui presentare le domande.

Nessuna obiezione sulla cosa in sé. Gravissime sono infatti le responsabilità degli organi di controllo e vigilanza, che hanno lasciato incancrenire le situazioni degli istituti di credito in questione, chiudendo gli occhi su cosa combinavano, allo sportello e nei bilanci. Qualche critica sulla procedura d’indennizzo però ci sta, in particolare per la burocrazia richiesta. Impietoso è il confronto con la vicenda degli azionisti e obbligazionisti Alitalia, conclusasi giusto dieci anni fa. Allora bastò firmare un modulo e consegnarlo alla banca o sim. Adesso è un lavoraccio: ci vuole una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, la prova dell’eventuale provenienza da familiari o per successione e, oltre ad altro, in particolare gli estremi contabili degli acquisiti. Personalmente conservo i documenti bancari dal 1974, ma temo che alcuni risparmiatori siano meno ordinati.

In effetti secondo il portale basterebbe il “Dossier Titoli” a documentare l’acquisto. Però tali documenti riportano i prezzi medi, ma non le date, invece richieste per le obbligazioni subordinate. Il rimborso è infatti ridotto in funzione del rendimento di un Btp di durata equivalente. Norma inoltre di dubbia interpretazione: contano i rendimenti lordi o invece quelli netti d’imposta? Al riguardo merita ribadire che molte emissioni furono collocate a tassi solo di poco superiori a quelli dei titoli di Stato, sbugiardando chi vuol fare passare per incalliti speculatori quanti li hanno sottoscritti.

Altro problema la cosiddetta tipizzazione delle violazioni per chi supera i 35 mila euro di reddito complessivo e i 100 mila di patrimonio mobiliare. Se non saranno rese note preliminarmente le fattispecie che danno diritto all’indennizzo, uno corre il rischio di sobbarcarsi inutilmente una notevole mole di lavoro.

A proposito, vista la complessità della procedura, molti preferiranno farsi aiutare da qualcuno. Nessun problema se sarà un consulente finanziario vero o finto, un ragioniere, un matematico-finanziario, un’associazione, uno psicologo ecc. Chiunque tranne un avvocato, perché la legge di bilancio 2019 ha stabilito che tale lavoro “non rientra nell’ambito delle prestazioni forensi e non dà luogo a compenso”. Sembra quasi un dispetto.

Beppe Scienza
 
La Legge fa infatti riferimento esplicito al “dovere di disciplinare, coordinare e controllare l’esercizio del credito” e a “violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza”. Il che è un’ammissione implicita che la responsabilità dei danni subiti dai risparmiatori va cercata pure nell’inefficienza o peggio di vari organi di vigilanza e controllo: Banca d’Italia, Consob ecc. Anche per tutto questo, nonché per modifiche retroattive della normativa sui titoli subordinati, gli obbligazionisti si sono trovati con un pugno di mosche. Non certo perché privi della fantomatica educazione finanziaria.

Sono stati vittime d’inganno pure i risparmiatori che hanno comprato obbligazioni già in circolazione, alcune fra l’altro con tagli piccoli, da mille fino a 200 euro. Anch’essi possono accedere agli indennizzi, finalmente chiamati col loro nome e non più col ridicolo termine di ristori.



Per non parlare delle false comunicazioni sociali rilasciate al mercato da banca etruria quotata sull' MTA, e il finto balletto dell' opa con la Pop. di Vicenza. Gestione commissiariale a dir poco orrenda, e cesssione dei crediti deteriorati a 5 giorni prima del decreto.... non diciamo a chi :o
 
Buon giorno, anche io ricevuto richiesta integrazione. Acquisti effettuati nel 2014, sub BDM. Sto cercando di raccogliere qualcosa, ma onestamente sembra un terno al lotto.

ciao, hai contattato qualcuno? vorrei contattare anch'io per bdm ma non so chi.
 
Puoi dirci che titoli avevi e data di acquisto.

Ciao DIERRE , io avevo questi:
IT0004724214 B.POP.VIC. 24/6/2018 acquistato il 31.10.2016
IT0004781073 B.POP.VIC. 28/12/2018 acquistato in 2 "tranche" il 22.09.2015 e 14.2.2017
IT0004657471 B.POP.VIC. 15/12/2017 acquistato in 2 "tranche" il 17.01.2016 e 30.03.2016

ciao e grazie
 
Ciao DIERRE , io avevo questi:
IT0004724214 B.POP.VIC. 24/6/2018 acquistato il 31.10.2016
IT0004781073 B.POP.VIC. 28/12/2018 acquistato in 2 "tranche" il 22.09.2015 e 14.2.2017
IT0004657471 B.POP.VIC. 15/12/2017 acquistato in 2 "tranche" il 17.01.2016 e 30.03.2016

ciao e grazie

Se non modificheranno il loro modo di operare, dovresti ricevere anche tu la richiesta classica ("...non si collocano interamente"...) per colpa delle date grassettate.

Ma vediamo: qui si può sempre essere sorpresi...
 
Ciao DIERRE , io avevo questi:
IT0004724214 B.POP.VIC. 24/6/2018 acquistato il 31.10.2016
IT0004781073 B.POP.VIC. 28/12/2018 acquistato in 2 "tranche" il 22.09.2015 e 14.2.2017
IT0004657471 B.POP.VIC. 15/12/2017 acquistato in 2 "tranche" il 17.01.2016 e 30.03.2016

ciao e grazie

Ciao,

tu cosa avevi allegato alla tua pratica per attestare le violazioni massive?
 
Se non modificheranno il loro modo di operare, dovresti ricevere anche tu la richiesta classica ("...non si collocano interamente"...) per colpa delle date grassettate.

Ma vediamo: qui si può sempre essere sorpresi...

La sentenza di condanna del processo BPVI riporta:

"Le conseguenze dannose del reato non possono però essere circoscritte ai soli soggetti
che hanno effettuato acquisti nel periodo di commissione delle condotte delittuose:
costoro hanno subito sicuramente il danno derivante dal maggior esborso effettuato per
l'acquisto di un’azione di valore inferiore a quello pagato, se non addirittura per l’esborso
effettuato per acquistare un titolo che, ove fossero stati correttamente informati, non
avrebbero mai acquistato."

e ancora:

"Certamente più complessa la posizione di coloro (una minima parte) che hanno
acquistato titoli successivamente alle condotte delittuose (si tratta in particolare di
obbligazioni subordinate).
Tuttavia, anche a tali soggetti le condotte delittuose possono aver creato pregiudizio,
perché resta uno scollamento tra la cessazione delle condotte delittuose e il disvelamento,
il che ha determinato il protrarsi degli effetti di una errata
rappresentazione al mercato della reale situazione dell'istituto con indubbio svantaggio
informativo (indotto dalle condotte delittuose) per l'investitore."

Per chi ha acquistato, come me, nel 2016 c'è solo da sperare che la commissione prenda in considerazione quanto sopra-
 
Chi ha bdm come me? cosa avete allegato come violazioni massive?
grazie:bow:
 
Ciao,

tu cosa avevi allegato alla tua pratica per attestare le violazioni massive?

Ho allegato prima di tutto un ragionamento che:

1)identificava la tipologia di violazione

2)documentava il quadro informativo della situazione finanziaria della banca nel periodo in cui ho acquistato

3)riprendeva le notizie emerse successivamente,

concludendo che, con quelle evidenze, gli acquisti erano stati fatti senza avere una ragionevole conoscenza delle reali condizioni della banca.

Come vedi i documenti da allegare (o da citare) cambiano da persona a persona, e possono variare in funzione del timing di acquisto
 
per bdm, ho contattato un gruppo su facebook e ovviamente mi hanno dato il numero di un avvocato a pagamento, che palle....
 
Ciao,

tu cosa avevi allegato alla tua pratica per attestare le violazioni massive?

Sinceramente ho allegato solo le note informative (o fissati bollati) di acquisto e lettera di richiesta risarcimento e niente altro. Il passaggio delle violazioni massive mi è sfuggito e non saprei cosa allegare (accetto suggerimenti)
 
Sinceramente ho allegato solo le note informative (o fissati bollati) di acquisto e lettera di richiesta risarcimento e niente altro. Il passaggio delle violazioni massive mi è sfuggito e non saprei cosa allegare (accetto suggerimenti)

Ma la tua pratica e nel primo binario?
 
Sinceramente ho allegato solo le note informative (o fissati bollati) di acquisto e lettera di richiesta risarcimento e niente altro. Il passaggio delle violazioni massive mi è sfuggito e non saprei cosa allegare (accetto suggerimenti)

Nessuno sa cosa allegare (o meglio, forse qualcuno lo sa ma non verrà certo a dirtelo) sono stati raccolti diversi documenti ma totalmente inutili visto il rigetto con la nuova richiesta di invio, la cosa più logica sarebbe creare una sorta di archivio dove tutti possano attingere ed effettuare una sorta di invio "comune" si attende nel frattempo che dalle associazioni arrivi qualcosa di tangibile, per ora si brancola nel buio più totale
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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