FIR over 35/100 k che documentazione fornire II

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Chi non avrà nulla o molto poco dal rimborso avrà molte carte da giocare in una causa legale.

senza dubbio ci sarà una marea di cause. E quando si fa causa non si guarda per il sottile (e si tirano dentro anche i commissari, con esposti a destra ed a manca). Forse però mi sfugge qualcosa....
 
Signori se qualcuno vorra' aiutarmi..
sono possessore della veneto b. 9.25% acquistata 9/2016 e venetina acquistata 3/2017 ( non rimborsata grazie ad allora ministro...)mi chiedono delle violazioni massive...ho comprato da solo su secondario.. lo so che hanno adesso introdotto dei limiti temporali ..potete indicarmi qualcosa da allegare queste famose violazioni? grazie a tutti

Qui nessuno ti dirà mai come fare....... purtroppo. Io ho chiesto invano e ormai sono fuori dai tempi massimi di presentazione integrazione
 
Qui nessuno ti dirà mai come fare....... purtroppo. Io ho chiesto invano e ormai sono fuori dai tempi massimi di presentazione integrazione

Possiamo utilizzare questo forum per trovare supporto, non soluzioni.
Vengono menzionati tanti articoli, delibere, sentenze e con un po di impegno si puo effettuare una replica.
Altrimenti bisogna avvalersi di esperti.
 
Qui nessuno ti dirà mai come fare....... purtroppo. Io ho chiesto invano e ormai sono fuori dai tempi massimi di presentazione integrazione

Se hai gli acquisti nel periodo valido per il rimborso penso che avrai il rimborso indipendentemente da ciò che hai inviato.
 
dal sempre ottimo V+.

Il Parlamento sarà anche stato aperto come una scatoletta di tonno ma i risultati si sono visti: una corrida di Corrado perpetua (con leggi scritte con i piedi e con un contenzioso potenziale enorme)

Fondo indennizzo risparmiatori (FIR): a che punto e la notte

Fondo indennizzo risparmiatori (FIR): a che punto é la notte, il concetto di violazioni massive è di nuovo conio
Di Fulvio Cavallari -28 Febbraio 2022, 11:09

Nonostante i venti di guerra che richiamano l’attenzione della pubblica opinione su questioni ben più importanti, mi vedo costretto a tornare su un argomento che speravo vedersi chiudere diverso tempo fa, il Fondo indennizzo risparmiatori (FIR).

Siamo quasi riusciti a superare una crisi pandemica ma da questa storia pare non si riesca proprio a venirne a capo, parliamo ovviamente del Fondo Indennizzo Risparmiatori destinato a ristorare le vittime dei vari Crac bancari .

Vediamo intanto di aggiornare le cifre , stando ai dati ufficiali dell’ultimo comunicato Consap del 18/01/2022 : “Al 31 dicembre 2021, la Commissione Tecnica ha valutato n. 118.002 pratiche per un importo di 745.202 mln di euro di cui: n. 117.027 pratiche per 733.437 mln di euro afferenti alla procedura forfettaria n. 975 pratiche per 11.765 mln di euro afferenti alla procedura ordinaria. I pagamenti complessivamente eseguiti dall’inizio dell’attività risultano n. 128.160 per un totale di oltre euro 738 mln.”

I dati di partenza, rilevati dalla Commissione Tecnica nella seduta del 19.06.2020 erano i seguenti : “la Segreteria comunica che alla chiusura della finestra per la presentazione delle domande di indennizzo si sono registrati i seguenti dati:– oltre 92 mila utenti registrati, a dimostrazione dell’elevato livello di performance erogato dal portale FIR; –n. 144.245 domande di indennizzo regolarmente presentate ed acquisite tramite la piattaforma informatica dedicata e n. 9.790 domande in corso di compilazione per le quali gli utenti non hanno perfezionato l’iter di compilazione ed invio delle istanze. A tal riguardo si evidenzia che grazie all’iniziativa della Segreteria tecnica, che ha disposto l’invio massivo di ca 22 mila mail con le quali si ricordava la scadenza dei termini per la presentazione delle istanze, è stato possibile recuperare ca. 13 mila domande… ( omissis ) – l’87% delle domande presentate afferiscono alla cosiddetta procedura forfettaria e il 13% a quella ordinaria.

Non va dimenticato che : “La legge del 30 dicembre 2018 n.145, come novellata dalla L. 28 giugno 2019, n. 58 ed integrata dalla Legge di bilancio 2020 – L. 27/12/2019 n. 160, dal Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18, dalla Legge 17 luglio 2020, n.77 e dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 ha istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), con una dotazione iniziale di 525 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.”

Quindi a conti fatti vi sono 144.245 domande presentate a fronte di una dotazione di 1575 milioni di euro per il triennio 2019, 2020, 2021 mentre i beneficiati corrispondono a 118.002 per un importo di 745,202 mln di euro di cui: n. 117.027 pratiche per 733,437 mln di euro afferenti alla procedura forfettaria, n. 975 pratiche per 11,765 mln di euro afferenti alla procedura ordinaria.

Le erogazioni effettive invece sono, complessivamente dall’inizio dell’attività, n. 128.160 per un totale di oltre euro 738 mln.”

La differenza fra 1575 milioni in dotazione e 738 milioni erogati corrisponde ad un gap pari a 837 milioni di euro.

E palese che qualcosa non ha funzionato, signori la matematica non è un’opinione.

E altresì palese che, date le cifre, Consap e la Commissione tecnica hanno fatto il loro lavoro per cui smettiamola di prendercela con la parte burocratica del sistema: chi mastica di diritto sa benissimo che leggi e regolamenti sono di derivazione parlamentare.

Ma cosa sarà successo? L’On.le Pierantonio Zanettin, da sempre attivo sul fronte del FIR ce lo spiega a chiare lettere nel suo recente Ordine del Giorno:

“La Camera, premesso che:

il provvedimento presentato alla Camera dei deputati la proroga di termini previsti da disposizioni legislative in una pluralità di settori;

fra le molteplici disposizioni, introdotte nel corso dell’esame nelle Commissioni I e V, vi è la proroga al 31 maggio 2022 del termine per la presentazione della domanda per l’accesso al Fondo indennizzo risparmiatori nel caso di domanda incompleta ovvero senza finalizzarla (articolo 3-octies);

è necessario, tuttavia, che entro il medesimo termine, possano integrare le proprie domande anche coloro che, avendole presentate, le hanno viste rigettate;

la legge di bilancio per l’anno 2022 aveva già previsto una proroga al 15 marzo 2022 atta a consentire ai risparmiatori che non avevano completato o finalizzato la propria istanza, di integrarla entro il previgente termine del 18 giugno 2020, la relativa integrazione;

la norma introdotta consente la proroga per le sole nuove domande di accesso al FIR, ma esclude quanti, pur essendo in possesso dei requisiti, non hanno provveduto a inserire i propri dati sul portale Consap;

in proposito si deve rilevare come la Commissione tecnica del FIR ha messo le linee guida per l’accesso dopo diversi mesi dalla data di apertura dei termini – 22 agosto 2019 – per la proposizione delle domande al fondo introducendo elementi non conoscibili all’atto della presentazione;

il successivo 13 gennaio 2022 la Commissione ha fornito ulteriori indicazioni, precisando che il periodo rilevante ai fini delle violazioni massive per ciascuna banca escludeva i periodi antecedenti accertati in sede di giudizio penale o amministrativo;

in conseguenza di ciò, molti risparmiatori che avevano presentato tempestivamente domanda di accesso al FIR, in luogo del pagamento, hanno ricevuto da Consap la richiesta di integrazioni documentali;

ciò è accaduto anche nel periodo fra dicembre 2021 e gennaio 2022, costringendo i risparmiatori a fornire la documentazione richiesta da Consap, caricarla entro 60 giorni, con le relative deduzioni;

è necessario, dunque, consentire ai risparmiatori che hanno presentato tempestiva istanza di indennizzo al FIR e l’ hanno vista rigettata o per errori incolpevoli o vizi meramente formali, oppure dovuti a interpretazioni dubbie su elementi fondanti il diritto al ristoro, impegna il Governo a valutare di adottare, nel primo provvedimento utile, le opportune iniziative legislative atte a consentire ai risparmiatori che hanno presentato tempestiva domanda di ristoro al FIR, di poter integrare le proprie domande, estendendo anche a questi ultimi il relativo termine. 9/3431-AR/135. (Testo modificato nel corso della seduta) Zanettin. “

Nel seguito dei lavori parlamentari la proroga citata dall’On. le Zanettin si è ridotta al 1° maggio 2022, ma è interessante la disamina condotta dal parlamentare.

Fra le tante questioni sollevate è interessante notare che il numero di domande afferenti la procedura ordinaria (cosiddette violazioni massive) e valutate positivamente è pari a sole 975.

È inutile scaricare le responsabilità sulla Commissione tecnica, perché il concetto di violazioni massive è di nuovo conio e salvo qualche eccezione non è mai stato definito in passato da dottrina e giurisprudenza, non è un caso che la stessa commissione dica, nella determina che le elenca: “Rimane fermo che potranno essere individuate violazioni massive anche in periodi diversi sulla base degli elementi forniti dai richiedenti.”


Avv. Fulvio Cavallari (presidente Adusbef Veneto)

Documenti di riferimento per questo articolo

Ordine del Giorno Pierantonio Zanettin

FIR News

FIR, Determinazioni Commissione Tecnica
 
Il movimento risparmiatori traditi sulla pagina fb pubblica questa mozione dell'on. Zanettin (9/03431-AR/135 : CAMERA - ITER ATTO) accolta dal Governo (prima dell'invasione dell'Ucraina)

La giudica un gran successo. E non con loro lo speriamo: molti si stanno ravvedendo del loro recente passato. Che anche il fir sia motivo di ripensamento!


Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03431-AR/135
presentato da
ZANETTIN Pierantonio
testo presentato
Lunedì 21 febbraio 2022
modificato
Martedì 22 febbraio 2022, seduta n. 643
  La Camera,

premesso che:

il provvedimento presentato alla Camera dei deputati la proroga di termini previsti da disposizioni legislative in una pluralità di settori;

fra le molteplici disposizioni, introdotte nel corso dell'esame nelle Commissioni I e V, vi è la proroga al 31 maggio 2022 del termine per la presentazione della domanda per l'accesso al Fondo indennizzo risparmiatori nel caso di domanda incompleta ovvero senza finalizzarla (articolo 3-octies);

è necessario, tuttavia, che entro il medesimo termine, possano integrare le proprie domande anche coloro che, avendole presentate, le hanno viste rigettate;

la legge di bilancio per l'anno 2022 aveva già previsto una proroga al 15 marzo 2022 atta a consentire ai risparmiatori che non avevano completato o finalizzato la propria istanza, di integrarla entro il previgente termine del 18 giugno 2020, la relativa integrazione;

la norma introdotta consente la proroga per le sole nuove domande di accesso al FIR, ma esclude quanti, pur essendo in possesso dei requisiti, non hanno provveduto a inserire i propri dati sul portale Consap;

in proposito si deve rilevare come la Commissione tecnica del FIR ha messo le linee guida per l'accesso dopo diversi mesi dalla data di apertura dei termini – 22 agosto 2019 – per la proposizione delle domande al fondo introducendo elementi non conoscibili all'atto della presentazione;

il successivo 13 gennaio 2022 la Commissione ha fornito ulteriori indicazioni, precisando che il periodo rilevante ai fini delle violazioni massive per ciascuna banca escludeva i periodi antecedenti accertati in sede di giudizio penale o amministrativo;

in conseguenza di ciò, molti risparmiatori che avevano presentato tempestivamente domanda di accesso al FIR, in luogo del pagamento, hanno ricevuto da Consap la richiesta di integrazioni documentali;

ciò è accaduto anche nel periodo fra dicembre 2021 e gennaio 2022, costringendo i risparmiatori a fornire la documentazione richiesta da Consap, caricarla entro 60 giorni, con le relative deduzioni;

è necessario, dunque, consentire ai risparmiatori che hanno presentato tempestiva istanza di indennizzo al FIR e I hanno vista rigettata o per errori incolpevoli o vizi meramente formali, oppure dovuti a interpretazioni dubbie su elementi fondanti il diritto al ristoro,

impegna il Governo

a valutare di adottare, nel primo provvedimento utile, le opportune iniziative legislative atte a consentire ai risparmiatori che hanno presentato tempestiva domanda di ristoro al FIR, di poter integrare le proprie domande, estendendo anche a questi ultimi il relativo termine.
9/3431-AR/135. (Testo modificato nel corso della seduta) Zanettin.
 
Articolo che riguarda un caso simile (e non il Fir). Di certo sarà una sentenza da studiare attentamente e vedere di trarne profitto...

Il ministero gli nega l’indennizzo Risparmiatore truffato vince al Tar - Messaggero Veneto Udine

Il ministero gli nega l’indennizzo Risparmiatore truffato vince al Tar

Il fondo, istituito 17 anni fa, non è operativo. II giudici: il governo ponga fine a questa deplorevole inerzia

ILARIA PURASSANTA
03 MARZO 2022
PORDENONE. Un risparmiatore pordenonese, che in una truffa sul Forex ha perso oltre centomila euro, ha chiesto l’indennizzo allo Stato il 26 novembre dell’anno scorso. Per l’esattezza, al fondo per le vittime di frodi finanziarie, istituito con una legge del 2005.

Il ministero dell’Economia e delle finanze, però, gli ha negato l’indennizzo. «Le problematiche applicative concernenti la disciplina vigente ostano all’operatività del fondo in questione», hanno tagliato corto da Roma. Dalla risposta si deduce che sedici anni dopo la sua istituzione il fondo è rimasto sulla carta: non sono stati ancora individuati i requisiti e le procedure per ottenere gli indennizzi.

L’articolo 1, comma 343 della legge 266/2005 specifica solo: «Per indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito, è costituito, a decorrere dall’anno 2006, un apposito fondo dello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle finanze». Al comma 345 si precisa che il fondo è alimentato dai conti correnti e rapporti bancari dormienti, all’interno del sistema bancario e anche del comparto assicurativo e finanziario.

Il risparmiatore pordenonese, parte civile contro i manager della General dynamics Sa di Belluno, società di intermediazione finanziaria, non ha visto un euro di risarcimento: il processo per truffa in Italia, dopo due condanne in primo e secondo grado, si è chiuso con una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, mentre le statuizioni civili sono state confermate.

Ecco perché il risparmiatore, assistito dall’avvocato Corrado Zasso del foro di Belluno, ha deciso di tentare una strada mai esplorata finora, ma che in caso di esito positivo potrebbe avere effetti dirompenti, anche per casi analoghi. Quella dell’indennizzo di Stato.

Assistito dall’avvocato Corrado Zasso del foro di Belluno, il risparmiatore ha impugnato il provvedimento di diniego del ministero al Tar di Trieste: i giudici gli hanno dato ragione, annullando l’atto e condannando il ministero a rifondergli le spese di lite (mille euro). Nella sentenza il Tar ha bacchettato ripetutamente il ministero.

Il collegio di giudici ha innanzitutto osservato che è pacifica la responsabilità ministeriale del fondo, della sua gestione e dei conseguenti provvedimenti attuativi. Il ricorso del risparmiatore è fondato e va accolto: le ragioni addotte dal ministero per negare l’indennizzo non consentono di capire «quali possano essere tali “problematiche applicative” che a distanza di ben 16 anni dall’entrata in vigore della norma (...) continuano a essere ostative alla effettiva presa in carico e compiuta e definitiva disanima delle istanze di indennizzo presentate dai soggetti interessati». «Ciò che trapela dal provvedimento gravato – ha messo nero su bianco il Tar – è unicamente la perdurante e inescusabile assenza della disciplina positiva dei presupposti e delle procedure per ottenere gli indennizzi e le eventuali ulteriori modalità di attuazione delle disposizioni legislative».

I giudici hanno ricordato che sarebbe spettato al ministero, entro 30 giorni dall’entrata in vigore, proporre il decreto con i requisiti, le procedure e le priorità per l’attribuzione degli indennizzi.
Il fatto che «non sia ancor oggi in grado di dettare una disciplina minimale per dare piena attuazione» al fondo, «non può assolutamente andare a scapito di chi, come il ricorrente, ritiene di soddisfare i requisiti per accedere all’indennizzoe che è costretto a reiterare nel tempo l’istanza per ottenerlo», anche per scongiurare il decorso della prescrizione.

Il Tar ha sottolineato che «la non motivazione spesa a supporto del diniego merita totale censura». Infine ha formulato l’auspicio che l’organo governativo o la stessa presidenza del consiglio dei ministri, «che non può ritenersi assolutamente estranea all’attuazione» della legge istitutiva del fondo, pongano fine «a questa deplorevole inerzia che si protrae da tanto, troppo tempo»
 
La audio pillola dell'avv. Arman


La novità è che forse alcune associazioni si stanno unendo (almeno "con noi che credevamo")

Pat, tu da che parte stai?
 
Ormai le nostre preoccupazioni sono rivolte ad oriente e le prospettive chiaramente non rosee.

Resta però il fatto che dalla commissione Fir, dai quotidiani e dalla rete non emergono nuove notizie. Non so se è un segno positivo o negativo
 
Alla fine Intesa mi ha risposto che...non hanno più i documenti! Quindi ho inviato PEC alla Consap con una serie di richiami a sentenze e varie. Almeno io ho fatto notare che sono una delle parti civili vittoriose nella famosa causa vs. Zonin... Poi ho chiesto che acquisiscano d'ufficio le motivazioni che hanno portato al ristoro di mia sorella (primo binaro), che aveva una situazione titoli identica alla mia. Vedremo il risultato!
 
A oggi abbiamo notizia di qualcuno che ha avuto risposta positiva o negativa dopo l’invio delle integrazioni ? Intendo di persone fuori dalle date magiche..
 
A oggi abbiamo notizia di qualcuno che ha avuto risposta positiva o negativa dopo l’invio delle integrazioni ? Intendo di persone fuori dalle date magiche..

Non credo proprio, temo che i tempi saranno lunghi.
Io sono uno di quelli, ho inviato integrazione i primi di marzo.
 
Federico, ma sai che esistiamo anche noi?

Fir, D'Inca (M5s): pagamenti per oltre 780 milioni di euro

Venezia, 9 mar. (askanews) – “Sono oltre 780 milioni di euro i pagamenti a favore dei cittadini truffati dalle banche per 112599 risparmiatori. È un risultato importantissimo per tutte quelle persone rimaste vittima delle truffe bancarie e che oggi ottengono gli indennizzi promessi grazie alla determinazione del Movimento 5 Stelle che, attraverso il Fir, Fondo indennizzo risparmiatori, ha voluto rendere giustizia a migliaia di italiani”. Lo comunica Federico D’Incà, ministro per i rapporti con il Parlamento in merito agli ultimi dati sui pagamenti legati al Fondo indennizzo risparmiatori (Fir).

D’Incà fornisce anche i numeri a livello regionale: “In Veneto – prosegue – sono stati finora liquidati 449.828.905 milioni per 47449 risparmiatori. A livello provinciale, Belluno ha ottenuto 5.210.125 euro per 978 risparmiatori; quella di Padova 39.560.056 euro per 4581 risparmiatori; quella di Rovigo 4.046.493 euro per 1092 risparmiatori; quella di Treviso 164.837.691 euro per 16265 risparmiatori; quella di Venezia 25.185.031 euro per 3375 risparmiatori; quella di Verona 19.730.996 euro per 2831 risparmiatori e quella di Vicenza 191.258.514 euro per 18327 risparmiatori”.


Secondo il ministro D’Incà “il percorso che ha portato a questi risultati è stato molto lungo, ma combattuto con impegno e determinazione dal Movimento 5 Stelle e dalla sinergia tra Mef, Consap e Commissione tecnica. Diversi sono stati i passaggi per facilitare le procedure, come l’ultimo intervento in legge di Bilancio che ha permesso di completare la domanda di indennizzo al Fir a tutti quei cittadini che non erano riusciti a finalizzare la procedura entro i termini previsti. Ringrazio anche le associazioni dei risparmiatori che da tempo lavorano affinché questa battaglia trovi una lieta conclusione. Ci impegneremo ancora per restituire giustizia ai truffati, monitorando costantemente la situazione”.
 
Federico, ma sai che esistiamo anche noi?

Fir, D'Inca (M5s): pagamenti per oltre 780 milioni di euro

Venezia, 9 mar. (askanews) – “Sono oltre 780 milioni di euro i pagamenti a favore dei cittadini truffati dalle banche per 112599 risparmiatori. È un risultato importantissimo per tutte quelle persone rimaste vittima delle truffe bancarie e che oggi ottengono gli indennizzi promessi grazie alla determinazione del Movimento 5 Stelle che, attraverso il Fir, Fondo indennizzo risparmiatori, ha voluto rendere giustizia a migliaia di italiani”. Lo comunica Federico D’Incà, ministro per i rapporti con il Parlamento in merito agli ultimi dati sui pagamenti legati al Fondo indennizzo risparmiatori (Fir).

D’Incà fornisce anche i numeri a livello regionale: “In Veneto – prosegue – sono stati finora liquidati 449.828.905 milioni per 47449 risparmiatori. A livello provinciale, Belluno ha ottenuto 5.210.125 euro per 978 risparmiatori; quella di Padova 39.560.056 euro per 4581 risparmiatori; quella di Rovigo 4.046.493 euro per 1092 risparmiatori; quella di Treviso 164.837.691 euro per 16265 risparmiatori; quella di Venezia 25.185.031 euro per 3375 risparmiatori; quella di Verona 19.730.996 euro per 2831 risparmiatori e quella di Vicenza 191.258.514 euro per 18327 risparmiatori”.


Secondo il ministro D’Incà “il percorso che ha portato a questi risultati è stato molto lungo, ma combattuto con impegno e determinazione dal Movimento 5 Stelle e dalla sinergia tra Mef, Consap e Commissione tecnica. Diversi sono stati i passaggi per facilitare le procedure, come l’ultimo intervento in legge di Bilancio che ha permesso di completare la domanda di indennizzo al Fir a tutti quei cittadini che non erano riusciti a finalizzare la procedura entro i termini previsti. Ringrazio anche le associazioni dei risparmiatori che da tempo lavorano affinché questa battaglia trovi una lieta conclusione. Ci impegneremo ancora per restituire giustizia ai truffati, monitorando costantemente la situazione”.



rimane ancora da distribuire la metà del denaro previsto dalla legge, non sarà il caso di incrementare quella mimima percentuale del 30% prevista per gli azionisti, quando addirittura i 5 stelle avevano previsto un rimborso integrale ?
 
Come sa chi ha seguito questa discussione, sono stato in contatto, negli ultimi 3 mesi, con Consap, continuando il lavoro svolto meritoriamente da Caligola in passato.

Obiettivo: modificare la definizione di "periodo temporale sospetto" indicato dalla Commissione Tecnica del Fir.

Non so se le argomentazioni utilizzate siano risultate convincenti, almeno in parte, agli occhi dei Commissari, ma so per certo che sono alla loro attenzione.
Al momento è difficile essere ottimisti, anche se, personalmente, continuo a non disperare che i Commissari arrivino a prendere atto delle evidenze che sono state loro offerte.

Per informazione di chi queste argomentazioni non conosce, ricordo che il nocciolo della questione è questo: la Commissione fa terminare il "periodo sospetto" con l'uscita del management corrotto; noi sosteniamo che il "periodo sospetto" dovrebbe terminare quando gli effetti di quelle azioni criminose sono emersi nella loro completezza, agli occhi del nuovo management e degli investitori.

In estrema sintesi, su questo punto si giocherà il nostro indennizzo.
 
il nocciolo della questione è questo: la Commissione fa terminare il "periodo sospetto" con l'uscita del management corrotto; noi sosteniamo che il "periodo sospetto" dovrebbe terminare quando gli effetti di quelle azioni criminose sono emersi nella loro completezza, agli occhi del nuovo management e degli investitori.

In estrema sintesi, su questo punto si giocherà il nostro indennizzo.

Ti ringrazio ovviamente per il lavoro che stai facendo per tutti noi.

Non capisco però come si può sostenere la tesi consap. Se io compro una macchina difettata da un costruttore, anche se cambia il board della casa automobilistica, quello che guido è pur sempre difettato.

E d'altra parte il nuovo board mica mi ha detto: "Ehi Dulca! Guarda che ti ho venduto guan spacciandotelo per oro zecchino!". Me ne sono accorto io quando mi sono trovato a mal partito.

Forse un interpretazione della norma in un contesto logico-sistematico (come si dice nei testi di filosofia del diritto) male non farebbe a tutti.

Spero che la verità e la giustizia (e che quindi il giusnaturalismo abbracci il positivismo giuridico) alla fine trionfi.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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