/02/2009 09:07 >> Iride/Enia: nodo da 250 mln euro su aggregazione (MF)
MILANO (MF-DJ)--Tra i vari nodi da sciogliere per arrivare all''aggregazione tra Enia e Iride spunta un credito di circa 250 mln vantato da quest''ultima nei confronti del Comune di Torino. Secondo quanto risulta a MF, il debito sarebbe stato sottoscritto dall''ente locale circa tre anni fa (probabilmente al tempo delle Olimpiadi invernali 2006) con Iride Servizi, la controllata dell''utility ligure- piemontese attiva nel campo degli impianti di illuminazione pubblica, semafori e impianti termici. Quello che piu'' conta ai fini della fusione con Enia e'' il fatto che la societ? emiliana avrebbe posto come condizione per l''aggregazione il rientro del debito da parte del comune. I tecnici della giunta Chiamparino avrebbero gia'' avviato contatti con gli istituti bancari per approntare il piano di rientro. Ma questo debito non e'' l''unico nodo da sciogliere per arrivare all''aggregazione. A ostacolare il processo di fusione ci sarebbero, infatti, almeno altri tre ostacoli. Il primo, quello della cosiddetta moratoria fiscale, riguarda il problema della legge che impone a Iride la restituzione degli aiuti di Stato per gli anni 1996-99 e che la stessa Iride intende congelare per non dover modificare il concambio gia'' concordato con Enia rinviandone l''impatto alla definitiva quantificazione dell''importo da restituire. Secondo le previsioni piu'' pessimistiche, il rischio e'' che si possa arrivare a un importo di 170-180 mlni, tuttavia, secondo quanto trapela da ambienti vicini a Iride, l''importo potrebbe essere nettamente ridotto. Altro problema la governance. La parte genovese di Iride spingerebbe per un modello che prevede una holding che controlli le varie societa''operative, le quali avrebbero notevole autonomia d''azione, mentre la parte torinese preferirebbe una struttura piu'' accentrata. Infine, sul fronte Enia c''e'' anche la questione della quota detenuta in Delmi (il 15%): i legali dovranno valutare se la fusione Iride-Enia comportera'' un caso di cambio di controllo della partecipazione, nel qual caso A2A (che controlla Delmi con il 51%) potra'' far valere la propria prelazione per l''acquisto della quota. red/pl (fine) MF-DJ NEWS 0609:07 feb 2009