Fondo pensione integrativo privato: possibile recedere o disdire?

ccl3no2

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Eccomi qui, pronto per disturbare un po' qualche esperto che, spero, mi sappia dare qualche buon consiglio. Mi scuso per il messaggio, che Vi sembrerà una succursale della Divina Commedia, ma preferisco specificare tutto per filo e per segno.
Ma partiamo dall'origine della situazione: all'inizio c'era il vuoto. Dio vide che era cosa buona... :D AHAHAH! Un po' di umorismo non guasta, ma veniamo all'argomento serio.
Nel 2006, dopo 3 anni che avevo iniziato la mia attività lavorativa, mio papà mi disse: «Forse è meglio se fai un fondo che possa integrare la pensione, dato che, a questo punto, non saprai quando e se te la daranno». Io lo ascoltai e andai da un impiegato della AZIMUT SGR che conosce da anni e annorum mio papà, ed è una persona fidata.
Una volta nel suo ufficio mi propose un fondo pensione integrativo dove quello che versavo potevo scaricarlo dal reddito, in più era un fondo bilanciato, quindi i rischi erano relativamente pochi. Io mi fidai e gli firmai tutte le varie scartoffie cartacee necessarie. Anno per anno io gli versavo la quota pattuita e tutto sembrava filare liscio, senonchè, nel 2009 mi sono arrivate addosso due cose assieme: la crisi mondiale e un bel tumore alla prostata diagnosticato a mio papà. Una premessa: io e mio papà lavoriamo nello stesso studio: siamo dentisti. La crisi ha cominciato, e tutt'oggi prosegue, a farmi calare il lavoro, un po' perchè le persone non possono più spendere, un po' perchè c'è il "mito" dei dentisti in Croazia e così via. In più, dato quello che gli sta succendendo, mio papà non viene più in studio, quindi resto solo io a lavorare. Fattostà che mi bacio le mani dritte e rovescie se il lavoro ancora ce l'ho, poco, ma ce l'ho. Nel frattempo mio papà ha cominciato la sua avventura cercando di fermare il più possibile quel brutto tumore che aveva scoperto, peraltro non operabile perchè ormai era già uscito dalla prostata. Ha iniziato con la radioterapia, che sembrava aver risolto il tutto, e, in seguito con la terapia ormonale. Dopo pochi mesi sono stati trovati alcuni centri di metastasi, quindi chemioterapia. Nel frattempo era stato imbottito di farmaci di ogni tipo e qualità. Finita la chemioterapia anche lì sembrava andato tutto bene. Trascorre circa un anno e mezzo e, nel 2011, mio papà ha un forte mal di schiena che sembrava il colpo della strega o una sciatalgia. Ma non può essere niente del genere, se non passa dopo 15 giorni. Risonanza magnetica e vengono scoperti altri centri di metastasi nei dischi articolari della colonna vertebrale. Altre radiazioni. Dulcis in fundo, tre mesi fa, a un controllo gli hanno trovato 12 centri di metastasi nelle ossa, tutti microscopici, ma ci sono. Quindi: altro farmaco e, il mese scorso, altra chemioterapia, tutt'ora in atto. Beh, tutto ciò per chiarirvi che, in questi 3 anni mio papà ha quasi esaurito i suoi risparmi di 40 anni di lavoro tra visite mediche, controlli, esami e controesami, terapie, farmaci, che sono costosissimi, e chi più ne ha più ne metta. Dato che io vivo in un mio appartamento, per adesso single, dove ospito i miei genitori, ho subito pensato che, con una situazione del genere, bisognava avere subito disponibili un po' di soldi per continuare a far fronte e tutte queste spese per mio papà e, siccome con il calo del lavoro dello studio, ormai riesco a guadagnare quello che serve per mantenere lo studio e la casa, ma risparmi pochi, ho pensato di chiedere indietro i soldi del fondo integrativo che avevo iniziato nel 2006, almeno riuscivo e garantire ancora un po' tranquillità economica a mio papà con tutte le sue cure.
Alla mia domanda di risoluzione del contratto, il consulente della AZIMUT SGR mi risponde: «Cosa?! Ma assolutamente no! Ma ti rendi conto che se lo togli, il capitale che mi hai versato (Ma quale capitale, che mi è calato del 12%, ndr?) ti viene tassato subito del 40%?!?». Preso dallo spavento ho allora lasciato perdere. Però mi sembrava strano, così ho provato a guardare questi fondi pensione come funzionano, e ho visto che si può togliere una percentuale. Torno così all'attacco alla AZIMUT e gli chiedo se almeno una percentuale posso tirarla giù. Risposta: «No, non ti posso passare neanche un centesimo prima di 8 anni»; in questo caso provo a insistere un po' ma niente da fare. Esco così dall'ufficio un po' arrabbiato e un po' depresso, ma non mi dò per vinto. Ricontrollo tutte le condizioni e vedo che prima degli 8 anni si può togliere dal fondo qualcosa per la casa o che altro adesso non ricordo. Torno quindi alla carica alla AZIMUT e dico che quesi soldi mi servono per ristrutturare la casa perchè sono stati trovati dei problemi. La risposta secondo voi? Esatto: «No, te li posso dare solo se l'acquisti non per i lavori». Me ne vado incavolato nero nero. Due giorni dopo riparto nuovamente, stavolta agguerritissimo con l'intenzione di spiegare chiaramente il perchè di questa mia continua richiesta. Gli dico: «Senti, io non ho voluto fino ad adesso dirtelo, ma quei soldi mi servono perchè mio papà... -e gli spiego tutta la situazione- quindi quei soldi mi servono, altrimenti se andiamo avanti così, non riusciamo più ad avere abbastanza soldi per curare mio papà e per vivere io e mia mamma!». Vedo che resta in silenzio per un bel po', poi guarda il computer, scorre i vari documenti e poi, alla fine, mi dice: «Non posso darteli perchè sulle condizioni c'è scritto che la malattia grave deve essere su di te, coniuge o figli e tuo papà non rientra in questa categoria». Lo avrei sbranato all'istante. Sono uscito e a questo punto penso di rivolgermi al mio amico avvocato o al mio fiscalista, perchè mi pare di essere stato abbastanza preso per... i fondelli.
Quindi mi appello a chi se ne intende sicuramente più di me: c'è una via per riuscire a risolvere totalmente il contratto per avere tutto il capitale, sebbene tassato, o, se impossibile, qualche strada per poter avere il 75% che servirà più che altro per le cure di mio papà? D'altronde come faccio ad avere coniuge o figli, dato che non sono sposato, e, poi, una seconda cosa: mio papà e mia mamma sono ospiti in casa mia, quindi la mia famiglia sono loro a tutti gli effetti, dato che ho fatto un atto in anagrafe per ospitarli da me. Tutte le varie scuse che mi sono sentito dire mi sono sembrate assurde. Si potrà fare davvero qualcosa, che voi ne sappiate? Più che altro perchè è una necessita urgente davvero, non uno sfizio mio!
Grazie mille a chi risponderà e rinnovate scuse per questo poema.
 
Grazie per la disponibilità, PADMAN. Quell'articolo 14 riporta più o meno le stesse parole delle regole del fondo che ho fatto. Certo, sull'articolo c'è scritto: «attinenti a sé, al coniuge o ai figli», ma, in questo caso, dato che ospito io i miei genitori in casa mia e li mantengo a tutti gli effetti, non sono loro la mia famiglia, dato che non posso avere né coniuge né figli, essendo single?
A questo punto cosa faccio? Mi suicido anche io come molti hanno fatto perchè non posso disporre neanche di un nichelino dei miei risparmi per curare mio papà, dato che le restanti entrate bastano appena per mantenere la casa, la vita familiare e l'attività lavorativa?
Io ho provato a guardare anche l'articolo 13 per il riscatto totale, ma ci ho capito ben poco. Quasi quasi vado davvero dal mio avvocato: se trova qualche gabola legale, ben venga. Comunque ogni altro tipo di suggerimento sarà sempre apprezzato, lo garantisco.
 
Grazie per la disponibilità, PADMAN. Quell'articolo 14 riporta più o meno le stesse parole delle regole del fondo che ho fatto. Certo, sull'articolo c'è scritto: «attinenti a sé, al coniuge o ai figli», ma, in questo caso, dato che ospito io i miei genitori in casa mia e li mantengo a tutti gli effetti, non sono loro la mia famiglia, dato che non posso avere né coniuge né figli, essendo single?
A questo punto cosa faccio? Mi suicido anche io come molti hanno fatto perchè non posso disporre neanche di un nichelino dei miei risparmi per curare mio papà, dato che le restanti entrate bastano appena per mantenere la casa, la vita familiare e l'attività lavorativa?
Io ho provato a guardare anche l'articolo 13 per il riscatto totale, ma ci ho capito ben poco. Quasi quasi vado davvero dal mio avvocato: se trova qualche gabola legale, ben venga. Comunque ogni altro tipo di suggerimento sarà sempre apprezzato, lo garantisco.

mi spiace per il papà, ma la legge sui fondi pensione non permette ciò che tu vorresti (e non è colpa del consulente azimut)
puri riscattare il 30% senza alcuna motivazione specifica, ma solo trascorsi 8 anni dalla permanenza nel fondo.
puoi però provare ad approfondire (tramite il call center, senza passare per l'agente) se il fatto che tuo papà viva con te possa giustificare il ritiro del 75% della somma maturata per spese sanitarie. tentar non nuoce.
 
Una telefonata al call center di AZIMUT SGR - come suggerito - non guasta.

Naturalmente in questo caso ci sono regole da rispettare, ed il calcolo della sottrazione:

'8 anni' - '6 (anni di permanenza nel fondo)' = 2 anni

può essere eseguito, senza sbagliare, da un bambino di seconda elementare, oltre all'assicuratore.

Secondo me in questo caso l'operazione che bisogna eseguire è però più complessa, troppo difficile per un assicuratore, forse più facile per un bambino di seconda elementare.

Mi permetto di suggerire di inviare una raccomandata a/r ad Azimut SGR esponendo quanto hai descritto, aggiungendo altri eventuali particolarità del tuo contratto: ad esempio un approfondimento sul fatto che in caso di tua morte, sarebbero i tuoi genitori ad ereditare la polizza.

Allegherei eventualmente i seguenti documenti:

doc1 - prospetto con i dettagli completi della tua posizione assicurativa (incluso la performance negativa da te segnalata);

doc2 - stato di famiglia con inclusi i tuoi genitori;

doc3 - prospetto sintetico delle spese mediche sostenute fino ad oggi per fronteggiare la malattia e le cure per tuo padre (incluse spese di viaggio e trasferte);

doc4 - un certificato medico che chiarisca lo stato di salute aggiornato ed un chiarimento sull'attesa di vita che per questo tumore potrebbe non arrivare alla data del riscatto della tua polizza Azimut SGR;

doc5 - una lettera del medico curante con una stima delle spese necessarie per le cure attese nei prossimi 2 anni con riferimento al fatto che sono cure che non si possono rimandare per altri 2 anni, in attesa dello svincolo della polizza Azimut SGR;

doc6 - un chiarimento circa il fatto che il supporto economico del SSN e dell'Ordine dei Dentisti (professione di tuo padre) è insufficiente a fronteggiare il problema e che insufficiente è il supporto delle associazioni dei volontari per i malati di tumore;

doc7 - una lettera di tua madre, diretta a te, nella quale ti ringrazia per quanto stai facendo per assistere tuo padre e suo marito e segnala la sua esperienza in questa vicenda, di per se così dolorosa con ripercussioni psicologiche su tutti i componenti della famiglia, ma anche aggravata dal 'rigido' comportamento di Azimut SGR;

doc8 - un referto del medico psichiatra della locale ASL che attesti il forte stato emotivo che hai subito a causa della malattia di tuo padre e la concomitante assenza di sostegno da parte di AZIMUT SGR che detiene parte dei tuoi soldi, depositati nell'ambito di un contratto - sottoscritto in tempi precedenti alla scoperta della malattia di tuo padre. In particolare segnalerei al medico psichiatra dell'ASL alcuni scenari che mi sembra di poter sintetizzare come segue, sulla base di quanto hai accennato nel tuo post:

scenario 1) se muore il tuo "fidato" assicuratore da te "sbranato" non si risolve nulla, la polizza non potrà essere riscattata e finiresti in galera senza poter aiutare i tuoi genitori. Il danno psicologico per entrambi i tuoi genitori sarebbe significativo, ma il vitto e l'alloggio per te potrebbero essere pagati dall'Amministrazione Penitenziaria, sempre che non si rifacciano sui soldi della tua polizza AZIMUT SGR quando sarà riscattabile;

scenario 2) se ti suicidi i tuoi eredi incassano subito i soldi del premio, quindi tuo padre potrà proseguire le cure, ma avrebbe il solo aiuto di tua madre. In questa soluzione dovresti considerare le spese necessarie per il tuo funerale ed accertarti se, il caso di suicidio, non sia una esclusione del riscatto della polizza. Il danno psicologico ai tuoi genitori sarebbe comunque irreparabile: un figlio che si suicida per ottenere il riscatto della polizza per le cure del padre è una esperienza terribile che si aggiunge all'innaturale stato - per i tuoi genitori - di sopravvivere al proprio figlio;

scenario 3) se non ti suicidi ed aspetti il termine degli 8 anni, i soldi depositati presso AZIMT SGR arriverebbero in ritardo: tuo padre avrà ricevuto meno cure, rispetto a quelle possibili, ed il tenore di vita della tua famiglia sarà diminuito.

Chiederei al medico se fra i possibili scenari possibili, come i 3 sopra esposti, non ritiene opportuno considerare/suggerire, con le dovute argomentazioni psichiatriche, che il quarto scenario: il riscatto immediato della polizza (parziale o totale) potrebbe essere la soluzione più favorevole per fronteggiare una situazione così particolare.

Invierei il tutto, oltre che a AZIMUT SGR, anche in copia conoscenza all'ISVAP e all'Ufficio Legale di una (o più) associazioni dei consumatori, es:

AltroConsumo
Adiconsum
Codacons
Unione Nazionale Consumatori
Federconsumatori

eventualmente anche al Sindaco del tuo Comune, che resta il referente sanitario di tutti i residenti, ed all'ufficio legale della Associazione di categoria dei medici dentisti.



Naturalmente in bocca al lupo per il tuo papà.
 
Ci sono stati cambiamenti in merito alla disdetta....mi hanno parlato di raccomandata a 60 gg prima della scadenza del premio....mi potete aiutare?
Grazie
 
Ci sono stati cambiamenti in merito alla disdetta....mi hanno parlato di raccomandata a 60 gg prima della scadenza del premio....mi potete aiutare?
Grazie

Se non specifichi qual è la tua situazione personale, è ben difficile darti un parere.
Di che prodotto stai parlando? Da quanto tempo sei dentro? Lavori? Eccetera...
 
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