FTSEMIB e altri Indici, Materie Prime 168

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ps. intanto godetevi il miglior presidente del consiglio dell'ultimo mezzo secolo - forse eccetto Monti :DOK!

ma dici sul serio...? :eek: .........questo Sign. Nessuno uscito dal nulla, non conta nulla e presto rientrerà nel nulla - che più gli è congegnale :yes:
in ciò sono più che gemellato a SNaa ed alle sue valutazioni politiche, comprendendo nel nulla anche il sindaco di MI.

qui sotto l'ultimo Fugnoli, trovo interessante l'ultima parte e mi chiedo se, in prospettiva, non fosse vietato lo short cosa ne sarebbe del ns indice

https://www.kairospartners.com/wp-content/uploads/2020/03/rn-20200326.pdf
 
Segnale sul daily estensione 2930 Ora possibile. OK!
 
avete rotto le balle con queste banalità, il parlamento deve rispecchiare l'opinione del paese. sempre. quando se ne discosta troppo, qualsiasi sia la causa, le camere si sciolgono. opinione di diversi di quelli che la costituzione l'hanno scritta. poi ognuno può far finta che la democrazia sia un giocattolo con cui può trastullarsi chiunque ce l'abbia in mano

Ruota tutto attorno a questa (tua) opinione.

Ma non è ne semplice ne corretto concluderla con la via semplicistica con cui la poni tu.

La Costituzione italiana potrà anche essere in alcuni capi ormai anacronistica, non certo per colpa sua ma, semmai, per un’evoluzione dei tempi che ha assunto un’accelerazione superiore a quella ipotizzata dai costituenti. Ma in ordine all’assetto che disciplina la rappresentatività del parlamento rispetto all’opinione pubblica, è ancora una Costituzione all’avanguardia nelle democrazie parlamentari.

L’opinione pubblica, italiana in particolare, è ondivaga quanto le foglie autunnali. Sia perché l’italiano ha la memoria corta (qualcuno lo considera un bene) e quindi è geneticamente indotto all’incoerenza a fronte del medesimo accadimento, sia perché, storicamente, propenso a farsi dominare. Per conseguenza, l’espressione di voto dell’italiano medio è fondamentalmente utilitaristica e affettiva: utilitaristica perché vota quelli che gli parano il ****, affettiva perché ancora legata come un cordone ombelicale a quello che dice la mamma. Di fatto passa mediamente mezzo secolo prima che la classe politica cambi, solo perché è stata votata dalla mamma, e in Italia, mai confutare la mamma.

Quindi, chi ha scritto le regole costituzionali sulla durata della rappresentatività del parlamento, lo ha fatto a ragion veduta, sia in termini di profondità dell’analisi giuridica, sia con una rara dose di filosofia prospettica. Hanno quindi, a mio parere, fatto bene i costituenti nel non fornire ad un popolo di piselloni la facoltà di rimescolare l’organico parlamentare ad ogni piè sospinto, vuoi attraverso una riduzione della durata della legislatura delle Camere, vuoi attraverso un ampliamento dei poteri dell’unica figura istituzionale cui compete lo scioglimento anticipato.

C’è anche una contraddizione di fondo nel prevedere, eventualmente, una facoltà simile: se, in luogo dei canonici 5 anni, la legislatura durasse 1 anno e quindi fossimo convocati ad elezioni ogni 365 giorni, da una parte ci sarebbe l’illusione che il parlamento fotografasse istantaneamente la volontà popolare nel tempo, ma dall’altra, la minor durata dell’incarico stesso renderebbe di fatto impossibile la sua valutazione da parte dei votanti: diventa proprio la continuità, anche negli errori, che permette l’espressione di un giudizio ponderato sul medio termine. Frazionare la durata della legislatura in tanti micro periodi renderebbe inaffidabile il giudizio, costosa la sua espressione e, fondamentalmente, impossibile la programmazione legislativa stessa. Diventerebbe impraticabile anche quella stessa progettualità di programmi che tanto riempie le bocche dei partiti in vista di ogni elezione.

Ultimo ma non ultimo: chi decide, di fatto, che l’opinione del paese non è più rappresentata dal parlamento ? Solo il PdR, la cui carica, non casualmente, è di durata superiore a quella del parlamento stesso, proprio per consentire l’efficienza di un sistema di pesi e contrappesi fra rappresentatività parlamentare e rappresentatività costituzionale, assegnando alla seconda il compito di controllare la prima in tempi asincroni e alla prima di nominare la seconda per il medesimo principio.

Ultimissimo: l’unico partito di maggioranza in Italia è quello dell’astensionismo. Va da se che, se anche si votasse mille volte in un secolo, rimarrebbe comunque una finzione giuridica, cui peraltro attenersi fino a scelta contraria, che il parlamento rappresenti omogeneamente l’opinione pubblica.
 
Ultima modifica:
ma dici sul serio...? :eek:

serissimo :yes:

ma è una posizione assolutamente soggettiva - al contrario della querelle sulla Costituzione, la caduta del governo e le eventuali elezioni anticipate, che invece è una osservazione oggettiva

io posso manifestare quelle che sono le mie preferenze tra i presidenti del consiglio dell'ultimo mezzo secolo..

te li ricordo in ordine cronologico inverso - sperando di non dimenticarne alcuno ..

Conte
Gentiloni
Renzi
Letta
Monti
Berlusconi
Prodi
Berlusconi
Amato
D'Alema
Prodi
Dini
Berlusconi

e confermo che Conte e Monti sono senza dubbio quelli che mi infastidiscono meno :yes:

però non contesto assolutamente che qualcuno possa preferirne altri .. è un parere soggettivo .. a me piacciono le brune, tre quarti del mondo preferisce le bionde .. non c'è nulla da contestare o discutere OK!
 
Ruota tutto attorno a questa (tua) opinione.

Ma non è ne semplice ne corretto concluderla con la via semplicistica con cui la poni tu.

La Costituzione italiana potrà anche essere in alcuni capi ormai anacronistica, non certo per colpa sua ma, semmai, per un’evoluzione dei tempi che ha assunto un’accelerazione superiore a quella ipotizzata dai costituenti. Ma in ordine all’assetto che disciplina la rappresentatività del parlamento rispetto all’opinione pubblica, è ancora una Costituzione all’avanguardia nelle democrazie parlamentari.

L’opinione pubblica, italiana in particolare, è ondivaga quanto le foglie autunnali. Sia perché l’italiano ha la memoria corta (qualcuno lo considera un bene) e quindi è geneticamente indotto all’incoerenza a fronte del medesimo accadimento, sia perché, storicamente, propenso a farsi dominare. Per conseguenza, l’espressione di voto dell’italiano medio è fondamentalmente utilitaristica e affettiva: utilitaristica perché vota quelli che gli parano il ****, affettiva perché ancora legata come un cordone ombelicale a quello che dice la mamma. Di fatto passa mediamente mezzo secolo prima che la classe politica cambi, solo perché è stata votata dalla mamma, e in Italia, mai confutare la mamma.

Quindi, chi ha scritto le regole costituzionali sulla durata della rappresentatività del parlamento, lo ha fatto a ragion veduta, sia in termini di profondità dell’analisi giuridica, sia con una rara dose di filosofia prospettica. Hanno quindi, a mio parere, fatto bene i costituenti nel non fornire ad un popolo di piselloni la facoltà di rimescolare l’organico parlamentare ad ogni piè sospinto, vuoi attraverso una riduzione della durata della legislatura delle Camere, vuoi attraverso un ampliamento dei poteri dell’unica figura istituzionale cui compete lo scioglimento anticipato.

C’è anche una contraddizione di fondo nel prevedere, eventualmente, una facoltà simile: se, in luogo dei canonici 5 anni, la legislatura durasse 1 anno e quindi fossimo convocati ad elezioni ogni 365 giorni, da una parte ci sarebbe l’illusione che il parlamento fotografasse istantaneamente la volontà popolare nel tempo, ma dall’altra, la minor durata dell’incarico stesso renderebbe di fatto impossibile la sua valutazione da parte dei votanti: diventa proprio la continuità, anche negli errori, che permette l’espressione di un giudizio ponderato sul medio termine. Frazionare la durata della legislatura in tanti micro periodi renderebbe inaffidabile il giudizio, costosa la sua espressione e, fondamentalmente, impossibile la programmazione legislativa stessa. Diventerebbe impraticabile anche quella stessa progettualità di programmi che tanto riempie le bocche dei partiti in vista di ogni elezione.

Ultimo ma non ultimo: chi decide, di fatto, che l’opinione del paese non è più rappresentata dal parlamento ? Solo il PdR, la cui carica, non casualmente, è di durata superiore a quella del parlamento stesso, proprio per consentire l’efficienza di un sistema di pesi e contrappesi fra rappresentatività parlamentare e rappresentatività costituzionale, assegnando alla seconda il compito di controllare la prima in tempi asincroni e alla prima di nominare la seconda per il medesimo principio.

Ultimissimo: l’unico partito di maggioranza in Italia è quello dell’astensionismo. Va da se che, se anche si votasse mille volte in un secolo, rimarrebbe comunque una finzione giuridica, cui peraltro attenersi fino a scelta contraria, che il parlamento rappresenti omogeneamente l’opinione pubblica.

beh .. da applausi .. se non addirittura da ovazione (compreso il grassettato che troppo spesso tanti - per propria convenienza - dimenticano)

applausi.jpg

anche se non servirà a nulla :rolleyes::censored:
 
Quando sarà terminata la peste, oltre il 50% delle nostre piccole e medie industrie saranno fallite.

Due giorni indietro è iniziato il braccio di ferro, e Ieri è iniziato l’innalzamento dello spred, che continuerà per i prossimi giorni, copione già visto e rivisto, con il nostro indice verso minimi, inferiori ai recenti.
Il gioco forza dei falachi con lo scopo di diventare padroni dell’Italia.
Non vogliono ridarci i soldi che abbiamo consegnato x le situazioni di emergenza, come se 1000 morti al giorno non fosse emergenza.
Fuori dall’Europa e dall’euro. Altre potenze finanzieranno i nostri bisogni, in cambio cederemo i gioielli di famiglia.
Tutto questo grazie ai nostri grandi statisti, vedi Ciampi, Prodi, ecc.
La Germania ha perso la prima, la seconda, speriamo che perda anche questa.

Saluti
 
Certo che con sto pessimismo....
Che noia..
 
Eddai che domani si continua short...l europa chiama e noi...comandi!

Addio dividendi per le banche, l’alt della Bce sconvolge i piani di Intesa Sanpaolo & co.

Tra le grandi banche italiane, si è subito mossa Intesa Sanpaolo che comunica di aver aggiunto all’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione del 31 marzo prossimo proprio l’esame della comunicazione della Banca Centrale Europea riguardante la politica dei dividendi nel contesto conseguente all’epidemia da COVID-19.
Tra le altre, UniCredit aveva incentrato il nuovo piano Team23 presentato a dicembre proprio su una maggiore distribuzione di capitale con un dividendo più ricco (0,63 euro per azione quest’anno) e buyback da 463 milioni.
 
Scusate ma il fondo etf brent oil 3x leverage ie00bytyhs72 non lo trovò più
 
anche se è un 3D di finanza.................
avendo ancora più tempo del solito.................
parliamo di economia........

gli US da sempre si fondano sul prezzo delle loro attività
finanziarie e immobiliari
per sostenere la fiducia nei loro consumi e con essi di tutto il mondo

dopo le sciagurate politiche salvamondo
che hanno ingrassato ancora più i padroni del mondo
vedi grafico che non posto.......
il virus ha colpito il sistema che corre il rischio di affondare
almeno per il medio

chi di dovere farà di tutto
nella terminologia.....throw the kitchen sink
insomma il lavello della cucina.....ultima risorsa...........in genere la lunga mano è riuscita a sovvertire situazioni che sembravano compromesse...........
forse anche questa volta
ma a prezzo di cosa?
la liquidità a tutti i livelli basterà a salvare il sistema?
quanti trimestri di recessione abbiamo davanti?


tornando a noi
a chi interessa un po' di analisi dei precedenti crolli da parte di
Tweet fissato
Chris Ciovacco
@ciovaccoCapital
·
28 mar
Stocks: Bottom In Place Or Much Lower Lows?
 
gli usa hanno un sistema finanziario da sempre ritenuto il migliore al mondo...e lo dimostrano i continui record che fa ormai da decenni crisi dopo crisi.

comunque oggi un bel barile di petrolio e un sacco di grano da tenere in cantina non guastano...

Emergenza Covid-19, vola il prezzo del grano, sorpassa il petrolio. La pandemia fa scattare l'accaparramento
 
Eddai che domani si continua short...l europa chiama e noi...comandi!

Addio dividendi per le banche, l’alt della Bce sconvolge i piani di Intesa Sanpaolo & co.

Tra le grandi banche italiane, si è subito mossa Intesa Sanpaolo che comunica di aver aggiunto all’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione del 31 marzo prossimo proprio l’esame della comunicazione della Banca Centrale Europea riguardante la politica dei dividendi nel contesto conseguente all’epidemia da COVID-19.
Tra le altre, UniCredit aveva incentrato il nuovo piano Team23 presentato a dicembre proprio su una maggiore distribuzione di capitale con un dividendo più ricco (0,63 euro per azione quest’anno) e buyback da 463 milioni.

a me sembra una buona notizia. nessun valore disperso a favore dello stato (il 26% del dividendo)
 
gli usa hanno un sistema finanziario da sempre ritenuto il migliore al mondo...e lo dimostrano i continui record che fa ormai da decenni crisi dopo crisi.

comunque oggi un bel barile di petrolio e un sacco di grano da tenere in cantina non guastano...

Emergenza Covid-19, vola il prezzo del grano, sorpassa il petrolio. La pandemia fa scattare l'accaparramento

certo che chi lo ha scritto deve avere un concetto tutto suo riguardo al "volare" :rolleyes::rolleyes:

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