I giudici non controllano i documenti allegati dalle banche ai ricorsi per decr. ing.

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Verm & Solitair

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E' un fatto certo. Ciò lo abbiamo constatato in prima persona e riguarda addirittura certificazioni essenziali come stabilito dal testo unico in materia bancaria ai fini dell'emissione dell'ingiunzione (ma una volta emessa non resta che fare opposizione e introdurre un giudizio di merito, non serve accepire l'irregolarità grave del provvedimento del giudice).

Come dire: poichè richiedente è una banca, il giudice pensa che c'è non imbroglio nell'istanza. E non guarda le carte. E non si accorge nemmeno che mancano firme, documenti e che i conti finali sono sbagliati.
Andate a fare il contrario (ricorso per decreto ingiuntivo contro una banca, può succedere) e vedete i cavilli!

Tutto ciò ricorda un po' la giustizia degli antichi. Vedove e orfani non ricevevano alcuna giustizia, perchè socialmente contavano poco ed erano svantaggiati anche nelle richieste giudiziarie (sta scritto pure nel vangelo di oggi).

I clienti delle banche sono degli orfanelli dinanzi ai Tribunali italiani.

Consiglio: fate opposizione senza pietà.
 
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