Io, economista finalmente vi racconto la mia vita a impatto zero

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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"io sono povero perché tu sei ricco" (e viceversa)?

Pensa che è proprio così...e lo è anche in natura.
Il tema è "è giusto che sia così?"
Il mio parere è "no" tra gli uomini.
 
Pensa che è proprio così...e lo è anche in natura.
Il tema è "è giusto che sia così?"
Il mio parere è "no" tra gli uomini.
SE fosse vero, non potresti che avere ragione. MA non è vero per niente.

Ed è talmente evidente che infatti sono solo comunisti (non marxisti) e cristiani pauperisti a ragionare in questo modo.
 
Fai te che io sono di destra, amo aspetti della scuola Austriaca (distruzione creatrice) e dei Keynesiani (interventismo Statale l'addove l'interesse del singolo non sarebbe un movente sufficiente per un equilibrio sociale e desiderabile).

Chi si schiera rinuncia a priori ai pregi ed alle virtù riconducibili a tutti i movimenti economico/politici.

Lo schieramento è una invenzione mediatica: è così difficile avere idee proprie, che condividano idee di questa o quella corrente di pensiero?
...Direi di no.

Credo nell'animal spirit (ci ho studiato e ci lavoro...), ma credo anche nell'impegno sociale verso una equità non populista...E pare che anche Obama l'abbia capito che questa sia la via (copertura sanitaria....inoltre si è circondato da una squadra di "virtu' keynesiana" cioe' di grande rigore morale e di dedizione al bene pubblico).

Siamo di fronte al segnalare di cambiamento maggiore rispetto agli ultimi 10 anni, in cui a Washington (come a Roma, Berlino, Londra e Mosca) hanno prevalso gli affari privati.
E' il minimo che serve perche' l'occidente torni ad essere leader non solo dei difetti...

PS: poi ci mettiamo d'accordo su chi dei due debba studiare "economia di base".... ;)
 
Avere uno stile di vita sobrio non aiuta chi ha fame, per aiutarli devi portargli il cibo ma non basta perchè il giorno dopo questi hanno di nuovo fame e allora cosa fai ? li nutri in eterno ?, gli insegni a sfruttare l' ambiente : coltivare, allevare, estrarre i minerali ecc. . Ma come risolvi con quei popoli che vivono in zone semiaride e che non hanno nessun tipo di ricchezza sfruttabile e non vogliono andarsene da lì perchè dicono che "quella è la loro terra" però ti chiedono di aiutarli ?. Per non parlare di quelle nazioni dove i regnanti hanno patrimoni enormi, vivono nel lusso ma lasciano che il popolo muoia di fame e impediscono ai volontari di aiutarli.
Almeno aiutiamo "quelli che si possono aiutare" dirà qualcuno, bene, ci vai tu? dico io, perche conosco una marea di gente che quando vede i servizi strappalacrime sui bamini che muoiono di fame si rattrista ma poi non fa un bel niente
Mi piacerebbe sapere a quanta parte del loro benessere sono disposti a rinunciare quelli che si "preoccupano" dei poveri", quando sento usare frasi del tipo "nel mio piccolo" oppure "io faccio la mia parte" allora penso che questi agiscano solo per sentirsi la coscienza a posto o per sentirsi moralmente superiori
 
Fai te che io sono di destra, amo aspetti della scuola Austriaca (distruzione creatrice) e dei Keynesiani (interventismo Statale l'addove l'interesse del singolo non sarebbe un movente sufficiente per un equilibrio sociale e desiderabile).

Chi si schiera rinuncia a priori ai pregi ed alle virtù riconducibili a tutti i movimenti economico/politici.

Lo schieramento è una invenzione mediatica: è così difficile avere idee proprie, che condividano idee di questa o quella corrente di pensiero?
...Direi di no.

Credo nell'animal spirit (ci ho studiato e ci lavoro...), ma credo anche nell'impegno sociale verso una equità non populista...E pare che anche Obama l'abbia capito che questa sia la via (copertura sanitaria....inoltre si è circondato da una squadra di "virtu' keynesiana" cioe' di grande rigore morale e di dedizione al bene pubblico).

Siamo di fronte al segnalare di cambiamento maggiore rispetto agli ultimi 10 anni, in cui a Washington (come a Roma, Berlino, Londra e Mosca) hanno prevalso gli affari privati.
E' il minimo che serve perche' l'occidente torni ad essere leader non solo dei difetti...

PS: poi ci mettiamo d'accordo su chi dei due debba studiare "economia di base".... ;)
Quando avrò capito quale punto stai cercando di assumere, forse potrò risponderti.
 
Avere uno stile di vita sobrio non aiuta chi ha fame, per aiutarli devi portargli il cibo ma non basta perchè il giorno dopo questi hanno di nuovo fame e allora cosa fai ? li nutri in eterno ?, gli insegni a sfruttare l' ambiente : coltivare, allevare, estrarre i minerali ecc. . Ma come risolvi con quei popoli che vivono in zone semiaride e che non hanno nessun tipo di ricchezza sfruttabile e non vogliono andarsene da lì perchè dicono che "quella è la loro terra" però ti chiedono di aiutarli ?. Per non parlare di quelle nazioni dove i regnanti hanno patrimoni enormi, vivono nel lusso ma lasciano che il popolo muoia di fame e impediscono ai volontari di aiutarli.
Almeno aiutiamo "quelli che si possono aiutare" dirà qualcuno, bene, ci vai tu? dico io, perche conosco una marea di gente che quando vede i servizi strappalacrime sui bamini che muoiono di fame si rattrista ma poi non fa un bel niente
Mi piacerebbe sapere a quanta parte del loro benessere sono disposti a rinunciare quelli che si "preoccupano" dei poveri", quando sento usare frasi del tipo "nel mio piccolo" oppure "io faccio la mia parte" allora penso che questi agiscano solo per sentirsi la coscienza a posto o per sentirsi moralmente superiori

Se avessi tutti queste risposte, abiterei ad Arcore ed andrei con le escort (invece non abito ad Arcore...ahahahaah).

Non è necessario aiutare tutti domani: occorre una linea di pensiero che cambi le cose nel tempo. L'uomo moderno è sempre concentrato sul "noi", noi inteso come occidente e nostra generazione. Che male c'è se si ragionasse in termini di noi mondo, in termini di "strategie di lungo e lunghissimo periodo"?

Preferisco uno che si nasconde dietro al "nel mio piccolo" per sentirsi a posto con la coscienza, piuttosto di chi dice "ma sì, lascio l'acqua aperta e non faccio la raccolta differenziata, perchè tanto non cambia nulla domani".....

Preferisco un volontario della croce rossa che fa il volontario per sentirsi a posto con la propria coscienza, piuttosto di uno che preferisce andare all'aperitivo.

E poi cosa ci sarebbe male nel sentirsi a posto con la propria coscienza? Perchè il concetto "se tutti puntano alla massimizzazione del proprio benessere, tutti stanno meglio" va bene...mentre il tema "se tutti sono a posto con la propria coscienza, grazie ad un gesto socialmente utile" viene demonizzato?

Domani lo creiamo noi, domani siamo noi oggi.

Che il mondo si riempa pure di persone che si sentono moralmente superiori, se questo loro stato d'animo è frutto di un gesto socialmente utile.
 
Da molto tempo ormai non uso più l' automobile, mi muovo soltanto in bicicletta. Quando vengo in Italia, cosa che mi capita spesso, non prendo mai l' aereo, solo il treno. Anche se sono stato a lungo un amante della carne, ora ne mangio pochissima, mi diverto a scoprire altri sapori, perché gli allevamenti intensivi di bestiame sono tra le prime cause dell' inquinamento atmosferico. Un chilo di carne equivale a sei litri di petrolio. Preferisco comprare quel che mi serve nelle piccole botteghe e cerco di usare ogni cosa sino a consumarla del tutto. Piuttosto che buttare, riparo, anche se oggigiorno costa meno comprare un oggetto nuovo fabbricato in Cina. Ma preferisco appunto allungare la vita delle cose, o riciclare, combattendo così la filosofia dell' usa-e-getta, l' obsolescenza programmata dei beni.. Non possiedo un cellulare, e sto bene così. Pratico quello che il mio maestro Ivan Illich chiamava "tecnodigiuno".


Non guardo mai la televisione e ho soltanto un computer che mi permette di consultare ogni tanto le email. Non mi collego ogni giorno alla posta elettronica, faccio delle lunghe pause anche in questo. Spesso scrivo lettere a mano perché è un modo di dimostrare a me stesso che non ho bisogno di una protesi elettronica per comunicare con gli altri.
L' importante è resistere alla "tecno-dipendenza". Si può usare la tecnologia ma bisogna evitare di esserne schiavi. Benché faccia tutte queste rinunce rispetto allo stile di vita moderno, non sono da compatire. Invertire la corsa all' eccesso è la cosa più allegra che ci sia. La mia unica regola è la gioia di vivere. E' possibile immaginare una società ecologica felice, dove ognuno di noi riesce a porsi dei limiti, senza soffrirne perché non si sono create delle dipendenze. E' ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito.

Se non vi sarà un' inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un' altra logica: quella di una "società di decrescita". Io parlo di decrescita felice, perché sono convinto che si tratta di piccoli aggiustamenti che ognuno di noi può fare senza soffrirne. Da giovane ero un economista esperto di sviluppo. Negli anni Sessanta sono stato in Congo e poi nel Laos per attuare programmi di sviluppo economico. E' così che è incominciata la mia riflessione critica su questo modello di crescita continua. Pensavo essere al servizio di una scienza, in realtà si trattava di una religione. Gli economisti come me allora sono dei missionari che vogliono convertire e distruggere popoli che vivevano diversamente. Quando ho iniziato a non seguire più questa dottrina assoluta, in vigore ormai da decenni, ero molto isolato.

In Occidente nessuno ha avuto il coraggio di parlare di decrescita fino al 1989, dopo il crollo del Muro. Quando siamo entrati in un mondo globale, senza più differenze tra primo, secondo o terzo mondo, lentamente c' è stata una presa di coscienza. Oggi non si tratta di trovare un nuovo modello economico ma di uscire dal governo dell' economia per riscoprire i valori sociali e dare la priorità alla politica. Ognuno di noi può fare qualcosa intorno a quelle che io chiamo le otto ' R' . Ovvero rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare. Rivalutare significa per esempio creare un diverso immaginario collettivo, fatto dell' amore per la verità, di un senso della giustizia e della responsabilità, del dovere di solidarietà. Rilocalizzare vuol dire produrre a livello locale i prodotti necessari a soddisfare i bisogni della popolazione. Riutilizzare e riciclare è anche l' unico modo di evitare di essere sommersi dai rifiuti infiniti che stanno distruggendo la Terra. Le otto ' R' sono cambiamenti interdipendenti, che insieme possono far nascere una nuova società ecologica. Una società nella quale ci sentiremo di nuovo cittadini, e non più solo semplici consumatori.

Serge Latouche
Fonte: www.repubblica.it
Link: http://ricerca.repubblica.it/repubb...nomista-finalmente-felice-vi-racconto-la.html
5.06.2010

basta trasferirsi nel nord corea :bye:
 
Nel nostro modello di societa non è affatto un bene che una grossa fetta di popolazione decida di adottare uno stile di vita più tranquillo/parsimonioso perchè comporterebbe un calo dei consumi quindi un calo degli occupati, vaglielo a spiegare a chi a perso il posto di lavoro alla fiat quanto è bello girare un bicicletta. :(

quindi secondo te dovevamo evitare di inventare il frigorifero per far lavorare i venditori di ghiaccio ??
si...proprio "macroeconomia"...
 
ahahahaha e "macroeconomia" significherebbe inventarsi motivi strampalati per cui esiste la povertà, come ad esempio "io sono povero perché tu sei ricco" (e viceversa)?

Ma mi faccia il piacere e studi un pò di roba seria. Tipo economia di base.

fan parte di quelli che montanelli etichettava come "radical chic"
In una vecchia lettera al Corsera, un lettore milanese ne dava il seguente ritratto :D
---------------------------
L'intellettuale conflittuale
------------------------
Frequentava il Berchet e dichiarava che al San Carlo sarebbe entrato solo con una cintura di dinamite per farsi esplodere. Ha fatto l'obiettore, i seminari permanenti di intercultura e le vacanze a Capalbio. Alla statale faceva parte dei "marxisti leninisti" e oggi partecipa a girotondi ma sempre più spesso si distrae a guardare i negozi. Vive con difficoltà i suoi conflitti interni: detesta i logo e il consumismo ma si farebbe la velina bruna, ha firmato il progetto di Umberto Eco per boicottare i prodotti reclamizzati su Mediaset ma non sa rinunciare al pan-di-stelle. Per giunta tiene al Milan. Ha ambizioni letterarie e vorrebbe passare le serate in famiglia facendo "buona musica" ma litiga regolarmente con suo figlio Jacopo ed è di fatto un videodipendente. Adora Blob, Gaia e Report, anche perchè la Gabanelli assomiglia a una delle tre ragazze che ha avuto prima della sua attuale compagna che si chiama Francesca, Milena o Mara. Convivono da dieci anni in una casa di ringhiera ristrutturata al quartiere Isola. Lei ha qualche anno in più di lui, fa parte di un gruppo di yoga e shatzu, vota Pannella e fa l'assistente sociale o la psicologa all'ufficio d'igiene. Ha i capelli ramati con permanente, indossa sciarpe, bigiotteria etnica d'argento ed è attivista antivivisezione. Odia il rimmel, i perizomi e le autoreggenti, cucina macrobiotico e fa la "spesa consapevole" (purtroppo nella lista c'è pure l'Anitra WC). Dopo anni di consultorio hanno optato per l'ogino knaus e lei ha già abortito tre volte perchè lui ha l'eiaculatio precox. Si sono conosciuti al Leonka durante l'esibizione di un gruppo tribale del Gabon: dopo quaranta minuti di percussioni lui le ha proposto una tisana e le ha detto quanto odi Nietzsche e ami Haidegger. Ha fatto leva sull'esistenzialismo come forma di umanesimo che dà rilievo alla libertà dell'uomo, alla possibilità di scelta e alla responsabilità, conciliando le sue tesi con l'analisi marxista della società e della storia. Lei però non gliel'ha data.E' nemico dichiarato degli ipermercati dai quali però esclude l'Ikea. Paga con la Visa e si compiace di infilare gli oggetti in un sacchetto di carta riciclata e con colori naturali. Ruba sempre il sacchettone giallo anche se poi non lo usa mai. Alla domenica mattina si alza per primo per comprare il pane più fresco, ma rientra ********* con una multa per lavaggio strade alla sua vecchia R4 bordeaux. Legge "Diario" e "Micromega", adora Gino Strada e Gianni Barbacetto. Cerca di memorizzare i passi salienti del fondo di Scalfari per citarli con gli amici in vineria ma poi li dimentica perché non regge l'alcol e si limita a ripetere che la sinistra non ha più leaders. Crede che Moretti e Pancho Pardi siano la vera alternativa per l'Ulivo e detesta Prodi di cui non tollera il passato all'IRI. In effetti, lo disprezza solo perché è grassoccio.
 
Io, per esempio, pur essendo molto parco (non compro un'auto se non ha almeno 16 anni) consumo più di quanto produco.

La mia tra 4 anni avrà esattamente 16 anni, se aspetti un po' te la vendo volentieri...è invecchiata bene! :D;)
 
fan parte di quelli che montanelli etichettava come "radical chic"
In una vecchia lettera al Corsera, un lettore milanese ne dava il seguente ritratto :D
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L'intellettuale conflittuale
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Frequentava il Berchet e dichiarava che al San Carlo sarebbe entrato solo con una cintura di dinamite per farsi esplodere. Ha fatto l'obiettore, i seminari permanenti di intercultura e le vacanze a Capalbio. Alla statale faceva parte dei "marxisti leninisti" e oggi partecipa a girotondi ma sempre più spesso si distrae a guardare i negozi. Vive con difficoltà i suoi conflitti interni: detesta i logo e il consumismo ma si farebbe la velina bruna, ha firmato il progetto di Umberto Eco per boicottare i prodotti reclamizzati su Mediaset ma non sa rinunciare al pan-di-stelle. Per giunta tiene al Milan. Ha ambizioni letterarie e vorrebbe passare le serate in famiglia facendo "buona musica" ma litiga regolarmente con suo figlio Jacopo ed è di fatto un videodipendente. Adora Blob, Gaia e Report, anche perchè la Gabanelli assomiglia a una delle tre ragazze che ha avuto prima della sua attuale compagna che si chiama Francesca, Milena o Mara. Convivono da dieci anni in una casa di ringhiera ristrutturata al quartiere Isola. Lei ha qualche anno in più di lui, fa parte di un gruppo di yoga e shatzu, vota Pannella e fa l'assistente sociale o la psicologa all'ufficio d'igiene. Ha i capelli ramati con permanente, indossa sciarpe, bigiotteria etnica d'argento ed è attivista antivivisezione. Odia il rimmel, i perizomi e le autoreggenti, cucina macrobiotico e fa la "spesa consapevole" (purtroppo nella lista c'è pure l'Anitra WC). Dopo anni di consultorio hanno optato per l'ogino knaus e lei ha già abortito tre volte perchè lui ha l'eiaculatio precox. Si sono conosciuti al Leonka durante l'esibizione di un gruppo tribale del Gabon: dopo quaranta minuti di percussioni lui le ha proposto una tisana e le ha detto quanto odi Nietzsche e ami Haidegger. Ha fatto leva sull'esistenzialismo come forma di umanesimo che dà rilievo alla libertà dell'uomo, alla possibilità di scelta e alla responsabilità, conciliando le sue tesi con l'analisi marxista della società e della storia. Lei però non gliel'ha data.E' nemico dichiarato degli ipermercati dai quali però esclude l'Ikea. Paga con la Visa e si compiace di infilare gli oggetti in un sacchetto di carta riciclata e con colori naturali. Ruba sempre il sacchettone giallo anche se poi non lo usa mai. Alla domenica mattina si alza per primo per comprare il pane più fresco, ma rientra ********* con una multa per lavaggio strade alla sua vecchia R4 bordeaux. Legge "Diario" e "Micromega", adora Gino Strada e Gianni Barbacetto. Cerca di memorizzare i passi salienti del fondo di Scalfari per citarli con gli amici in vineria ma poi li dimentica perché non regge l'alcol e si limita a ripetere che la sinistra non ha più leaders. Crede che Moretti e Pancho Pardi siano la vera alternativa per l'Ulivo e detesta Prodi di cui non tollera il passato all'IRI. In effetti, lo disprezza solo perché è grassoccio.
Stupendo :D
 
quindi secondo te dovevamo evitare di inventare il frigorifero per far lavorare i venditori di ghiaccio ??
si...proprio "macroeconomia"...

:D

Chi ha perso il lavoro come venditore di ghiaccio è stato prontamente assunto dai fabbricanti di frigoriferi :o :D

Comunque,...... semmai l'opposto, mollare la macchina (frigorifero) per la bicicletta ( ghiaccio) fa fare un passo in dietro a tutta la società, credo, perchè
penso che il discorso vada generalizzato e giudicato in tutti i suoi aspetti, se tutti decidessimo di rinunciare alla macchina per la bicicletta (tralasciando il piccolo dettaglio che molti non se lo potrebbero neanche permettere tipo quelli che lavorano a più di 5/10 km da casa) che tipo di società avremmo? Temo che ci sarebbe un impoverimento generalizzato, che piaccia o meno purtroppo la nostra società è legata ai consumi

PS: non ho studiato macroeconomia
 
Fai te che io sono di destra, amo aspetti della scuola Austriaca (distruzione creatrice) e dei Keynesiani (interventismo Statale l'addove l'interesse del singolo non sarebbe un movente sufficiente per un equilibrio sociale e desiderabile).

Chi si schiera rinuncia a priori ai pregi ed alle virtù riconducibili a tutti i movimenti economico/politici.

Lo schieramento è una invenzione mediatica: è così difficile avere idee proprie, che condividano idee di questa o quella corrente di pensiero?
...Direi di no.

Credo nell'animal spirit (ci ho studiato e ci lavoro...), ma credo anche nell'impegno sociale verso una equità non populista...E pare che anche Obama l'abbia capito che questa sia la via (copertura sanitaria....inoltre si è circondato da una squadra di "virtu' keynesiana" cioe' di grande rigore morale e di dedizione al bene pubblico).

Siamo di fronte al segnalare di cambiamento maggiore rispetto agli ultimi 10 anni, in cui a Washington (come a Roma, Berlino, Londra e Mosca) hanno prevalso gli affari privati.
E' il minimo che serve perche' l'occidente torni ad essere leader non solo dei difetti...

PS: poi ci mettiamo d'accordo su chi dei due debba studiare "economia di base".... ;)

Se avessi tutti queste risposte, abiterei ad Arcore ed andrei con le escort (invece non abito ad Arcore...ahahahaah).

Non è necessario aiutare tutti domani: occorre una linea di pensiero che cambi le cose nel tempo. L'uomo moderno è sempre concentrato sul "noi", noi inteso come occidente e nostra generazione. Che male c'è se si ragionasse in termini di noi mondo, in termini di "strategie di lungo e lunghissimo periodo"?

Preferisco uno che si nasconde dietro al "nel mio piccolo" per sentirsi a posto con la coscienza, piuttosto di chi dice "ma sì, lascio l'acqua aperta e non faccio la raccolta differenziata, perchè tanto non cambia nulla domani".....

Preferisco un volontario della croce rossa che fa il volontario per sentirsi a posto con la propria coscienza, piuttosto di uno che preferisce andare all'aperitivo.

E poi cosa ci sarebbe male nel sentirsi a posto con la propria coscienza? Perchè il concetto "se tutti puntano alla massimizzazione del proprio benessere, tutti stanno meglio" va bene...mentre il tema "se tutti sono a posto con la propria coscienza, grazie ad un gesto socialmente utile" viene demonizzato?

Domani lo creiamo noi, domani siamo noi oggi.

Che il mondo si riempa pure di persone che si sentono moralmente superiori, se questo loro stato d'animo è frutto di un gesto socialmente utile.

Complimenti, finalmente leggo qualcuno con un pensiero autonomo e che e' capace di guardare non solo fino a domani ma piu' a lungo termine.

Tra tanti interventi rozzi e pregni di ignoranza e' un piacere vedere che c'e' qualcuno che e' ancora capace di pensare.
 
fammi indovinare...gli interventi rozzi&pregni son quelli che non sono d'accordo con te :D
 
se tutti decidessimo di rinunciare alla macchina per la bicicletta (tralasciando il piccolo dettaglio che molti non se lo potrebbero neanche permettere tipo quelli che lavorano a più di 5/10 km da casa) che tipo di società avremmo?


Meno inquinamento, meno tumori, più forma fisica, meno stress, più tempo a disposizione da sottrarre a traffico e ricerca parcheggio, più soldi a disposizione da spendere per altre cose, e qui si ritorna alla mia identica risposta precedente, non ci sarebbe impoverimento ma spostamento delle somme.

Non credo che molte persone siano alla fine felici di spendere soldi in acquisto + manutenzione + benzina + spese annesse e connesse all'automobile...quei soldi li spenderebbero volentieri per cose cui sono costrette a rinunciare.

Per i percorsi non da bici c'è il trasporto pubblico, che andrebbe spinto.

Non significa abbandonare tutti l'automobile, io stesso se mi serve (ma solo se mi serve sul serio) me la faccio prestare se possibile o la prendo a noleggio, significa ragionare su alternative che nessuno ci ha mai spiegato e nemmeno oggi ci spiega, anzi vengono menomate...vedi le condizioni del trasporto pubblico.
 
Meno inquinamento, meno tumori, più forma fisica, meno stress, più tempo a disposizione da sottrarre a traffico e ricerca parcheggio, più soldi a disposizione da spendere per altre cose, e qui si ritorna alla mia identica risposta precedente, non ci sarebbe impoverimento ma spostamento delle somme.

Non credo che molte persone siano alla fine felici di spendere soldi in acquisto + manutenzione + benzina + spese annesse e connesse all'automobile...quei soldi li spenderebbero volentieri per cose cui sono costrette a rinunciare.

Per i percorsi non da bici c'è il trasporto pubblico, che andrebbe spinto.

Non significa abbandonare tutti l'automobile, io stesso se mi serve (ma solo se mi serve sul serio) me la faccio prestare se possibile o la prendo a noleggio, significa ragionare su alternative che nessuno ci ha mai spiegato e nemmeno oggi ci spiega, anzi vengono menomate...vedi le condizioni del trasporto pubblico.

Un maggior uso della bicicletta da benefici dove le distanze sono brevi, nei piccoli centri di periferia diventa un macello altro che tempo libero da dedicare ad altro, per non parlare di chi vive in collina o montagna, mai provato a pedalare in montagna e magari quando fa freddo ?

La gente non è felice di spendere soldi per la macchina e il suo mantenimento, è felice per la comodità e la libertà che ti dà, cosa che la bicicletta non è in grado di fare

Ai presente il numero degli occupati del settore automobilistico e quello del settore delle biciclette ?, le biciclette sono quasi eterne altro che incentivi per la rottamazione per sostenere le vendite.
Il turismo di molti piccoli paesi sopravvive grazie alla voglia di un sacco di gente di fare un sacco di chilometri per visitare quei paesini sperduti, se gli togli il turismo gli abitanti di quei paesini tornano a fare i boscaioli o a pascolar le pecore.
 
Ultima modifica:
Un maggior uso della bicicletta da benefici dove le distanze sono brevi, nei piccoli centri di periferia diventa un macello altro che tempo libero da dedicare ad altro, per non parlare di chi vive in collina o montagna, mai provato a pedalare in montagna e magari quando fa freddo ?

La gente non è felice di spendere soldi per la macchina e il suo mantenimento, è felice per la comodità e la libertà che ti dà, cosa che la bicicletta non è in grado di fare

Proprio alle distanze brevi si riferiva.
 
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