isp-vol.30 abbiam chiuso l'ombrellone a 2,16 ... settembre ora pensaci tu

Guardatevi le escursioni dei prezzi nei range di medio e ipotizzate i movimenti all' interno.
Certo non è che balla dall' oggi al domani da 2 a 1,85.
Ci saranno oscillazioni, anche se la tend. è al ribasso.
 
rispettando il programmino

out in apertura a 1,992 pacco 960
out 2,00 pacco 970

rein
963
950
940
930

pmc ancora giu

e pronti x uscire da 960
oppure continuare in acquisto
a sconto

x quelli che mi scrivono in mp ...
 
Isp

Ancora date voci a questi basher...contenti voi.

Siamo short secondo la teoria dei cicli fino a marzo 2017.

O vi mettete corti o operate come i salmoni, al contrario, vendere sui picchi e ricomprare più basso.

Inutile intestardirsi e pensare che tornerà a 3 per Natale.

Ora bisogna solo resistere. E' una buona banca, forse l'unica buona banca in Italia. Ne verremo fuori.
:censored:ciao...
 

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Mr. Intrepido le ha prese a 2 € quindi perchè scervellarsi in analisi!?! :D
 

il 61.8 dai 2.20 è circa 1.79..... ma è meglio controllare l'america. ieri notte sono andati in onda due pagliacci....figuriamoci.. gli americani danno gli per vinto parrucchino.... quando in realtà parucchno sa bene che dalla sua ha i grossi stati.. quindi non è detto che nonnina la faccia francamenta
 
Lo Spread Italiano Schizza a 139bps, che ci Siano Leggere Incomprensioni sul DeF?

poi ci penserà Mamma BCE, tuttavia mentre scrivo lo Spread è schizzato a 139 punti e se ne era andato oltre i 141 punti questa mattina.



Cosa è succcesso?
◾Effetto Deutsche Bank + Monte dei Paschi?
◾Leggere incomprensioni fra il Governo Italiano e l’Europa sul Def?
◾Risk On generico per i paesi euro deboli?

Stiamo a vedere
 
Ecco il 62° segnale della ripresa: Edilizia, in friuli chiuse 1.230 ditte su 1.794!

Ecco il 62° segnale della ripresa: Edilizia, in friuli chiuse 1.230 ditte su 1.794!


Non vedere la ripresa in corso è davvero da anti-renziani, anti-italiani, disfattisti e gufi. Per esempio, cosa ci dicono i dati dell’edilizia in Friuli Venezia Giulia?



Ecco qua: “In Friuli Venezia Giulia, nel settore dell’edilizia, dal 2008 si sono perse 1.230 ditte e 6.904 posti di lavoro, su un totale di 1.794 imprese e 7.534 addetti al giugno scorso, secondo i dati delle casse edili pubblicate dal quotidiano Il Piccolo, di Trieste e Gorizia.

In particolare, a Trieste l’occupazione è scesa da 2.789 a 1.438 addetti e a Gorizia da 1.393 a 940 addetti, mentre le imprese sono passate da 569 a 362 a Trieste e da 328 a 215 a Gorizia. In otto anni, in Venezia Giulia sono sparite 320 imprese e 1.804 lavoratori.

Se non è un successo questo…

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Unicredito rischio fallimento!

Si ovvero è pericolosa nella misura in cui Unicredit è a rischio fallimento e bail-in.

…….A pag. 22 della presentazione del bilancio 2015 fatta dal signor FOTI ALESSANDRO A FEBBRAIO 2016 …. SI LEGGE che FINECO ha sottoscritto un po’ di obbligazioni UNICREDIT

…………..

Ebbene in pancia di FINECO SI TROVANO OLTRE 11 miliardi di bond Unicredit, cioè più del 60% degli attivi di bilancio, investiti nella banca capogruppo, una banca che nel 2008 perse il 90% della sua capitalizzazione


Dunque Fineco pericolosa?

Si ovvero è pericolosa nella misura in cui Unicredit è a rischio fallimento e bail-in.

E qui arriviamo ad uno dei problemi cruciali del sistema bancario italiano (e non solo) , il fallimento di una banca sufficientemente grande e sistemica a causa delle partecipazioni incrociate delle obbligazioni bancarie o di altri asset può portare a mettere in difficoltà o a fare addirittura fallire altre banche correlate.

Detto questo però tenete bene presente che per fortuna, almeno fino ad oggi, nessuna crisi bancaria è stata un fulmine a ciel sereno. C’è sempre stato il tempo di cambiare istituto per tempo.
Se guardate la tabella, in particolare la parte in fondo che contiene le mitiche “Etruria”, “Marche”, “Popolare di Vicenza”, “Veneto banca”.

Se osservate i numeri potrete apprezzare che queste 4 banche non solo sono sempre state in fondo alla classifica ma trimestre dopo trimestre hanno visto un peggioramento dei ratio patrimoniali.

E c’è stato tutto il tempo per uscire.

Dunque cosa fare con Fineco:
1.Non comprarne i titoli, Fineco è una banca piuttosto cara e il prezzo di borsa non riflette il rischio implicito delle obbligazioni Unicredit in pancia all’istituto.
2.Se si è correntisti osservare la storia di Unicredit. Ove emergessero seri problemi, cambiare banca.

Ripeto: a partire da Lehman, nessuna banca è mai fallita “improvvisamente” e senza lunghi e penosi preavvisi.

p.s. ad ogni modo, ancora una volta Consob e Banca D’Italia dove sono?

Un rapporto fra patrimonio tangibile e rischi ponderati le 21,39% il migliore del mercato italiano. E’ anche noto che Fineco per quanto goda di autonomia patrimoniale è controllata da Unicredit.

E come si nota dalla tabella Unicredit fra le banche italiane ha il rapporto tra patrimonio e rischi fra i peggiori (se escludiamo banche già fallite, semifallite e fallende) il 10.94% alla fine di Dicembre 2015.

Oggi meritoriamente Mercato Libero ha fatto una scoperta francamente sconcertante, e cioè che Fineco ha in pancia qualcosa come 11 miliardi di obbligazioni della capogruppo, ovvero Unicredit, oltre il 60% degli attivi di bilancio.

Il che implica che nonostante gli eccellenti ratio patrimoniali, Fineco ha legato i propri destini a quelli di Unicredit.
 
Ultima modifica:
Ftsemib banche italia -78%

FTSE Italia Banche
 
Si ovvero è pericolosa nella misura in cui Unicredit è a rischio fallimento e bail


ahahah eccerto fallisce db unicredit mps metti pure intesa , bnp tutte assieme... andiamo a salare le ricotte a casteddu poi ?
 
Si ovvero è pericolosa nella misura in cui Unicredit è a rischio fallimento e bail


ahahah eccerto fallisce db unicredit mps metti pure intesa , bnp tutte assieme... andiamo a salare le ricotte a casteddu poi ?

ovvio ch enon salta nessuno, le useranno per dissanguare gli investitori con continui adc e accorpamenti, come hanno sempre fatto.
 
ottima caduta del titolo Intesa, si va over sacrosanto con l'ALL-IN short destinazione 1,5 e 0,9...
 
ottima caduta del titolo Intesa, si va over sacrosanto con l'ALL-IN short destinazione 1,5 e 0,9...

ma quale all in ???? al massimo metti sul piatto un par de caciotte e due prosciutti questo è il tuo all in .... ma piantala va ..
 
Sicuramente salirà, ma io esco e mi posiziono a 1,871.
 
Abbiate fede.

La Germania ha diritto di rifiutare gli eurobond, ma non di impedire che i Paesi altamente indebitati sfuggano alla loro disgrazia aggregandosi ed emettendo eurobond. Se la Germania si oppone, dovrebbe valutare l’idea di lasciare l’euro. Sorprendentemente, gli eurobond emessi da un’Eurozona senza la Germania reggerebbero ancora bene il confronto con le obbligazioni americane, inglesi e giapponesi. La ragione è semplice. Dal momento che tutto il debito accumulato è denominato in euro, la differenza la fa quale Paese lascia l’euro. Se la Germania dovesse abbandonare, l’euro si deprezzerebbe. I Paesi debitori riguadagnerebbero competitività. Il loro debito diminuirebbe in termini reali e, se emettessero eurobond, la minaccia di default svanirebbe. Il debito diverrebbe improvvisamente sostenibile. Allo stesso tempo, gran parte del peso dell’aggiustamento ricadrebbe sui Paesi che hanno lasciato l’euro. Le loro esportazioni diverrebbero meno competitive e incontrerebbero una pesante concorrenza dall’area euro nei loro mercati nazionali. Inoltre subirebbero perdite sui loro titoli e investimenti denominati in euro. Se invece fosse l’Italia ad abbandonare l’Eurozona, il suo debito denominato in euro diverrebbe insostenibile e andrebbe ristrutturato, gettando il sistema finanziario globale nel caos. Quindi se qualcuno deve lasciare, dovrebbe essere la Germania e non l’Italia. Occorre che la Germania scelga definitivamente se accettare gli eurobond o lasciare l’euro, ma è meno ovvio quale delle due alternative sarebbe meglio per il Paese. Solo l’elettorato tedesco può decidere.] La Germania ha diritto di rifiutare gli eurobond, ma non di impedire che i Paesi altamente indebitati sfuggano alla loro disgrazia aggregandosi ed emettendo eurobond. Se la Germania si oppone, dovrebbe valutare l'idea di lasciare l'euro. Sorprendentemente, gli eurobond emessi da un'Eurozona senza la Germania reggerebbero ancora bene il confronto con le obbligazioni americane, inglesi e giapponesi.

La ragione è semplice. Dal momento che tutto il debito accumulato è denominato in euro, la differenza la fa quale Paese lascia l'euro. Se la Germania dovesse abbandonare, l'euro si deprezzerebbe. I Paesi debitori riguadagnerebbero competitività. Il loro debito diminuirebbe in termini reali e, se emettessero eurobond, la minaccia di default svanirebbe. Il debito diverrebbe improvvisamente sostenibile. Allo stesso tempo, gran parte del peso dell'aggiustamento ricadrebbe sui Paesi che hanno lasciato l'euro. Le loro esportazioni diverrebbero meno competitive e incontrerebbero una pesante concorrenza dall'area euro nei loro mercati nazionali. Inoltre subirebbero perdite sui loro titoli e investimenti denominati in euro.

Se invece fosse l'Italia ad abbandonare l'Eurozona, il suo debito denominato in euro diverrebbe insostenibile e andrebbe ristrutturato, gettando il sistema finanziario globale nel caos. Quindi se qualcuno deve lasciare, dovrebbe essere la Germania e non l'Italia. Occorre che la Germania scelga definitivamente se accettare gli eurobond o lasciare l'euro, ma è meno ovvio quale delle due alternative sarebbe meglio per il Paese. Solo l'elettorato tedesco può decidere.
 
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