fondi immobiliari 3

bellabolla ha scritto:
perche' e' come chiedere al macellaio se la carne e' buona ;) :D :bye:

Questa te la concedo, però è anche vero che se il macellaio è di fiducia forse la carne (notizie) è migliore, e si fanno meno brutte figure .

ciao
 
Quota:
Scritto da maurj
Per la cena a parte gli scherzi perchè non la organizziamo veramente?
Però non può mancare weaver, ora che ci penso di dove è?
Ciao


grazie infinite per i consigli, davvero utili

la cena sarebbe invece una bella occasione d'incontro, io parteciperei piu' che volentieri, occorrerebbe solo verificare disponibilita' dei soci e luogo (conferm,o, io sono di milano)

ciao





Ho fatto il copia incolla di una proposta di balabiott

Perchè non facciamo una cena dei partecipanti al thread?

chiaramente potrebbe partecipare chi vuole anche Bellabolla così forse lo convinco a cambiare nick :D

Come già detto l'unico assente non giustificato può essere solo weaver, senza di lui non si può fare niente

ciao a tutti
 
mangioni :D

x un paio di mesi non posso , ma dopo :)
intanto migliora il clima

:)
 
Weaver ha scritto:
mangioni :D

x un paio di mesi non posso , ma dopo :)
intanto migliora il clima

:)

Affare fatto, spendo una parola anche per slowdown..

Intanto cerchiamo il "baricentro". Restringiamo su pianura padana o andiamo in collina (nord? sud?) ?

:)
 
Ultima modifica:
Weaver ha scritto:
mangioni :D

x un paio di mesi non posso , ma dopo :)
intanto migliora il clima

:)

Ma dove vivi in Alaska ? :D c'è sempre la riviera oggi ci sono 12 gradi invidiosi?????? :D :D :D

Il periodo migliore è quello dello stacco dei dividendi, almeno si spera ci sia anche da festeggiare. :D

Bisognerebbe dire anche da dove si viene almeno si può cercare un posto

Balabiott Milano
maurj Genoa
 
Raga da Pisa
quindi Genova o Bologna sarebbe meglio della grigia Milano :D
 
raga ha scritto:
Raga da Pisa
quindi Genova o Bologna sarebbe meglio della grigia Milano :D

Propongo prima collina di Piacenza/Parma, magari vicino a un casello dell'autocisa.
:D
 
maurj ha scritto:
Ma dove vivi in Alaska ? :D c'è sempre la riviera oggi ci sono 12 gradi invidiosi?????? :D :D :D
Il periodo migliore è quello dello stacco dei dividendi, almeno si spera ci sia anche da festeggiare
maurj Genoa

in riviera.... al confine , l'altro giorno nevicava a montecarlo :rolleyes:

a genova comprano i termometri scozzesi , sono truccati con qualche grado in piu' x risparmiare sul riscaldamento :D .............................poi d'estate li tengono capovolti :D

concordo sul periodo

:)
 
Ciao a tutti, è da un po (tanto) che opero anche io sui fondi immobiliari e mi farebbe piacere condividere le esperienze.

Gli scorsi due anni sono andati davvero a gonfie vele, riuscendo a cavalcare le oscillazioni ( incomprensibili) che molti fondi in particolare nextra aveva sotto dividendo e tra luglio e ottobre.

quest'anno :
NEXTRA IMMOBILIARE EUROPA :1570
NEXTRA SVILUPPO IMMOBILIARE :2000
UNICREDITO IMM. UNO:1960
OLINDA :485
POLIS :1880

Vorrei sapere cosa ne pensate dei prezzi e del potenziale, ciao a tutti
 
eugenioabbondi ha scritto:
Ciao a tutti, è da un po (tanto) che opero anche io sui fondi immobiliari e mi farebbe piacere condividere le esperienze.

Gli scorsi due anni sono andati davvero a gonfie vele, riuscendo a cavalcare le oscillazioni ( incomprensibili) che molti fondi in particolare nextra aveva sotto dividendo e tra luglio e ottobre.

quest'anno :
NEXTRA IMMOBILIARE EUROPA :1570
NEXTRA SVILUPPO IMMOBILIARE :2000
UNICREDITO IMM. UNO:1960
OLINDA :485
POLIS :1880

Vorrei sapere cosa ne pensate dei prezzi e del potenziale, ciao a tutti

Ben venuto
Fare arbitraggiato con questi fondi è uno sballo, però è meglio che a farlo rimaniamo in pochi.
In quanto ai fondi che sono nel tuo portafoglio io diversificherei di + l'unico che appena capita l'occasione mollerei è nextra europa, ormai i dividendi si avvicinano e c'è di meglio in giro.
ciao
 
reef ha scritto:
Affare fatto, spendo una parola anche per slowdown..

Intanto cerchiamo il "baricentro". Restringiamo su pianura padana o andiamo in collina (nord? sud?) ?

:)


ciao Reef , sei davvero molto cortese.... e come già ti dissi sarebbe un vero piacere , il "virtuale" ha dei bei limiti , talvolta
Ho purtroppo grossi problemi a pianificare .... potrei forse aggregarmi all'ultimo se .....
io intanto seguo lo sviluppo organizzativo e se appena potrò cercherò di esserci....ma senza condizionare

:)
 
Grazie maurj, hai ragione ma nextra europa credo possa essere interessante a livello speculativo sul prezzo e poi a marzo dovrebbe dare un dividendo più alto del solito per vendite effettuate e per ripagare della scarsa cedola di agosto, ...speriamo.

A presto, ciao
 
Bankitalia ferma i fondi club del mattone
PRIMO PIANO sospetto di elusione per i prodotti riservati a pochi investitori
Braccio di ferro tra Bankitalia e immobiliaristi. Da Palazzo Koch è partita una lettera per le sgr con cui l' Istituto di via Nazionale ha bloccato di fatto il via libera a fondi immobiliari chiusi che erano nei piani di molti operatori. Gli uffici governati da Antonio Fazio hanno detto no al lancio di fondi ad apporto privato che avevano due caratteristiche illegittime, come si legge nella missiva della Banca d' Italia: i fondi proposti erano "riservati a pochi investitori, i quali apportano gli immobili al fondo con la prospettiva di restare detentori delle quote ricevute in cambio", e gli assetti di governance miravano "a esautorare la sgr a favore dei comitati di sottoscrittori", è scritto nella lettera firmata da Carlo Pisanti, capo della Vigilanza sugli intermediari. Infine per via Nazionale la proliferazione di richieste di questi nuovi strumenti cela un obiettivo di elusione fiscale, visto il trattamento privilegiato (tassazione al 12,5%). Gli immobiliaristi ora promettono ricorsi. M.A. Il mondo 11 novembre us
 
FabioGalletti ha scritto:
Bankitalia ferma i fondi club del mattone

evidentemente questi fondi sono vantaggiosi
:D

c'e un vecchio articolo di mf (maggio 2004)
con immobili x 40mln si avvia un fondo spendendone 2 , e ogni hanno si risparmiano 2 di tasse (poi i costi annui si aggirano sui 0.5/0.6)
primo anno costi-vantaggi=0
ma dal secondo si risparmia 1.5/1.6 ogni anno

senza contare che si potrebbe chiedere un prestito es:10 incassarlo
paganto il 12.5% e in 7/8 anni il solo risparmio fiscale lo ripiana ;)
 

Allegati

  • fondo.jpg
    fondo.jpg
    84,6 KB · Visite: 392
il fisco :wall:
 

Allegati

  • fisco.jpg
    fisco.jpg
    21,2 KB · Visite: 396
Milano Finanza
Numero 239, pag. 28 del 3/12/2005
Autore: di Raffaella Moccia

Il ballo del mattone

Immobiliare.
Il fondo Beta di Fimit (gruppo Capitalia) ha comprato dal fallimento del gruppo Tirrena assicurazioni un complesso immobiliare a Monti. Valore di 62 milioni

Primo grosso colpo del fondo Beta dopo il collocamento a piazza Affari. La società controllata da Fimit (società del gruppo Capitalia) ha acquistato per 62 milioni di euro un complesso immobiliare nel cuore di Roma, nel caratteristico quartiere Monti. L'immobile era stato messo all'asta dal curatore fallimentare del gruppo Tirrena assicurazioni a un prezzo base di 50 milioni di euro. Insomma, la società guidata dall'amministratore delegato Massimo Caputi è riuscita ad aggiudicarsi l'immobile con un rilancio di oltre il 20%. Del resto il complesso è situato in una posizione strategica nella capitale, in pieno centro storico tra via dei Fori Imperiali e la Stazione Termini.

Edificati tra la seconda metà del diciottesimo secolo e i primi anni del ventesimo, i sei fabbricati sono stati tutti completamente ristrutturati agli inizi degli anni 80. Il complesso è suddiviso in una parte completamente adibita a uso uffici e un'altra ad uso residenziale in una zona ricca di attività direzionali, commerciali, turistiche e culturali che ne fanno un immobile con concrete prospettive di locazione e valorizzazione. Da qui nasce l'interesse di Fimit, sgr attiva nella gestione di fondi immobiliari.

L'operazione si inserisce tra gli investimenti immobiliari della sgr controllata dal gruppo Capitalia che, oltre alla gestione dei fondi , si occupa anche dello svilupppo di strumenti legati alla finanza immobiliare. L'acquisizione, ha spiegato la società, è stata portata a termine dal fondo Beta utilizzando solo la liquidità disponibile, senza nessun ricorso all'indebitamento.
 
"Immobili, fondi speculativi al via"
A giorni verrà pubblicata in Gazzetta la norma che toglie i limiti all'indebitamento.
Dopo i pareri favorevoli di Bankitalia, Consob e Consiglio di stato, il provvedimento
firmato dal ministro Tremonti introduce l'esonero dai limiti previsti dal Testo unico
della finanza.

p.s. dovrebbero essere fondi destinati solo ad istituzionali
i "nostri" volendo si possono indebitare fino al 60%
:)
 
Portafogli coraggiosi per i fondi immobiliari



«L’asset management immobiliare in Italia in sei anni ha fatto passi da gigante, avendo superato a fine 2004 i 12 miliardi di euro investiti, con una crescita media annua del 52%. I prossimi anni potrebbero portare a trasformazioni altrettanto importanti». Andrea Boeri, director e responsabile del centro di competenza real estate di Value Partners non ha dubbi sul potenziale sviluppo dei fondi immobiliari nel settore del risparmio gestito, tanto più se le Sgr lanceranno, come si prospetta, investimenti speculativi, come già avviene all’estero.
Si, è vero, c’è chi dice che è un mercato in declino; e chi, sul versante opposto, sbandiera studi acriticamente ottimistici. C’è poi ancora chi, a dispetto della sicurezza che offre l’investimento diretto sul mattone — casa, negozio o garage che sia — diffida invece del "mattone di carta", il fondo immobiliare, ritenuto più volatile. Ma al di là del dibattito in corso e delle differenti scuole di pensiero, un fatto è certo: si tratta ancora di un mercato giovane, con tutti i limiti e difetti che questo comporta, ma che deve ancora esprimere la propria potenzialità. Spiega Boeri: «Le prospettive di crescita sono legate a molti fattori: crescita dimensionale — delle Sgr e dei fondi — investimenti all’estero, anche in partnership con gestori specializzati, innovazione dei prodotti e dei modelli di business. Ma in particolare è una la sfida per l’industria italiana dell’asset management immobiliare: la previdenza integrativa. Un ruolo molto importante negli altri paesi, come investitori, è svolto dai fondi pensione, che integrano l’asset class immobiliare in sofisticate strategie di investimento, dove il real estate consente spesso di ridurre il rischio e di aumentare la performance di un portafoglio».
La riforma delle pensioni che rimanda di due anni l’avvio della previdenza integrativa rappresenta un freno. Ma offre anche una opportunità: «Due anni che permetteranno ai gestori di fondi immobiliari di mettere a punto prodotti dedicati», commenta Boeri.
In Europa, dicono i dati di Value Partners, la capitalizzazione a fine 2004 dei fondi quotati era di 272 miliardi di euro, mentre il gross asset value dei fondi non quotati era di 261 miliardi. Lo spazio per aumentare le dimensioni c’è. Non solo. Un altro trend previsto riguarda l’assetto dei gestori. «La concentrazione in Europa è elevatissima, i primi dieci operatori sviluppano lo stesso volume degli altri 47 di dimensioni minori: è logico aspettarsi che i primi duetre italiani diventino ancora più grandi, aumentando il distacco dagli altri», commenta Boeri.
Pirelli Re, Bnl Fondi Immobiliari, Investire Immobiliare (Banca Finnat) e Fimit (Gruppo Capitalia) hanno già distaccato i concorrenti. Anche le performance sono differenziate, con un ritorno medio annuo dall’inizio, per i fondi lanciati entro il 2003, che va dall’1,7% al 20,3%, sia pure con la prudenza legata al fatto che i rendimenti sono influenzati da stime, ovvero le valutazioni dei Net Asset Value. Il gross asset value medio è di 450 milioni di euro, rispetto ai 750 dei fondi non quotati europei; ma, mentre gli asset gestiti dalla più grande Sgr italiana non superano i 5 miliardi, i tre gestori più grandi, ovvero Axa, Morley e Deutsche Bank, gestiscono fondi tra i 10 e i 20 miliardi di euro. Un salto impressionante. Che i primi gestori italiani possono compiere, soprattutto se, come sembra, ci si orienta verso investimenti più differenziati, verso una complessità che in pochi possono permettersi — spiega Boeri — All’estero i prodotti sono più differenziati sia per segmento che per tipologia di rischio, con una marcata distinzione tra prodotti retail e prodotti di private equity. Il private equity real estate incentrato su fondi di tipo opportunistico, all’estero gioca un ruolo molto importante. In Italia, parliamo di prodotti con profilo di investimento abbastanza moderato e ritorni che anche in anni buoni restano contenuti. Per quanto riguarda il segmento, domina in Italia una forte concentrazione su un solo segmento, gli uffici, che a fine 2004 risultavano il 74% degli asset dei fondi; in Francia, Germania o Regno Unito non si supera mai il 45%, con focus incentrato sul segmento commerciale».
Più rischio, ma anche più rendimento. Tra poco sarà possibile costituire Sgr "speculative" dedicate a lanciare e gestire prodotti con più alto indebitamento e profili di rischio più accentuati: diversi gestori hanno annunciato l’intenzione di arricchire in questo modo il proprio portafoglio. Un fermento che si registra anche in Assogestioni, con l’aumento di richieste di chiarimenti e informazioni su questa materia.
Altro fattore che non consente un adeguato sviluppo del settore in Italia è il focus geografico, ancora fortemente domestico, a differenza degli altri paesi dove invece c’è una importante esposizione verso l’estero, soprattutto Usa, Giappone, Australia. Promettente si presentano i mercati emergenti. «Nei Paesi a più alta crescita, come Cina, India, Turchia, oggi investono solo fondi di private equity immobiliare, per investitori istituzionali, ma in futuro saranno attivi anche fondi retail, destinati a piccoli investitori e con un minore profilo di rischio», racconta ancora Boeri.
Più variati, rispetto a noi, all’estero sono anche i modelli di business con la presenza di grandi gestori "generalisti" e di specialisti più piccoli, e con articolate strategie multicanale di distribuzione. Un campo, questo, ancora tutto da esplorare. Fatta eccezione per Pirelli Real Estate, infatti, tutti i maggiori gestori sono verticalmente integrati in gruppi bancari che distribuiscono solo i propri fondi. «Una scelta penalizzante per il cliente che si trova di fronte a un’offerta limitata ai prodotti che la banca ha in casa — spiega Boeri — ma penalizzante anche per la stessa Sgr, perché magari un istituto di credito è fortemente radicato in alcune regioni, ma completamente assente in altre, che vuol dire restare tagliati fuori da intere aree di investitori». (p. jad.) http://www.repubblica.it/supplementi/af/2005/12/05/rapporto/053kodazzo.html
 
FabioGalletti ha scritto:
Portafogli coraggiosi per i fondi immobiliari

All’estero i prodotti sono più differenziati sia per segmento che per tipologia di rischio, con una marcata distinzione tra prodotti retail e prodotti di private equity. Il private equity real estate incentrato su fondi di tipo opportunistico, all’estero gioca un ruolo molto importante. In Italia, parliamo di prodotti con profilo di investimento abbastanza moderato e ritorni che anche in anni buoni restano contenuti.

bell'articolo , pero' fa' sembrare che i fondi esteri sono migliori dei nostri
in teoria e' vero , nei fatti no.

in teoria all'estero sono piu' diversificati , piu' scelta , anche con maggiore rischio e quindi piu' possibilita' di guadagno.
i nostri italiani sono meno rischiosi e anche meno remunerativi.

ma nella realta' c'e' il "problema" sconto , elevato da noi , scarso o inesistente all'estero , questo rende ancora meno rischiosi i nostri fondi e al tempo stesso piu' remunerativi.

:)
 
Indietro