Interazione con Pietro Colucci, A.D. di Kinexia.
Buonasera a Lei,
di primo acchito sono rimasto positivamente impresso da questo intervento personale ed intendo rispondere immediatamente, per cui mi scuso se non sarò preciso e strutturato come Lei che credo abbia minimamente preparato il messaggio, vista anche l’ora.
Innanzi tutto non posso non notare nel suo intervento un marcato concentrarsi nel discorso su quelli che sono i prevalenti commenti negativi sulla Società in questo (ormai pressochè deserto) thread.
Il riferimento a questo ed alla sua relativa disapprovazione mi pare sia ripetuta 3 volte su un messaggio di poche righe. A mio modo di vedere troppo, dato che le motivazioni, come lei accenna, hanno delle fondamenta.
Premesso che questo forum non è prettamente un luogo professionale (del resto aperto al pubblico) e come tale spesso un linguaggio colorito e non propriamente consono possa essere usato dai suoi frequentatori, personalmente ho sempre cercato di evitare per lo meno offese gratuite ad imprenditori, primo perché anche se nel mondo virtuale nel limite del possibile cerco di contenermi, secondo perché probabilmente facilitato dal fatto che non partecipai a suo tempo al suo intervento sul forum e quindi non ho come riferimento al mio investimento le parole da lei spese, terzo perché sono imprenditore anche io, e come tale, conosco benissimo i problemi legati alla gestione di una società.
Come imprenditore, oltre che investire nella mia società, mi piace (piaceva?) anche investire in altre realtà in cui scorgo potenzialità e la cui analisi fondamentale mi convince, sebbene purtroppo il mercato italiano tenda quasi esclusivamente a basarsi sull’analisi tecnica, spesso portando quotazioni – a mio modo di vedere come nel vostro caso - a valori totalmente avulsi dalla realtà.
Ho avuto modo su questo forum, in diverse parti ed in diverse modalità , di esprimere il mio disappunto per la realtà italiana, sia in ambito finanziario, sia in ambito economico ed imprenditoriale.
E qui le porto le vere argomentazioni che è bene che il pubblico, azionista o potenziale azionista della sua società, conosca.
Questo perché tra una persona come me, imprenditore di una propria realtà aziendale, e Kinexia, c’è una differenza fondamentale: io non ho distribuito parti della mia società offrendole sul mercato per finanziarmi.
E qui credo stia il punto cruciale che pare in Italia non abbia mai veramente raggiunto il giusto grado di maturità e consapevolezza. Negli Stati Uniti d’America non si parla di “quotarsi in Borsa”, ma di
Going Public.
La differenza è sostanziale, perché non significa solo stabilire un prezzo per la propria società in base al numero di azioni da immettere e introdurle sul mercato, ma passare da una proprietà privata degli shares ad una pubblica. Questo comporta un atto di responsabilità, controllata infatti in modo molto più stringente di quanto non venga fatto da noi (mia personale opinione), dalle autorità di vigilanza.
Tra questi atti di responsabilità ci sono 3 punti su cui mi vorrei soffermare: sono l’
Investor Relator, gli
Internal Dealing e le
comunicazioni al pubblico sull’andamento societario.
Partiamo dal primo. Lei stesso parla di eventi che, se veri, sarebbero disdicevoli. Innanzi tutto mi lasci dire che avrebbe potuto sincerarsi prima del fatto che il suo IR sia stato contattato e che lo stesso non abbia doverosamente risposto alle richieste ricevute, invece di insinuare il dubbio di mala fede di chi partecipa al forum. Come dicevo sopra, è Kinexia che è andata Public, non il forum ed i suoi partecipanti, alcuni dei quali azionisti della società.
Non voglio pensare che questo concetto non sia chiaro solo perchè non è stato lei a promuovere l’IPO di Kinexia, esseno già quotata sotto altro nome. Ma dato che a me piace parlare di fatti, e lei dice di voler fare altrettanto, mi pare giusto riportare una definizione di Investor Relator:
L’Investor relator è il soggetto incaricato da una Società quotata della gestione dei rapporti con investitori ed intermediari. Rappresenta la Società presso la comunità finanziaria nazionale ed internazionale, deve far capire agli investitori il valore dell’azienda e comunicare costantemente le scelte, le strategie e i movimenti sul mercato della Società in questione. Tale figura è indispensabile per mantenere ed alimentare la fiducia per l’azienda da parte di chi, azionista od obbligazionista, ha investito i propri soldi su di essa, partecipandone alla crescita con le proprie risorse finanziarie.
Una politica di comunicazione ampia, trasparente e tempestiva è molto apprezzata dal pubblico e porta indubbi vantaggi alle aziende. In primo luogo consente di riflettere immediatamente nel prezzo delle azioni i risultati positivi attesi, poi è utile ad alleviare fenomeni di sottostima o eccessiva oscillazione dei corsi nei momenti di congiuntura negativa. La fiducia conquistata si traduce in un mercato più liquido per i titoli ed in un azionariato più diffuso, elementi che consentono una maggiore facilità per la società in questione nell’ottenere nuove risorse con aumenti di capitale od emissione di ulteriori titoli debitori. Inoltre, è indubbiamente utile per il management confrontarsi con gli analisti finanziari che studiano la Società, conoscere le raccomandazioni, le stime per il futuro ed i punti di vista di un pubblico così qualificato. L’investor relator è il trait d’union tra vertici aziendali ed i professionisti dell’analisi; usualmente gli analisti mandano i loro studi in visione ai manager che si occupano delle relazioni aziendali con gli investitori
….
Nel momento in cui azionisti contattatano l’IR, contattano la società stessa, che in tale comunicazione rappresenta. In tal senso se un IR non risponde, la società non comunica coi propri azionisti. E’ quindi, a differenza di come afferma lei, sacrosanto che l’azionista inizi a dubitare sul valore dell’azienda, o su certi movimenti dell’azienda sul mercato - punto che riprenderò in seguito.
Il resto si commenta da solo:
Tale figura è indispensabile per mantenere ed alimentare la fiducia per l’azienda da parte di chi, azionista od obbligazionista, ha investito i propri soldi su di essa, partecipandone alla crescita con le proprie risorse finanziarie.
E ho sottolineato volutamente un’altra parte:
una comunicazione ampia, trasparente e tempestiva … è utile ad alleviare fenomeni di sottostima o eccessiva oscillazione dei corsi nei momenti di congiuntura negativa.
Quindi, sig. Colucci, se la società non risponde ai propri azionisti in un momento congiunturale come questo, è complice e parte in causa nel fenomeno di sottostima od eccessiva oscillazione dei corsi. In tal senso, è ancora sacrosanto che gli azionisti incolpino anche la società per l’andamento.
Nella definizione completa si parla anche della relazioni con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari. In tal senso credo proprio che, dato che mi pare il target price mediano stabilito dagli stessi sia del doppio del valore attuale in borsa , la mancanza sia proprio della società che non interviene con comunicazioni sul mercato rassicurando i propri investitori sulla – presunta – ingiustificata caduta delle quotazioni. Qui terrei a sottolineare anche la mancanza degli organi di controllo che, se intervengono spesso per richiedere spiegazioni alla società per certi rialzi delle quotazioni, MAI intervengono nel momento in cui il valore di uno stock si deprezza a livelli ridicoli, addirittura molto inferiori al valore nominale calcolato. Giusto per darle l’ordine di idee della situazione, le ricordo che l’istituto Websim vi ha dato copertura
interessante con
Target Price 2,65 euro solo lo scorso Ottobre… Le pare una situazione seria o qualcosa di imbarazzante a cui è doveroso dare delle spiegazioni ed assumersi delle responsabilità?
C’è poi un altro atto di responsabilità: l’Internal Dealing. In realtà questo è un obbligo che la società ha in primo luogo con l’autorità vigilante: dubito infatti che, altrimenti, le società comunicherebbero agli azionisti di minoranza le proprie movimentazioni ed il perché.
Eppure, se si riferisce al paragrafo sopra, in cui si parla della responsabilità della società nello spiegare anche i movimenti della stessa sul mercato, mi pare che sia legittimo conoscere anche il motivo di alcune movimentazioni.
Quindi qual è il motivo per cui la società non da le dovute spiegazioni circa la vendita effettuata fuori mercato (dato che il livello della quotazione era ben più basso) di cinquantamila azioni ad un prezzo superiore, se non ricordo male, ad 1,3 euro per azione? Dato che queste informazioni sono di dominio pubblico, per quale motivo la società, soprattutto sotto richiesta degli stessi azionisti, non ne spiega i motivi, ottemperando così ai suoi doveri, come sopra riportati?
C’è poi l’ultimo atto di responsabilità, le comunicazioni al pubblico. Non posso dire che lei sia stato avaro di comunicazioni, tutt’altro. E, mi creda, lo apprezzavo. Ho apprezzato sia la vendita che l’allacciamento di nuovi impianti, l’ingresso di soci nel capitale sociale, ed anche la seguente comunicazione dello scorso Settembre:
se il secondo semestre si manterra' in linea con il primo come spero, ci saranno le condizioni per staccare il dividendo che per noi sarebbe una bella cosa dato che la vecchia Schiapparelli quest'anno fa 20 anni che non stacca un dividendo e vogliamo festeggiare il compleanno facendo felici gli azionisti
Capirà che parole di questo tipo sono un input forte per investitori verso una società quotata e dovrebbero essere accompagnate da una forte responsabilità. Quindi capirà altresì che, se dal momento della comunicazione la quotazione ha perso un altro 40%, qualcosa stride. E lo stridore si sente. Perché, signor Colucci, come amministratore delegato della società, non ci vorrà dire che a Settembre inoltrato non aveva più che una speranza circa l’andamento del semestre in corso rispetto a quello conclusosi a Giugno. Se poi la sua volontà è veramente far felici gli azionsti, questo è il momento di dimostrarlo con i fatti e non solo a parole, e credo di poter rappresentare le richieste degli azionisti in questo momento.
Voglio nuovamente sottolineare che Kinexia è una società che, volente o nolente, è Public. In tal senso alcune di queste informazioni dovrebbero essere di dominio pubblico, non parliamo poi del diritto di conoscenza degli azionisti che contattano la società stessa o dell’opportunità di comunicare al pubblico non solo per quello che concerne il business della stessa, ma anche per quello che riguarda la quotazione.
Perché lei è ricompensato dall’andamento business, sia in termini di gratificazione professionale che remunerativa, così come i dipendenti della società che lei rappresenta, ma un azionista di una società il cui business procede bene, ma la cui quotazione cade in maniera logaritmica e che non stacca nemmeno un dividendo? Oppure vuol dire ora, dopo tutte le comunicazioni pubbliche da lei fatte, che il business in realtà non va bene? Oppure, magari, si vuol dare colpa al governo, quando – sempre lo scorso fine Settembre – affermava che la Tobin Tax non aveva alcun impatto su Kinexia? Oppure la burocrazia Italiana in questo contesto si è fatta sentire solo gli ultimi mesi, mentre prima no?
Potremmo anche parlare del caso “Sostenya” ossia di quel merging tra Waste Italia e Kinexia, così come degli acquisti fatti a mercato sotto questa veste giuridica, ma della mancanza di rappresentazione della stessa sul mercato. Non le sembra il caso di spiegare ai suoi azionisti ed al mercato l’impatto e la rilevanza di questa fusione così come le conseguenze sulla quotazione in Borsa? Non è forse vero, come riportate sul vostro sito internet che il gurppo nel suo complesso ha riportato un
fatturato aggregato al primo semestre 2011 pari a circa 90 milioni di Euro e un EBITDA di circa 30 milioni?
Non mi pare che, nonostante siate Public, queste informazioni vengano corretamente divulgate, nel momento in cui Kinexia ha presentato (con la felicità di tuti gli analisti), un ottimo semestre con un
valore della produzione di 41 milioni ed un EBITDA di 11,6, ma che comunque rappresentano cifre più che dimezzate rispetto ai risultati presentati dal gruppo Sostenya.
Come mai gli azionisti di Kinexia non sono messi debitamente a conoscenza e resi parte integrante di questa fusione? E se la società non spiega, vedrà che ci sarà qualcuno che trarrà le proprie conclusioni e cercherà di verificarne la validità per altri canali.
In tutto questo vorrei anche precisare che certi partecipanti a questo forum non sono degli sprovedduti ed a molti possono risultare evidenti quanto fastidiose certe movimentazioni effettuate sulla quotazione, che portano ad un ribasso della stessa appoggiandosi a regole comunemente accettate di analisi tecnica con relativi “punti di uscita”. Credo che una società che voglia mostrarsi per quello che lei dice, dovrebbe sentirsi almeno altrettanto infastidita e in dovere di cercare di arginare il fenomeno e tranquillizzare il mercato, come riportato anche sopra.
Se quindi la risposta alle lamentele di alcuni azionisti deve essere un intervento come quello di stasera (ormai ieri sera) ed un invito a recarsi presso la società, le dico che non solo non basta, ma che ancora mi pare che non si sia presso atto di una situazione e di quello che dovrebbe rappresentare lo stato dell’arte.
Quello che come azionista di questa società mi aspetterei dopo questo suo intervento, è quindi una spiegazione alla comunità pubblica di questo forum sui dubbi sollevati.
Se invece dovesse prevalere questo atteggiamento di “ingiustamente criticato” e di questa apertura/non-apertura della società che invita a presentarsi di persona nei propri uffici, in un contesto comunque controllato e non certo pubblico, in quanto azionista con rilevante capitale investito nella società Kinexia mi avvarrò fino in fondo di tutti i miei diritti per far luce su alcuni punti non chiari (tra cui ovviamente l’andamento della quotazione stessa) e farò riferimento agli organi di vigilanza ed altri enti in modo tale che venga imposto alla società di chiarire pubblicamente – come di dovere – la situazione, prima che venga eventualmente fatto in clamoroso ritardo da presentazioni di bilanci o, Dio non voglia, presentazione di nuovi prospetti informativi. Allo stesso tempo supporterò, come fatto in precedenza in altre situazioni, tutti i piccoli azionisti che non hanno fino ad oggi ricevuto chiare ed esaurienti spiegazioni alle legittime richieste e perplessità rivolte alla società.
Se proprio non deve servire agli azionisti Kinexia, che almeno serva per introdurre un po’ più di quei principi teorici, che ho sommariamente presentato, nella vita reale delle società quotate sulla Borsa Italiana.
Cordialmente,
Max Jospeh