IL PONTE dicembre 2013

Parecchi lotti erano con basi ridicole. Devo dire però che così attirano davvero tanta gente .... per i miei gusti troppa, ma ai loro fini va benissimo.

Dal basso della mia inesperienza me n'ero accorto anch'io. OK! Però il risultato di quel Velasco è comunque eclatante. E dire che non mi sembra dei suoi più belli.
 
Mi sembra consuetudine per Il Ponte le basi d'asta basse, poi tutte le opere fanno gara, personalmente preferisco le basi coerenti.
 
Hanno venduto praticamente tutto e la sala era stra-piena: detto ciò era come se tutti i lotti partissero a offerta libera, quindi anche dove c'è stata gara spesso le aggiudicazioni si sono rivelate ottimi affari.

Per quanto mi riguarda il problema delle autentiche/archivi dovrebbero porselo maggiormente i conferenti delle opere: io compratore non ho problemi a offrire sul Pinelli e sul Griffa, ma se con l'opera ricevessi anche l'autentica forse offrirei di più.. E visto che talvolta queste conferme sarebbero gratuite un venditore del Ponte potrebbe chiedersi: pago x commissioni, valgono il servizio ricevuto?

Poi ogni casa d'asta si regola in modo diverso: prendiamo Michele Cascella. Al ponte delle opere cm 40/60 con conferma verbale dell'archivio hanno fatto dai 2500 ai 3000€, in meeting richiedono l'archivio scritto (costo 500€ più IVA) però le stesse misure hanno fatto 6000 e 6800 nell'ultima asta. Qui stava al venditore dell'opera scegliere cosa fare..
 
Scusa Marzia, questo non mi sembra corretto, con tutto rispetto ma un archivio ha la valenza legale per fare un autentica, un esperto di parte no. Come dice correttamente Rothko, nel caso l'opera non fosse autentica la casa d'asta se ne assume la responsabilità? A me risulta di no, quindi credo sia professionale accertarsi da enti (con i difetti che noi tutti conosciamo) autorizzati. Mi sembra una leggerezza da parte di una realtà importante come Il Ponte;

L.

credo che le cose dal punto di vista della normativa vigente non stiano proprio così per quanto riguarda le autentiche. Se sei a conoscenza di una norma che dica chiaramente questo ti prego di enunciarla perchè è argomento interessante. Credo che anche nel libro di Borghi si trovino spunti interessanti a tal proposito.
Poi dal punto di vista commerciale è un'altra cosa. E' evidente che se io sono un collezionista che ama avere (con tutti i problemi e dubbi degli archivi) una completa documentazione (e confermo che anch'io lo preferisco) preferisco l'opera già archiviata. Ma di fronte ad una bella opera giudicata autentica da persona autorevole in materia non mi pongo il minimo problema.
 
credo che le cose dal punto di vista della normativa vigente non stiano proprio così per quanto riguarda le autentiche. Se sei a conoscenza di una norma che dica chiaramente questo ti prego di enunciarla perchè è argomento interessante. Credo che anche nel libro di Borghi si trovino spunti interessanti a tal proposito.
Poi dal punto di vista commerciale è un'altra cosa. E' evidente che se io sono un collezionista che ama avere (con tutti i problemi e dubbi degli archivi) una completa documentazione (e confermo che anch'io lo preferisco) preferisco l'opera già archiviata. Ma di fronte ad una bella opera giudicata autentica da persona autorevole in materia non mi pongo il minimo problema.
Ciao Marzia,

Posto in articolo che spiega molto bene la situazione legislativa italiana.
CERCHIO MAGAZINE Attestati di autenticit - articolo di Luca Poli

L.
 
Ciao Marzia,

Posto in articolo che spiega molto bene la situazione legislativa italiana.
CERCHIO MAGAZINE Attestati di autenticit - articolo di Luca Poli

L.

infatti è proprio così. Fermo restando che il cosiddetto "perito" è uno status relativo ad un elenco presso i tribunali ad uso consulenze tecniche (vedi mia iscrizione) e non riveste alcuna autonoma definizione a fini commerciali. La prova la si ha quando giustamente si dice che l'obbligo (non sanzionato peraltro) della autentica è posto in capo a chiunque venditore (quindi non vi è una priorità di competenze e qualifiche) professionale, peraltro senza stabilirne le caratteristiche (infatti 'articolo giustamente dice "l'esperienza tuttavia suggerisce....". Quindi in definitiva non vi è alcuna prerogativa esclusiva a favore degli archivi che hanno pari dignità di altri esperti (privi di status giuridico)generalmente ritenuti tali dalla comunità del mercato dell'arte.
 
infatti è proprio così. Fermo restando che il cosiddetto "perito" è uno status relativo ad un elenco presso i tribunali ad uso consulenze tecniche (vedi mia iscrizione) e non riveste alcuna autonoma definizione a fini commerciali. La prova la si ha quando giustamente si dice che l'obbligo (non sanzionato peraltro) della autentica è posto in capo a chiunque venditore (quindi non vi è una priorità di competenze e qualifiche) professionale, peraltro senza stabilirne le caratteristiche (infatti 'articolo giustamente dice "l'esperienza tuttavia suggerisce....". Quindi in definitiva non vi è alcuna prerogativa esclusiva a favore degli archivi che hanno pari dignità di altri esperti (privi di status giuridico)generalmente ritenuti tali dalla comunità del mercato dell'arte.
La perizia però va scritta e consegnata, non basta dire secondo il mio esperto è autentico. A maggior ragione essendo la casa d'asta non in venditore ma un intermediario, quindi non responsabile.
Questo modo di agire (lecito) ha di fatto allontanato un possibile cliente, questo credo fosse il senso del th.

Forse sarebbe bastato aggiungere, una nota che indicava il nome del perito che ha validato le opere .

P.s. Sei stata tu a verificare le opere dell'asta?
 
La perizia però va scritta e consegnata, non basta dire secondo il mio esperto è autentico. A maggior ragione essendo la casa d'asta non in venditore ma un intermediario, quindi non responsabile.
Questo modo di agire (lecito) ha di fatto allontanato un possibile cliente, questo credo fosse il senso del th.

Forse sarebbe bastato aggiungere, una nota che indicava il nome del perito che ha validato le opere .

P.s. Sei stata tu a verificare le opere dell'asta?

No non sono stata io. capisco cosa intendi. Però credo che il senso di tutto sia. Ad una prima informazioni ti dico che l'opera è a posto poi a vendita effettuata ti rilascio regolare fattura di vendita con descrizione dell'opera e riferimento al n. di lotto in catalogo. Questa automaticamente è per autentica e per legittima provenienza.
 
No non sono stata io. capisco cosa intendi. Però credo che il senso di tutto sia. Ad una prima informazioni ti dico che l'opera è a posto poi a vendita effettuata ti rilascio regolare fattura di vendita con descrizione dell'opera e riferimento al n. di lotto in catalogo. Questa automaticamente è per autentica e per legittima provenienza.

Posso sbagliarmi, ma non mi risulta che la fattura della Casa D'aste valga da autentica, mi risulta invece che tutte le acse d'asta vendano secondo la modalità "visto e piaciuto" senza alcuna responsabilità penale se poi l'opera dovesse rivelarsi non autentica.
Poi in caso un'opera venduta risultasse falsa, per scelta commerciale la casa d'asta potrebbe farsene carico, ma sarebbe una scelta commerciale e non un obbligo.

A me è successo con una casa d'aste Tedesca, acquistata un'opera di un artista Italiano il relativo archivio me l'ha giudicata poi non originale. Ho minacciato fuoco e fiamme e mi hanno risarcito,il costo dell'archiviazine però è rimasto a mio carico,per esempio.
 
In linea di principio sono assolutamente d'accordo con Ostenda.

Nello specifico dell'asta del Ponte, rilevo 2 cose:
1. sulle opere di artisti italiani (non autenticate) non mi aspetto sorprese, visto che l'asta è organizzata da Freddy Battino. Difficile che non vengano autenticate e, nel caso non lo fossero, per me Il Ponte si riprende le opere e non rischia lo s*******mento.
2. da collezionista dico che comprare un'opera in asta e poi avere ancora il pensiero dell'autentica è una menata che preferirei risparmiarmi visti i diritti d'asta che si pagano...
 
In linea di principio sono assolutamente d'accordo con Ostenda.

Nello specifico dell'asta del Ponte, rilevo 2 cose:
1. sulle opere di artisti italiani (non autenticate) non mi aspetto sorprese, visto che l'asta è organizzata da Freddy Battino. Difficile che non vengano autenticate e, nel caso non lo fossero, per me Il Ponte si riprende le opere e non rischia lo s*******mento.
2. da collezionista dico che comprare un'opera in asta e poi avere ancora il pensiero dell'autentica è una menata che preferirei risparmiarmi visti i diritti d'asta che si pagano...

:clap::clap::clap: OK!
 
2. da collezionista dico che comprare un'opera in asta e poi avere ancora il pensiero dell'autentica è una menata che preferirei risparmiarmi visti i diritti d'asta che si pagano...

Sono d'accordo...secondo me è giunta l'ora che anche le case d'asta (almeno quelle più rispettabili) facciano un salto di livello...inutile nascondersi dietro la solita menata del "visto e preso...mò so c...i tuoi"...
Il servizio offerto dovrebbe essere a mio avviso un altro...servizio che come conseguenza avrebbe ripercussioni più che positive proprio verso il brand della stessa casa d'aste.

Scusate se sono andato O.T.
 
credo che le cose dal punto di vista della normativa vigente non stiano proprio così per quanto riguarda le autentiche. Se sei a conoscenza di una norma che dica chiaramente questo ti prego di enunciarla perchè è argomento interessante. Credo che anche nel libro di Borghi si trovino spunti interessanti a tal proposito.

Confermo...
 
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