INSEGUENDO la RAGAZZA volume 90 in ricordo di @Giova10

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stacco da 1.80 euro il 22 aprile secondo te

  • Riuscirà a recuperarlo totalmente

    Voti: 30 68,2%
  • Lo recupererà solo parzialmente

    Voti: 7 15,9%
  • Meglio vendere che non riuscirà a chiudere il gap down del 22

    Voti: 7 15,9%

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Da quando iniziato a parlare Messina,ISP fa peggio...qualcuno sta seguendo la conference e ci dice cosa non è piaciuto al mercato?
 
Da quando iniziato a parlare Messina,ISP fa peggio...qualcuno sta seguendo la conference e ci dice cosa non è piaciuto al mercato?
Stavo pensando vista la perfomance di intesa dopo i conti...

Non è che ci dobbiamo aspettare altrettanto da uni ???
 
Martedì mattina lo sapremo,sperando in Orcel che sa parlare a mercato
non so se è solo questione di parole messe lì più o meno bene. molto fanno i sistemi informatici che incrociano certi dati, certe news (tipo i tassi) con vendite o acquisti automatici
poi immagino che quando si toccano certe soglie di prezzo, scattano in automatico altre vendite o acquisti e si crea una specie di valanga
 

Il CEO di Intesa è cauto sui riacquisti di azioni, ma ottimista sulle commissioni​

03 maggio 2024 16:50

Il CEO di Intesa è cauto sui riacquisti di azioni, ma ottimista sulle commissioni

Intesa Sanpaolo sarà cauta nell'approvare ulteriori riacquisti di azioni, anche se ha spazio per farlo, ha detto venerdì il suo CEO Carlo Messina, facendo scendere le azioni della banca più grande d'Italia.

Le azioni della banca hanno perso il 3,5% dopo aver riportato un utile netto superiore alle attese nel primo trimestre, aiutato da un rimbalzo delle commissioni nette che, secondo Messina, è proseguito in aprile e che porterà ad una crescita a due cifre delle commissioni quest'anno.
Le azioni hanno esteso le perdite mentre Messina ha ribadito la sua posizione prudente sui buyback, che sono diventati la forma di cashback preferita dagli investitori bancari.
"Il nostro capitale aumenterà e quindi resteremo con lo spazio per valutare ulteriori riacquisti di azioni. Sapete che non sono un super fan", ha detto Messina, aggiungendo che il mercato è eccessivamente concentrato sul breve termine.
"Siamo qui per restare per sempre e non solo per due anni", ha detto Messina.
In passato ha affermato che la decisione sui buyback può essere presa solo alla fine di ogni anno.
"Non abbiamo bisogno di aumentare il prezzo delle azioni perché vogliamo fare qualche operazione di M&A", ha aggiunto Messina.
Con le banche europee che negli ultimi anni sono state scambiate con uno sconto significativo rispetto al loro valore contabile (PTBV), i buyback sono diventati popolari tra gli investitori che hanno cercato una parte dei profitti record una volta che i tassi hanno iniziato a salire.
Date le valutazioni depresse, le banche potrebbero acquistare le azioni a buon mercato e cancellarle, aumentando gli utili per azione e riducendo lo sconto sul PTVB.
La rivale di Intesa, UniCredit, ha adottato una delle strategie di distribuzione più generose d'Europa sotto la guida dell'amministratore delegato Andrea Orcel, ex banchiere di UBS, soprattutto attraverso i buyback, che Orcel ha dichiarato essere ciò che i suoi azionisti vogliono.
Intesa, invece, ha uno dei più alti rapporti di payout in contanti in Europa perché i suoi azionisti principali, le fondazioni bancarie, hanno bisogno di denaro per le loro attività filantropiche.

fonte: Reuters
 

Intesa punta a nuovi clienti solo digitali dopo il colpo dell'antitrust​

03 maggio 2024 16:43

Intesa punta a nuovi clienti solo digitali dopo il colpo dell'antitrust

La più grande banca italiana, Intesa Sanpaolo, ha dichiarato venerdì di aver acquisito circa 90.000 nuovi clienti attraverso il suo braccio solo digitale Isybank, dopo che una decisione dell'antitrust ha effettivamente bloccato la migrazione dei clienti esistenti.

L'autorità italiana per la concorrenza ha assestato un colpo alle ambizioni fintech di Intesa a novembre, quando ha stabilito che la banca doveva ottenere un consenso esplicito dai circa 4 milioni di clienti che intendeva trasferire a Isybank, in base alle loro abitudini digitali.
Intesa aveva informato digitalmente i clienti di una scadenza per l'opt-out.
Intesa ha trasferito più di 350.000 clienti esistenti, ha dichiarato, a fronte di un obiettivo iniziale di marzo di 2,3 milioni.
Con il suo calendario di migrazione dei clienti a pezzi, Intesa si attiene all'obiettivo di aggiungere un milione di nuovi clienti attraverso Isybank entro la fine del prossimo anno.
Il Chief Technology Officer Massimo Proverbio ha affermato che i ritardi hanno riguardato solo la strategia commerciale relativa ai clienti esistenti, mentre la transizione digitale verso un'infrastruttura IT basata sul cloud procede.
"Le cose sono andate molto bene: l'infrastruttura si è dimostrata affidabile, l'abbiamo testata con successo con ben 20 milioni di conti", ha detto a Reuters.
Thought Machine, con sede a Londra e partner anche di Lloyds e Standard Chartered, ha fornito la tecnologia bancaria di base utilizzata da Intesa per Isybank, che funziona su servizi cloud forniti da Alphabet e Telecom Italia in seguito ad un accordo del 2020 con Intesa.
I supervisori bancari europei hanno esortato le banche a fare della tecnologia una priorità per mantenere il loro modello di business redditizio, dato che i consumatori si rivolgono sempre più ai servizi digitali ed emergono campioni digitali, compresi quelli non bancari come Amazon o Apple.
La banca più grande d'Europa, BNP Paribas, punta a far funzionare più del 40% del suo sistema IT su servizi cloud entro il 2025.
"Tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026, prevediamo di migrare la banca principale sulla piattaforma che attualmente supporta Isybank. Migreremo le attività di private banking e di gestione patrimoniale nel corso del 2026", ha dichiarato Proverbio.
Goldman Sachs ha stimato che i risparmi sui costi derivanti dalla strategia fintech di Intesa potrebbero contribuire ad aumentare il rendimento del patrimonio netto tangibile delle sue attività bancarie commerciali di 3,3 punti percentuali entro il 2026.
Gli investimenti IT di Intesa hanno superato i 3 miliardi di euro nel primo trimestre, a fronte di un obiettivo di 5 miliardi di euro per il 2022-2025. Dovrebbero incrementare il reddito lordo di 150 milioni di euro l'anno prossimo, ha dichiarato Intesa.
Come termine di paragone, la rivale UniCredit, che un decennio fa ha esternalizzato la sua infrastruttura IT, punta a 2,8 miliardi di euro di investimenti IT nel 2022-2024.
Proverbio ha detto che Intesa si sta affidando meno a fornitori esterni di IT dopo aver portato in casa circa 1.800 specialisti IT, nonostante la scarsità di laureati in tecnologia in Italia.

fonte: Reuters
 
non so se è solo questione di parole messe lì più o meno bene. molto fanno i sistemi informatici che incrociano certi dati, certe news (tipo i tassi) con vendite o acquisti automatici
poi immagino che quando si toccano certe soglie di prezzo, scattano in automatico altre vendite o acquisti e si crea una specie di valanga
Il driver oggi sono i tassi, è abbastanza palese dai movimenti concordi ed invertiti dei titoli che vengono penalizzati dai tagli e di quelli che ne beneficiano.
Banca Sistema per il suo tipo di attività è sostanzialmente l'unico bancario che sia stato penalizzato dai rialzi dei tassi dell'ultimo anno e mezzo ed è praticamente l'unico che stia beneficiando di queste aspettative innescate dagli USA.
Titoli con indebitamento significativo come IGD e FNM sono con il segno più.
Praticamente tutti i finanziari (non solo bancari) sono con il segno meno.
A giugno, quando con ogni probabilità ci sarà il primo taglio BCE si ballerà abbastanza.
Comunque per Unicredit c'è un importante buyback aperto, male male con gli stessi soldi compra più azioni, quindi cancella più azioni, quindi aumenta di più gli EPS futuri.
Dal quel punto di vista la situazione è grave ma non seria.
 
128 cents di intraday si sono fatti
 
Pivot settimanli UCG


R 3
38,428
R 2
36,514
R 1
35,354
PIVOT POINT
34,600
S 1
33,440
S 2
32,686
S 3
30,772
 
Forse lunedì si entra anche in UCG. Se da ancora una bottarella è appetibile
 
fra l'altro banche a picco in Italia, in Europa no . forse gli utili italiani sono più legati ai tassi e meno ad altre voci :mmmm:
Si, in Italia le commissioni pesano (proporzionalmente) meno.
Peraltro i bancari pesano di più sull'indice e le società industriali sono meno indebitate in Italia di quanto sia all'estero.
Dipende anche dal fatto che i tassi interni in Italia risentono dello spread dei titoli pubblici.
Una Volkswagen ha tassi bassissimi sul suo indebitamento in quanto tedesca ed è un discorso che vale per tanti titoli del DAX.
Le aziende italiane, comprese quelle quotate, hanno dovuto adattarsi ad un indebitamento minore perché i finanziamenti gli vengono razionati e fatti pagare cari.
E' un fattore storico: c'è un vecchio studio della Bundesbank della metà degli anni Novanta che evidenziava come Italia e Germania avessero indebitamenti pubblico e privato rovesciati in maniera praticamente simmetrica.
Circa il 120% di PIL di indebitamento pubblico ed il 60% di indebitamento privato per l'Italia, mentre per la Germania i dati erano praticamente identici ma invertiti fra pubblico e privato.
Le conclusioni dei Bundesbanker furono che i maggiori tassi di interesse per le imprese scoraggiavano quelle italiane dall'indebitarsi troppo, che l'Italia faceva meno schifo delle apparenze e che se fosse entrata nell'Euro forse non faceva troppi danni.
Me lo ricordo perché venne esplicitamente citato da Carlo Azeglio Ciampi (parliamo di praticamente un trentennio fa).
A distanza di un trentennio una cosa è rimasta: un indebitamento pubblico italiano ben più alto ed un indebitamento privato più basso (anche se non simmetrico: noi siamo peggiorati nel confronto).
 
Io per ora non ho cambiato strategia. Sono long e do fiducia a Orcel e a tutto il settore bancario.
Voi?
 
Io per ora non ho cambiato strategia. Sono long e do fiducia a Orcel e a tutto il settore bancario.
Voi?
Io sono quasi incastrato per eccesso di plusvalenze.
Le presi quando crollarono per l'invasione di Putin in Ucraina.
Vennero massacrate perché era l'azienda più esposta in Russia, ma il massimo della perdita possibile era il capitale investito in Russia che già allora era intorno ad un anno di profitti (ora è diminuto il primo e si sono espansi i secondi), per cui con ogni probabilità valeva la pena di aspettare: le ho in carico appena sopra i 9 Euro.
Per di più, essendo investito solo sulla borsa italiana tendo ad andare giù pesante sui titoli più internazionali per cercare in qualche modo di diversificare.
Pagare tutte quelle imposte sui capital gain significa avere meno soldi da reinvestire, per di più cercherei titoli decentemente internazionalizzati con multipli migliori, non è mica facile.
Poi i tassi caleranno e non è detto che i buyback in termini di EPS compensino il calo dell'utile complessivo, ma i 5 Euro circa di EPS fra due anni dovrebbe tenerli.
Faticoso trovare di meglio e poi simpatizzo tanto per Buffett che continua a non voler pagare imposte sui capital gain sulla Coca Cola che iniziò a prendere prima che Bearzot diventasse CT azzurro.
Praticamente il fisco USA deve aspettare che schiatti, un vero duro :asd:
Se poi andasse a 60 il discorso cambierebbe, eh.
 
Stato
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