Generali, Donnet prepara la gara in Cina per crescere nel ramo danni
Philippe Donnet
Generali, Donnet prepara la gara in Cina per crescere nel ramo danni
di Andrea Deugeni
Cnpc mette in vendita il 51% di Generali China Insurance, joint venture nel Danni. Il Leone parteciperà alla gara per avere la maggioranza. Finora la partnership ha generato 167 milioni di euro di ricavi
Cambio di assetto in vista per
Generali China Insurance.
China National Petroleum Corporation (Cnpc) ha deciso infatti di mettere in vendita il proprio 51% nella joint venture nel ramo danni con
Assicurazioni Generali. La notizia è stata data dallo stesso colosso energetico cinese, interamente controllato dallo Stato. La dismissione, tramite gara pubblica con la supervisione della
China Banking and Insurance Regulatory Commission, potrebbe consentire al Leone di rafforzarsi. Secondo quanto riferiscono alcune fonti finanziarie a
MF-Milano Finanza,
Generali, l'unico gruppo straniero nel Dragone ad operare sia nel Vita sia nel Danni, dovrebbe
infatti partecipare alla gara.
Il primo ingresso di Generali in Cina nel 2002
La collaborazione fra le due compagnie risale al lontano 2002, quando grazie alla partnership nelle polizze vita con uno dei principali gruppi economici cinesi che oggi fattura quasi 500 miliardi di dollari e impiega più di un milione di lavoratori in giro per il mondo,
Generali era stato il
primo operatore assicurativo straniero a ottenere la licenza per operare nel promettente mercato locale. Il mercato era stato allora aperto dall’ex co-amministratore delegato della compagnia
Sergio Balbinot, ora presidente di
AllianzItalia.
La joint venture Generali China Life Insurance
Il Leone e Cnpc avevano dato vita a
Generali China Life Insurance, jv paritetica che ha proiettato il Leone tra i primi sei gruppi internazionali nel ramo vita (13,7 miliardi di dollari di attivi) grazie anche
al più esteso piano previdenziale del mondo a favore dei 390 mila dipendenti cinesi di Cnpc.
Con 3,2 miliardi di euro di ricavi,
Generali China Life contribuisce ora in modo significativo al fatturato e ai risultati operativi di gruppo.
La joint venture nel Danni Generali China Insurance
La formula della joint venture locale era poi stata replicata nel 2007, sempre da Balbinot, anche nel business danni dando vita a
Generali China Insurance. Nel 2009
Generali aveva ceduto l’1% del proprio pacchetto al partner, che nel 2016 aveva a sua volta trasferito l’intera partecipazione (del 51%) a
Cnpc Capital, un’unità di gestione finanziaria. Non è chiaro cos’abbia spinto il colosso petrolifero a dismettere la propria quota in un gruppo che si posiziona al momento fra le principali compagnie a capitale misto di media dimensione in Cina.
È vero che nel 2022
Generali China Insurance ha realizzato solo
167 milioni di euro di ricavi, ma il gruppo opera nel secondo mercato danni più grande del mondo, un’area che cresce a doppia cifra. Come fatto con le
jv in India (
Future Generali India),
Donnet dunque potrebbe spingere la crescita acquistando le quote di Cnpc, una strategia oltretutto coerente con il piano industriale «
Lifetime Partner 24» che prevede un rafforzamento della compagnia nei mercati in rapida crescita. Dall’aprile del 2018 Pechino ha
gradualmente innalzato il tetto alla proprietà straniera nel settore assicurativo.
Dopo l’allentamento, nel 2019 il competitor
Allianz Life Insurance ha creato la prima holding assicurativa nel Dragone interamente controllata da una società straniera. Due anni dopo il bis con il primo asset manager assicurativo a capitale non cinese. La scelta potrebbe esser ora replicata dal Leone.
MF - Numero 218 pag. 3 del 07/11/2023