Intanto 40k x 40 anni continuativi è una carriera che potranno fare solo in pochi, secondo le statistiche devi contare almeno due o tre cambi di lavoro nella carriera lavorativa + eventuali periodi di buco.
Si assolutamente. Infatti penso che gli anni lavorativi totali saranno più verso i 45 (mi sono tenuto a 40 con riferimento a quelli in cui effettivamente si riusciranno a versare i contributi)
A livello personale però la cosa che più mi preoccupa non è il numero totale di anni (40, 45 o quel che sia), ma in che condizioni (a livello di rendimento lavorativo) ci si arriverà. Voglio dire, in una società aperta e competitiva, che attrattività lavorativa/produttiva può avere un 70enne?
Il nostro mondo del lavoro, per motivi penso di tradizione e culturali, ha sempre riservato un trattamento di favore (a livello retributivo) agli "anziani". Se ci pensi era (forse adesso con la crisi sta un po' cambiando) difficile che un'azienda mandasse a casa un lavoratore di età avanzata anche se poco produttivo e motivato
Se già guardiamo gli Stati Uniti la cosa ad esempio cambia e non di poco
Dopodiché, i calcoli che fai purtroppo sono molto indicativi perché bisognerà capire quale sarà l'età di pensionamento in vigore in futuro alla maturazione del diritto e quali coefficienti di conversione verranno applicati. Quindi il netto potrebbe essere di più ma anche di meno: considera dal 40% al 60% dell'ultimo stipendio (fermati al 40% se vuoi adottare uno scenario prudenziale).
Condivido. In un sistema contributivo però in teoria a variare dovrebbe solo essere il coefficiente di conversione (a seconda dell'età nella quale si intende andare in pensione). Imporre un'età soglia penso abbia/avrà sempre meno senso (visto che tanto statisticamente l'ammontare di pensione percepito sarà lo stesso)