[IPO] Ibl Banca?

La banca della "rata bassotta" tenta l'attracco in Borsa. IBL Banca, specializzata nella cessione del quinto dello stipendio, ha ottenuto ieri l'approvazione della Consob alla pubblicazione del prospetto relativo all'Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione (OPVS) finalizzata all'ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana. IBL aveva già ottenuto il 26 ottobre da Borsa Italiana l'ammissione delle azioni ordinarie alla quotazione sul MTA. IBL Banca, in caso di esito positivo del collocamento, si quoterà sul segmento Star.

Offerta pubblica al via domani, forchetta prezzo tra 9,25 e 11,25 euro
Il Collocamento Istituzionale è iniziato oggi e terminerà il giorno 11 novembre, mentre l'Offerta Pubblica avrà inizio il 30 ottobre e terminerà alle ore 13:30 del giorno 11 novembre 2015. L'Offerta ai Dipendenti terminerà in anticipo alle ore 13:30 del giorno 10 novembre 2015.
La forchetta di prezzo indicativa va da 9,25 a 11,25 euro per una valorizzazione di IBL Banca tra un minimo di 393,1 mln di euro e un massimo di 478,1 mln.

Caratteristiche dell'offerta: 10% ai retail e 90% a istituzionali
L'Offerta Globale ha per oggetto massime 17.412.500 azioni ordinarie IBL Banca, corrispondenti al 35% (esclusa l'eventuale Greenshoe) del capitale sociale post-Offerta Globale, assumendo l'integrale collocamento delle azioni oggetto dell'Offerta Globale stessa, in parte (massime 7.250.000 Azioni) rivenienti dall'Aumento di Capitale e in parte (massime 10.162.500 Azioni) poste in vendita da Delta 6 Partecipazioni S.r.l. e Sant'Anna.
L'Ipo prevede un'Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione di un minimo di 1.742.000 Azioni, pari al 10% delle azioni oggetto dell'Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia e ai dipendenti (tranche riservata ai Dipendenti per un quantitativo massimo di 246.500 Azioni) e un contestuale Collocamento Istituzionale di massime 15.670.500 Azioni, pari al 90% delle azioni oggetto dell'Offerta Globale, riservato ad investitori istituzionali.

In caso di esercizio greenshoe flottante salirà al 38,5%
E' prevista la concessione da parte degli azionisti venditori, Delta 6 Partecipazioni S.r.l. e di Sant'Anna S.r.l., ai Coordinatori dell'Offerta Globale di un'opzione per l'acquisto, al Prezzo d'Offerta, rispettivamente di massime 871.000 Azioni e di massime 871.000 Azioni, pari complessivamente a 1.742.000 Azioni e corrispondenti ad una quota pari al 10% del numero di Azioni oggetto dell'Offerta Globale (l'"Opzione Greenshoe"). In caso di integrale esercizio dell'Opzione Greenshoe, il numero di azioni complessivamente collocate nell'ambito dell'Offerta Globale sarebbe di n. 19.154.500 Azioni, per un flottante pari al 38,5% del capitale sociale.
Nel primo semestre 2015 IBL Banca ha riportato un utile netto di 30,1 mln di euro con impieghi per finanziamenti alla clientela pari a 1,76 mld.
 
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MF Dow Jones 29.10. 19:13 - Ibl Banca: al via domani periodo adesione offerta per Ipo

MILANO (MF-DJ)--Parte domani il periodo di adesione all'offerta dell'Ipo

di Ibl Banca che si concludera' l'11 novembre. Sempre domani la societa'

specializzata nei finanziamenti tramite la cessione del quinto dello

stipendio o della pensione presentera' alla stampa le strategie, gli

obiettivi aziendali nonche' i dettagli della quotazione.

L'istituto, nato nel 1927 con il nome di Istituto di Credito agli

Impiegati, fa capo alle famiglie Giordano e D'Amelio che detengono il 50%

ciascuna della banca, rispettivamente tramite Delta 6 Partecipazioni e

Sant'Anna, e che puntano a portare la societa' sul segmento Star di Borsa

Italiana dopo aver incassato ieri l'ok della Consob al prospetto

dell'Opvs.

L'offerta prevede un aumento di capitale, gia' deliberato a inizio mese,

e la vendita di una parte della quota in mano alle famiglie che deterranno

a seguito dell'operazione circa il 60% del capitale sul quale hanno gia'

costituito un patto di sindacato. Il flottante sara' di circa il 35% con

una forchetta di prezzo compresa tra 9,25 e 11,25 euro/azione per

complessivi 393,1 - 478,1 milioni di euro.

Attualmente la banca e' prima in Italia nel proprio settore e copre

circa il 13% del mercato con una rete distributiva diretta costituita, a

fine giugno scorso, da da 46 unita' territoriali, di cui 18 filiali Ibl

Banca e 28 negozi finanziari Ibl Family, ed una rete indiretta di 69

partner che comprendono 7 network bancari con 825 filiali, 29 mediatori

creditizi, 23 intermediari finanziari e 10 agenti.

Tuttavia Ibl ha progetti di espansione. Dopo la riforma di Banca

d'Italia con la Circolare 288 del 3 aprile 2015 sugli intermediari

finanziari, che prevede, tra le altre cose, regole piu' severe per

l'iscrizione all'albo e una maggiore patrimonializzazione e liquidita' per

far fronte a eventuali rafforzamenti di capitale, il settore e' in

fermento per il futuro risiko. Molti operatori potrebbero infatti doversi

aggregare per rispettare la nuova normativa.

Secondo indiscrezioni di mercato, per aiutare la crescita della realta'

sarebbero in un primo momento intervenuti i fondi di private equity, Cvc e

Permira, ma dopo il fallimento delle trattative la banca si sarebbe

rivolta al mercato.

Il portafoglio clienti del gruppo e' focalizzato principalmente su una

clientela appartenente al settore pubblico, statale e da pensionati. Il

gruppo nel tempo ha ampliato la propria offerta con prodotti di raccolta,

in particolare conti deposito, con prodotti assicurativi e con altri

prodotti finanziari, anche tramite lo sviluppo di partnership con primari

operatori terzi.

Ibl Banca ha chiuso il 2014 con risultati consolidati in miglioramento.

L'utile netto e' piu' che raddoppiato a 50,5 milioni di euro, la raccolta

diretta da clientela retail e' passata a 1,3 miliardi di euro (+37,8% sul

2013) e gli impieghi per finanziamenti alla clientela a 1,6 miliardi di

euro (+30,6% sul 2013). Il margine di interesse e' ammontato di 58,2

milioni di euro (+70,2 % sul 2013) e il margine di intermediazione di

128,4 milioni di euro (+52,8% sul 2013). Dati che continuano a crescere

anche nel primo semestre 2016. L'utile e' ammontato a 30,1 milioni, il

margine di interesse a 38 milioni e gli attivi totali hanno raggiunto i 5

miliardi contro i 4,7 della fine del dicembre 2014. Per quanto riguarda i

coefficienti patrimoniali a fine giugno scorso, il Tier1 Capital Ratio si
 
Paragone con altri titoli quotati e rapporto capitalizzazione / utili? Gli esperti che dicono...
 
Ibl pronta per Piazza Affari i “negozi” diventano banche

L’ISTITUTO CHE FA CAPO ALLE FAMIGLIE GIORDANO E D’AMELIO HA OTTENUTO L’AUTORIZZAZIONE DALLA VIGILANZA A TRASFORMARE 12 PUNTI VENDITA IN SPORTELLI. DOPO LA QUOTAZIONE PIU’ FACILE AGGREGARE ALTRE STRUTTURE

Affari & Finanza, 26 ottobre 2015

C’ è una novità importante per il core business di Ibl, la banca specializzata nella cessione del doppio quinto dello stipendio, che è prossima allo sbarco in Borsa. Entro la fine dell’anno, infatti, 12 dei 31 “negozi finanziari” attualmente presenti sul territorio saranno trasformati in vere e proprie filiali bancarie essendo arrivata l’autorizzazione della Banca d’Italia. I restanti 19 punti vendita saranno trasformati anch’essi nel corso del prossimo anno, ovviamente sempre su autorizzazione dell’istituto guidato da Ignazio Visco. In questo modo sparirà la controllata Ibl Family, che oggi raccoglieva tutte le boutique finanziarie del gruppo. Il cambiamento è stato deciso perché i negozi finanziari hanno un’operatività limitata, non potendo fare raccolta. Ma c’è anche una considerazione d’immagine per le famiglie Giordano e D’Amelio che controllano pariteticamente il gruppo creditizio: avere il brand di banca è molto più qualificante rispetto all’etichetta di semplici rivenditori di prodotti. Tanto più che le ultime norme prevedono un’ulteriore stretta sugli intermediari finanziari non bancari poichè Bankitalia intende incanalare sempre di più questa forma di credito verso il settore bancario. Così Ibl diventa un gruppo bancario a tutto tondo, seppure sui generis perché specializzato in un solo comparto, quello che normalmente i tradizionali istituti non prendono in considerazione,
la cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un segmento di fatto senza rischi, perché il credito è garantito dalla busta paga del lavoratore o del pensionato. Ibl lavora anche con molte altre banche fornendo il proprio prodotto: tra queste ci sono il Credito Valtellinese, Barclays, Banca del Fucino, Banca Marche. E sono allo studio accordi con altre aziende bancarie. Attualmente i network bancari con cui Ibl vanta un accordo contano 825 filiali. Il modello di business di Ibl prevede comunque di continuare a utilizzare altri canali di distribuzione come gli intermediari creditizi (sono attualmente 29), i mediatori creditizi (23) e gli agenti (10). Ibl è il primo gruppo bancario specializzato nella cessione del quinto con una quota di mercato al 30 giugno 2015 del 12,9 per cento. La situazione di questo segmento, come si vede da questo dato, è molto frammentata e la banca vuole infatti crescere anche acquistando altre strutture simili agendo da aggregatore. Con la quotazione la società prevede di mettere sul mercato almeno il 35 per cento del capitale, anche se le due famiglie manterranno le loro quote paritetiche avendo già sottoscritto un patto di sindacato per i prossimi tre anni. In vista del collocamento il management della banca ha avviato colloqui con investitori nella City londinese e di New York, riscontrando un buon interesse da parte di fondi specializzati nel settore bancario. L’Ipo di Ibl dovrebbe partire subito dopo quella delle Poste, per cui d’ora in avanti qualunque giorno è buono per l’approdo in Piazza Affari, comunque entro novembre. (a.bon.)
 
Per quel che si e' visto finora con altre ipo
il prezzo lo fa poi sempre il mercato:difficile quindi stabilire se nel breve dara' soddisfazioni. Peccato ....a me sembra buona,ma il mrk in questo periodo sembra cercare sconti,e tutte o quasi prima o poi subiscono ribassi, spesso ingiustificati.
 
ho letto da qualche parte un aumento di capitale... avviene con la quotazione?
 
magari sarà anche un affare ma dopo l'ipo Poste e Ferrari non credo che avrà molto interesse tra i comuni mortali
 
magari sarà anche un affare ma dopo l'ipo Poste e Ferrari non credo che avrà molto interesse tra i comuni mortali

vero, pero' a leggere i dati di bilancio, i multipli di quotazione ed i comparables non sembra affatto male.....certo è ceh non ha l'effetto catalizzante che ha avuto l'ipo Poste.
 
ho letto da qualche parte un aumento di capitale... avviene con la quotazione?

E' un'OPVS, in parte vendita, in parte sottoscrizione. Penso che l'adc di cui parli riguardi la sottoscrizione che avverrà con la quotazione.

magari sarà anche un affare ma dopo l'ipo Poste e Ferrari non credo che avrà molto interesse tra i comuni mortali

Per quel che si e' visto finora con altre ipo
il prezzo lo fa poi sempre il mercato:difficile quindi stabilire se nel breve dara' soddisfazioni. Peccato ....a me sembra buona,ma il mrk in questo periodo sembra cercare sconti,e tutte o quasi prima o poi subiscono ribassi, spesso ingiustificati.
Inwit? Moncler (almeno i primi giorni :D)? Insomma, ogni IPO fa storia a sé, mi sembra eccessivo farsi condizionare da quella delle Poste.

Dopodiché, da uno degli ultimi link che avete messo, ha dei numeri che pare proprio regalata :mmmm: io però non so fare di queste valutazioni.
 
Ultima modifica:
il 90% viene collocato per sottoscrittori istituzionali, il 10% "lasciato" al retail...poco pubblicizzata e per i piu' sconosciuta. Il lotto minimo considerando il prezzo massimo a 11,25 verrebbe 5625, il lotto maggiorato 56250...non è una ipo per morti di fame questo è poco ma sicuro, con tutto il rispetto per i morti e la fame
 
Sono rimasto abbastanza impressionato dai dati reddituali di questo istituto bancario : dai dati di bilancio al 31/12/14 emerge un'utile netto di 50.485 mln euro su un attivo di 4.667.700 con un valore relativamente molto contenuto delle rettifiche/riprese nette di valore che in questi anni è stato il vero tallone di Achille delle banche. In effetti il core-business di questa banca è caratterizzato da un rischio di credito molto contenuto. La banca pertanto è dotata di fondi propri maggiori dei requisiti minimi imposti da Basilea 3 ( al 30/06/15 aveva fondi propri per 240.101 mln euro a fronte dei 137.995 mln richiesti, un total capital ratio del 13,92%): un'eventuale aumento di capitale andrebbe secondo me in un'ottica di sviluppo dell'attività caratteristica e non per salvaguardare il patrimonio di vigilanza.

Tuttavia mi ha colpito il fatto che la grandissima parte del portafoglio di proprietà è allocato nel segmento AFS ( attività finanziarie disponibili per la vendita) le cui variazioni hanno un impatto direttamente a conto economico a differenza del segmento HTM. Infatti gran parte degli utili netti derivano proprio da questo portafoglio e sono definite componenti economiche non ricorrenti al 30/06/2015 su 30.146 mln di utile 17.517 mln derivano da utili su AFS e anche nel passato il trend degli utili è stato influenzato da questo fattore. Probabilmente si tratta di titoli di Stato con cedole di altri tempi che beneficiano il conto economico. A livello prospettico dunque degli
interrogativi sui prossimi bilanci mi vengono, pur essendo questa società molto efficiente nella gestione.

Detto questo anche io penso che ogni IPO fa storia a sè, quindi chi vivrà, vedrà!!
 
Sono rimasto abbastanza impressionato dai dati reddituali di questo istituto bancario : dai dati di bilancio al 31/12/14 emerge un'utile netto di 50.485 mln euro su un attivo di 4.667.700 con un valore relativamente molto contenuto delle rettifiche/riprese nette di valore che in questi anni è stato il vero tallone di Achille delle banche. In effetti il core-business di questa banca è caratterizzato da un rischio di credito molto contenuto. La banca pertanto è dotata di fondi propri maggiori dei requisiti minimi imposti da Basilea 3 ( al 30/06/15 aveva fondi propri per 240.101 mln euro a fronte dei 137.995 mln richiesti, un total capital ratio del 13,92%): un'eventuale aumento di capitale andrebbe secondo me in un'ottica di sviluppo dell'attività caratteristica e non per salvaguardare il patrimonio di vigilanza.

Tuttavia mi ha colpito il fatto che la grandissima parte del portafoglio di proprietà è allocato nel segmento AFS ( attività finanziarie disponibili per la vendita) le cui variazioni hanno un impatto direttamente a conto economico a differenza del segmento HTM. Infatti gran parte degli utili netti derivano proprio da questo portafoglio e sono definite componenti economiche non ricorrenti al 30/06/2015 su 30.146 mln di utile 17.517 mln derivano da utili su AFS e anche nel passato il trend degli utili è stato influenzato da questo fattore. Probabilmente si tratta di titoli di Stato con cedole di altri tempi che beneficiano il conto economico. A livello prospettico dunque degli
interrogativi sui prossimi bilanci mi vengono, pur essendo questa società molto efficiente nella gestione.

Detto questo anche io penso che ogni IPO fa storia a sè, quindi chi vivrà, vedrà!!

dal prospetto
 

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Solo due anni fa il gruppo era stato sottoposto ad accertamenti, a seguito dei quali Bankitalia ha contestato l'inosservanza di alcune disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e ha comminato una serie di sanzioni. Un altro rischio tra i tanti che viene sottolineato, è quello della consistente esposizione al debito sovrano italiano.
 
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