IntesaSanpaolo: solo NEWS n° 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
L'hanno pure definito... spero per gli azionisti di risparmio che sia congruo.

INTESA SP – VIA LIBERA DELL’ASSEMBLEA A CONVERSIONE AZIONI DI RISPARMIO IN ORDINARIE

L’assemblea di Intesa Sanpaolo, in veste straordinaria, ha approvato la proposta di conversione delle azioni di risparmio in ordinarie. La delibera ha ricevuto l’ok con voti favorevoli pari al 99,8% del capitale presente, secondo quanto ha dichiarato il presidente Gian Maria Gros-Pietro. Il rapporto di concambio è stato fissato in 1,04 azioni ordinarie per ogni azione di risparmio posseduta, senza conguaglio cash. Qualora si verifichi la conversione integrale, è stimata una diluizione del diritto di voto dei soci ordinari del 5,8% e un beneficio sul Cet1 di 18 centesimi di punto. Al termine dell’assise si terrà l’assemblea speciale degli azionisti di risparmio. Precedentemente, sempre nel corso dell’assemblea, Gros-Pietro aveva affermato che “l’efficacia è attesa indicativamente entro il mese di agosto”, subordinatamente a tutti i passaggi formali, incluse le necessarie autorizzazioni regolamentari.

(MARKET INSIGHT) 27-04-2018 17:26
 
non c'e' nulla da fare Intesa ha sempre 2 marce in piu' delle concorrenti
 

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Intesa Sanpaolo: si apre il cantiere Intrum (MF)

MILANO (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo e Intrum Iustitia dovranno rimboccarsi le mani per concretizzare l'accordo per la gestione degli npl annunciato nelle scorse settimane.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, a giorni partira' la procedura per il trasferimento dei dipendenti dei due gruppi nella nuova piattaforma, il primo tassello per l'avvio dell'alleanza. L'aspetto piu' delicato sara' quello contrattuale perche' oggi il personale dei due partner ha situazioni diverse: se i dipendenti di Intesa hanno il contratto bancario, quelli di Intrum hanno quello del commercio. A dire il vero le differenze tra i due inquadramenti non sono radicali, anche se nei mesi scorsi l'amministratore delegato Carlo Messina ha garantito il mantenimento del contratto bancario per dipendenti ex Intesa Sanpaolo.

Una garanzia importante per i sindacati della categoria, Fabi in testa, che nell'esternalizzazione delle piattaforme vedono una potenziale minaccia al mantenimento dell'area contrattuale. Nel recente caso Unipol Banca, ad esempio, la cinquantina di lavoratori coinvolti nella scissione ha dovuto passare al contratto del commercio, corretto in base all'integrativo del gruppo. Per Intesa -Intrum comunque la sensazione e' che la trattativa possa procedere senza criticita' e che l'area contrattuale dei bancari sia tutelata.

La procedura sindacale sara' comunque solo il primo passo del cantiere che entro novembre portera' all'operativita' dell'accordo. I passaggi successivi saranno la costituzione della societa' che fungera' da veicolo (51% di Intrum, 49% di Intesa ) e il conferimento del portafoglio da 10,8 miliardi di nominale, senza considerare il delicato lavoro sui sistemi informativi. I prossimi mesi insomma saranno densi di lavoro per i manager di Intesa e Intrum. Quanto ai dettagli dell'accordo, la vendita degli stock avverra' a circa il 28,7% del nominale, una percentuale sostanzialmente in linea con il valore di carico della banca.
red/fch
(fine) MF-DJ NEWS 04/05/2018 08:08
 
Domani la trimestrale

INTESA SP – CONSENSUS 1Q 2018

Domani, 8 maggio 2018, si riunirà il cda si Banca Intesa Sanpaolo per l’approvazione dei conti dei primi tre mesi dell’anno. Secondo le proiezioni riportate da Bloomberg gli analisti si attendono un margine di intermediazione di 4,4 miliardi, in crescita del 4,8% rispetto all’analogo periodo del 2017. Il risultato lordo di gestione è atteso a 2,1 miliardi, in calo del 4,5% rispetto ai primi tre mesi 2017, mentre l’utile netto è previsto pari a 925 milioni, superiore del 2,8% rispetto al periodo di confronto. Le stime sono coerenti con quanto dichiarato dall’ad Carlo Messina che ha affermato di attendersi un utile netto 2018 superiore a quello realizzato nel 2017. Nella tabella seguente riportiamo le stime di consensus tratte da Bloomberg.

(MARKET INSIGHT) 07-05-2018 09:37
 
Oggi non mi piace più. Vendute.
Da riprendere in considerazione dopo attenta valutazione, post stacco dividendo.:bye::bye:

[/semplice sensazione del tutto personale e non motivata SIZE]
 
Flash!

08.05.2018 13:21:56 *Intesa Sanpaolo: costi operativi 1* trim a 2,298 mld (-1,3% a/a) MFDJ
08.05.2018 13:20:55 *Intesa Sanpaolo: proventi operativi 1* trim a 4,806 mld (+10,5% a/a) MFDJ
08.05.2018 13:19:18 *Intesa Sanpaolo: -1,5 mld crediti deteriorati lordi 1* trim MFDJ
08.05.2018 13:18:36 *Intesa Sanpaolo: -14 mld crediti deteriorati lordi in 30 mesi MFDJ
08.05.2018 13:17:35 *Intesa Sanpaolo: risultati 1* trim in linea con utile 2018 oltre 3,8 mld MFDJ
08.05.2018 13:16:35 *Intesa Sanpaolo: common equity Tier 1 Ratio Proforma al 13,4% MFDJ
08.05.2018 13:16:02 *Intesa Sanpaolo: titolo riduce cali dopo conti, -1,49% MFDJ
08.05.2018 13:15:56 *Intesa Sanpaolo: utile netto 1* trim a 1,252 mld (901 mln 1* trim 17) MFDJ
 
08/05/2018 13:40

L'utile di Intesa batte le attese, -1,5 miliardi di crediti deteriorati in tre mesi

Il risultato netto consolidato nel primo trimestre è stato pari a 1,252 mld di euro

di Francesca Gerosa


I risultati del primo trimestre 2018 di Intesa Sanpaolo sono perfettamente in linea con l'obiettivo di un utile netto 2018 superiore ai 3,8 miliardi di euro del 2017 e di un dimezzamento dei crediti deteriorati previsto nel Piano di Impresa 2018-2021, tenendo conto dell'accordo strategico riguardante i crediti deteriorati firmato con Intrum lo scorso aprile.

Nel primi tre mesi dell'anno Ca' de Saaa ha registrato proventi operativi netti pari a 4,806 miliardi di euro, in aumento del 2% rispetto ai 4,713 miliardi del quarto trimestre 2017 e del 10,5% rispetto ai 4,350 miliardi del primo trimestre 2017. Più nel dettaglio, gli interessi netti sono ammontati a 1,855 miliardi, +1% rispetto agli 1,837 miliardi del quarto trimestre 2017 e -1,3% rispetto agli 1,880 miliardi del primo trimestre 2017.

Invece le commissioni nette sono state pari a 2,008 miliardi di euro, -6,4% rispetto ai 2,146 miliardi del quarto trimestre 2017 (+4,5% rispetto ai 1,922 miliardi del primo trimestre 2017), con una diminuzione del 7,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 5,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli...).

Il risultato dell'attività assicurativa ha raggiunto quota 294 milioni di euro dai 183 milioni del quarto trimestre 2017 e dai 283 milioni del primo trimestre 2017. Mentre il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è stato pari a 621 milioni di euro dai 538 milioni del quarto trimestre 2017, con la componente relativa alla clientela diminuita a 111 milioni da 252 milioni, quella di capital markets aumentata a 285 milioni da 169 milioni, quella dell'attività di trading e tesoreria a 223 milioni da 115 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito scesa a 2 milioni da 3 milioni.

Bene i costi operativi scesi, rispetto al quarto trimestre 2017, del 14,1% a 2,298 miliardi di euro, a seguito di una diminuzione del 10,6% delle spese del personale, del 21,1% per le spese amministrative e del 12,8% per gli ammortamenti. Si sono ridotti dell'1,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2017. Di conseguenza, il risultato della gestione operativa si è attestato a 2,508 miliardi, in aumento del 23% rispetto ai 2,039 miliardi del quarto trimestre 2017 e del 24% rispetto ai 2,022 miliardi del primo trimestre 2017.

Il cost/income ratio è riusltato pari al 47,8% dal 56,7% del quarto trimestre 2017 e dal 53,5% del primo trimestre 2017 e le rettifiche di valore nette su crediti sono calate a 483 milioni dagli 1,229 miliardi del quarto trimestre 2017 e dai 696 milioni del primo trimestre 2017. Quanto alll'ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è sceso a 51 milioni rispetto ai 135 milioni del quarto trimestre 2017 (8 milioni nel primo trimestre 2017).

Il risultato netto consolidato è così stato pari a 1,252 miliardi di euro, dopo la contabilizzazione di imposte sul reddito per 544 milioni di euro; oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) per 19 milioni; oneri derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 44 milioni; tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 117 milioni di euro, di cui oneri per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all'estero e riprese di valore per un milione riguardanti Atlante.

Un utile che si confronta con i 1,428 miliardi del quarto trimestre 2017 e i 901 milioni del primo trimestre 2017. Il consenso si aspettava un utile netto a 879 milioni di euro.
 
Titolo: Intesa Sanpaolo: Messina, risultati solidi e di alta qualita'
Ora: 08/05/2018 14:14
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Il Group Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina,
definisce in una nota "solidi e di qualita' elevata" i risultati
conseguiti dall'istituto nel primo trimestre. Numeri che, dice il
banchiere, consentiranno al nuovo Piano strategico di partire con slancio.

In particolare, il numero uno di Ca' de Sass osserva come includendo la
transazione con Intrum, l'utile di periodo sarebbe salito a 1,65 miliardi,
ossia il 43% del risultato messo a segno dalla banca nell'intero
esercizio. Il 2018 dovrebbe infatti chiudersi con un utile maggiore
rispetto a quello dello scorso anno.

Messina pone inoltre enfasi sull'efficienza, ambito in cui l'istituto si
conferma "ai vertici delle anche europee" grazie a un cost/income al 47,8%.

Circa i requisiti del capitale, il banchiere osserva come Intesa
Sanpaolo abbia "una patrimonializzazione solida e in aumento", a livelli
che sono "ampiamente superiori ai requisiti fissati dal regolatore negli
scenari piu' avversi".

La crescita dei ricavi unita all'attenzione ai costi, il modello di
business di wealth management company di successo, la significativa
capacita' di ridurre il costo del credito fanno di Intesa Sanpaolo una
banca tra le piu' profittevoli e allo stesso tempo tra le piu' solide in
Europa, ha concluso il banchiere.
com/ofb

(fine)

MF-DJ NEWS
0814:14 mag 2018
 
Intesa Sanpaolo: prepara il superdividendo (MF)

MILANO (MF-DJ)--La wealth management company si conferma un modello efficace per Intesa Sanpaolo . Il gruppo guidato da Carlo Messina ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto di 1,25 miliardi, in crescita del 39% rispetto allo stesso periodo del 2017. La forte crescita della redditivita' e' legata soprattutto alle commissioni nette, che sono salite del 4,5% a oltre 2 miliardi, mentre il margine di interesse si e' contratto dell'1,3% a 1,9 miliardi. Nel dettaglio, le commissioni da attivita' bancaria commerciale sono cresciute del 3,5%, mentre quelle da attivita' di gestione, intermediazione e consulenza sono salite del 6,2%.

Per quanto riguarda le previsioni per fine anno, scrive MF, oltre a confermare l'obiettivo di un utile in crescita rispetto al 2017, Intesa
ribadisce la volonta' di pagare un dividendo cash pari all'85% del risultato netto. "Considerato che il payout ratio previsto nel 2018 e' pari all'85%",
ha spiegato Messina, "confermiamo come priorita' la capacita' di remunerare in maniera significativa i nostri azionisti, come dimostrato dai 10 miliardi di dividendi erogati nel corso del precedente piano d'impresa".
red/lab
(fine) MF-DJ NEWS 09/05/2018 08:52
 
Sarà meglio (per loro...)

Bridgewater Associates riduce scommesse short dell'80%. Allenta presa ribassista su UniCredit e Intesa

Laura Naka Antonelli
10 maggio 2018 - 07:56 MILANO (Finanza.com) Stando ai dati compilati da Bloomberg, le scommesse short che Bridgewater Associates, l'hedge fund numero uno al mondo guidato da Ray Dalio, aveva accumulato contro i titoli azionari europei sono crollate di ben l'80% rispetto allo scorso febbraio, a un valore poco superiore ai $4 miliardi, rispetto ai $22 miliardi precedenti di posizioni short.

Tra i titoli su cui Dalio ha mollato la presa ribassista si mettono in evidenza Intesa SanPaolo, UniCredit e Telefonica SA, tutte azioni che sono salite nel corso di quest'anno.
 
Intesa Sanpaolo: avvenuta iscrizione ok soci a conversione az. risp.

MILANO (MF-DJ)--E' stata iscritta presso il Registro delle Imprese di Torino la delibera con cui l'Assemblea Speciale di Intesa Sanpaolo (a valle dell'approvazione dell'assemblea straordinaria, la cui delibera e' stata iscritta in pari data) tenutasi lo scorso 27 aprile ha approvato la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie e le conseguenti modifiche dello statuto sociale.

Poiche', informa una nota, per effetto della conversione obbligatoria si determinera' una modifica delle previsioni dello Statuto della societa' che riguardano i diritti degli azionisti di risparmio, gli azionisti di risparmio di Intesa Sanpaolo che non abbiano concorso alla delibera dell'assemblea speciale potranno esercitare il diritto di recesso.

Il valore di liquidazione delle azioni di risparmio di Intesa Sanpaolo eventualmente oggetto di recesso e' pari a 2,74 euro per ciascuna azione.
fch
(fine) MF-DJ NEWS 22/05/2018 12:54
 
11/06/2018 08:36

Intesa, Blackrock in trattative per il 10% di Eurizon

Il ceo Carlo Messina aveva detto ad aprile al Financial Times di essere in trattative per un partner strategico-industriale che permettesse alla banca italiana di diventare un asset manager europeo sul modello di Amundi. Corcos sarebbe disponibile a cedere fino al 20%. Mediobanca: buon segnale per i dividendi​

di Elena Dal Maso


Blackrock, colosso americano del risparmio gestito, sta trattando l'acquisto di una quota di minoranza del fondo Eurizon in mano ad Intesa Sanpaolo . Lo scrive oggi il Financial Times, secondo il quale il negoziato è in corso da mesi. Blackrock detiene già il 5% delle azioni della banca italiana e starebbe trattando una quota del 10% di Eurizon. Eurizon è il secondo asset manager italiano, con masse in gestione per 314 miliardi di euro. Blackrock ha in mano a livello globale asset pari a 6.300 miliardi di dollari e intende allargare la presenza in Italia e in Europa.

Il FT scrive anche che il ceo di Eurizon, Tommaso Corcos, sarebbe disponibile a vendere fino al 20% della società di gestione e di farlo in tempi brevi, entro la fine dell'anno. Intanto questa mattina il titolo Intesa Sanpaolo ha aperto in buon rialzo, sale del 3,28% a 2,5045 euro per azione.

Blackrock e Eurizon hanno declinato ogni commento sulla trattativa ma lo scorso aprile l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo , Carlo Messina, aveva detto durante un'intervista sempre al Financial Times che il gruppo bancario italiano, oltre a creare un soggetto di riferimento nel settore del risparmio gestito a livello continentale, punta a mantenere il controllo della società che nascerà dalla potenziale crescita di Eurizon. Nell’intervista rilasciata al quotidiano britannico Messina aveva spiegato che la banca è "pronta a vendere anche una quota di minoranza di Eurizon, per avere la possibilità di avere un ruolo nel consolidamento". L’intenzione è quella di "creare un equivalente di Amundi", ovvero il colosso creato dalla fusione dei rami di asset management di Crédit Agricole e Société Générale . Da ricordare che a fine 2016 Amundi ha acquisito Pioneer Investments da Unicredit . Durante l'intervista Messina aveva aggiunto: di certo "siamo aperti a fare alleanze strategiche, riteniamo che un consolidamento nel settore sia inevitabile".

Secondo Mediobanca Securites, che conferma il giudizio Neutral su Intesa Sanpaolo e il target price di 3,10 euro, l’operazione andrebbe a incrementare le plusvalenze del 2018 a sostegno della politica dei dividendi. E sarebbe nel contempo leggermente diluitiva (1%) se si guarda ai ricavi futuri.
 
Intesa Sanpaolo: aggredisce sofferenze Utp (MF)

MILANO (MF-DJ)--Anche Intesa Sanpaolo aggredisce lo stock degli unlikely to pay (utp), i crediti non ancora in default che i grandi istituti hanno iniziato progressivamente a smaltire.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, proprio in questi ultimi giorni la banca guidata da Carlo Messina avrebbe inviato agli investitori i teaser per un portafoglio da circa 250 milioni di valore nominale. Il pacchetto, battezzato Project Levante, farebbe riferimento a una cinquantina di posizioni sparse per l'Italia e sarebbe gia' finito nel mirino di molti potenziali compratori proprio per la qualita' e l'assortimento dei crediti. Il processo comunque e' soltanto alle fasi iniziali e potrebbe entrare nel vivo a cavallo dell'estate per chiudersi entro la fine dell'anno. Proprio negli stessi mesi la Ca' de Sass lavorera' alla messa a punto dell'alleanza con Intrum Iustitia sul fronte degli npl.

I prossimi passi del cantiere saranno la costituzione della newco controllata da Intrum e partecipata da Intesa , il conferimento del portafoglio da 10,8 miliardi di nominale e la nomina degli amministratori. Senza considerare il delicato lavoro sui sistemi informativi e sul trasferimento del personale. Se insomma l'alleanza con Intrum risolve il problema degli npl, il progetto Levante conferma l'attenzione per gli utp, visto che si tratta probabilmente della principale operazione della banca nel settore e di una delle maggiori arrivate sul mercato. Solo all'inizio di quest'anno infatti i grandi istituti hanno iniziato a smaltire questo stock, dopo aver dato una forte sforbiciata alle sofferenze. L'obiettivo pero' non e' semplice perche', oltre a richiedere competenze specifiche molto diverse rispetto a quelle necessarie per trattare gli npl, sono spesso iscritti a bilancio a valori lontani da quelli di realizzo. Circostanza quest'ultima che ha spinto molte banche a muoversi con estrema cautela.
red/lab
(fine) MF-DJ NEWS 15/06/2018 08:54
 
18/06/2018 10:05

Mediobanca, impatto limitato delle imposte anticipate sul capitale delle banche

Solo Ubi e Intesa potrebbero aggiungere 20bps di Cet1 l'anno. Le deferred tax asset da sole non possono giustificare azioni societarie straordinarie. Intesa dovrebbe utilizzare tutte le sue deferred tax asset in un paio d'anni, mentre Credem e la Popolare di Sondrio potrebbero beneficiare immediatamente delle DTA di altre banche
di Francesca Gerosa


Mediobanca Securities resta selettiva sulle banche italiane. Unicredit e Credem sono outperform. "Recentemente abbiamo adottato una posizione più selettiva nei confronti delle banche italiane, in quanto la volatilità determinata dalla politica pone alcuni interrogativi riguardo i pilastri chiave del caso", spiegano gli analisti della banca d'affari in una nota di oggi.

In assenza di shock macro, il rapporto sulle banche italiane rimarrebbe robusto: ripresa della crescita del pil, adeguamento ai tassi in aumento, riduzione dei costi, normalizzazione delle perdite sui crediti, possibile consolidamento futuro. Inoltre il de-risking è quasi completato nel caso di Unicredit ed è sulla buona strada quello di Intesa Sanpaolo , Ubi, Bper , Credito Valtellinese , mentre "sembra fattibile" quello di Banco Bpm , Mps e Banca Carige .

Le banche in una fase più avanzata del de-risking potrebbero beneficiare della ristrutturazione dei prestiti unlikely to pay. I vantaggi derivanti dalle imposte anticipate (DTA) sarebbero la ciliegina sulla torta, "ma con i benefici di lungo termine insufficienti a superare i rischi di breve termine, vale a dire la scarsa visibilità dell'agenda economica del governo e le ripercussioni sulle banche. Fino a quando la situazione non diventerà più chiara, vediamo gli investitori restare in modalità "wait and see", con le banche a malapena interessanti nonostante le valutazioni poco care", sottolineano gli esperti di Mediobanca .

Gli stessi hanno valutato se il valore nascosto delle imposte anticipate delle banche italiane possa essere sbloccato in un orizzonte di investimento adeguato (2 anni). La loro analisi sull'uso delle DTA riconosciute e sulle possibilità di registrare DTA non riconosciute dimostra che emergerà qualche valore ma, una volta spalmati su 5 anni, i benefici a breve termine sono limitati. "La nostra analisi si basa sulla convinzione che il governo lascerà invariata l'aliquota d'imposta sulle società per gli istituti finanziari", spiegano alla banca d'affari.

D'altra parte, con l'attuale livello di tassi e in assenza di ulteriori tagli dei costi, la velocità con cui le banche italiane possono utilizzare in bilancio le DTA potrebbe aggiungere 5/10bps di Cet1 ratio l'anno in due anni, con solo Ubi e Intesa Sanpaolo che potrebbero aggiungere circa 20bps l'anno. Mentre la registrazione delle DTA non riconosciute non è inclusa nelle stime di Mediobanca .

Comunque "il nostro test indica che solo Ubi, riconoscimento del 75%, e Bper , riconoscimento del 35%, hanno buone possibilità di registrare DTA non riconosciute nel prossimo futuro. Invece con i tassi odierni e in assenza di un consolidamento, Mps e Creval hanno poche possibilità di registrare DTA non riconosciute in bilancio. Non abbastanza per cambiare la nostra visione su Ubi e Bper ", aggiungono gli esperti di Mediobanca.

I vantaggi derivanti dal registrare le DTA non riconosciute in bilancio rappresenterebbero il 12% nel caso di Ubi e il 6% nel caso di Bper della loro capitalizzazione di mercato e aggiungerebbero 70 bps (Ubi) e 40 bps di Cet1 (Bper ). "Tuttavia, tali benefici dovrebbero essere distribuiti su un periodo di 5 anni, non abbastanza per diventare positivi su queste due banche".

Tassi più elevati e riduzione dei costi non cambierebbero il quadro generale. Gli analisti di Mediobanca hanno anche simulato l'accelerazione nell'utilizzo delle DTA grazie a tassi più elevati di 100 pb e costi più bassi dell'8% (un proxy dei benefici derivanti dal consolidamento). Solo Banco Bpm , Mps e Carige potrebbero accelerare in modo consistente l'uso delle DTA riconosciute, ma il beneficio rappresenterebbe il 10% circa della capitalizzazione di mercato e sarebbe spalmato in 5 anni.

Ubi e Bper potrebbero registrare un numero ancora maggiore di ammontare di DTA non riconosciute, con benefici aggiuntivi limitati. "La nostra analisi mostra che le DTA da sole non possono giustificare azioni societarie straordinarie", precisano gli analisti di Mediobanca . "Intesa Sanpaolo dovrebbe utilizzare tutte le sue DTA in un paio d'anni, mentre Credem e la Banca Popolare di Sondrio potrebbero beneficiare immediatamente delle DTA di altre banche. Tuttavia, non abbiamo argomenti per affermare che sfruttare le DTA che altre banche non possono utilizzare faccia parte della loro strategia", concludono gli analisti di Mediobanca .
 
18/06/2018 12:40

Intesa Sanpaolo, procedura sindacale per jv Npl

E' partita la trattativa tra la banca e i sindacati focalizzata sulle conseguenze economiche e sociali della partnership con Intrum per costituire un nuovo player attivo nel settore degli Npl, un'alleanza che porterà a una piattaforma comune detenuta al 49% dalla banca italiana e al 51% dal partner svedese. L'obiettivo, secondo l'agenzia MF-Dowjones, è quello di chiudere entro fine luglio
di Claudia Cervini, Agenzia Mf-DowJones


E' partita la trattativa tra Intesa Sanpaolo e i sindacati focalizzata sulle conseguenze economiche e sociali della partnership con Intrum per costituire un nuovo player attivo nel settore degli Npl, un'alleanza che porterà a una piattaforma comune detenuta al 49% dalla banca italiana e al 51% dal partner svedese. L'obiettivo, secondo quanto riferito da una fonte all'agenzia MF-Dowjones, è quello di chiudere entro fine luglio.

In un documento inviato da Intesa alle organizzazioni sindacali si delinea come avverrà il trasferimento del ramo d'azienda (per la creazione della piattaforma comune è infatti previsto il passaggio di 136 dipendenti alla nuova realtà). La lettera ha ad oggetto la fusione per incorporazione in Intesa Sanpaolo di Intesa Sanpaolo Group Services (Isgs); scissioni parziali contestuali di Isgs, Intesa Sanpaolo Provis e Intesa Sanpaolo Re.o.co. a Tersia, società appartentenete al gruppo di Ca' de Sass.

Successivamente verrà effettuata una cessione proprietaria di Tersia a Intrum Justitia con la costituzione della partnership industriale nel recupero crediti. Il perimetro di Isgs che ricomprenderà i 136 rapporti di lavoro trasferiti per effetto della scissione parziale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, sarà interessato, indicativamente nella prima metà di novembre, dagli effetti della prevista societarizzazione della piattaforma evoluta di recupero crediti che avverrá mediante le scissioni parziali contestuali a Tersia della Direzione Recupero Crediti di Isgs (circa 494 risorse ad eccezion fatta del Supporto tecnico amministrativo), di Intesa Sanpaolo Provis (circa 61 risorse) e di Intesa Sanpaolo Reoco (36 risorse).

Le scissioni parziali a Tersia rientrano nel de-risking previsto dal piano d'impresa 2018-2021. Entro fine novembre sarà ceduta a Intrum una quota di partecipazione in Tersia pari al 51% del capitale. A Intesa resterà il 49% e contestualmente acquisirà una quota del 49% di Caf, Intrum Justitia e Gextra (tutte società che compongono l'aggregato italiano delle attività di Intrum AB, cioè Intrum Italy).

L'Iva non avrà alcuna rilevanza o impatto sulle operazioni interne al gruppo, come previsto dalla legge di bilancio 2017 (la fusione di Isgs in isp sarà effettiva dal 1 gennaio 2019). Lo scopo delle operazioni è "migliorare ulterioramente l'attivitá di recupero e rafforzare il processo di deleverage delle sofferenze sia in stock che dei nuovi flussi". Interessante notare che, nell'ambito della partnership con Intrum, Intesa Sanpaolo apre a "concrete prospettive di crescita e di business anche su altri clienti e segmenti di attività".

Come promesso di recente dal ceo Carlo Messina il piano prevede che non ci siano importanti ricadute occupazionali; al termine delle operazioni societarie i rapporti di lavoro dei dipendenti proseguiranno e al personale sarà applicata la disciplina contrattuale, collettiva nazionale in essere al momento del passaggio.
 
Intesa Sanpaolo: recesso da conversione per 15,1 mln azioni risp.

MILANO (MF-DJ)--Sono 15.065.081 le azioni di risparmio di Intesa Sanpaolo per le quali e' stato esercitato validamente il diritto di recesso, nell'ambito della conversione obbligatoria in titoli ordinari.

Il controvalore complessivo che Ca' de Sass dovra' quindi sobbarcarsi per liquidare i soci che ne hanno fatto richiesta, spiega una nota, ammonta pertanto a 41.278.322 euro.

A tutti gli azionisti di risparmio che non hanno esercitato il diritto di recesso - nonche' ai soci ordinari - in proporzione al numero di azioni possedute alla chiusura della giornata contabile di domani, Intesa Sanpaolo offrira' in opzione i propri titoli nel rapporto di un'azione ogni 1.113 diritti d'opzione posseduti, al prezzo unitario di 2,74 euro.

Il periodo di adesione si apre oggi e si chiudera' il prossimo 17 luglio.

com/ofb
(fine) MF-DJ NEWS 18/06/2018 16:40
 
Intesa Sanpaolo: recesso da conversione per 15,1 mln azioni risp.

MILANO (MF-DJ)--Sono 15.065.081 le azioni di risparmio di Intesa Sanpaolo per le quali e' stato esercitato validamente il diritto di recesso, nell'ambito della conversione obbligatoria in titoli ordinari.

Il controvalore complessivo che Ca' de Sass dovra' quindi sobbarcarsi per liquidare i soci che ne hanno fatto richiesta, spiega una nota, ammonta pertanto a 41.278.322 euro.

A tutti gli azionisti di risparmio che non hanno esercitato il diritto di recesso - nonche' ai soci ordinari - in proporzione al numero di azioni possedute alla chiusura della giornata contabile di domani, Intesa Sanpaolo offrira' in opzione i propri titoli nel rapporto di un'azione ogni 1.113 diritti d'opzione posseduti, al prezzo unitario di 2,74 euro.

Il periodo di adesione si apre oggi e si chiudera' il prossimo 17 luglio.

com/ofb
(fine) MF-DJ NEWS 18/06/2018 16:40



Avendo 5.000 azioni Intesa oggi 19.6.18 mi trovo 5.000 opzioni . Quindi entro il 17 luglio 2018 , se voglio , debbo esercitare tale opzione che mi porterebbe ad avere 5.000 nuove azioni al prezzo di 2,74 eu cadauna ( con un esborso di 13.700 eu )
Se non esercitassi le opzioni ho capito che avrei una nuova azione ogni 1113 opzioni in mio possesso quindi 4 con resti a perdere.
E' corretto ? non me ne intendo...grazie per la conferma o per la correzione.
 
Avendo 5.000 azioni Intesa oggi 19.6.18 mi trovo 5.000 opzioni . Quindi entro il 17 luglio 2018 , se voglio , debbo esercitare tale opzione che mi porterebbe ad avere 5.000 nuove azioni ???????? al prezzo di 2,74 eu cadauna ( con un esborso di 13.700 eu )
Se non esercitassi le opzioni ho capito che avrei una nuova azione ogni 1113 opzioni in mio possesso quindi 4 con resti a perdere.
E' corretto ? non me ne intendo...grazie per la conferma o per la correzione.

Penso che tu abbia capito male sulle 5000 nuove azioni: con 5000 diritti potrai sottoscrivere solo 4 azioni (1 ogni 1113 diritti) e il resto (dei diritti) andrà in cavalleria. Ma non penso che ti convenga, vista la quotazione attuale del titolo e i numeri in ballo (10,96 euro)

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