Guerra UKR-RUS. I Negoziati.

  • Ecco la 65° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana ha prevalso il sentiment positivo sui principali listini internazionali, in un clima di rinnovata propensione al rischio con l’attenuarsi dei rischi geopolitici, mentre l’attenzione torna a focalizzarsi sui dati macro e sugli utili societari. Gli operatori hanno seguito da vicino le trimestrali delle big tech americane (5 titoli dei Magnifici 7). I conti di Tesla hanno deluso le aspettative ma il titolo è balzato in scia alla promessa di nuovi veicoli elettrici più economici. I risultati solidi di Microsoft e Alphabet hanno poi spinto l’indice S&P 500 a registrare la sua settimana migliore da novembre 2023. Per continuare a leggere visita il link

nickanonimo72

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Rendetevi conto per cosa si sta combattendo da oltre 2 anni con danni immensi per tutti. :rolleyes: :rolleyes: :wall::wall:


“I colloqui – scrivono Charap e Radchenko – partirono il 28 febbraio in una delle spaziose residenze di campagna di Lukashenko vicino al villaggio di Liaskavichy, a circa 30 miglia dal confine tra Ucraina e Bielorussia. Al primo incontro, i russi hanno presentato una serie di dure condizioni, chiedendo di fatto la capitolazione dell'Ucraina. Ma mentre la posizione di Mosca sul campo di battaglia continuava a deteriorarsi, le sue posizioni al tavolo dei negoziati diventavano meno esigenti. Così, il 3 e il 7 marzo, le parti tennero un secondo e un terzo round di colloqui, questa volta a Kamyanyuki, in Bielorussia, appena oltre il confine con la Polonia. La delegazione ucraina presentò le proprie richieste: un cessate il fuoco immediato e la creazione di corridoi umanitari che permettano ai civili di lasciare in sicurezza la zona di guerra. Fu durante il terzo round di colloqui che russi e ucraini sembra abbiano esaminato per la prima volta alcune bozze di accordo. Secondo i russi, si trattava di bozze la delegazione aveva portato da Mosca e che probabilmente riflettevano l'insistenza sullo status di neutralità dell'Ucraina”.
Vi fu poi un’interruzione di tre settimane degli incontri di persona, con scambi via Zoom. “Non è del tutto chiaro – prosegue la ricostruzione di Foreign Affairs - quando Kyiv abbia sollevato per la prima volta la questione delle garanzie di sicurezza che avrebbero obbligato altri Stati a venire in difesa dell'Ucraina se la Russia avesse attaccato di nuovo in futuro nelle conversazioni con i russi o con i Paesi occidentali. Ma il 10 marzo, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, allora ad Antalya, in Turchia, per un incontro con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, parlò di una ‘soluzione sistematica e sostenibile’ per l'Ucraina, aggiungendo che gli ucraini erano "pronti a discutere" le garanzie che speravano di ricevere dagli Stati membri della Nato e dalla Russia”.

Nell’incontro del 29 marzo 2022 a Istanbul si fu vicini a una vera svolta. Era infatti pronta una bozza di comunicato che all’epoca fu soltanto riassunta verbalmente dalle parti alla stampa, ma che Charap e Radchenko hanno ottenuto in versione integrale. Era un testo redatto in gran parte dagli ucraini e provvisoriamente accettato dalla delegazione russa come base per un trattato. In esso, l’Ucraina sarebbe diventata uno Stato permanentemente neutrale e senza armi nucleari, avrebbe rinunciato all’adesione ad alleanze militari e a permettere la presenza di basi militari o truppe straniere sul proprio territorio. Possibili garanti dell’intesa, i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (inclusa la Russia) insieme a Canada, Germania, Israele, Italia, Polonia e Turchia.


Il comunicato stabiliva che, se l'Ucraina fosse stata attaccata e avesse richiesto assistenza, tutti gli Stati garanti sarebbero stati obbligati a fornire assistenza a Kiev per ripristinare la sua sicurezza. Inoltre, si chiedeva alle due parti di cercare di risolvere pacificamente la disputa sulla Crimea nei successivi 15 anni. Malgrado la neutralità, l’Ucraina avrebbe potuto avvicinarsi alla Ue e non c’erano ostacoli espliciti all’ingresso.

Si tratta, notano gli analisti, di concessioni straordinarie da parte di Putin che aveva esercitato forti pressioni sul presidente Viktor Yanukovych affinché si recedesse da un semplice accordo di associazione con l'Europa e, soprattutto, non aveva mai accettato di rimettere in discussione lo status della Crimea occupata.

Ma, se anche la delegazione russe si mostrava ottimista il 29 marzo, i fatti delle settimane seguenti rimisero tutto in gioco. La ritirata russa che dava slancio alla resistenza ucraina e speranze di vittoria a Zelensly. Le atrocità commesse dagli occupanti a Bucha e Irpin rendevano più difficile fare accordi con chi venne paragonato ai nazisti e all’Isis per i crimini di guerra commessi. Gli stessi occidentali - dal premier Johnson, primo a visitare Kiev, al segretario di Stato Usa Blinken e al collega segretario alla Difesa Austin, che lo seguirono a breve - diedero rassicurazioni al governo di Kiev sul sostegno militare e sulle possibilità di vittoria. Il vero nodo sarebbe però stato, da parte americana e anche europea, l’obbligo di intervenire in un confronto diretto con la Russia secondo clausole onerose che Washington e altri capitali non erano così desiderose di siglare.

L’obbligo di fatto di entrare in guerra con la Russia nel caso di un nuovo attacco ridusse l’appoggio degli Stati Uniti al negoziato, nelle stesse settimane in cui venivano aumentate le forniture di armi e la pressione su Mosca, con sanzioni economiche. Di fatto, l’impegnarsi diplomaticamente con la Russia non era la priorità dell’Occidente in quel frangente, secondo Charap e Radchenko. Tuttavia, ciò non significa che Kiev abbia eseguito ordini e che non fosse libera di procedere. Infatti, Zelensky e gran parte della sua opinione pubblica erano convinti in misura crescente di poter resistere all’invasore e forse anche di vincere la guerra.

Da aprile 2022 l’Ucraina irrigidì dunque la sua posizione nella trattativa. Mise la precondizione del ritiro russo dal Donbass, inaccettabile per Putin. E così, dopo il 15 aprile, i negoziati di fatto naufragarono e gli incontri finirono.
 
Gli obiettivi erano avvelenare i rapporti fra Russia e UE (in primis germania), devastare le economie di tali stati e facendo anche pagare il conto alle classi medie nel mentre un ristretto gruppo di persone si arricchiva e consolidava la dipendenza europea a sè o ad altri stati vassalli.

Obiettivo raggiunto e fra pochi mesi cambiato presindente usa verrà congelata la situazione.

I leader europei andrebbero processati ma non prima di zelensky, successivamente i giornalisti ed i media occidentali.
 
Non importa agli ucraini dell ucraina, figuriamoci agli altri
Altro che gli ucraini vogliono combattere...
 
Una situazione che in Russia conoscete benissimo, dato che la ricchezza sta in meno di 10 mani :D
Si e non ci sono più le mezze stagioni, se poi pensi che se ne vanno sempre i migliori direi che abbiamo la top 3 dei luoghi comuni :D
 
Ragazzi, c'è una sezione apposita per l'argomento

Usatela

Ne approfitto per auto-segnalarmi alla moderazione
 
Solito thread aperto in sezione sbagliata sempre per lo stesso motivo
 
Ragazzi, c'è una sezione apposita per l'argomento

Usatela

Ne approfitto per auto-segnalarmi alla moderazione

Solito thread aperto in sezione sbagliata sempre per lo stesso motivo
Capisco il vostro desiderio di portare ogni thread in quel circo che è diventata la sezione conflitto ucraino ma l'OP ha ragione ad aprilo qui su AP perchè il fulcro del topic non è la guerra in sè ma la risposta internazionale e la politica estera europa.
 
Rendetevi conto per cosa si sta combattendo da oltre 2 anni con danni immensi per tutti. :rolleyes: :rolleyes: :wall::wall:


“I colloqui – scrivono Charap e Radchenko – partirono il 28 febbraio in una delle spaziose residenze di campagna di Lukashenko vicino al villaggio di Liaskavichy, a circa 30 miglia dal confine tra Ucraina e Bielorussia. Al primo incontro, i russi hanno presentato una serie di dure condizioni, chiedendo di fatto la capitolazione dell'Ucraina. Ma mentre la posizione di Mosca sul campo di battaglia continuava a deteriorarsi, le sue posizioni al tavolo dei negoziati diventavano meno esigenti. Così, il 3 e il 7 marzo, le parti tennero un secondo e un terzo round di colloqui, questa volta a Kamyanyuki, in Bielorussia, appena oltre il confine con la Polonia. La delegazione ucraina presentò le proprie richieste: un cessate il fuoco immediato e la creazione di corridoi umanitari che permettano ai civili di lasciare in sicurezza la zona di guerra. Fu durante il terzo round di colloqui che russi e ucraini sembra abbiano esaminato per la prima volta alcune bozze di accordo. Secondo i russi, si trattava di bozze la delegazione aveva portato da Mosca e che probabilmente riflettevano l'insistenza sullo status di neutralità dell'Ucraina”.
Vi fu poi un’interruzione di tre settimane degli incontri di persona, con scambi via Zoom. “Non è del tutto chiaro – prosegue la ricostruzione di Foreign Affairs - quando Kyiv abbia sollevato per la prima volta la questione delle garanzie di sicurezza che avrebbero obbligato altri Stati a venire in difesa dell'Ucraina se la Russia avesse attaccato di nuovo in futuro nelle conversazioni con i russi o con i Paesi occidentali. Ma il 10 marzo, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, allora ad Antalya, in Turchia, per un incontro con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, parlò di una ‘soluzione sistematica e sostenibile’ per l'Ucraina, aggiungendo che gli ucraini erano "pronti a discutere" le garanzie che speravano di ricevere dagli Stati membri della Nato e dalla Russia”.

Nell’incontro del 29 marzo 2022 a Istanbul si fu vicini a una vera svolta. Era infatti pronta una bozza di comunicato che all’epoca fu soltanto riassunta verbalmente dalle parti alla stampa, ma che Charap e Radchenko hanno ottenuto in versione integrale. Era un testo redatto in gran parte dagli ucraini e provvisoriamente accettato dalla delegazione russa come base per un trattato. In esso, l’Ucraina sarebbe diventata uno Stato permanentemente neutrale e senza armi nucleari, avrebbe rinunciato all’adesione ad alleanze militari e a permettere la presenza di basi militari o truppe straniere sul proprio territorio. Possibili garanti dell’intesa, i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (inclusa la Russia) insieme a Canada, Germania, Israele, Italia, Polonia e Turchia.


Il comunicato stabiliva che, se l'Ucraina fosse stata attaccata e avesse richiesto assistenza, tutti gli Stati garanti sarebbero stati obbligati a fornire assistenza a Kiev per ripristinare la sua sicurezza. Inoltre, si chiedeva alle due parti di cercare di risolvere pacificamente la disputa sulla Crimea nei successivi 15 anni. Malgrado la neutralità, l’Ucraina avrebbe potuto avvicinarsi alla Ue e non c’erano ostacoli espliciti all’ingresso.

Si tratta, notano gli analisti, di concessioni straordinarie da parte di Putin che aveva esercitato forti pressioni sul presidente Viktor Yanukovych affinché si recedesse da un semplice accordo di associazione con l'Europa e, soprattutto, non aveva mai accettato di rimettere in discussione lo status della Crimea occupata.

Ma, se anche la delegazione russe si mostrava ottimista il 29 marzo, i fatti delle settimane seguenti rimisero tutto in gioco. La ritirata russa che dava slancio alla resistenza ucraina e speranze di vittoria a Zelensly. Le atrocità commesse dagli occupanti a Bucha e Irpin rendevano più difficile fare accordi con chi venne paragonato ai nazisti e all’Isis per i crimini di guerra commessi. Gli stessi occidentali - dal premier Johnson, primo a visitare Kiev, al segretario di Stato Usa Blinken e al collega segretario alla Difesa Austin, che lo seguirono a breve - diedero rassicurazioni al governo di Kiev sul sostegno militare e sulle possibilità di vittoria. Il vero nodo sarebbe però stato, da parte americana e anche europea, l’obbligo di intervenire in un confronto diretto con la Russia secondo clausole onerose che Washington e altri capitali non erano così desiderose di siglare.

L’obbligo di fatto di entrare in guerra con la Russia nel caso di un nuovo attacco ridusse l’appoggio degli Stati Uniti al negoziato, nelle stesse settimane in cui venivano aumentate le forniture di armi e la pressione su Mosca, con sanzioni economiche. Di fatto, l’impegnarsi diplomaticamente con la Russia non era la priorità dell’Occidente in quel frangente, secondo Charap e Radchenko. Tuttavia, ciò non significa che Kiev abbia eseguito ordini e che non fosse libera di procedere. Infatti, Zelensky e gran parte della sua opinione pubblica erano convinti in misura crescente di poter resistere all’invasore e forse anche di vincere la guerra.

Da aprile 2022 l’Ucraina irrigidì dunque la sua posizione nella trattativa. Mise la precondizione del ritiro russo dal Donbass, inaccettabile per Putin. E così, dopo il 15 aprile, i negoziati di fatto naufragarono e gli incontri finirono.

Ma la fonte?
 
Capisco il vostro desiderio di portare ogni thread in quel circo che è diventata la sezione conflitto ucraino ma l'OP ha ragione ad aprilo qui su AP perchè il fulcro del topic non è la guerra in sè ma la risposta internazionale e la politica estera europa.
Senti lo sappiamo bene perchè aprite thread nella sezione sbagliata.
Perchè in questa che è quella giusta siete già conosciuti e stati sbugiardati mille volte
 
Gli obiettivi erano avvelenare i rapporti fra Russia e UE (in primis germania), devastare le economie di tali stati e facendo anche pagare il conto alle classi medie nel mentre un ristretto gruppo di persone si arricchiva e consolidava la dipendenza europea a sè o ad altri stati vassalli.

Obiettivo raggiunto e fra pochi mesi cambiato presindente usa verrà congelata la situazione.

I leader europei andrebbero processati ma non prima di zelensky, successivamente i giornalisti ed i media occidentali.
il sottonick significa che sei pro tagliagola? :D

sempre meglio, dunque
 
Ultima modifica:
GLWOQMgWkAAV7oH.jpg
 
La Russia vuole ristabilire il suo ruolo come potenza regionale e avere il suo spazio di influenza com'era in passato. Siccome nessuno dei paesi ex-URSS ha voluto restare con lei, non può fare altro che prenderli con la forza.
Ma qualche stato dell'Ovest che è andato a Est non c'è proprio? Sarebbe un buon argomento per i Russi. Purtroppo non ce n'è manco uno. Nessuno che saltava il muro da qua a là, uffi. :D
 
bravo minniti......le maifestazioni degli studenti universitari pro palestina


fuori corso, quelli che hanno fermato, sui 30 anni :D
 
Ultima modifica:
Senti lo sappiamo bene perchè aprite thread nella sezione sbagliata.
Perchè in questa che è quella giusta siete già conosciuti e stati sbugiardati mille volte
No apriamo i thread nella sezione giusta perchè come in questo caso l'OP lo ha aperto allineato al punto che voleva trattare.
Riguardo al sbugiardare qualsiasi cosa tu intenda sappi che un fatto è vero o non è vero indipendentemente da chi ne parla.
Purtroppo la sezione conflitto ucraino sembra il tavolo dei bambini ad un matrimonio dove non si fanno altro che versacci e pernacchie e quando un adulto si avvicina gli si ringhia contro.
il sottonick significa che sei un tagliagola? :D

sempre meglio, dunque
Addirittura un tagliagole? ma non mi avevi detto che ero almeno un capitano o un maggiore non più tardi di un mese fa? :D
 
La Russia vuole ristabilire il suo ruolo come potenza regionale e avere il suo spazio di influenza com'era in passato. Siccome nessuno dei paesi ex-URSS ha voluto restare con lei, non può fare altro che prenderli con la forza.
Ma qualche stato dell'Ovest che è andato a Est non c'è proprio? Sarebbe un buon argomento per i Russi. Purtroppo non ce n'è manco uno. Nessuno che saltava il muro da qua a là, uffi. :D
la Russia è già una "potenza regionale" ( e quindi non aveva di certo bisogno d'invadere l'Ucraina per essere tale )
 
Vuole avere una regione più grande. Poi l'appetito vien mangiando.
non mi pare
Putin voleva ( e vuole tuttora ) non avere un regime palesemente ostile ai suoi confini , leggasi Zelensky / Kiev
tant'è che l'accordo di Istanbul del Marzo 2022 era fatto proprio a tal fine
se poi Zelensky s'è rimangiato tutto per obbedire ai suoi padroni americani & inglesi , beh allora "imputet sibi" come dicevano saggiamente gli antichi romani
 
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