Alessandro Celli
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Grazie all’asta di Artesegno ho avuto l’occasione ed il piacere di conoscere diversi nuovi Artisti, fra cui Vania Elettra Tam.
Curioso e testardo, come sempre sono, ho voluto approfondire il suo operato e mi sono ritrovato davanti ad un’artista sarcastica e con la spiccata dote di essere estremamente contemporanea, in quanto tocca la quotidianità nei gesti più semplici ed comuni.
Naturalmente io arrivo sempre tardi, visto che ha già partecipato alla 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia Regione Lombardia, presso il Palazzo Te di Mantova, a cura di Vittorio Sgarbi.
Mi entusiasma perché da un lato mi rammenta l’immediatezza di Alex Katz, quando affermava: «Mi piace realizzare immagini che siano tanto semplici da non poterle evitare e tanto complesse da non riuscire ad afferrarle».
Mentre sotto un profilo più emozionale mi ricorda l’immenso Edward Hopper con le sue attese calme o inquiete, gradazioni di benessere e punte di asprezza.
Nelle opere di Vania Elettra Tam si legge un vive un vero e proprio tumulto, corporale e modale, quelle immagini di donne pare abbiano molto da raccontare perché nascondono propositi che ricercano sempre il destinatario, quale attento osservatore.
O forse sono solo quadri che raccontano storie, ma a mio pare c’è qualcosa di irriverente e di spettacolare, nella loro assoluta semplicità.
E non leggo in queste opere traccia di solitudine, ma un senso di isolamento urbano.
Isolamento ma non alienazione, ossia solo quei sensi di vuoto tipici e noti a tutti nella nostra cultura urbana.
La semplicità nel gesto artistico mi ha sempre affascinato, ben sapete quanto non ami le sterili provocazioni consuete nell’arte contemporanea, Vania ritrova nei suoi personaggi il principale luogo di riflessione, condizione ordinaria di tanti di noi, luogo di memorie che ritornano o si dissolvono, dove la realtà a volte perde senso modificando quel processo dell’essere ed amplificandone solo i silenzi.
Nell’opera allegata quel sarcasmo sottile lo si nota dalla luce che coinvolge ed illumina la ragazza, che di primo impatto viene da associarla ad una luce naturale, mentre è quella di un banale elettrodomestico. Ciò è spettacolare, a mio parere, sotto il profilo sociologico.
In tutto questo trovo l’Artista estremamente contemporanea, seppur si possa annoverare con i consueti gesti figurativi tipici dei primi del Novecento.
Ops, dimenticavo, una sua opera è presente nell'asta proEmilia da Artesegno ...
Ecco qualche riferimento in più:
sito ufficiale dell'artista Vania Elettra Tam
di Vania ne trattai parecchio tempo fa.
Ed eccola qui con Marco Cingolani