Gocce di luce

Oggi vorrei spararmi un colpo in testa...
Ma non si può. Dice che è peccato.
Peccato mortale.

non è questione di peccato mortale....è questione che a volte la vita riserva delle sorprese. Togliersi la vita prematuramente di fatto toglie la possibilità di vedere quello che succederà.

Comunque capitano a tutti i giorni no e banalmente l'unica cosa che si può fare è cambiare prospettiva....ma questo non significa cambiare il modo di guardare una stessa cosa, ma significa spostare lo sguardo su qualcos'altro finchè si ritorna sereni.
 
Infatti, chi taglia via vent'anni di vita
taglia via altrettanti anni di paura della morte.
 
E' vero quello che dicono alcune persone: la felicità va ricercata nelle piccole cose.
 
Sono i sentimenti forti che scatenano le reazioni peggiori.
 
Perchè? perchè? perchè?
E' la domanda che mi ripeto incessantemente...e che sempre resta senza risposta...
Oggi mi mancherai, ancora di più degli altri giorni..se possibile....
 
c'è soltanto un modo per difendersi: lasciarsi un giorno, e poi dimenticarsi.
 
.....E, seduto nell'erba, piangeva.
In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno" rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."
"Chi sei ?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino..."
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, "sono così triste..."
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe.

Ma dopo un momento di riflessione soggiunse : "Che cosa vuol dire 'addomesticare' ?"
"Non sei di queste parti, tu" , disse la volpe, "che cosa cerchi ?"
"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire 'addomesticare' ?"
"Gli uomini", disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso ! Allevano anche delle galline. E' il loro interesse. Tu cerchi delle galline ?"
"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire 'addomesticare' ?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire 'creare dei legami'..."
"Creare dei legami ?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".
"Comincio a capire", disse il piccolo principe. "C'è un fiore ... credo che mi abbia addomesticato..."
"E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..."
"Oh ! Non è sulla Terra", disse il piccolo principe.

La volpe sembrò perplessa: "Su un altro pianeta ?"
"Sì".
"Ci sono dei cacciatori su questo pianeta ?"
"No".
"Questo mi interessa ! E delle galline ?"
"No".
"Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea: "La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò.
Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda ! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano ? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste ! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...".

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
"Per favore...addomesticami", disse.
"Volentieri", rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami !".
"Che bisogna fare ?", domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino...."

Il piccolo principe ritornò l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità ! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos'è un rito ?", disse il piccolo principe.
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata" , disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso ! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah !", disse la volpe, "...piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai !", disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni ?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
 
Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti.
 
Muore solo un amore che smette di essere sognato.
 
Sono sicuro che
Se non ti conoscessi
E tu arrivassi ora all'improvviso
Mentre me ne sto qui a non fare niente
Immerso nella strada
Se non ti conoscessi
Dicevamo
E non avessi mai detto
Ti amo
Mai a nessuna donna prima d'ora
Per Imbarazzo
O perchè non c'era
Se non ti conoscessi
E a un certo punto
Mentre distrattamente guardo avanti
Così come si fa...
Sovrappensiero
E tu passassi ora come sei
Io per la prima volta nuovamente
Mi sentirei così come mi sento
Ancora un'altra volta nuovamente
Starei proprio così
Come sto adesso
Innamorato
Se tu apparissi ora
Come sei
Con quel tuo modo di guardare ...netto
Coi tuoi capelli
Che come un sipario
Si aprono soltanto
A chi ha il biglietto
Io nuovamente ancora un'altra volta
Mi sentirei così
Come mi sento
Incatenato nella tua atmosfera
Imprigionato
Come piuma al vento
Io per la prima volta nuovamente
Mi sentirei così come mi sento
Ancora un'altra volta nuovamente
Starei proprio così
Come sto adesso
Innamorato
 
Questa mattina in auto ascoltavo questa canzone. Una volta terminata la canzone il mio stereo, che è dotato di un meccanismo per cui appena rileva che la musica è finita e qualche dj ha iniziato a starnazzare cambia automaticamente frequenza, è passato ad un'altra canzone, con un gioco di contrasti quanto meno singolare.
Da Jovanotti è passato a Vecchioni (attenzione ai nomi).
Jovanotti canta di una bella fase dell'amore: quella in cui inizia o si rinnova.
Vecchioni ne canta un'altra: quella in cui termina, anche se non vuole.



Tu, quanto tempo hai?

Ci sono foglie che si aggrappano ai rami
perché non vogliono cadere mai,
ci sono stelle che si aggrappano al cielo
perchè si accorgono di finire, sai,
ci sono ubriachi che stringono il bicchiere
perché è sempre l'ultimo che fa paura,
ci sono uccelli che sentono lo sparo
e contano quanto gli resta ancora.

Ed è soltanto una questione di tempo:
quello che serve a salvare un uomo,
il cielo quando è in attesa di un lampo,
una chitarra che aspetta un suono,
una ragazza col cuore in gola
perché il suo amore non può finire,
il tempo prima della parola
che non avresti mai voluto dire.

E tu, quanto tempo hai?
tu, quanto amore hai?
io, non ti perdo mai
ti aspetto al fondo
di questa strada, sai;
tu, quanto tempo hai,
quanto tempo hai,
quanto amore hai?

Ci sono ragazzi che chiudono gli occhi
e si distruggono in un altro tempo,
ma d'altra parte ci sono vecchi
che darebbero tutto per un momento,
ci sono lettere che non arrivano,
baci che restano immaginari,
ci sono treni che si stanno chiedendo
quando finiscono i binari.

E ci sono poeti che chiedono a Dio
un altro giorno per dire qualcosa
e giardinieri sdraiati di notte
col naso sul gambo di una rosa,
ci sono bambini che aspettano quando
verranno per spegnergli la luce,
e uomini che hanno sfidato il tempo
perchè qualcuno fosse felice.

E tu, quanto tempo hai?
tu, quanto amore hai?
basta solo
sapere questo, sai;
conta solo questo, sai.

Tu, quanto tempo hai
tu, quanto amore hai:
non è niente,
non è successo niente, sai,
dimmi solo se ti ho perso
o non ti ho perso mai;
tu, quanto tempo hai,
quanto amore hai?

Tu, quanto tempo hai?
tu, quanto amore hai?
tu, quanto tempo hai,
quanto tempo hai,
quanto amore hai?
 
Sai che cosa penso
che se non ha un senso
domani arriverà
domani arriverà lo stesso...
 
Non è la gelosia!
quello che sento
quello che sento dentro!
È più una malattia
che non ci riesco
che non capisco proprio!!!

Ma dimmi una bugia!
che cosa conta!
Se tu sei solo Mia!
che cosa Importa!

........................
 
Amica mia, quanto costa una bugia
un dolore che dividiamo in due tra noi
La gelosia, quando arriva non va più via
col silenzio tu mi rispondi che
col tuo pianto tu mi rispondi che
coi tuoi occhi tu mi rispondi che lo sai
 
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