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La moratoria fiscale frena l'utile e il dividendo di Hera
29/03/2010 MF
La moratoria fiscale, come atteso, frena l'utile 2009 di Hera. La multiutility bolognese ha realizzato nel passato esercizio ricavi in crescita del 13,1% a 4.204,2 milioni di euro, un margine operativo lordo consolidato in aumento a 567,3 milioni (+7,4%) e un reddito operativo di 291,3 milioni (+3,8%).
Tutti i dati, eccetto i ricavi decisamente migliori delle attese, sono pressochè in linea con le stime del consenso degli analisti: ricavi intorno a 3,5 miliardi, Ebitda a 565 milioni, Ebit a 299 milioni. Invece l'utile netto è sceso a 71,1 milioni, contro i 94,8 del 2008.
Il consenso degli analisti stimava un utile netto a 85 milioni, ma senza l'effetto della moratoria fiscale sarebbe stato pari a 95,3 milioni, in crescita dello 0,5%. L'Area Ambiente, che si conferma quella con il maggior contributo al mol del gruppo (33%), ha chiuso l'esercizio con un margine operativo lordo a 187,3 milioni, rispetto a 186,3 milioni dell'esercizio precedente.
Gli investimenti operativi 2009 sono stati pari a 391,5 milioni, in contenimento rispetto agli anni precedenti, a seguito del progressivo completamento del piano di sviluppo dei grandi impianti, avviato fin dalla quotazione. Invariato rispetto allo scorso anno il dividendo di 8 centesimi per azione (consenso a 8,2 centesimi). Lo stacco della cedola avverrà il 7 giugno, con pagamento a partire dal 10 giugno.
Il pagamento del dividendo sarà finanziato con gli utili dell'esercizio e per 39,4 milioni attingendo alla riserva distribuibile di circa 57,3 milioni che si è generata in conseguenza della ristrutturazione delle società territoriali del gruppo.
Sarà infine proposto all'approvazione dell' assemblea il rinnovo dell'autorizzazione di acquisto di azioni proprie per un controvalore fino a 60 milioni per ulteriori 18 mesi.
"La crescita dei risultati di Hera dimostra come la nostra strategia di espansione dei mercati abbia sortito buoni effetti, anche in presenza della grave crisi economica e ciò ha consentito la conferma del dividendo a 8 centesimi di euro.
In particolare", ha spiegato il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano: "mi preme evidenziare il successo commerciale sia nei mercati dell'energia, anche grazie alla crescita fuori dal nostro territorio di riferimento, che nel settore dei rifiuti industriali".
"Abbiamo infatti gestito una situazione di mercato molto difficile e siamo riusciti nella seconda parte dell'anno ad invertire il trend negativo del primo semestre, anche grazie alla costituzione di Herambiente, che ci ha permesso di riorganizzare al meglio tutte le nostre attività ambientali", ha aggiunto Tommasi di Vignano. In Borsa il titolo Hera attualmente scende delo 0,52% a quota 1,726 euro.
Prima dell'uscita dei conti questa mattina Banca Imi ha confermato il rating add e il target price a 2 euro su Hera, Equita sim buy e un target price a 1,95euro, Mediobanca outperform e un prezzo obiettivo a 1,96 euro. "Il 2009 è stato sicuramente un anno difficile per Hera", si legge nella nota di Mediobanca.
D'altra parte, "crediamo che i risultati mostrino un buon grado di resistenza della società con incoraggianti segni di ripresa durante gli ultimi due trimestri dell'anno, specialmente per la divisione dei rifiuti. Tutto ciò dovrebbe contribuire a ristabilire una certa fiducia nel potenziale di crescita di Hera, consentendo un recupero dell'azione in Borsa a livelli di valutazione più dignitosi".
Francesca Gerosa
Sempre presente ....... pigliamo quel che arriva! Si può migliorare e succederà!