Grandi Navi Veloci
Perché un’azienda che entra nel mirino di qualche acquirente, prima che l’Opa venga annunciata fa spesso risultati deludenti e a Opa finita registra un balzo nella redditività? Ieri Grandi Navi Veloci, sulla quale è in corso un’offerta residuale, ha annunciato risultati trimestrali davvero positivi: anche se i primi tre mesi dell’anno, in questo business, non sono i più importanti, il gruppo genovese ha registrato ricavi in aumento del 7,5% a 36,7 milioni, un mol positivo per 2,9 milioni (contro una perdita dello stesso periodo 2004 di 2,2 milioni) e un risultato ante imposte che passa da un rosso di 15,9 milioni a uno di 11,2 milioni. In netto progresso anche la posizione finanziaria che, grazie al miglioramento degli incassi dei crediti commerciali, è scesa a fine marzo a quota 331,8 milioni. L’offerta lanciata dal fondo Permira a 2,505 euro si era chiusa alla fine di novembre, mentre un mese fa Consob ha fissato un prezzo per l’offerta residuale superiore del 20,6% a 3,022 euro. Tuttavia, a differenza di quanto già successo per Ericsson Italia (che una volta chiusa l’Opa e con la residuale in corso ha annunciato importanti risultati e nuovi contratti), gli ex azionisti di Grandi Navi Veloci hanno un buon motivo per essere contenti del miglioramento dei conti. Se infatti a fine 2007 la società dovesse raggiungere determinati obiettivi già prefissati, a quel punto Permira restituirà ai vecchi soci 0,10 euro per azione. Tuttavia, anche se Grandi Navi Veloci continuerà a seguire la giusta rotta, tra due anni gli azionisti che hanno aderito alla prima Opa avranno il 16% in meno di quanto si apprestano a incassare attraverso la residuale i soci un po’ più accorti, che hanno deciso di rifiutare la prima Opa. Infine, ieri in il consiglio di amministrazione della società «ha manifestato parere positivo sul documento d'offerta residuale e sul prezzo fissato da Consob». Peccato che il cda abbia dato un giudizio altrettanto favorevole sulla prima Opa, benché il prezzo fosse largamente inferiore.
Da F&M