FTSEMIB e altri Indici, Materie Prime 41.0
- Creatore Discussione xinian70
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quoto
il loss o il non aver chiuso sui massimi ieri brucia ancora a parecchi longers
e sì che erano stati anche prontamente avvisati...
adesso se la vanno a prendere anche con xinian...
giovanniriboldi
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non mi trovo... questa è il grafico: in verde SP, in rosso NOI in blu il DAX su annuale
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lmtd81
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entriamo long o attendiamo? Grazie
Lusar
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In effetti.
Io seguo Sp e nostrano, il dash no.
Avevo l'impressione che avesse performato meglio di noi negli ultimi 2 mesi.
Sarà colpa di Made...che mi ha fuorviato!
giovanniriboldi
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In effetti.
Io seguo Sp e nostrano, il dash no.
Avevo l'impressione che avesse performato meglio di noi negli ultimi 2 mesi.
Sarà colpa di Made...che mi ha fuorviato!
no allora hai ragione anche tu
se prendi gli ultimi due mesi DAX ha sovraperformato
se prendi l'ultimo mese è il contrario...
dipende dalla finestra temporale che guardi
io di solito per confrontare guardo sempre ad un anno
Necromancer
G.O.A.T.
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senti io la chiudo qui.
ma i dati che hai postato e quella equity cosi' non dice niente.
per vedere la solidita' di un ts le cose che si guardano sono altre e te le ho elencate.
non ti ho mica chiesto di postare il listato.
ma solo il report completo.
Lusar
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Basta Dang , fig.aaaaaa
Dai che hai anche il nick giusto, non cercare la rissa che poi te lo bruci!
macchè rissa poi
posto un grafico + performance in momento di narcolessia mercantile totale e questi se la prendono a male
ma roBBe da matti.
w i turbo bnp
e non shortate Draghi
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chiusa qua anche per me
non mi azzardo più a postare neanche 1/4 di grafico qua
simone '83
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Xin i dati americani che dicono?
sbertani
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Ste003
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giovanniriboldi
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se fa TP1 non tieni il long over, giusto?
ritieni sia solo un rimbalzo per fare un nuovo minimo più basso di oggi?
Bella reazione!!! Ora spingere fino fino a 22260
Solo almeno 22.500 per uno short tranquillo sereno
o c'e' da shortare ai 260..............
xinian70
Analista T.Olistico
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no...
il ts multiday è short...
meglio non rischiare...
tanto di segnali ci sono tutti i giorni
Mil68
Money is hard
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OT
xinian...ti passo materia di studio qualificata per capire dove vanno le commodities
4 dic. 2015,
El Niño - il fenomeno climatico del Pacifico tropicale si sviluppa, e sta diventando il terzo evento più intenso di questi ultimi 65 anni.
Un El Niño forte significa nubifragi al posto di condizioni secche sulla costa pacifica dell’America del sud, e una siccità terribile invece di condizioni umide per la regione del sud-est asiatico e l’Australia. In queste regioni, il clima passa da uno stato normale a uno estremo.
Il Pacifico tropicale sta vivendo il terzo episodio El Niño più intenso di questi ultimi 65 anni. Dai dati più recenti, l’episodio in corso si situa subito dietro gli episodi secolari degli anni 1997/1998 e 1982/1983 (Figura 1). Secondo i modelli di MeteoSvizzera e di altri centri di previsione, c’è da attendersi un rinforzo supplementare dell’evento in corso fino a gennaio 2016. La fine dell’episodio è atteso verso la fine della primavera o l’inizio dell’estate 2016.
Terzo episodio più intense degli ultimi 65 anni
Da agosto 2015, El Niño si sviluppa e sta diventando, fino ad ora, il terzo evento più intenso di questi ultimi 65 anni. Il fenomeno El Niño si produce in media ogni 4 – 7 anni. Gli episodi di forte intensità sono tuttavia nettamente mento frequenti dei periodi di debole intensità.
Impatti significativi nella zona del Pacifico
Un effetto molto classico nel caso di un forte El Niño è il rischio accresciuto di incendi nel Bush australiano. Quest’anno analogamente, la siccità attuale è acuta ed è una conseguenza di El Niño.
Incendi nel Bush australiano
La siccità persistente e il forte smog che interessano l’Indonesia sono anche loro legate a El Niño. Nel corso di un forte evento El Niño, i fuochi accesi regolarmente allo scopo di fertilizzare la terra, diventano incontrollabili. Immense zone forestali bruciano e un fumo denso si propaga nell’isola. Nel corso dell’episodio El Niño 1997/98, l’Asia del sud-est si è ritrovata immersa nello smog durante diverse settimane: durante l’autunno 1997 e all’inizio del 1998. Per l’evento attualmente in corso, il servizio meteorologico di Singapore ha emesso degli avvisi. Le concentrazioni inquinanti sono state critiche verso metà ottobre 2015. Da allora la situazione è migliorata.
Avvisi smog in Indonesia
Durante un forte El Niño, uragani eccezionalmente potenti possono prodursi sulle coste del Pacifico del Centro America. Nell’autunno 1997 si sono sviluppati gli uragani Linda, Nora e Pauline. Linda è stato quello più potente ma è rimasto confinato al mare. Gli uragani Nora e Pauline hanno imperversato nell’ottobre 1997, a pochi giorni d’intervallo uno dall’altro. Hanno colpito la costa pacifica del Messico, provocando ingenti danni. Nell’ottobre 2015 si è sviluppato il potente uragano: Patricia. Con dei venti che hanno raggiunto punte fino a 356 km/h, si è stabilito un nuovo record per questo bacino del Pacifico.
Benché esista una certa correlazione tra El Niño e il regime delle precipitazioni in Europa, il legame sembra sia abbastanza debole. In Europa in generale, il regime delle precipitazioni dipende più dall’oscillazione nord-atlantica (ONA).
L’ONA descrive le fluttuazioni della pressione atmosferica nel Nord Atlantico. Il termine oscillazione significa che l’atmosfera nell’Atlantico del Nord si alterna fra due stadi, vale a dire fra un debole gradiente di pressione nord-sud e un forte gradiente di pressione nord-sud. Il gradiente di pressione nord-sud sul Nord dell’Atlantico dirige le correnti atmosferiche sull’Europa e dunque la direzione delle perturbazioni e il corteo di precipitazioni ad esse associate.
Quando l’ONA è neutra, l’influsso di El Niño in Europa può farsi sentire. Secondo un rapporto del servizio meteorologico tedesco (Deutcher Wetterdienst – DWD), ci si può attendere più precipitazioni in inverno, soprattutto lungo le Alpi francesi e del Giura, come anche nel sud-ovest della Germania. Tuttavia molte regioni estese dell’Europa non sono interessate da El Niño.
Ulteriori informazioni in merito si trovano nel seguente un documento dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), apparso il primo settembre 2015, che è aggiornato ogni 3 mesi. Testo in francese.
Ultimo bollettino dell’ OMM, edizione settembre 2015
xinian...ti passo materia di studio qualificata per capire dove vanno le commodities
4 dic. 2015,
El Niño - il fenomeno climatico del Pacifico tropicale si sviluppa, e sta diventando il terzo evento più intenso di questi ultimi 65 anni.
Un El Niño forte significa nubifragi al posto di condizioni secche sulla costa pacifica dell’America del sud, e una siccità terribile invece di condizioni umide per la regione del sud-est asiatico e l’Australia. In queste regioni, il clima passa da uno stato normale a uno estremo.
Il Pacifico tropicale sta vivendo il terzo episodio El Niño più intenso di questi ultimi 65 anni. Dai dati più recenti, l’episodio in corso si situa subito dietro gli episodi secolari degli anni 1997/1998 e 1982/1983 (Figura 1). Secondo i modelli di MeteoSvizzera e di altri centri di previsione, c’è da attendersi un rinforzo supplementare dell’evento in corso fino a gennaio 2016. La fine dell’episodio è atteso verso la fine della primavera o l’inizio dell’estate 2016.
Terzo episodio più intense degli ultimi 65 anni
Da agosto 2015, El Niño si sviluppa e sta diventando, fino ad ora, il terzo evento più intenso di questi ultimi 65 anni. Il fenomeno El Niño si produce in media ogni 4 – 7 anni. Gli episodi di forte intensità sono tuttavia nettamente mento frequenti dei periodi di debole intensità.
Impatti significativi nella zona del Pacifico
Un effetto molto classico nel caso di un forte El Niño è il rischio accresciuto di incendi nel Bush australiano. Quest’anno analogamente, la siccità attuale è acuta ed è una conseguenza di El Niño.
Incendi nel Bush australiano
La siccità persistente e il forte smog che interessano l’Indonesia sono anche loro legate a El Niño. Nel corso di un forte evento El Niño, i fuochi accesi regolarmente allo scopo di fertilizzare la terra, diventano incontrollabili. Immense zone forestali bruciano e un fumo denso si propaga nell’isola. Nel corso dell’episodio El Niño 1997/98, l’Asia del sud-est si è ritrovata immersa nello smog durante diverse settimane: durante l’autunno 1997 e all’inizio del 1998. Per l’evento attualmente in corso, il servizio meteorologico di Singapore ha emesso degli avvisi. Le concentrazioni inquinanti sono state critiche verso metà ottobre 2015. Da allora la situazione è migliorata.
Avvisi smog in Indonesia
Durante un forte El Niño, uragani eccezionalmente potenti possono prodursi sulle coste del Pacifico del Centro America. Nell’autunno 1997 si sono sviluppati gli uragani Linda, Nora e Pauline. Linda è stato quello più potente ma è rimasto confinato al mare. Gli uragani Nora e Pauline hanno imperversato nell’ottobre 1997, a pochi giorni d’intervallo uno dall’altro. Hanno colpito la costa pacifica del Messico, provocando ingenti danni. Nell’ottobre 2015 si è sviluppato il potente uragano: Patricia. Con dei venti che hanno raggiunto punte fino a 356 km/h, si è stabilito un nuovo record per questo bacino del Pacifico.
Benché esista una certa correlazione tra El Niño e il regime delle precipitazioni in Europa, il legame sembra sia abbastanza debole. In Europa in generale, il regime delle precipitazioni dipende più dall’oscillazione nord-atlantica (ONA).
L’ONA descrive le fluttuazioni della pressione atmosferica nel Nord Atlantico. Il termine oscillazione significa che l’atmosfera nell’Atlantico del Nord si alterna fra due stadi, vale a dire fra un debole gradiente di pressione nord-sud e un forte gradiente di pressione nord-sud. Il gradiente di pressione nord-sud sul Nord dell’Atlantico dirige le correnti atmosferiche sull’Europa e dunque la direzione delle perturbazioni e il corteo di precipitazioni ad esse associate.
Quando l’ONA è neutra, l’influsso di El Niño in Europa può farsi sentire. Secondo un rapporto del servizio meteorologico tedesco (Deutcher Wetterdienst – DWD), ci si può attendere più precipitazioni in inverno, soprattutto lungo le Alpi francesi e del Giura, come anche nel sud-ovest della Germania. Tuttavia molte regioni estese dell’Europa non sono interessate da El Niño.
Ulteriori informazioni in merito si trovano nel seguente un documento dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), apparso il primo settembre 2015, che è aggiornato ogni 3 mesi. Testo in francese.
Ultimo bollettino dell’ OMM, edizione settembre 2015