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Titolo non a caso
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I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link
L’ultima volta che si è visto il 3 davanti era il 2018.
Secondo Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, la botta ricevuta ieri dai risparmiatori americani li farà riflettere sul fatto che la guerra, anche se lontana da loro, li può danneggiare. Da quelle parti i risparmi li investono in azioni in percentuali molto più alte che da noi.
Secondo Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, la botta ricevuta ieri dai risparmiatori americani li farà riflettere sul fatto che la guerra, anche se lontana da loro, li può danneggiare. Da quelle parti i risparmi li investono in azioni in percentuali molto più alte che da noi.
Ah era la guerra la scusa per ieri?
A me sembra "normale" volatilità in un momento in cui il mercato non ha direzione, la politica monetaria sta invertendo la rotta da permissiva a restrittiva, gli indici sono sull'orlo di un bear market (non mi piace la definizione che considera bear market un drawdown del 20% o più, preferisco basarmi sulla struttura e quindi ad es. su quante e quali MM200 un dato indice ha bucato al ribasso) e l'esplosione dei prezzi delle commodities "rischia" di rallentare vistosamente l'economia.
Le narrative che tirano fuori i giornalisti, tipo questa, mi pare che spesso lascino il tempo che trovano.
Però la percezione generale è che sia dovuto in gran parte al conflitto.
Buon giorno .......
Però la percezione generale è che sia dovuto in gran parte al conflitto.
Che la guerra sia la causa, la concausa o non centri nulla, se la percezione popolare è quella, i politici in cerca di consenso agiranno di conseguenza e mi auguro contribuisca ad un cessate il fuoco.
Che la guerra sia la causa, la concausa o non centri nulla, se la percezione popolare è quella, i politici in cerca di consenso agiranno di conseguenza e mi auguro contribuisca ad un cessate il fuoco.
Ah era la guerra la scusa per ieri?
A me sembra "normale" volatilità in un momento in cui il mercato non ha direzione, la politica monetaria sta invertendo la rotta da permissiva a restrittiva, gli indici sono sull'orlo di un bear market (non mi piace la definizione che considera bear market un drawdown del 20% o più, preferisco basarmi sulla struttura e quindi ad es. su quante e quali MM200 un dato indice ha bucato al ribasso) e l'esplosione dei prezzi delle commodities "rischia" di rallentare vistosamente l'economia.
Le narrative che tirano fuori i giornalisti, tipo questa, mi pare che spesso lascino il tempo che trovano.
...'nzomma
Ah era la guerra la scusa per ieri?
A me sembra "normale" volatilità in un momento in cui il mercato non ha direzione, la politica monetaria sta invertendo la rotta da permissiva a restrittiva, gli indici sono sull'orlo di un bear market (non mi piace la definizione che considera bear market un drawdown del 20% o più, preferisco basarmi sulla struttura e quindi ad es. su quante e quali MM200 un dato indice ha bucato al ribasso) e l'esplosione dei prezzi delle commodities "rischia" di rallentare vistosamente l'economia.
Le narrative che tirano fuori i giornalisti, tipo questa, mi pare che spesso lascino il tempo che trovano.
Non lo so... sì, magari la guerra c'entra, ma di scuse se ne possono trovare quante se ne vogliono.
Ci sono state le trimestrali della GDO, non belle: Target ha preso una bella botta, mentre Dollar Tree, Costco e Walmart l'hanno seguita a ruota.
Investing parla di timori inflazione/stagflazione; il prezzo del greggio è tornato a salire.
A livello grafico invece c'era un gap-up da riempire.
La guerra la considero una cosa che ha solo accelerato un processo già in corso... per continuare con la tua metafora, come se un malato terminale prendesse un'influenza e peggiorasse... ma la "colpa" non è tanto dell'influenza in sé, quanto di tutta la situazione pregressa.più passa il tempo e più si avverte l'impatto della guerra (sanzioni, inflazione, etc.). Poi se ti fa paura o fastidio puoi anche non dare un nome alla colpa ma i fatti sono questi. E' come non dare la colpa al tumore quando muori e limitarsi a osservare deteriorarsi i parametri vitali degli esami del sangue senza nominare la causa...
SP: a me quello cheda fastidio sono le mode: adesso il termine "narrativa/narrazione" è diventato come il prezzemolo e ha soppiantato il rpecedente "retorica".
E' Ovidio.... preso a caso dal web.Vedo che hai lo stemma di un francobollo?
onestamente non mi aspettavo questa discesa di ISP, a pochi giorni dal dividendo...